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Grrr....grammelot. Dai primi balbettii al grammelot di
Dario Fo.
Alessandra Pozzo
To cite this version:
ll
grammelot è un linguaggio teatrale inarticolato fatto di suoni piuttosto che di parole. Si tratta di un'espressione confusa, un giôco linguistico che prende forma imitando le sonoritàdi
una lingua deformandole. Puà essere usaro intutti i tipi
dispettacolo, ma si presta soprattutto alla parodia e a7\a caricatura, quindi al genere comico. Dario Fo ha reso celebre
il
grammelot facendone la lingua per eccellenzadi
Mistero buffo, lacommedia per cui ha ottenuto
il
premio Nobel dellaLetteratura.
In
realtà lo studio dei linguaggi confusi, espressioni vocali a mezza sûada tra segno e lingua, ha interessato la storia del pensiero ancor prima di Aristotele, per arrivare fino ailinguisti e agli psichiatri dei nostri giorni.
I
linguaggi confusi possono essere trâsgressioni alle regole della lingua, come nel grammelot ein
altre vocalità della musica e della poesia contemporanee, ma possono anche situarsi ailimiti
della ruzionalità, come awienein
alcune glossolalie mistiche o patologiche e nell'espressione prelinguistica infantile. Alessandra Pozzo svolge attività di ricerca presso l'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Collabora a varic riviste culturali ed è scenografa decoratrice presso alcune compagnie teatrali.n',..
grammelot
rlir
re
senza
lrimi
balbettii
flftttumelot
di
Dario
Fo
LEXIS Biblioteca di scienza umaneAt,tissnNt)r(A
l)( )zz( )ltrtteullu|tur
lt
S't'tit,ANo litttt'tizz^r ;l ltparole
In copertina foto di: pmf Palmiro Muci - Milano
€
14,46ISBN 978-88 49'l 1024 1
LEXIS
AlessandraPozzo
Biblioteca
di
scienzeamane
Grr...
Grammelot
parlare
senza
parole
Dai
primi
balbettii
al
grammelot
O I 998 by CLUEB
Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna
Pozzo, Alessandra
Crr... Grmmelo(: Darlrre..nz.r parole. Dai primi bajbctrii al grammelor tJi Darjo
Fo 191 / Alessmdra Pozro.
*
Bologna,' CaüEB,ifi8' "**"" '
p. :22 cm.
J!::i: !,
Biblioteca di scienze umane; 8)ISBN 88-491_1024_3
Progerro grafico di coperrina: MAIARELLI & RATHKOPF
CLUEB
C^o91;1riyr I ilrraria Universiruia Edirricc Bologna
40126 Bologna - Via Marsrla 3l
tet.05l 2207J6 -FuO5t t37758
INDICE
Crugniti
grossolani, grammelor grorreschi, grammâriche grâ-zl0seINTRODUZIONE. PARLARE SENZA PAROLE
I.
I linguaggi confusi...II.
L'invenzione espressiva...III.
Norme e rrasgressioni espressiveIV.
Una.tipologia dei linguaggi confusi: grammelot, glossolalia9
t7
18i8
20 e balbettio infantileI.
I.{
PERCEZIONE DELL'INDISTINTO.PROLOGO STORICO.TEORICO 1.0. 1.1. 1.2. 1.2.t. t.3. Introduzione. 25
Indecifrabilità, rumore e antichi pregiudizi
linguistici...
25Dalle voci degli animali alle articàlaiioni
lingulstiche...
30 T,inguaggio umano e versi degli animali nelle teorieanti-che e medievali
...
3l
Classificazione delle articolazioni linguistiche nel mondo anrico e medievale...
1.4.
Il latino e chi non lo parlava1.5.
Le espressioni confuse nelle utopie e nelle teorie dellin-guaggio delle origini...
1.5.1. Utopie del linguaggio originario
1.5.2.
ll
linguaggio delle origini nelle teorie filosofiche dellin-guaggro
1.6.
Le
espressioni confuse valutate atrraversoil
paradigma scientifico1.7.
Cenni sulle articolazioni linguistichee
segniche nelle teorie recenti2.
L'INVENZIONE
LINGUISTICA NELTATRADIZIONE
TEATRALE
2.0. Inrroduzione.
552
1.
Un linguaggio confuso neIl
cartaginelr diplauto...
554.2.4.
Effetü del sincretismo espressivo nelgrammeIor...
1254.2.5.
La progressioneperfames..._...
..
lZ74.2.6.
La produzione del gesto nel grammelot el,improrwisa-2ione..,...
1294.2.7.
Modi di produzione segnicagesruale...
1304.2.8.
Laproduzione segnica del testovocale...
l3l
4.3.
Riepilogo: le srrategie cognitive del grammelor...
1344.4.
Nuova definizione delgÀmmelot...l
n5
5. 5.0. 5. 1. 5.2. 5.2.1.
<)')
5.2.3. 5.3. 5.4. 5.4.1. 5.4.2. 5.5. 5.6. 5.7. 5.8. 5.8.1. 5.8.2.3.6.5.
L'interazione con il pubblico4.
ILGMMMELOT:
(t '2.:). 2.4. '2.5. 1 lndice IL GRAMMELOT 60 62 67 69 70 73 74 76 78 78 83 84 89 93 95 97 99 99 86 87 IndiceLINGUE SENZA PAROLE
Introduzione
B7
Che cos'è la
glossolalia?
B7
Fenomeni assimilabili alle glossolalie religiose nel mondo
antico...
139La cultura
arabâ...
140La cuhura
ebraica...
l4l
La cultura
grecâ...
142Verso una tipologia dell'espressione
verricale...
144La glossolalia nel Nuouo
Testamento
l4g
Gli Atti degli
Apostoli..
t4BLa prima Lettera ai Corinzi di san
Paolo...
lj0
La glossolalia cristiana dall'epoca patristica a.l Medioevo
.
152 L'invenzione linguistica di Hildegarde diBingen
153Misticismo e
glossola.lia...
155Le glossolalie religiose in epoca
moderna...
157Il
movimentopenrecosrale..
15gIl
neo-pentecostalismo eil
movimento carismaticocat-to1ico...
1595.9.
Le glossolalie religiose:conclusioni....
1625.10.
Le glossolalie spiritiche come oggerrodi
osservazionescientifica...
1635.11.
Classificazione delle glossolalie dal puntodi
visralin-guistico...
1655.12.
L'espressione prelinguistica infantile 167170 170 174 t76 179
5.14.
Conclusioni...5.13.
Creazioni arrisriche e trasgressioni linguisriche...M l
La disgregazione linguistica nella musica conremporanea 5.13.2.I1 suono delle parole: poesie sonore.3.1
Che cos'è il grammelor?1?
Erimologiaii
gramm.lot.:.1
Definizione de1 grammeIo,...11
ll gr-ammelot nella poetica di DarioF;
...:
'
'211
L!fdme detto Zanni egti altrisr;-;.i;;
;i'ô;;i;
Ë;... 3.4.2.
