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Indipendenza delle condizioni di doppia e di tripla distributività

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(1)

R ENDICONTI

del

S EMINARIO M ATEMATICO

della

U NIVERSITÀ DI P ADOVA

D OMENICO B OCCIONI

Indipendenza delle condizioni di doppia e di tripla distributività

Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 33 (1963), p. 33-47

<http://www.numdam.org/item?id=RSMUP_1963__33__33_0>

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(2)

DI DOPPIA

E DI

TRIPLA DISTRIBUTIVITÀ

Nota

*)

di DOMENICO BOCCIONI

(a Padova)

Le 2"a

(rispettivam.

le

eguaglianze

che si

ottengono

da

due

(risp.

da

tre) eguaglianze

fissate a

piacere

fra le

seguenti quattro :

in

corrispondenza

a tutte terne

(x,

y,

z)

di elementi di un

insieme

B,

avente numero cardinale non necessariamente finito v &#x3E;

2,

vengono dette condizioni di

doppia (risp.

di

tripla)

di-

stributività di B.

Nella

presente

nota viene dimostrato che sia le 2v3 condizioni di

doppia

distributività di

B,

sia le 3v3 condizioni di

tripla

distri-

butività di B sono

indipendenti

se, e soltanto se, v ~ 3

(indipen-

denti nel senso

che,

fissatane una

qualsiasi

esistono sempre un’ad- dizione e una

moltiplicazione,

definite in

B,

per le

quali

la condi-

zione fissata non è

soddisfatta,

mentre sono invece soddisfatte tutte le

rimanenti).

Se v =

2,

vengono

poi

determinati tutti i sottinsiemi costi- tuiti da condizioni

indipendenti

ed

equivalenti

alle condizioni

*)

Pervenuta in Redazione il 20

giugno

1962.

Indirizzo dell’A.: Seminario Matematico, Univereità, Padova.

(3)

di

doppia (risp.

di

tripla)

distributività di B. Ciascuno di

questi

sottinsiemi è costituito da otto

(risp.

da

dieci)

condizioni

(ni 7, 8).

Le 2r

eguaglianze

=

(xy)+(u), (x-E-y)x

=

(particolari

condizioni di

doppia distributività)

erano state

già

studiate in

[1]1),

con la denominazione di condizioni di distri-

butività.

Nel

seguito

vengono studiate

dapprima (ni 1-7)

le condizioni di

tripla distributività,

e

poi (n.o 8) quelle

di

doppia

distributività.

1. - Denotiamo con

Jtf

l’insieme delle 4r condizioni di mutua distributività

([2],

n.O

1 ) :

di un insieme B avente numero cardinale

(non

necessariamente

finito)

v &#x3E; 2

(oi

E

B).

Denotiamo inoltre con

rispettivamente

l’insieme delle 30

eguaglianze (2), (3), (4),

l’in-

sieme delle 30

eguaglianze ( 1 ), (3), (4),

l’insieme delle 30 egua-

glianze (1), (2 ), (4),

l’insieme delle 30

eguaglianze (1), (2), (3), (x,

y, z E

B ).

Le 30

eguaglianze

costituenti

T, (i

=

1, 2, 3, 4)

vengono dette oondizioni di,

tripla

distributività dell’insieme B.

Studieremo nel

seguito ciascuno, T~,

dei

quattro

insiemi di condizioni

(di tripla distributività) Ti , T~, T~, T4 ,

determinando

1)

I numeri fra

parentesi quadre

rimandano alla

bibliografia

alla

fine do% nota.

(4)

(per ogni

valore di

v)

tutti i suoi

sottinsiemi, T ~, indipendenti ([3],

n.O

1 )

e ad esso

equivalenti ([3],

n.O

1 ),

A tal fine sarà suffi-

ciente,

come

vedremo,

studiare direttamente uno solo di

questi quattro insiemi,

ad es. come

faremo,

l’insieme

T4.

Poichè

già sappiamo ([2],

n.O

1,

teor.

1)

che l’insieme M è

indipendente

se v &#x3E;

4, sappiamo dunque

pure che:

I )

Se il numero cardinale v di un insieme B è

&#x3E; 4,

ciascuno

dei

quattro

insiemi di condizioni

(di tripla

dzstributività di

B) Tl, T2, T3, T4

è

indipendente ([3],

n.O

1).

