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OLIGURIA: meno di 500 ml/die o 21 ml/h

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Academic year: 2022

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(1)

PALPAZIONE

della regione lombare

La palpazione “del rene” è possibile solo in individui magri o quando il rene è deformato in modo grave dalla patologia

La palpazione della regione lombare “renale” deve ricercare dolorabilità

•a livello della colonna vertebrale

•a livello del decorso della XII costa

SEGNO DI GIORDANO

la percussione della regione lombare evoca un dolore vivo È tipicamente positivo in caso di colica renale (litiasi)

ma può essere presente in altre patologie del rene (pielonefrite)

(2)

PUNTI DOLOROSI URETERALI

PUNTO URETERALE SUPERIORE:

Dove la linea transpilorica incrocia la linea paracentrale

SI RICERCA CON LA PALPAZIONE ADDOMINALE

PUNTO URETERALE MEDIO:

2 cm medialmente a dove la linea bisiliaca incrocia la linea paracentrale SI RICERCA CON LA PALPAZIONE ADDOMINALE

PUNTO URETERALE INFERIORE:

Posteriormente alla vescica, lateralmente alle vescicole seminali o a livello del fornice laterale

SI RICERCA CON L’ESPLORAZIONE RETTALE

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(3)

RENE ECTOPICO:

Si trova in una sede diversa da quella normale

Congenito, per lo più, si accompagna spesso a patologie dello sviluppo o a patologie acquisite, legate all’ectopia

RENE PTOSICO:

Il rene ha una mobilità abnorme e quando l’individuo è in piedi può

“cadere” ruotando sull’ilo e stirandolo progressivamente

“massa palpabile, mobile, addominale, che si apprezza in stazione eretta”

Verifica strumentale RENE TRAPIANTATO:

Ha sede in fossa iliaca, è molto superficiale e ben palpabile

(4)

Produzione ed escrezione di urina

Diuresi: si intende il volume totale di urina prodotta nelle 24 ore

Diuresi oraria: 0,5 ml/h pro Kg (almeno 30 ml/h, solitamente circa 50 ml/h)

OLIGURIA: meno di 500 ml/die o 21 ml/h

ANURIA: produzione di urina pari a zero o a pochi ml/die POLIURIA: oltre 3 l/die

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(5)

Se mi trovo ad esaminare un paziente che ha una diuresi oraria < 20 ml…

…OVVERO E’ OLIGURICO…

…che cosa devo ipotizzare?

Azotemia prerenale: il rene è ipoperfuso, quindi non realizza la sua funzione

Azotemia renale: il rene è sede di una malattia intrinseca, per questo non funziona

Azotemia post-renale: le vie urinarie sono ostruite, quindi l’urina prodotta non viene espulsa e l’ostruzione è tale

da interferire sulla funzione renale

(6)

…e se il paziente fosse ANURICO?

CAUSE PIU’ FREQUENTI:

OSTRUZIONE TOTALE DELLE VIE ESCRETRICI

OCCLUSIONE DELLE ARTERIA RENALE BILATERALMENTE OCCLUSIONE DELLE VENE RENALI BILATERALMENTE

SHOCK (vasocostrizione, ipotensione grave)

ATTENZIONE

L’OLIGURIA E’ UN SEGNO PROGNOSTICO SFAVOREVOLE IN TUTTE LE INSUFFICIENZE RENALI TRANNE CHE NELL’AZOTEMIA PRERENALE:

in caso di oliguria è meno frequente che il paziente recuperi una normale funzione renale

l’oliguria prolungata nello shock è un segno prognostico sfavorevole

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(7)

MINZIONE: espulsione dell’urina dalla vescica

Abitualmente una minzione è di circa 150-200 ml

ALTERAZIONI DELLA MINZIONE:

Pollachiuria: minzione frequente ( spesso) Disuria: minzione difficoltosa

Stranguria: minzione dolorosa

Enuresi: mancato controllo della minzione, notturno

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GLOBO VESCICALE

vescica molto distesa, piena di urina, con impossibilità di mingere per ostruzione meccanica o per problemi neurologici

Il paziente accusa dolore addominale soprattutto ipogastrico, con distensione Se non si svuota la vescica, compaiono nausea e vomito, tachicardia, sudorazione

Obiettività: ottusità sovrapubica, con margine convesso superiormente Alla palpazione si apprezza massa pelvica a margine convesso netto

ISCURIA PARADOSSA: emissione di poche gocce di urina, che riescono a uscire dalla vescica iperdistesa (ίςτω-οσρον, ίςτοσρέω) Non costituiscono una vera minzione ma la simulano

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(9)

QUANDO SOSPETTARE UN GLOBO VESCICALE?