G rammelot e d ialet ri..:...:... _.. _.. -.3.4.3.
Scelte espressive. id.ologia...:...:.:.:...:.:....:...:.1.!
4.
l|,r^p?oi o .o,, it p,bbli;"... ::... :..:.r.
).
una detlnrztone nrowisoria del grammelot...3.6.
Influenzadi
alcine consuetudini dellacultura orale ri_
sconuabile nel grammeIor...
ull
sPunrl percert.ivi ...Suddlvisione
d.l,.;;;
;;;;;;;i;;;i;;
;; ;;il;;
melodici...
Tt..
3.6.3.
Tradtzione orale e scrittura,.",rd;
...:.:..I
f
X
ll.]..
culturaled:l
."1,..:..d.,s.;;;;;i;;übil;...
-
INVENZIONE E INTERPRETAZIONE4.0.
Introduzione...,n,:.,
il
pianod.iil;.;;;1";;;;i;;;;;i;;
:.. :
..
.
.
.:.::. r. r.r.
La sostanza dell espressione sonora: selezione dei fonemi4.. t
.3.
Mimetismo, merafo..r.ri:À;
;
;;;;;;;
: :... :. : :...4..
1.4.
La combinazione dei fonemir.t
gr"*_.Iior...
4.1.5.
Incidenti nella.o-bi.,"1o.,.
;.iË;;i
nel gramme_1ot...,....
4.1.6.
I,o,,i
proroài.i.
'
'4
t.7.
La.o,,*,"à.lil;;;;;;i;;;;;;;;.:.
:..
:.
::..
.::.:....I:.8
L-^sovrapposizionË a.i"-i
r"rrr,i;ü;;il.
.4,?
Il piano del contenuto4..2.0. I modi di produzione segnica nel grammelor ...
4. 2. I
.
il
con d i zion ame", o aa 7o'riio'; ;r;
i;;
n*;:
1.r".1
?r*,
reatrale ed espressione "..'rf ..._.. 100 102 104 r06 107 109 111 114 115 116 118t20
1224.2.3.
Frame teatrale.
.odi.. g.r,t,J...-.
_...:.... :....Grugniti
grossolani,
grammelot grotteschi,
grammâtiche
graziose
Grr... grammelot, dice Alessandra Pozzo.
Io
completerei cosl: Grr..., le grammatiche. Dentro alle grammatiche si trovano solo fra-si oben-formater:La quercia è un albero.
Il
marito di lei è pugliese.Giovanni tornô a casa e inconrrà Luciana.
Quella ragùzza va
in
discotecâ mentreil
suo ragazzo vorrebbe che giocasse con lui a tennis..
Frasi talmentein
forma cheil
mondo sta imparando a farne ameno: delle grammariche, delle loro frasi e delle loro forme. Se re-gistrassimo una conversazione, quale che sia
il
livello culturalede-gli
interlocutori
(dalle elementarial premio Nobel)
rroveremmo poche frasi ben formate e molte altre formazioni preJinguistiche,borbottii,
tentatividi
intendersi, intercalari, e scusa e cioè e come dire e voglio dire e hai presenreil
coso e via (non) dicendo.Parlare senza parole e parlare senza lingua possono essere pra-tiche quotidiane.
Lo
è senz'altro parlare a orecchio: qualche vàlta pensiamodi
dire una cosa e ne sriâmo dicendo un'alrra, diciamo «pâventare»e
intendiamo
«prosperrare, (opaventare, significa «aver pauradir),
diciamo
«corrusco»e intendiamo
nrabbuiato, (ncorrusco, significa osplendenter). Presi dalla catena del discorso10 Grugniti grossolani, grammelot grotteschi Grugniti grossolani, grammelot
grotteschi
l1pee e dallâ gesualità. Qualcuno ricorderà cos'era (cosa
non
era) UeoToenràiin
Amici*iri
qu^ndo faceva impazzire ivigili
urba-ni".on
ii-onologo
della .supercazzolabrematurâta».A
far ridere non eranot"nto
lË pa.ole senra senso quanro il sensodi tutto il
re-sto:
il
senso della -forma. Tognazzi prendevaun
atteggiamento compunto, Ia faccia del cittadlno e automobilistatranquillo di
sé cheiwicina
un vigile che gli sta per fare unamulta'
Il
cappotto' la faccia,gli
occhiali:tutto
perfetto. Da vero benpensante lncomln-ciavaaiproloquiare
parole finto-italiane e anchevaglm:lle
gs:e:ne, con
à.rt" êri.tà
àa far dubitare il vigile delproprio
(del vigile) stato mentale.Ora,
ûno squdtter che dicesseil
monologo della su-percazzolanon farebbe ridere, né riuscirebbe a farsi cancellare tutteï. *rrlt.;
farebbe ridere uno squatter che parla come-il presidente dellaCorte
Costituzionale. Fa ridereil
sènso senza la formao
laforma senza iI senso.
C'è anche un equivalente letterario (e darvero scrimo)
di
que-sto linguaggio: l'argentino Julio Cortâzar per scrivere certe suePo-esie ha invenraro un meraüglioso nitalianà sôsia» (secondo una fe-lice formula di Valerio Magrelli):
Vae uictis, Carla, se le strombe urlante
ti
immergono fra i tùrpidi stormentil Lo so: supplicherai che ti rainenti la guancia rotta e le pestiglie umante. Vai, e lascia che il labbro dell'amante suarisca i scni tanto blu e mordenti,i,"n,r.
le alani dell'estare ai venti frôzzano la svergura PalPitante.Poi sarà il caLno, la deserta notte dove sul ventre cadono le mele liete di brisa soave e di funghine,
e tu, supino uccello delle grotte, verrai alzarsi l'occhio delle mielle e tutto sarà d'ombra e di caline.
(dall'Indice dei
libri,
dicembre 1993) 'In
un
senso leggermente diverso, èun
nitaliano sosia» anche quello con..ri
FosJàMaraini
ha scritto Ie sue poesie della uGnosi delle fànfole,:al momento buono non andrà olue la punra della lingua.
Chi
ci sa fare non si lascia prendere dal panico e quando"rriri
l"
lacuna siinventa
un
espediente(oTizior, n.oro,,) che farà da
passerella d'emergenza. È quello che facciamo anche quando canticchiamoun
trallallero o un uacciu uariin
finto-inglesi.Altre volte,
invece, siamoin
"scoltoi
c'è qualcuno che parlane[a nostra lingua e
noi
fingiamodi
capire senz" capire,."I-.rrt.
nulla. Con certi sproloqui soprattuttod.lla
politica non si puà che fare cosi. Lo fanno apposra, càme ha"r.,*.rio
Arnaldo Foriani.in-tervistaro parlava, parlava e il giornalista lo interruppe: nGuardi che ler parla, ma non sta risponde,do alla mia domanda: non dice
nul-1a,,. Onesra, cinica risposta delpolitico:
«potrei andare avanri perore».