Restano

dunque

da esaminare soltanto i due casi v =

2,-

v = 3. Vedremo che le condizioni di

tripla

distributività di B

sono ancora

indipendenti

se v =

3,

mentre non lo sono

più

se

v=2.

Salvo avviso in

contrario,

conserviamo nel

seguito

tutte le

definizioni e le notazioni adottate in

[1]

e in

[2].

2. - Premettiamo alcuni lemmi.

LEMMA 1: Se due bisistemi sono

a-opposti ([1],

p.

6),

all,ora

([2],

p.

42 ) :

1 )

se la terna

(x,

y,

z)

è

(1)-distributiva

in uno di

essi,

la

terna

(x,

z,

y)

è

(1)-distributiva nell’altro;

2)

se la terna

(x,

y,

z)

è

(2)-distributiva

in uno di

essi,

la

terna

(y,

x,

z)

è

(2)-distributiva nell’altro;

3)

se la terna

(x,

y,

z)

è

(3 )-distributiva

in uno di

essi,

la

t erna

( y,

z,

x )

è

net t’ al tro ;

4)

se la terna

(x,

y,

z)

è

(4)-distributiva

in uno di

essi,

la

terna

(z,

x,

y)

è

(3)-distributiva

nell’altro.

Infatti,

detto B il comune

sostegno

e denotata con xay la

somma nell’un bisistema e con

xãy nell’altro,

si ha

appunto- (X,

y, z E

B) :

t

1)

v.

[1],

p.

6; 2) (yãm)z = (xay)z

=

(xz)a(yz)

=

(vZ)à("Z) 3) (yz)ax

=

a;a(yz) = 4) iã(a;y),

=

(n)az

=

(xacz)(yaz)

= Vale

poi

evidentemente il

seguente

LEMMA 2 : Se due bisistemi sono dvali

([ 1 ],

p.

3 ),

e se la tema

(o,

y,

z)

è

risp. (1)-, (2)-, (3)-, (4)-distributiva

in uno di

essi,

la-

stessa tema

(X,

y,

(3)-, (4)-, (1)-,

nell’al-

tro

([2],

p.

42).

(5)

Se due bisistemi sono

p-opposti ([ 1 ],

p.

6 ),

i loro duali sono

evidentemente

a-opposti.

Perciò dai due lemmi

precedenti

si

ottiene immediatamente il

seguente

altro.

3 : Se due bisistemi sono

p-opposti ([ 1 J,

p.

6 ),

allora

([2],

p.

42):

1)

se tac terna

(x,

y,

z)

è

(1)-distributiva

in uno di

essi,

la

Urna

(y,

z,

x)

è

(2)-distributwa nell’altro;

2)

se la terna

(x,

y,

z)

è

(2)-distributiva

in uno di

essi,

la

terna

(z,

x,

y)

è

(1)-distributiva nell’altro;

3)

se la terna

(x,

y,

z)

è

(3)-distributiva

in uno di

essi,

la

terna

(x,

z,

(3)-distributiva nell’altro;

4)

se la ternca

(x,

y,

z)

è in uno di

essi,

la

terna

(y,

x,

z)

è

(4)-distrib~utiva

nell’altro.

3. - Consideriamo

dapprima

il caso v = 3. Faremo vedere

che,

in

questo

caso, l’insieme

T,

delle 3v3 condizioni

(1 ), (2 ), (3) (di tripla

distributività dell’insieme B =

{ a, b, c ~ )

è

indipen-

dente

([3],

n.O

1 ).

A tal

fine,

dimostriamo anzitutto che :

II)

Ciascuna delle

cinque

terne

(a,

a,

a), (a,

a,

b), (b,

a,

a), (a, b, a), (a, b, c)

è

(1)-isolata ([2],

p.

42)

in un bisistema

(2, 3)-di-

stributivo

([2],

p.

42),

di

sostegno {a, b, c},

i cui

gruppoidi

additivo

e

moltiplicato

non sono

opposti ([1],

n.O

3).

Infatti :

1 )

Per le due terne

(a,

a,

a)

e

(b,

a,

a),

si veda la di- mostrazione della

I)

in

[2],

n.O 3

(punti primo

e

terzo).

2°)

Per la terna

(a,

a,

b),

si veda

[1],

p. 27: si riconosce facilmente

(cfr. [1],

p.

