R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
D OMENICO B OCCIONI
Indipendenza delle condizioni di doppia e di tripla distributività
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 33 (1963), p. 33-47
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DI DOPPIA
E DITRIPLA DISTRIBUTIVITÀ
Nota
*)
di DOMENICO BOCCIONI(a Padova)
Le 2"a
(rispettivam.
leeguaglianze
che siottengono
dadue
(risp.
datre) eguaglianze
fissate apiacere
fra leseguenti quattro :
in
corrispondenza
a tutte terne(x,
y,z)
di elementi di uninsieme
B,
avente numero cardinale non necessariamente finito v >2,
vengono dette condizioni didoppia (risp.
ditripla)
di-stributività di B.
Nella
presente
nota viene dimostrato che sia le 2v3 condizioni didoppia
distributività diB,
sia le 3v3 condizioni ditripla
distri-butività di B sono
indipendenti
se, e soltanto se, v ~ 3(indipen-
denti nel senso
che,
fissatane unaqualsiasi
esistono sempre un’ad- dizione e unamoltiplicazione,
definite inB,
per lequali
la condi-zione fissata non è
soddisfatta,
mentre sono invece soddisfatte tutte lerimanenti).
Se v =
2,
vengonopoi
determinati tutti i sottinsiemi costi- tuiti da condizioniindipendenti
edequivalenti
alle condizioni*)
Pervenuta in Redazione il 20giugno
1962.Indirizzo dell’A.: Seminario Matematico, Univereità, Padova.
di
doppia (risp.
ditripla)
distributività di B. Ciascuno diquesti
sottinsiemi è costituito da otto
(risp.
dadieci)
condizioni(ni 7, 8).
Le 2r
eguaglianze
=(xy)+(u), (x-E-y)x
=(particolari
condizioni didoppia distributività)
erano stategià
studiate in
[1]1),
con la denominazione di condizioni di distri-butività.
Nel
seguito
vengono studiatedapprima (ni 1-7)
le condizioni ditripla distributività,
epoi (n.o 8) quelle
didoppia
distributività.1. - Denotiamo con
Jtf
l’insieme delle 4r condizioni di mutua distributività
([2],
n.O1 ) :
di un insieme B avente numero cardinale
(non
necessariamentefinito)
v > 2(oi
EB).
Denotiamo inoltre con
rispettivamente
l’insieme delle 30eguaglianze (2), (3), (4),
l’in-sieme delle 30
eguaglianze ( 1 ), (3), (4),
l’insieme delle 30 egua-glianze (1), (2 ), (4),
l’insieme delle 30eguaglianze (1), (2), (3), (x,
y, z EB ).
Le 30eguaglianze
costituentiT, (i
=1, 2, 3, 4)
vengono dette oondizioni di,
tripla
distributività dell’insieme B.Studieremo nel
seguito ciascuno, T~,
deiquattro
insiemi di condizioni(di tripla distributività) Ti , T~, T~, T4 ,
determinando1)
I numeri fraparentesi quadre
rimandano allabibliografia
allafine do% nota.
(per ogni
valore div)
tutti i suoisottinsiemi, T ~, indipendenti ([3],
n.O1 )
e ad essoequivalenti ([3],
n.O1 ),
A tal fine sarà suffi-ciente,
comevedremo,
studiare direttamente uno solo diquesti quattro insiemi,
ad es. comefaremo,
l’insiemeT4.
Poichè
già sappiamo ([2],
n.O1,
teor.1)
che l’insieme M èindipendente
se v >4, sappiamo dunque
pure che:I )
Se il numero cardinale v di un insieme B è> 4,
ciascunodei
quattro
insiemi di condizioni(di tripla
dzstributività diB) Tl, T2, T3, T4
èindipendente ([3],
n.O1).
Restano
dunque
da esaminare soltanto i due casi v =2,-
v = 3. Vedremo che le condizioni di
tripla
distributività di Bsono ancora
indipendenti
se v =3,
mentre non lo sonopiù
sev=2.
Salvo avviso in
contrario,
conserviamo nelseguito
tutte ledefinizioni e le notazioni adottate in
[1]
e in[2].
2. - Premettiamo alcuni lemmi.