Deve essere stata proprio questa concezione della parola come generosità di sproloquio e della politica come canzonerra insensara a genetare.il grande desiderio
di
un certo attore (provate aindovi-nare chi)
di
condurre un intero telegiornalenellaiipica
postazione e postura del mezzobusto, dando nôtizie come quesra:Oggi traneuguale per indottone consebase al tresico imparte Mon-tecitorio per altro non sp_aretico ndorgio, pur secministri
.
.og.r"rr_ do, insto allegô sigrede al presidentei-,t..i-
prepaltico, .ro., Ë"ni_ folo di sesto, dissesto. Reagan si puô interverrio.
lo stava intemario anche nale perdipir) albato-
r.na
stipuô lagno en sogno_la-primadi
estabioin
Craxi eil
suo-rro
n",o per iiiuco saltÀsio ,.,à,.o,
sempre. Si sa, albatro spertico, rimo sa medesimo non vechianante e, anche, sortomane del pontefice
in
diverica lonibara visito Opus Dei.Naturalmente si trarta
di Dario
Fo (non è che nella parentesi lassr) i premi Nobel ci siano enrrari proprio per caso),.
qtr.rto
brr-no viene dalle sue lezioni:.ora
lo
si-legg.rrill" o...ord"
giornata» del suo Manuale minimo dell'auore(Eiiaudi
I9g7e
iD9il.
,
:9ggi
traneuguale...» è un_ vero e proprio esempio digramme-lot,
la lingua a cui è dedicatoil libro
di Allessandrairorro
Ëh."...r.
in mano, ma il brano del telegiornale di Fo cosriruisce un,eccezione a d're regole della (inesistenr;) grammatica del grammelor.
,
, La prima regola è cheil
grammelot nonviàe
mai scritto per-ché è troppo determinato dalle curvedi
intonazione, dallep",rr.,
o.rÀato-l2
Grugniti grossolani, grammelot grotteschi CHE FANNO?Cancella il mondo, o Sdrènfanol
Ti
dico :r.n..11., quest'ingubbior*-orboluro;
e lnurrle rlmpare a cianciafico gli sbrègi d'un blafànfero fognuro. Che fanno i morzacacchi, i gloriconi? Strabiosciano in moffucci,ii
god;.r;I1.. Che fannoi
migarelli?A,rrrbi.ori-'--'
gratterchiano Ie zocchie e Ie morcaglie. AÀi Sdrènfano vantardo e carpinierostrabasta con gli sbrilli e con le ciance.
t
tempo, metatempo, stratempiero:cancella il mondo, SdrènÊano, stracance! Fosco Maraiani, (Le Fànfole, De Donato
1966; )aedizione Baldini e Castoldi 1994).
Il
grammelotdi
Dario Fo (e non solodi Dario
Fo) è parte
di
una
correnre nonsensi-cae minoritaria
dellatradizior. r.',i.r"ri"
italiana, una correnre fatra
di.lingursg,
i.r"li
.
,.ri*fU".Ëhi;
f^:l:*,,.:'".Ii,
popolari,o..r,i aif,iJr.iui,,r.
ti a caso,di
spro_Ioqul rn torme prosodiche perfeme,
di maccheronir_i
"
t"iino.lr.r,
di
lingue sosia.Il
grammelot si riferisce sempre a una linguadi
base: non c,èil
grammelot «puro» (ma forse c,è staro,
".ll
Eàir),
..r1.;;;;;;;i
puô
essere sosia senon di
qualcuno(_r*[1i;;";;';€_il;
nnon sosiar). nOgsi rraneugurle..., è ,rn
gr.mm"f., a.i
f
irgi;g;i.
del relegio
rnrt.,
iipoli
ti.hil
";ii.
;"';;ilr.
giornat ist ica, cosi come quello della supercazzola èrr,
grr*À.lor"d.ll,i;;ù;;;;;
dio, e altri
g.^*-.toi
di
Fo oJi
il;;:;;'.;,,inglese,
il francese,
il
tedesco. perà c'è una differenz",;q;;;;
!1"
,..o,d,
regola delgrammelot su cui uOggi
,r"rr.gu"i",
f"
"..;;;"..
-,--_-r,):.-rr*enre
nel grammelot il senso c,è: quando Fo recitanoi
nusclamo
a
seguire le. argomentazionidell,awocaro
inglesenel processo per srupro, o riusciamo a capire quello che
l"
z"rii;ir;;-rebbe mangiare.'euindi possiamo
alrringl.r".ra
due ripi di gram_
melor: il.grammelor
in cui un
..r,o
airlo.*
sembra aver senso e non ce l'ha
-
ed è quesro il casodi -O;g,
;rr*;guale...,
e della su-percazzola
-,
eil
grammelotin cui un
certo discorso sembra non
Grugniri grossolani, grammelot grotreschi t3
avere senso e invece ce l'ha.
I1 grammelot, quando non ha senso, serve a farsi beffe dei
ruoli
di una situazione solenne (il telegiornale, la multa, anche la confes-sione sul
punto di
morte) facendo scoppiettarei
petardi e le per-nacchie del nonsenso. Quando inyece ha senso, allora il grammelotacquista anche una funzione
piir
decisamente critica, mostrandoci la forma dei nostri linguaggi.II
grammelotinfatti
ha qualcosadi
enigmistico, come gli spettacoli di mimo: in entrambi i casi, a ogni passo
lo
spettatore deve indovinarela
spiegazionedi
quello
che vede o che sente. Ma mentre nelle pantomimeil
senso varicostru-ito
mano a mano (elo
spettacolo consiste nel vedere realtàquoti-diane rese
in
modo
«strano» e poetico),nel
grammelotil
senso complessivo è già dato, perchél'afiore lo
ha spiegatoin
anticipo.Non
ci dobbiamo affannare a costruire una cornice interpretativa,ne siamo già
in
possesso, e possiamo concentrarci sull'arte con cui l'attore riempiedi
dettagli questa cornice: la maestà dell'awocato,la
nprofessionalità, insensata dello speaker delTG,
la
vocazione iperbolica dell'affamato Zanni.In
questi brani c'èil
senso (quando serve che ci sia), ci sonoi
gesti, ci sono le intonazioni, ci sono
i
fonemi, ci sono anche la pa-role, a starci attenti. Ma quelle parole sono scelte fra le morfologie scartate dalla storia del lessico, le parolemai
nate, rimastein
unlimbo
di possibilità inespresse. Mentreil
grammelot scioglie la sua ciancia noi osserviamoil
frastagliarsi del linguaggio appena scolla-to dal piano del senso, come un muro da cui sia stata strappata la carta da parati:il
disegno complessivo si capisce ancora, ma è an-che chiaro che si trattadi un
muro,il
trompel'oeil
non funzionapii,.
Il
libro di
AlessandraPozzoci
insegna la posizione esatta del grammelot,all'interno
della categoria dei nlinguaggi confusir, dai linguaggiinfantili
alle psicopatologie del linguaggio, eci
insegnasoprattutto una distinzione cruciale, che ha ingannato anche
il
lin-guista Gianfranco Folena e Paolo Albani e Berlighiero Buonarroti
i
pur
braviautori
delpur ottimo
AgaMagha Difura.