8,

ult.

capov.)

che il bisistema definito dalle

(18)

è

appunto (3)-distributivo.

3°)

La terna

(a, b, a)

è

(I )-isolata

nel bisistema

(2, 3)-di-

stributivo definito dalle due

seguenti

tabelle:

-i~)

La terna

(a, b, c) è (1)-iaolata

nel bisistema

(2, 3)-di-

(6)

stributivo definito dalle due

seguenti

tabelle :

Le affermazioni relative ai bisistemi

(5)

e

(6)

si verificano

facilmente

(cfr. [1],

p.

8,

ult.

capov.).

III)

Ciascuna delle

cinque

terne

(a,

a,

a), (a, b, a), (a,

a,

b), (b,

a,

a), (b,

c,

a)

è

(2)-isolata ([2],

p.

42)

in un bisistema

(1, 3)-di-

stributivo

([2],

p. 42 ) di

sostegno {a, b, c}.

Infatti,

in virtù del lemma 3

(n.o 2),

tali

cinque

bisistemi

sono i

,u-opposti

dei

cinque

bisistemi la cui esistenza è affermata dalla

precedente II ), (cfr. [ 1 ],

p.

6,

nota

Z ) ) .

IV)

Ciaseuna terna di elementi dell’insieme B =

{ a, b, c) é (1 )-isolata ([2],

p.

42)

in un bisistema

(2, 3)-distributivo ([2],

p.

42)

di

sostegno

B.

V)

Ciascuna terna di elementi detl’insieme B =

{ a, b,

(2)-isolata ([2],

p.

42)

in bisistema

(1, 3)-distributivo ([2],

p.

42)

di

sostegno

B.

Dimostrazione delle

IV), V): Queste

due

proposizioni

sono

conseguenze immediate

risp.

delle

II), III),

in virtù delle osser-

vazioni del n.O 2 di

[1].

4. - Continuando lo studio del caso v =

3,

dimostriamo ora

che:

VI)

Ciascuna delle

cinq03BCe

terne

(a,

a,

a), (a,

a,

b), (b,

a,

a), (a, b, a), (a, b, c)

è

(3)-isolata ([2],

p.

42)

in un bisistema

(1, 2)-di-

stributivo

([2],

p.

42)

di

sostegno {a, b, c}.

Infatti:

10)

Per le due terne

(a,

a,

a)

e

(b,

a,

a),

si vedano i

punti primo

e terzo della dimostrazione della

I)

in

[2],

n.O

3;

due bisistemi duali dei due ivi considerati sono

quelli

occorrenti

. virtù del lemma 2 del n.O

2).

20)

La terna

(a,

a,

b)

è

(3)-isolata,

nel bisistema

(

(7)

stributivo definito dalle due

seguenti

tabelle:

come facilmente si verifica

(cfr. [1],

p.

8,

ult.

capov.).

3°)

La terna

(a, b, a)

è

(3)-isolata

nel bisistema

(1, 2)-di- stributivo,

di

b, c}, p-oppo8to

di

quello

definito dalle

precedenti

tabelle

(7),

e ciò in virtù del lemma 3 del n.O 2.

40)

La terna

(a, b, c)

è

(3)-isolata

nel bisistema

(1, 2)-di-

stribuito definito dalle due

seguenti

tabelle:

E

invero, qualunque

siano

VII)

Ciascuna terna di elementi dell’insieme B

= {a, b, c}

(3)-isolata ([2],

p.

42)

in un bisistema

(1, 2)-distributivo ([2],

p.

42)

di

sostegno

B.

Infatti la

VII)

discende subito dalla

precedente VI)

in virtù

(8)

delle osservazioni del n.O 2 di

[1].

Le

IV), V), VII)

d.imostrano

appunto

che:

VIII)

L’insieme

T,,

delle 3v3 condizioni di

tripla

distribu-

tività

(1), (2), (3)

di un insieme B avente numero cardinale v, è

indipendente ([3],

n.O

1 )

se v = 3.

5. - Per comodità

espositiva,

denoteremo coi simboli

rispettivamente

le

eguaglianze (1), (2), (3), (4)

del n.O

1,

cioè le

condizioni di mutua distributività relative

(cfr. [1],

p.

17)

alla

terna

(x,

y,

z) (di

elementi di

B).