è la prima cosa da pensare quando un paziente è “anurico”

posizionando un catetere vescicale si può avere un dato certo

dolore addominale e iscuria paradossa

per es. in pazienti con ipertrofia prostatica

diuresi ridotta in pazienti con disfuzioni vescicali per es pazienti con danni neurologici

paziente nel postoperatorio immediato (soprattutto dopo alcuni tipi di interventi e di anestesia locoregionale)

(10)

ematuria

Microscopica Macroscopica

2-5 GR per campo (High Power Field)

“isolata”: senza altre alterazioni del sedimento o della composizione delle urine (senza proteinuria, senza cilindri, senza batteriuria…)

Se compare senza sintomi come dolore, pollachiuria, disuria, è molto sospetta

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EMATURIA MACROSCOPICA

“prova dei tre bicchieri”:

cercare di verificare se l’ematuria è più evidente nella prima fase della minzione o nell’ultima o se si tratta di una ematuria totale

Sangue più evidente nella prima fase:

URETRA Sangue più evidente

nell’ultima fase:

VESCICA

Sangue in tutta la minzione: EMATURIA RENALE

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Ematuria senza proteinuria o cilindri o altre cellule:

CALCOLI, TUMORE, TBC, TRAUMA, PROSTATITE

Ematuria macroscopica con coaguli:

VIENE DALLE VIE URINARIE

molto raramente dal glomerulo

Ematuria senza dolore in paziente adulto o anziano SOSPETTA PER ORIGINE NEOPLASTICA

Microematuria isolata:

SOSPETTA MALATTIA GLOMERULARE i GR sono dismorfici

Ematuria con piuria e batteriuria:

INFEZIONE BATTERICA Microematuria isolata nel bambino:

IDIOPATICA O DA MALFORMAZIONE

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Ematuria nel paziente traumatizzato:

CHE COSA VALUTARE?

QUALE TIPO DI TRAUMA HA SUBITO?

C’E’ STATO UN TRAUMA SUL PERINEO?

IN QUALI CONDIZIONI E’ LA PELVI?

E LA REGIONE LOMBARE?

IL/LA PAZIENTE HA URINATO SPONTANEAMENTE?

HA PERSO LE URINE?

E’ STATO POSIZIONATO UN CATETERE VESCICALE?

RICORDARE:

Trauma lombare: può provocare contusione ed ematoma a carico del rene Trauma perineale: può provocare lesioni uretrali, prostatiche

Trauma compressivo addominale: può far esplodere la vescica*

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Colica renale

causa: calcolosi renale

Dolore lungo il decorso delle vie urinarie ed ematuria Ileo paralitico

(quindi: nausea, vomito)

Disuria, pollachiuria

Esame urine

Rx diretta addome

Ecografia renale e pelvica SOSPETTO CLINICO

CONFERMA STRUMENTALE

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COLICA RENALE

Dolore molto intenso, ingravescente, senza posizione antalgica, con sintomi minzionali ed ematuria

La sede del dolore corrisponde alla topografia delle vie urinarie

SEDE LOMBARE PUNTI URETERALI IPOGASTRIO

con irradiazione verso il testicolo o le grandi labbra omolaterali

Nell’evoluzione della colica il dolore può cambiare sede, in modo corrispondente allo spostarsi del calcolo nelle vie urinarie

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IL DOLORE PUO’ ANCHE CESSARE IMPROVVISAMENTE…

CHE COSA SIGNIFICA? CHE COSA E’ SUCCESSO?

Il calcolo è stato espulso

Il calcolo si è incuneato in un punto più ristretto e non si muove Il calcolo è arrivato nella vescica

OCCORRE AVERNE CERTEZZA…

LA COLICA CESSA, MA CIO’ PUO’ NON ESSERE POSITIVO!

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(17)

Il calcolo è stato espulso

Se il paziente controlla le urine, spesso se ne accorge

Controllo ecografico o radiografico: altri calcoli?