Dizionariodelle lingua immaginarie (Zanichelli 1994). Tale diflerenza è quella fra
il
grammelot e un altro linguaggio inventato da Fo,il
miscuglio dei dialetti padani parlato per esempio da BonifacioVIII
nellr
( inrgniti grossolani, grammelot grotreschiA sr.rrro pronri? a parrisomo, eh? Ansembia andemo.
No srar a spi_ 1irrt.r.'.lc hoto, disqrasiô: re me uoi u"Jrr rirruasciado col müson in
l.r rrrot:r? Arenro ti...
(in Le commedie di Dario Fo,
vol.y,
Eirratdi1977) Quesro non è grammelor: non è una lingua_sosia è
urla lingua_ i<lenrikir in cui si Àercolano
*riJirf.,rl
.h.
ri
,o*igli"no
fra loro. Dato che Fo conosce il grammelor
àîrrrrr.
fi"g,re,e persino
di
ru-mori
come quellodellipioggia,
U
àrà",r.he il
grarnmelot di
quesra lingua: è proprio
ti
rii*
drtt,
,;;r;,che
diventa un brano rn una lingua che è sosia di unmiscugt- âiiing,r..
Detta cos) sem-b.a un'opàrazione asûarra:
in
realtà,iln
.
"
,r.,tt"di
astrattoin
unalingua che serye per dire ,,ho
f"-.r.""^'
-
-
':__
Il
grammelot si puà studiare, cosl come si possono studiare ermparare Ie lingue srraniere,..che
p.ot,.o
,p.rso
parliamo proprioin
Êorma di grammeto,.M,
it;;;;;Ë, j"iro
srudiare anche nel senso
di
Alessandra pozro, no"np.,
prrlr.lâ
ma per capire
il
suofunzionamento. Come
un'rnalirr,
.f,i_;.. ,lf.
prese con un mani-carettodi
cui non si conoscet,
.;..ro
o
.ori,r.,
."_pione
d,acquadi
fonre, la semiolosanl"rrrndr.
porl"f*
i".iarto
le sue
prou.,,.,
ha sfoderato
l.
,u.
iio"tr. .
h,
..r.r.
i.-plopr;.rn
organolettichee
gli
ingretlienrid.r'nirm-.r"..
èrî,o';fJu
ir referro de*anari-si, dove alcuni necess,,r.r
-.;;;;;i"il;ijl,:i:i*,:,
jïï':l,iffiîîi..no
surra...r.,n
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È"",.ir?lisi
importanre,poiché-id"";fi;;
le tracce (storiche e srrurturali) che carat reY
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dell' i ndisti n io s i ae ita no ;rfr
r.iql
J.îi'i,ii".onrirsime,
con nes_
se alla sacralirà e
ait,
magia.,ii.-';l;;;'.
,il, 0"r,,,*
det Iinguag_gio,
e la riflessione sui nreccanismi dellelingue rnvenrate, incom_
prensibili,
inarricolare. utopicheh,
".:;;p"rgnaro
rurra la storiadella linguisrica e della
r.-i;;;,'i;,*i'r.il,,,
Mi
vienein
menteprimo
Levi,cf,;;i;;;"""
il
problema del ufunzionamenro» non,ît:
ddti;;i;;ii5;r.
fa
il
sanguedela
giraffa a irrorare un cervello
p";,".;;ï;;;i;t"r"
anche degli
a,i-mali
immaginari. perqrrn,à_inu"n*,o,
un'rrri.nale è un,iporesi di cu
i
veri fi ca re la cons iste n z, {1. .rr,,lÈlii,;;
:;i'ji;.t
ù
üi,: ::::;
Levi immaginô unmito ai
r."a"rià";;:1';;"".i
e srayaarrenro agli apparati digestivi, respiratori,
riprodurivi
delle bestiemitoro-Grugniti grossolani, grammelot
grotteschi
15 giche odi
quelle inventate per gioco da una classedi
barnbini.Il
medico deve visitare i suoi pazienti, non i loro sosia; e la me-dicina non spiega l'organismo dei golem o quello dei robot. Ma perquanto riguarda le mutevoli fisiologie delle parole, le cose vanno fortunatamente
in
un senso che Primo Levi avrebbe approvato: lalinguistica e Ia semiotica si pongono
il
problema dell'invenzione linguistica, del darele condizioni
di
funzionamenrodi
qualcosa che non c'è. Le teorie del linguaggio si occupano anche del non-linguaggio, ed è cos) consolanre, saperlo. Cosi Alessandra Pozzo hapotuto
scrivereil
suolibro
enoi
ora sappiamo cheil
maso è nato per illuco saltrusio (ma non sempre).Stefano Bartezzaghi
Introduzione.
Parlare
seîzaparole
I.
I
linguaggi
confusiUn tizio
entrain
un
bar e, rivolgendosial
barista, chiede:uAm-blkq'rha
nmbé Coca Cola?r. I1 barista, esterrefafio, ribatte: uCo-me?Non
capiscor. «Amblkq'rha nmbé CocaCola!,
ripetel'altro.
Il
barista, cercando di fare uno sforzo, conclude: nNon capisco an-cora: lei vuole una lattinadi
che cosa??r.La barzelletta funziona, perché, come al solito,
il
finale è ina-spettato.In
questo caso,il
luogo comune, stravolto dalla storiella, è f impenetrabilità tipica del linguaggio confuso.Intorno
a questo dato di famo si costruiscono le riflessioni contenute in questo libro. Le produzioni vocali dell'uomo,infatti,
non sono esclusivamente frnalizzate alla comunicazione e, trai
tipi
espressivi vocalipiir
co-muni, l'espressione confusa ha caratterizzato da sempre alcuni con-testi.Il
fenomeno dei linguaggi confusi interessa settori diversidel-la
conoscenza: ognunodi
essi affronta Ia questione secondo unpunto
di vista particolare.In
campo medico la produzione di linguaggi confusi è osserva-ta nell'ambito delle ricerchedi
carattere psichiatrico checlassifica-no le irregolarità linguistiche sotto forma
di
patologie verbali.Al-cune perturbazioni espressive possono essere
prodotte
dall'espe-rienzadi
realtà allucinatorie, chelo
inducono a esprimersi con dei neologismi. Altre provengono da deficienze organiche, come quel-le tipiche dei disturbi epilettici, sclerotici o dell'idiozia.Altre
anco-ra sono causate dadifetti
sensoriali, come quellidi
chi, avendo diÊ ficoltà uditive, pronuncia neologismi che non sono nient'altro cheIti
Introduzione. parlare senza parolePer quanto ,igu1rq1 le scienze del linguaggio, lo srudio dei
Iin_ guaggi confusi non si riferisc.
"ll,
,orionE
ai1iri..pr,àï;;"
*il-le, ma rrarra la ouesrione
,i,
n.iih;bi.'à.f
f"
crearivirà eipressiur.che
in
quellod.il,
r.rrgr.rsione alle regole linguistiche.II.