Passiamo ora a studiare il caso v = 2. Denotati b i due elementi dell’insieme B

(n.o 1), pensiamo ripartire

le 32

(=

4 -

2a)

condizioni di mutua distributività

di B = { a, b } in

sedici

classi,

ognuna costituita da due

condizioni; precisamente poniamo:

e

poniamo

inoltre:

IX)

Una delle due condizioni di mutua distributifttà di B

= ~ a, b}

costituenti la classe

C~,

è

soddisfatta

in un

di

sostegno B se,

e soltanto se, vi è

soddisfatta

l’altra

(i, i

=

1, 2, 3, 4).

Infatti per i =

1, 2, i

=

1, 2, 3,

4 la cosa è

già

nota

([1], n.’

6

e

11 ) ;

per i =

3, 4, i

=

1, 2, 3,

4 la

IX)

si deduce subito da que- sto fatto

già

noto tramite il lemma 2 del n.O 2.

X)

Le due condizioni costituenti la classe

cil

sono le due

uniche condizioni di mutua

distributività

di B

= {a, b} non

sod-

disfatte

in un biri8tema di

sostegno

B.

(i

=

1, 2, 3, 4.)

(9)

Inf atti per i = 1 un tale bisistema è il

( 12, 14 ) ([ 1 ],

p.

21),

per i = 2 è

l’opposto

del

(12, 14) ([1],

p.

22,

lemma

13 ; [2],

p.

43,

lemma

2 ),

per i =

3,

4 è il duale di uno dei due bisistemi ora

nominati

(n.O 2,

lemma

2).

X’)

Le due condizioni costituenti la classe

O le

sono le due

uniche condizioni di mutua distributività di B =

{ a, b }

non sod-

disfatte

in un bisistema di

sostegno

B.

(i

=

1, 2, 3, 4.)

Infatti tali

quattro

bisistemi sono le

immagini

isomorfe

(cfr. [1],

n.O

2)

dei

quattro

bisistemi la cui esistenza è affermata dalla

X),

mediante la

corrispondenza

a ---~

b,

b --~ a.

XI)

Le

quattro

condizioni costituenti la classe

Oli

U

0,i

sono

le uniche

quattro

condizioni di mutua distributività di B =

{ a, b}

non

soddis f atte

in un bisistema di

sostegno

B.

( j

=

1, 3.)

Inf atti

per j =

1 un tale bisistema è

1’ ( 8, 14 ) ([ 1 ],

p.

21), per i

= 3 è

l’immagine

isomorfa

dell’(8, 14)

mediante la corri-

spondenza

a --&#x3E;

b,

b -~ a.

XI’)

Le

quattro

condizioni costituenti la classe

O il

U

0.,

sono

le uniche

quattro

condizioni di mutua distributività di B =

{ a, b}

non

soddis f atte

in un bisistema di

sostegno

B.

(j

=

1, 3.)

Infatti tali due bisiatemi sono i duali

(n.O 2,

lemma

2)

dei

due biaistemi la cui esistenza è affermata dalla

XI).

6. - Continuando lo studio del caso v =

2, poniamo (v.

n.O

5 ) :

e dimostriamo che:

XII )

Non esiste alcun bisistema di

sostegno

B =

{ a, b}

in

cui siano

soddisfatte

tutte le condizioni costituenti la clas.e

O,

e

nel

quale

le due condizioni

2(a,

a,

a), 3(a,

a,

a)

siano una soddi-

sfatta

e l’altra non

80ddisfatta.

Infatti :

i) Supponiamo

che Ho sia un bisistema di

sostegno

B =

{ a, b }

in cui

2(a,

a,

a)

non sia

soddisfatta,

cioè in cui ri-

sulti

e nel

quale

siano invece soddisfatte

3(a,

a,

cc~

e le condizioni

(10)

costituenti

C;

e dimostriamo l’assurdità di

questo ipotesi. Invero,

la

(10) implica (a -f- a, aa)

*

(a, a); distinguiamo perciò

i tre

casi

(a -~- a, aa) = (a, b), (b, a), (b, b).

1)

In Bo risulti

Allora

l(a, a, a) implica b + b = b, quindi

risulta

(a

+

a)a

=

--

(aa)

+

(aa),

il

che,

per la

(10),

è assurdo.

2)

In Bo risulti

Allora la

(10) implica

ba = a, e

quindi 2(a, b, a) comporta

a =

(a

+

b)a

=

(aa)

+

(ba)

=

b,

il che è assurdo.