Il calcolo verrà espulso

Il calcolo è arrivato nella vescica

Controllo ecografico, eventuale rimozione strumentale

Il calcolo si è incuneato in un punto più ristretto e non si muove

RISCHIO DI STASI, IDRONEFROSI E DANNO RENALE Controllo ecografico ed eventuale rimozione strumentale

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La colica renale può simulare un addome acuto

Dolore addominale Nausea e vomito Alvo chiuso

Assenza di peristalsi

Livelli idroaerei (Rx diretta addome) A volte febbre

Cercare se c’è ematuria

Valutare l’evoluzione del quadro clinico

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(19)

Cistite

Infezione delle basse vie urinarie

Dolore sovrapubico, profondo, urente; dolore scrotale e/o perineale

Disuria, pollachiuria, minzione imperiosa, urgente Possibile incontinenza “da urgenza”

Esame urine Urinocoltura SOSPETTO CLINICO

CONFERMA LABORATORIO

Ematuria (non costante); piuria

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Cistite

Infezione delle basse vie urinarie

FATTORI DI RISCHIO:

CATETERE VESCICALE A PERMANENZA IPB DIABETE MELLITO

GRAVIDANZA

una INFEZIONE VIE URINARIE (IVU) può dare luogo a UROSEPSI

una INFEZIONE DELLE BASSE VIE URINARIE può dare luogo a PROSTATITE – EPIDIDIMITE - ORCHITE

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Infezione delle ALTE vie urinarie PIELONEFRITE

ASCESSO RENALE

FEBBRE con brivido DOLORE AL FIANCO

MALESSERE, ANORESSIA

DOLORE ADDOMINALE (anche spontaneo) PIURIA, EMATURIA (non costante)

SEGNO DI GIORDANO: POSITIVO

FATTORI DI RISCHIO:

Come per la cistite

Inoltre: reflusso vescicoureterale immunosoppressione

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I cateteri devono essere inseriti solo in presenza di una precisa

indicazione clinica e devono essere rimossi il più presto possibile non appena l’indicazione all’uso cessi di esistere.

Il cateterismo urinario può essere indicato in corso di:

1 Ostruzione acuta delle vie urinarie e ritenzione urinaria.

2 Disfunzione neurologica permanente della vescica. (è possibile un cateterismo ad intermittenza?).

3 Monitoraggio della diuresi nei pazienti critici (stato di shock, coma, pazienti con alterazioni della coscienza). Nei pazienti senza alterazioni della coscienza e collaboranti, il monitoraggio della diuresi può essere effettuato senza fare ricorso al cateterismo vescicale, utilizzando appositi contenitori che raccolgono le urine prodotte dalla minzione spontanea e controllata.

4 Intervento chirurgico che richieda una vescica vuota.

5 Trattamento di neoplasie vescicali con farmaci citotossici topici e trattamenti locali intracavitari con cesio radioattivo.

6 Esecuzione di test di funzionalità vescicale (per il tempo strettamente limitato agli stessi) 7 Incontinenza urinaria, laddove esistano motivate controindicazioni cliniche all’uso di metodi alternativi al cateterismo uretrale a permanenza, a minor rischio di IVU (urinal condom,

pannoloni, terapia farmacologica, ….).

8 Gravi casi di macroematuria e piuria per evitare il tamponamento vescicale.

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RISCHI DELLA CATETERIZZAZIONE

Nei pazienti cateterizzati, i patogeni responsabili dell’infezione possono far parte della flora endogena del paziente oppure provenire da fonti esogene.

Le principali fonti d’infezione urinaria sono quindi costituite da:

-Area periutretrale: alcuni autori hanno rilevato come l’uretra sia normalmente

colonizzata da batteri gram positivi; nei pazienti cateterizzati tale flora viene sostituita gradualmente da batteri gram negativi, man mano che aumenta la durata della

cateterizzazione

-Mani del personale: in diverse epidemie, è stato dimostrato come le mani del personale abbiano svolto un ruolo fondamentale nella trasmissione delle infezioni, trasportando microrganismi provenienti da altri pazienti infetti o colonizzati o attraverso la contaminazione di detergenti o soluzione antisettiche delle mani.

-Strumenti o attrezzature contaminate: sono state descritte epidemie causate da cistoscopi, attrezzature per urodinamica, contenitori per urine, padelle contaminate.

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I possibili punti di accesso dei microrganismi nel sistema di drenaggio urinario sono:

- il rubinetto della sacca di drenaggio al momento in cui questa viene svuotata se non vengono rispettate misure di asepsi.

- l’anello di gomma per il prelievo di campioni urinari, se non manipolato in asepsi.

- il punto di connessione tra sacca di drenaggio e catetere, se questo viene aperto.

- lo spazio tra catetere ed uretra.

I microrganismi possono quindi entrare all’interno del sistema di drenaggio urinario e risalire per via intraluminale oppure ascendere all’esterno della superficie del catetere, nello spazio esistente tra uretra e catetere.

Poiché le urine rappresentano un terreno favorevole alla crescita della maggior parte di microrganismi, il sistema di drenaggio urinario è molto suscettibile a qualsiasi contaminazione dall’esterno, anche a carica batterica bassa.

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