L'inyenzione
espressivaIl
fenomeno dell,invenzione. espressiva si manifesrasoro
formedi-verse. Se si prende
in
considerario".
i"
nr*fiÀ
.rÀr"i."r,i*,-ri
conrano
in
ogni epoca numerositentativi di
affiancare;àt,oJ;tr-ire alle lingue narurali codici
"rrifi.ili;';;;ti
a consentire Ierela-zioni umane ne,e situazio"i
pit
s""-.-rrt..îi"
r. codificazioniideate per
fini
prarici si possono.ciàr"qu.ll..hl i.r_.,rono
la comuni_ cazione a distanza, come il*ai.J""r,i..l"b".,di.r.,
oppurequel_ Ie che regotamenrano I"
r."ir;;;;;;;;;;",
come il codice stra-dale o ancora il codice gestuale,
.h;;;;r';
lacomunicazione con
i
sordomuti.
Tuai
queiti
e..-pl
,ro.r .orro
.t
.
u., campione dellelT',ffi.ffi:,:unicative
affrontaie at*averso*difi
;;;i;Hg"€-Per questo
motivo
svariare elaborazioni linguisticheoriginali
sono srare prodottein
oS,ni,t..1"no per farfràr,,.
"
questioniprati-che o reoriche che l,uso
i.f
f.
fi"grJ
"r,urrli
,"r.irra
insolure. Sic_ché la storia della creativitn
["g;;i.r;;;;;rr,
accanro a rare co-difi cazioni destinate,d
..:;i;.""Jf"
.."r*r"aine,
una lunga serie*.r".,..tï
f
llïr".
""ri"i
"ii
uoo;i
;t I;t
"
*..".so
o caduti
iap i da__
-
_L'inve.nzione Iinguistica riguarda anche settori in cui lafunzio-ne comunicativa subisce
un"
ràfo.rn"rior.,
.o*.
succede neilin-guaggi creari in qualità di espressioni
;r;;;i;'È,
che procedono an-che
in
relazior,..l
urlo..."ràti.o.
rl-nî....înicarivo
passain
se_condo piano anche nei lingu"ggi
,.gr..i
irir.f
ff magici,mistici e
*i':l;,r.Uj"o:,J,..1-*"i,iiZa;,l,.à.",à'*"a,ri?a,pf
,.p,à_
III.
Norme
e üasgressioni espressiveII
confronto con I'orsanizzazione.dere lingue naturaripuô aiurarci a identificare
i
meccinismi creariviche
foîdano
un linguaggioin-introduzione. Parlare senza
parole
19lrentato. Nell'impostare
la
questionedella libertà
linguistica, Jakobson 11963:26) taccia uno schemautile
a questo proposito. Egli osserva che la libertà nella combinazione delle unitàlinguisti-che si fa
piir
ampia man mano che si passa alle forme linguistichepiri
complesse. La libertàdi
combinarei tratti distintivi in
fonemida parte dei singoli parlanti è nulla, poiché
il
codice ha già stabilitotutte
le possibilitàutilizzabili in
una data lingua. La possibilitàdi
combinare i fonemi è limitata, in quanto circoscritta alla creazione delle parole. Nel modellare Ie frasi attraverso le parole, il parlante è meno vincolato.
Infine,
nella combinazione delle frasiin
periodi,si allenta l'azione delle regole sintattiche e si dilata sostanzialmente,
per ogni
parlante,la
libertà
di
crearenuovi contesti.
Bausani 11970: 13] nella sua opera sulle lingue inventate, riassume lo sche-ma di Jakobson, evidenziando quattro gradidi
libertà creativa, che interessano nell'ordine: la disposizione dei fonemi, delle parole, la formazione della frase e infine dell'espressione nella totalitàdi
un enunciato. Individua poi una tipologia che permettedi
classificare le lingue inventate secondoil
livello-
sintattico, lessicale, morfo-logico o fonomorfo-logico-
in
cui si esprime l'operazione creativa.Sia Jakobson che Bausani suggeriscono
i
limiti
della libertà d'azione del parlante nel rispetto delle norme linguistiche. Sicché è possibile rintracciare nell'estrema libertà che caratterizza 1'attolin-guistico creativo
gli indizi di
una trasgressione e ritenerei
quattrolivelli
messiin
evidenzia da Bausani comei
luoghiin
cui questa si insinua. Se la creazione linguistica si situa neilivelli in
cui le regole imposte dalla lingua comportano costrizioni maggiori, la trasgres-sione sarà poi tanto più evidente.Il
campo d'osservazione di questolibro
è rappresentatoproprio
dalle creazioni linguistiche chein-frangono
più
palesemente le componenti chein
una lingua sonovincolate da regole inflessibili: la selezione e la combinazione dei fonemi, di solito finalizzate alla produzione delle parole. Se i
fone-mi
vengono combinati arbitrariamente si ottiene la formazionedi
un
testo sonoro continuo che risulta inarticolato e senza un signi-ficato, non essendo segmentabile in parole dotate di un sensocom-piuto.
L'impossibilitàdi
suddividere l'espressione sonorain
unità linguistiche dotate di un significato convenzionale rende ilinguag-gi
confusi aprima
vistaindecifrabili,
ma consente comunqueil
conferimento di un senso vago. Cià permette in alcuni casi di usare
i
linguaggiconfusi
come mezzi per comunicare, benché anche la20 Introduziohe. parlare senza parole
):1,::::=::ia
di linguag.gi inventati che si costituiscono ârrraver_::
ïT:ïil',a,ion.1,b-ii-.",i,
di
r.;;;i
;
;,;;;,;;,ffi:i
te tre modelli:
il
grammelot, la glossolaliLL LrL rrru(rclr; u srammelot, la glossolalia
e I,espressione
infantile
prelinguistica.
Beiché si strutturino
arrraver.sô
mnrlelit\
Ai.,---^l1**iï.ii"g;Ë;[ii:i"ii:iiilffi:,i:,:"1ïîl;"X:
Introduzione. Parlare senza
parole
21per scoprirne la struttura linguistica e
il
meccanismo comunicati-vo, grazie all'impiego di alcuniprincipi
della semiotica.Il
confion-to tra grammelot, glossolalia e espressione infantile prelinguistica è
proposto come corollario, per chiarire
il
funzionamentodi
questi tre linguaggi vocaliprivi di
parole.Il
nucleo d'interessedi
questostudio
è
composto essenzialmenteda
espressioniorali,
tuttavia sono ammessi brevi accenni a qualche linguaggio inventato attra-verso una combinazione illegittimadi
fonemi in versione scritta, apatto che presentino un'importanza particolare per
il
nostro argo-mento. Saranno ammesse citazioni tra linguaggi inventati letterari, magici,di
bricolage, poetici, mistici, gergali, infernali, patologici epseudo-originari, benché sia impossibile operare una segnalazione esaustiva
di tutte
le lingue inventate, scritte e orali, che sistruttu-rano combinando capricciosamente
i
fonemidi
una lingua.Non
saràfornita
alcuna trascrizione del grammelot, né degli altri linguaggi analoghi: ogni tentativo di mettere per iscritto enun-ciazîonidi
questo genere ne tradisce la spontaneità.Inoltre,
la tra-scrizionenon
mettein
evidenza la presenzadi
altri codici
che si manifestano contemporaneamente a quello vocale. Poiché,soPrat-tutto
nel grammelot, entra in gioco anche l'uso del codice gestuale,il
sincretismo dei duelivelli
espressivi, vocale e gestuale, sarà osser-vâto per la rilevanza che tale fenomeno dimostra aifini
della comu-nicazione. Alcune analisidi
fenomeni pseudo-glossolalici conten-gono una trascrizione degli enunciati:ciô
permettedi
constatarel'evoluzione
di
questotipo
di
creazione linguistica che,in
alcunicasi, si costituisce progressivamente come una lingua vera e Pro-pria.