3)

In Bo risulti

Allora la

(10) implica

b + b =~= ba.

Distinguiamo perciò

i due

sottocasi

(b -f- b, ba) = (a, b), (b, a).

31)

Sia~ inoltre

Allora.

a) implica

ab = a,

quindi 2(a, b, a) comporta

b =

(a

+

b)a

=

(aa)

+

(ba)

- a, il che è assurdo.

3,)

Sia inoltre

Allora

1 (a,

a,

a) implica

Distinguiamo

i due sottocasi

~2.1)

Sia inoltre

Allora

3(a,

a,

a) implica,

bb = a,

quindi 1 (b,

a,

b) comporta

a = ba =

b(a

-E-

b)

=

(ba) + (bb)

= a + a =

b,

il che è assurdo.

(11)

31.~)

Sia inoltre

Allora

2(a, b, a), 3(a,

a,

a) implicano risp.

b

-~- a

=

a, bb

=

b, quindi

l’addizione di Bo coincide con la sua

moltiplicazione,

il

che è assurdo.

~i) Supponiamo

ora che B~ sia un bisistema di

sostegno

B =

{ a, b ~

in cui

3(a,

a,

a)

non sia

soddisfatta,

cioè in cui risulti

e nel

quale

siano invece soddisfatte

2(a,

a,

a)

e le condizioni costituenti

C;

e dimostriamo Fassurdità di

questa ipotesi. Invero,

la

(11) implica (a +

a,

aa)

*

(a, a); distinguiamo perciò

i tre

casi

(a -~- a, aa) _ (a, b), (b, a), (b, b).

1)

In Bo risulti

Allora la

(11) implica a +

b = a,

quindi 3(a, b, a) comporta

a = a

+ (ba)

=

(a

+

b)(a

+

a)

= aa =

b,

il che è assurdo.

2)

In Bo risulti

Allora

1(a, a, a), 2(a, a, a)

e la

(11) implicano risp.

quindi 3(a, b, a) comporta

a + b =

(a

+

b)b,

ossia

(in

entrambi

i cui a

+

b = a,

b) a

=

b,

il che è assurdo.

3)

In Bo risulti

Allora la

(11) implica a +

b ~ bb.

Distinguiamo perciò

i due

sottocasi

(a + b, bb) _ (a, b), (b, a).

3i)

Sia inoltre

(12)

Distinguiamo

i due sottocasi ba = a, b.

31.1)

Sia inoltre

Allora

3(a, b, a)

ed

a) implicano

successivamente ab =

b,

b

-~- b

=

b,

e

quindi 2(a,

a,

a) comporta

a = ba =

(a

+

a)a

=

=

(aa)

+

(aa)

- b

-~- b - b,

il che è assurdo..

~1.2)

Sia inoltre

Allora

2(a, b, a), 3(a, b, a) implicano risp. b -f- b

=

b,

ab = a,

quindi

ac,

a) comporta a

= ab =

a(a

+

a)

=

(aa)

+

(aa)

=

- b

~-- b

=

b,

il che è assurdo.

3~)

Sia inoltre

Allora

3(a, b, a) implica

b = a +

(ba)

=

(a

+

b)(a

+

a) =

bb = a, il che è assurdo. E con ciò la dimostrazione della

XII)

è com-

pletata.

Non esiste alcun bisistema di

sostegno

B =

{ a, b ~

in

cui sono

soddis f atte

tutte le condizioni costituenti la classe

O,

e n.el

quale

le due condizioni

2(b, b, b), 3(b, b, b)

siano una

soddisfatta

e l’altra non

soddisfatta.

Infatti,

se un tal bisistema

esistesse,

la sua

immagine

isomorfa

mediante la

corrispondenza

a --~

b,

b -~ a

(cfr. [1],

n.O

2)

sarebbe un bisistema la cui esistenza è

negata

dalla

XII).