Nella
composizione sonora dei nostri tre linguaggi si nota la contaminazionetra la forma
dell'espressionepropria
alla lingua materna del parlante e quella dellalingua
inventatapiù o
meno consciamente. Lo stesso fenomeno è stato indagato afondo
negli studi sulle lingue di bricolage, comeipidgin
edi creoles, natedall'in-contro
di
due lingue naturali: quella maternâ del parlante e quella appresain
seguito alla colonizzazione delterritorio in
cui quest'ul-timo vive. Alcuniprincipi tratti
dagli studieffetuati
sulle linguedi
bricolage saranno
quindi
utili
all'analisi del grammelot, cosl come della glossolalia e dell'espressione prelinguistica infantile.I
linguaggi inarticolati dimostrano una forma apparentemente elementare, non dovendo sottostare a una grammatica, a una sin-tassi né adaltre
regole compositive. Per questomotivo,
talvolta neiconfronti
delle regole linguistiche.Alla
base della scelta
piir
o meno consapevole di infrangeie le norme a.U"iirgr;ï;,fi.:;i;
la comunicazione e dando l"uogo.
"""
f-àïi"ne
linguisrica ori_ ginale possono essercidiverseïorivaziàni:
id.eologiche,religiose, artistiche e alrre ancora,,che
dipend.;;;;i
.J.,r.rro in
cui la pro_ duzio ne l i nguisrica
e,."t irr",".'
qr.rri
"fr
_ir
r, sa ranno I,ogget_to
di
un'esame oiùderraglir,"
"à;;;;,.1i]ï....riri.
Un,indaeinedi
quesrog..,...
comporra comecriierio di
f"";;'i;;:.;;
f.ii:
cause e degli effemi
dËfl",."rgr..ril;Ë';
Iinea d,azione che ci proponiamo di adottare
n.fo,.,rotg.;.i.
ç.r*
sopra accennare.fV.
Unatipologia
deilinguaggi
confusi: grarnm elot,
glo ssolalia
e l-albettio infantil
e:1,.:^:..,'i,l::-:à".ï,dalloràf*;,i;;;;;;î;.1i..ii:;
"::f
:"::
j:l:*::"tu".r"si;;di;;;;;;;riüJ:'Jiiï:T.ii
producono
il
tessuto sonoro.tutto
unaconfor--_
,,L'ob,.r,,vo.principale di questo Iibro è quello di esaminareder-ragt rarament e l' organizzazionè
di
uno rolo'ài
qr..ii
ri"frffi
ir grammelor.
Termine
quasi sconos.iutoo.i
l::
f:;::::'
*,
r::
t
i,
;U
Ï
"fi
*:1',Ji:Tï:',,:ü:
Primadid;;;.;;;',,,ïX;i
jiil#:,::,ïïît#t:;T.'::*;
lï:-ilcuni
altri esempi di..r-rr;;;;lü;îi."
in
ambito teatrale e premerrereun
breve-esame delleteorie"linguisri.h.
rïù".;;;;:
sioni,inarticolate, pur senza pretese
di
esausri'vrtà.ll
percorso storico tra le lingue inventate nerteatro è necessario
per capire se
il
grammelot fapirte ai
""*11"airi";
Èg;;;;J;;
cerro genere tearrale, oppure se
si rratra
di un.artifici.
:h.
,pp;;
sporadicamente al
fin. ài
.r.".. d.t....,i""ri.fr.rri
spettacolari.
In
base al confronro delle.testimonianze;;;;g"".dano,
sarà pro_ posra una definizione del grammel.r,
p"l"f*
f,
confusione che ha accompagnato
finora
l,utiTizzaziondi ou.rr.,
.a ). lntroduzione. parlare senza parole
sor)o 'servrti come nunto
di
riÊerimento per arcune reoriesu'oriei-,c
del Iinguaggio,'inb;r;
rlj;i;g.r':t'i,
complessirà espressi-va
îu I ner) ta. proporzio nal
men re a.l piogresso delIa
.i"
ir,i.'iili.."i.-rà, quindi, anche alle reorie e
"ltË ur8pi"
*ll;;ùt;iîlffiü;;
che
proponsono
i
[inguaggiirr;;;i;;-.;_"
prime
espressionidel l'uomo, oppu
r.
.oÀ.
Àîn
if.r*r;oni
rng"l iche e divi ne.Per determinare il conresto srorico
e ideologico che corrispon_
!e
alle emission i glosso laliche,rl
.r"_]""'ri*;";il;io;;ïi;
quesre presenmno nei confronti di enunciazio"i
"rrji.f*,
-i.i.ii
e divinatorie del passato. Si"....r.,..1
"rrlîl
alla connorazionefor-temenre simbolica che circonda I"
p....riorr.
di
li"g;;;;;-;;
quasi unicamenre alla .1"r.._
_ra.".dt
r"i.
"
ii li,rgr;;i.h;ài^;;;
si è persa Ia codificazione e alleq""ri;;;.i"
seguito
attribuito
un potere magico. L'alone di-misteioche awolge
fÏ-p"".-r-.rUliirnîi
tali
lingue contribuisce, f"".rir";;;.fU"*à;f
di
senso distorte. La ricercadi
nuoviconfini
..p..;;i;;
partedi
alcunedisci_
pline arrisriche ha oorraro
n"
arilirl.io
à.ixx
secoloa*impiego
di effertiai Iimiri
,L
lingrr;iJ,;;;:;ore.
euesro fenome_ no ha provocaro, rra I'alrio,
ï;";r.i;à;ll"
io"rt"
ronora e di nuoye vocalità nella musica conremporanea. Talà rendenza,a
cui
si faràun breve cenno, si è sviluppar;
.9;;;;p;.,."rr,.rr.
alla necessità
di
rinnovamento nei.1111 T
;;
; ;
ï.
ffi
:,fi
I
i;iJ:
m:::iî
ffi ï5;î
I :,1ti:;
tantrfrurti.