7. - Possiamo ormai concludere lo studio dell’insieme

T~

(n.O 1)

mediante il

seguente

TEOREMA: L’inrieme

T4,

delle 3r condizioni di

tripla

distri-

butiroità

(1 ), (2), (3)

di un insieme B avente numero cardinale v, è

indipendente ([3],

n.O

1)

se, e soltanto se, v &#x3E; 3. Se v =

2,

e

B =

{ a, b},

tutti i sottons-iemi di

T ~

che sono

indipendenti

ed

equivalenti ([3],

n.O

1 )

a

T ~

si

ottengono

nel modo

seguen te :

si

scelga

in ciascuna delle dieci classi

(v.

n.O

5) :

(13)

una

qualunque

delle condizi,oni che la

costituiscono;

le dieci condi- zioni di

tripla

distributività cos scelte costituiscono

appun,to

un sottinsieme

T’4 (di T4) indipendente

ed

equivalente

a

T,.

Dimostrazione : Si ottiene facilmente in base alle

proposi-

zioni

I), VIII) (n.i 1, 4)

ed a

quelle

dei

n.i 5

e 6.

Gon8ideriamo ora le

seguenti

tre

decuple

di classi

(v.

n.O

~) :

COROLLARIO: L’insieme

Ti (n.O 1),

delle 3v3 eondizion-i di

tripla

distributività

(diverse

dalle condizioni

(i))

di un insieme B

avente numero cardinale v, è

indipendente ([3],

n.O

1)

se, e soltanto se, v ~ 3. Se v =

2,

e B =

{ a, b},

tutti i sottinsiemi

T ~

di

T

i

che sono

indipendenti

ed

equivalenti ([3],

n.O

1 )

a

Ti

si

ottengono

nel modo

seguente:

si

scelga

in ciascuna delle dieci classi

(12,)

una

qualunque

delle condizioni che la

costituiscono;

le dieci condi- zioni di

tripla

distributività cosi scelte costituiscono

appun.to

un sottinsieme

T, (di Ti) indipendente

ed

equivalente

a

Ti . (i

=

3, 2,1.)

Dimostrazione : Per

quanto riguarda Ts ,

basta pensare alla

corrispondenza

biunivoca e

involutoria,

00, di M

(n.O 1)

su

stesso che ad

ogni

condizione di mutua distributività di B as-

socia la sua

opposta,

chiamando

opposte (l’una dall’altra)

le due

condizioni

ed anche le due condizioni

(si

ricordino le notazioni

(9),

n.O

5).

La verità del corollario per i = 3 discende allora subito dal

precedente teorema,

osservato

che

T~

è

1’immagine

di

T,

in ro, che

(in

virtù del lemma 13 di

[1]

p.

22,

e del lemma 2 di

[2],

p.

43) co

trasforma sottinsiemi

(di M)

indipendenti ([3],

n.O

1)

in sottinsiemi

indipendenti

e

coppie

di

(14)

sottinsiemi

equivalenti ([3],

n.O

1)

in

coppie

di sottinsiemi

equivalenti,

e infine

che,

nel caso v =

2,

le classi

(12,)

sono,

nell’ordine,

le

immagini

in co delle classi

(12,).

Per

quanto poi riguarda T 2

e basta pensare alla corri-

spondenza

biunivoca e

involutoria, ~,

di M

(n.o 1)

su stesso

che ad

ogni

condizione di mutua distributività di B associa la

sua

duale,

chiamando duali

(1’una dell’altra)

le due condizioni

ed anche le due condizioni

(n.O 5).

La verità del corollario per i = 2

(risp. per i

=

1)

di-

scende allora subito dal

precedente

teorema

(risp.

dalla

qui

sopra dimostrata verità del corollario

per i

=

3), osservato

che

T2

è

l’immagine

di

T 4

in ~

(risp.

che

Ti

è

l’immagine

di

T,

in

~),

che

(in

virtù del lemma

2,

n.O

2)

~ trasforma sottinsiemi

(di .M)

indi-

pendenti ([3],

n.O

1)

in sottinsiemi

indipendenti

e

coppie

di sot-

tinsiemi

equivalenti ([3],

n.O

1 )

in

coppie

di sottinsiemi

equiva- lenti,

e infine

che,

nel caso v =

2,

le classi

(12,) (risp. (121))

sono,

nell’ordine,

le

immagini

in ~ delle classi

(12,) (risp. (12,)).

8. - Esaurito cos lo studio delle condizioni di

tripla

distri-

butività di

B,

cioè dei

quattro

sottinsiemi

T i , T2 , T,

di M

(n.o 1,

30

capov.)

è naturale

rivolgere

ora l’attenzione ai

seguenti

altri sei notevoli sottinsiemi di M.

Consideriamo due delle

quattro eguaglianze (1), (2), (3), (4)

del no 1: la r-eeima e la s-esima

(r

$

s).

Le 2"s

eguaglianze

che

si

ottengono

dalle due

eguaglianze (r)

ed

(s)

al variare di x, y, z in

B,

verranno dette condizioni di

doppio

distributività) di

B,

ed

il loro insieme verrà denotato con

( = M,).

Otteniamo cos i sei sottinsiemi di M:

il

primo

dei

quali

è

già

stato studiato

compiutamente

in

[1].

(15)

Il

problema

di determinare tutti i

sottinsiemi,

di

indipendenti

ed

equivalenti ([3],

n.O

1)

ad

M,,

è stato

già impli-

citamente risolto nei numeri

precedenti, quasi

del tutto. Com-

pleteremo

ora la risoluzione ed enunceremo il risultato relativo.

Precisamente, poiché

dal teorema e corollario del n. ° 7 e

dalla

IX)

del n.O 5 risulta evidentemente

(essendo ogni M,.,

contenuto in un

Ti)

che

Mr.

è

indipendente

se e solo se v ~

3,

rimane da studiare soltanto

(e parzialmente)

il caso v = 2.

La classe

C,, (n.o 5)

si dirà

(i)-isolata

in un bisistema Bo di

sostegno

B

= { ac, b },

se le due condizioni che la costituiscono

non sono soddisfatte in

BO,

mentre vi sono invece soddisfatte le sei condizioni costituenti le tre classi

Cix

con k ~

j. (i, j

=

1, 2, 3, 4.)

XIII)

Se h

$ i, la

classe

Oij (n.O 5)

è

(i)-isolata

in un bi-

sistema

(h)-distributivo ([2],

n.O

2)

di

sostegno

B =

{ a, b}. (h, i, j

=

2, 3, 4.)

Infatti

023

è

(2~-isolata

nel bisistema

(3)-distributivo (3, 11) ([1],

n.O

10); quindi Cl~

è

(1)-1801ata

nel bisistema

(4)-distributivo opposto

del

(3, 11 ).

Considerando

dapprima

i bisistemi duali dei

precedenti due,

e

poi

le

immagini

isomorfe mediante la corri-

spondenza a

--&#x3E;

b,

b - a dei

quattro

bisistemi cos

introdotti,

si riconosce intanto che la

XIII)

è vera per

(h, i, j)

=

(3, 2, 3),

Ma la

XIII)

è

appunto

vera anche per i restanti valori di

h, i, i,

come è

provato

dalle

X ), g.’ ), XI ), (n.o 5).

TEOREMA: L’insieme

M,..

delle 2 v3 condizioni di

do p pia

di-

stributività

(r)

ed

(s) (n.O 1 )

di un insieme B avente numero cardi-

nale v, è

indipendente ([3],

n.O

1)

se, e soltanto se, v &#x3E; 3. Se v =

2,

e B

= {a, b},

tutti i sottinsiemi

M:.

di

M,

che sono

indipendenti

ed

equivalenti ([3],

n.O

1 )

ad

Mrs

si

ottengono

nel modo

seguente :

si

scelga

in ciascuna delle otto classi

(v.

n.O

5) :

una

qualunque

delle due che la

costituiscono;

le otto con-

dlzionl di

doppia

distributività cos scelte costituiscono

appunto

(16)

un sottinsieme

M;, (di Mr,) indipendente

ed

equivalente

ad

Mr..

Dimostrazione : Per v &#x3E;

3,

si è

già

detto

più

sopra. Per v =

2,

il teorema si ottiene facilmente dalla

precedente XIII)

e dalla

IX)

del n.O 5.

Naturalmente,

per r =

1,

ed 8 =

2,

si ritrovano i risultati

del §

3 di

[1].

BIBLIOGRAFIA

[1] BOCCIONI D.:

Indipendenza

delle condizioni di distributività, Rend.

Sem. Mat. Univ. Padova, vol. 28

(1958),

pp. 1-30.

[2] BOCCIONI D.:

Indipendenza

delle condizioni di mutua

distributività,

Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, vol. 28

(1958),

pp. 40-49.

[3]

BOCCIONI D.: Condizioni di distributività ed

associatività

unilaterali, Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, vol. 30

(1960),

pp. 178-193.

Références

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