La cornice
introduttiva
allo studio dei no.srri linguaggi confusisi apre con una riflessione
,"lh
.;;l;;.,.""o_.
efferro dell,im-possibilirà di accedere a un resto_perché
non si hanno gli strumenti per decodificarlo.
pregiudi,
.rllr;rll
;'.li*n.,rri"
ideologiche si rnsrnuano ambiguamente
in
questo
.onr..,o
cheln
apparenzas.i
prop-on: corne.imped imen ro
percetrivo.
5e si considera che quesro srudio
spazia in svariari campi del sa_
pere, sono numerosi
i
de..iti
con sroricie teorici
a.ff.
lirlsü'i.f
segno, del rearro, della
religion.,
d.li;;;;e
clella poesia, arrra_ verso,le opere dei quali si e"poruio
..ll;;;i"osrro
argomento
in
un adeguato panorama teorico.-^^,
-*.-..?si
ringraziamenri vanno a chi hacontribuito
con ipo_resr e suggerimenri al[e diverse fasi
di quesro lruoro, in
primo
luogo a Umberro Eco e UeoVolli
chehrnilrli;;
fin dall,inizio
le Ii_ cerche che hanno
pJl
.onJo;;;riüpïuifrirrior,"
o, quesro ribro.
Introduzione. Parlare senza
parole
23Una riconoscenza particolare va a
Dario
Fo che ha appoggiato lemie indagini sul grammelot con preziosi consigli. Ringraziamenti
non
menosentiti
a Jacques Roubaud, Roberto Pellerey, Sophie Fisher, Valentina Pisanry, Luisa Vassallo, a famigliari e amici, e atutti
coloroil
cui sostegno è stato insostituibile perlarealizzazione1.
La
percezione
dell'indistinto.
Prologo storico-teorico
Socnaru Per esempio,.se uno' incontrandoti in un
paese strantero,
tl
strlngesse la mano eti
dicesse:nsalve, straniero ateniese, figlio di Smicrione, Er-mogene», lo affermerebbe o si rivolgerebbe, non a
te, mâ a questo Ermogene, o a nessuno?
EruuoctNr, A me Pare, Socrate, che costui emette-rebbe dei suoni a caso'
Platone, Cratilo (429 e)
1.0.
Introduzione
Talvolta
il
contatto con una lingua straniera generâ effemi partico-lari.A
seconda della concezione del mondo PresuPPosta dalla co-munità dei parlanti, una lingua contiene tracce dei pregiudizi checondizionano le relazioni con le altre civiltà o semplicemente con chi non parla la lingua
in
questione. Ne deriva una caratterizzazio' ne specifica no.t.olo
dello straniero ma anche del suo idioma'Al-.r.rrrè
forrrr.
linguistiche lasciano trasparire ideologie, pregiudizi, superstizioni o tabù, che entranoin
gioco casualmente o intenzio-nalmente all'atto della relazione con I'altro.1.1.
Indecifrabilitàr, rumore
eantichi pregiudizi linguistici
Quando ascoltiamo un discorso in una lingua straniera sconosciuta percepiamo solo la sonorità della lingua senza poter capire
il
sensoper-26 l. La percezione
dell,indistinro
cetrivo' che trasforma.un idioma
in
una erocuzione inarticorata, èassociaro a un pregiudirio,
.olorà;i.;]à""
una lingua srraniera sono
detti barbàrii,.ioe .oloro
.i;'b;ib.;r"r".
sipossono citarea
quesro proposito autori greci
che si esprimono
in
quesri termini, metaforizzandoi
suonidiu.,"
it;;;;,;ï
,versi di animali. N,,t
c*iit,
pi,;;fËii;iïffr::::::::
",.î::::
ragonara alla percussion...u
ài
,;;;;
I.b;."r;:
È;;;"ïr".r.::
descrivendo l,arrività di.due
f.oÊ.r;;;;;il,n"
che furono soDran_:ï:i:,:_-tombe
po,iché,.;.;;;;;,;;;,.
barbara,ir lorà
rin_5ïitrï:ff
iiïïi,,i,ff
;:1ï:îl';,:1;i.ilr.t':ï.,"J*.iTfi
animalenon
è casual.,,r'f.o.-.lî;;;i
i d eol o gi co
.h.
t. nd.â,
:ry;*,
i*,:àff
"..ff
i:pËi
îîî
::::*
.
pensiero) Ç1.;ot"
quanroll,j,,"
à.tr,
ragioner.Infatri.
inïïi:f
!ii*;;1
I ! eJ o e u en zai,,:
rrË;;;,
iL;;;
i;;;'il
i,U:
q,;ii;
di;;
;
ffi
.:Ë
JËlli
i};
*:Ï
iiiiff"..:**
l;ru
:-":^rl.qr.
fino
atpunto'di
,ffè;;; h;;
linsuisriciràd.ti,
,ü,
espressrone. per esempio
nrt
Crnt;toi
it^tJiconcede
che nelno-Til:r:
un oggerropoi:1"o
essere impieg"resillabe diverse purché
;;Jïi;,J:""jf;;,:
idea, cos).o_â
dîutro
è permesso
èo,r,u-ri"s;;,;;;;i.üi:ü:;::#li.:,j,;Ém";.il;ï:.:,u5;t
versa da
que,a de,a
ti"s",
;;;;;".;Jiï:
quin«tiin
grado diesprimere Io stesso conrenuto
aftraverso
alri
suoni.Il
motivo dellaX:]ï,,:i1.".
sta neltap*a.Ài"""r;;;,"1".
potitica reale che laL,recra aveva assunro ,-1,1y",
a.,.._ir,rio'i.l.a.
storico. euesro
ï:::j::.r-,na
una pos.izione.rro...,r.i."
collegata"d
,,ro
i..rro
lnteresse per culture e civiltà
.""r"-f"."*.1
Appena perà una nd.rd;',:r**;üiiil,[?JiïËiffi
ï',ïï;ï,.J§:*,;,îi:
questa rendenza nei resri delr.
nr..r.nr.r,,"."ri.ï,
,nr
rr.colta
di ooe_ re dal contenuro occutristicg, dl;;t.;r;;;niirofi.o_..tigiosa.
IIri_ chiamo al mitico Ermete
T.i;;i;;;;ii:J,i:"
religione
egizia,di
cui all'epoca si ha una conoscenza
piuttosro yaga, sono
i
temi a cui| 430 a.
2
Srorie, Eurerpe, 1I,57.
',Eco [1993:17).
" 389 e.
1. La percezione
dell'indistinto
27 si ispirano tali opere. Non potendo decodificare l'antica scritturage-roglifica
egiziana,i
filosofi ermetici le attribuivano un valore sim-bolico e poteri incantatori. Per esempio,un
passaggio del Corpus Hermeticums esalta lavirtù
efficace dei vocaboli dell'antica linguaegiziana a parâgone del rumore delle parole greche (ldgon psôpho), capaci solo a produrre delle dimostrazioni.
Il
passaggio citato pre-tende cli essere la traduzione di un testo scritto anticamentein
egi-ziano. Attraverso indagini filologiche, tuttavia, si è scoperto molto piir tardi che i testi del Corpus Hermeticumsono stati composti inpe-riodo ellenistico a partire dal
II
secolo d.C..L'ironia
diretta al logosrazionale greco, quindi, piuttosto che rivelare un pregiudizio
cultu-rale formulato dagli egizi, costituisce in questo passaggio la
formu-lazione di una diversa corrente di pensiero all'interno della stessa cul-tura greca. Sulla base della tendenza ad un sapere segreto e iniziatico si rafforza infatti in epoca ellenistica il mito dell'antica linguaegizia, di cui si sarebbe perduto il codice nel corso del tempo, fino a quandoChampollion6 nel 7822 non operô la decifrazione della
scritura
egi-zia. Il suono di certe parole di questa lingua misteriosa acquisisce po-teri magici e non costituisce piir uno strumento per significare o Percomunicare, bensi per cambiare il corso degli eventi, proprio grazie alla perdita della possibilità
di attribuirvi
un contenuto.Il
testo citato, d'altronde riversa sulla lingua grecaun
pregiu-dizio analogo a quello che quest'ultima indirizza all'idioma dei bar-bari: l'espressione che genera una produzione razionale(il
greco),non è che
un
rumoreggiaredi
parole senza alcuna efficacia.Il
ter-mine impiegaro, psôphos, (rumore) è rintracciabile nellatrattatisti-ca filosofica per definire
i
versi degli animali,in
contrapposizionea phoné (voce), che è usato per trattare del linguaggio umano. L'au-tore si permette anche un gioco
di
parole, per rafforzareil
tonodi
scherno che caratterizza
l'intero
passaggio: secondolo
pseudo-Er-mete Trismegistoi
filosofi
greci non sono amanti della Sapienza (phildsopho) bens\ dei phiùipsàpoi, amanti del rumore (delle parole)..-pr.
pronti
a contraddirsiI'un
l'altro7.5
Ermete Trismegisto, Cotrpus Hermeticum, Asclepius,t. XVI, 2 (tr. di A.J.
Festugière, Belles Lettres, Paris, 1946, p. 232). Cfr. anche Festugière 11'981: 3261. 6Jean François Champollion, Lettre à M. Dacier.
7Si tratta di un luogo comune abbondantemente presente nei testi dei Padri della Chiesa. Cfr. ad esempio Giustino (Apologiall,lll' 46 e), che accusa
28 1. La percezione dell,indistinto
Krisreva [1969:56] segnala
ch.e già alcunisisremi
magiciprimi-rivi complessi, come la mà'gia
d.gl;
ilr;i
,, o"r"r.r,o
su un rrarra-rnenro della parora in quariià diÂ;;;.]ï"rr
.r.d"nze
si basanosull'ammissiàn. ai
""Ë[u*Ë;;;; ;i:t.
.
.or",
e cosriruisconoil
fondamentodi
o.,"d;;i;;;î,,,i.-X',ii1i:iif
lï.J:,':;iî.fJ:#:ïî,i1
mule incantatorie,di
.ri
,1,;;;;;;i.orrr.,.i"
a voce bassa.
In
questeopinioni
*or"
ro,,J"-."rîi"iï"rrca
neoplatonica dei canti
orfici
e la sua .onsuen dinei"
.p..#r"ascimentale,
nonché Ia recira delle melooee. segrere
."Irnodi,"r.
dagli alchimistis.
Il
cerchio deloi.gi,rÆrt"
ilil;t..î.^.
r.lingue
straniere si chiude con un"lrÀ
.rempio,,irrrï..irb;t.-ir,
,t.,rrri
testi della cab_bala ebraica. In oualirà
aifi"d;üiîËil.ür",..,
insieme al latino ed al greco, divenra
unr.llrg;ür;rug.r";i;r^r.
il
Rinascimenro. Poiché Isidorodi
Sivisljae;d[i;;r;;;;;".
ad indicarto come lingua
di Dio
.
,r,-',hg",
p"iü;;;f;'r';r,
esso assume
infine
l.::lf.llïfl,
" p..rett" ;
àr,[.".
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1. La percezione
dell'indistinto
29me su
cui si
modellanogli
elementidi
cui
il
mondo è
costrui-tol3.Nella mistica cabalistica
di
Abraham Abulafia apPare unadi-sciplina particolare, la scienza drlla combinazione delle lettereta, de' scritta come una guida alla meditazione attraverso Ie lettere e la
loro forma.
Il
fine
di
questa disciplina è quellodi
provocare un nuovo statodi
coscienza che dissoèi da ogni esperienza sensoriale: i suoni del linguaggio vi compaiono deltutto privi
di senso. Questa pratica produce sensazioni simili a quelle che si Provano ascoltandoarmonie musicali. Per Abulafia,
quindi, la
scienzadi
combinare l'alfabeto prendeil
posto della gamma musicale, benchéi principi
musicali siano applicati non ai suoni ma al pensiero durante Ia me-ditazione. Le ventidue lettere dell'alfabeto ebraico raPPresentano per Abulafia
i
suonidi cui
si cômpongono le settanta lingueesi-stenti. Poiché alcuni cabalisti riscontrano che le altre lingue non contengono alcune lettere dell'alfabeto ebraico, Yohanan Aleman-nol5, amico e ispiratore di Pico della Mirandola, afferma che le
va-riazioni
di
pronuncia rispetto alle ventidue lettere ebraiche sono come i versi degli animali. Alcune assomigliano al grufolio deima-iali,
altre al gracidare delle rane e altre ancora al ver.so delle gru. Questa deviazione fonetica viene considerata come diretta conse-guenza dell'allontanamento dalla retta condottadi
vita
da parte delle popolazioni che si esprimonoin
tale modo: la confusione ba-belica non è che l'effetto di questa duplice corruzione. Ecco ricom-parire pressoi
cabalistiil
motivo del disprezzodi
una lingua e del pâragone conil
verso degli animali, metafora già presente presso i greci nei confronti delle lingue dei barbari.Nel paragone
di
una lingua alle espressioni inarticolate, si puàquindi
individuare un luogo comune del pregiudizio verso culture gludicate inferiori. Questa abitudine si awera indipendemente dal collegamento con valutazioni teoriche atte a dimostrare la veritàdi
tali affermazioni, poiché l'autorità (reale o supposta, corne nel caso
dei valori su cui si fonda la tradizione ermetica), della cultura che
le sostiene si presume sufficiente a garantirne la fondatezza. lJna
13
Cfr. Eco o?. cit. p. 37.
ta
Hohhmath ha -Tseruf, cfr. Sepher Gan Naul, ms. Munich, 58, f .324 b e
Scholem op cit. p.149
'5 Cfr. Ms. Oxford,2234, fol. 8b, Idel op. cit. pp. 123-126; 204-205 e Eco
op. cit. p.38. ,Tlfl. ' 7u.,,t^o. .U984:2231e yates [1964j.
Origines, I,3_4.
,u
Cfr. Robins [1967:t3l].
''Abraham Abulafia visse nel XIII secolo.
''Nello Sefer yexirah