LEMMA 1: Se due bisistemi sono
a-opposti ([1],
p.6),
all,ora([2],
p.42 ) :
1 )
se la terna(x,
y,z)
è(1)-distributiva
in uno diessi,
laterna
(x,
z,y)
è(1)-distributiva nell’altro;
2)
se la terna(x,
y,z)
è(2)-distributiva
in uno diessi,
laterna
(y,
x,z)
è(2)-distributiva nell’altro;
3)
se la terna(x,
y,z)
è(3 )-distributiva
in uno diessi,
lat erna
( y,
z,x )
ènet t’ al tro ;
4)
se la terna(x,
y,z)
è(4)-distributiva
in uno diessi,
laterna
(z,
x,y)
è(3)-distributiva
nell’altro.Infatti,
detto B il comunesostegno
e denotata con xay lasomma nell’un bisistema e con
xãy nell’altro,
si haappunto- (X,
y, z EB) :
t1)
v.[1],
p.6; 2) (yãm)z = (xay)z
=(xz)a(yz)
=(vZ)à("Z) 3) (yz)ax
=a;a(yz) = 4) iã(a;y),
=
(n)az
=(xacz)(yaz)
= Valepoi
evidentemente ilseguente
LEMMA 2 : Se due bisistemi sono dvali
([ 1 ],
p.3 ),
e se la tema(o,
y,z)
èrisp. (1)-, (2)-, (3)-, (4)-distributiva
in uno diessi,
la-stessa tema
(X,
y,(3)-, (4)-, (1)-,
nell’al-tro
([2],
p.42).
Se due bisistemi sono
p-opposti ([ 1 ],
p.6 ),
i loro duali sonoevidentemente
a-opposti.
Perciò dai due lemmiprecedenti
siottiene immediatamente il
seguente
altro.3 : Se due bisistemi sono
p-opposti ([ 1 J,
p.6 ),
allora([2],
p.42):
1)
se tac terna(x,
y,z)
è(1)-distributiva
in uno diessi,
laUrna
(y,
z,x)
è(2)-distributwa nell’altro;
2)
se la terna(x,
y,z)
è(2)-distributiva
in uno diessi,
laterna
(z,
x,y)
è(1)-distributiva nell’altro;
3)
se la terna(x,
y,z)
è(3)-distributiva
in uno diessi,
laterna
(x,
z,(3)-distributiva nell’altro;
4)
se la ternca(x,
y,z)
è in uno diessi,
laterna
(y,
x,z)
è(4)-distrib~utiva
nell’altro.3. - Consideriamo
dapprima
il caso v = 3. Faremo vedereche,
inquesto
caso, l’insiemeT,
delle 3v3 condizioni(1 ), (2 ), (3) (di tripla
distributività dell’insieme B ={ a, b, c ~ )
èindipen-
dente
([3],
n.O1 ).
A talfine,
dimostriamo anzitutto che :II)
Ciascuna dellecinque
terne(a,
a,a), (a,
a,b), (b,
a,a), (a, b, a), (a, b, c)
è(1)-isolata ([2],
p.42)
in un bisistema(2, 3)-di-
stributivo
([2],
p.42),
disostegno {a, b, c},
i cuigruppoidi
additivoe
moltiplicato
non sonoopposti ([1],
n.O3).
Infatti :
1 )
Per le due terne(a,
a,a)
e(b,
a,a),
si veda la di- mostrazione dellaI)
in[2],
n.O 3(punti primo
eterzo).
2°)
Per la terna(a,
a,b),
si veda[1],
p. 27: si riconosce facilmente(cfr. [1],
p.8,
ult.capov.)
che il bisistema definito dalle(18)
èappunto (3)-distributivo.
3°)
La terna(a, b, a)
è(I )-isolata
nel bisistema(2, 3)-di-
stributivo definito dalle dueseguenti
tabelle:-i~)
La terna(a, b, c) è (1)-iaolata
nel bisistema(2, 3)-di-
stributivo definito dalle due
seguenti
tabelle :Le affermazioni relative ai bisistemi
(5)
e(6)
si verificanofacilmente
(cfr. [1],
p.8,
ult.capov.).
III)
Ciascuna dellecinque
terne(a,
a,a), (a, b, a), (a,
a,b), (b,
a,a), (b,
c,a)
è(2)-isolata ([2],
p.42)
in un bisistema(1, 3)-di-
stributivo
([2],
p. 42 ) disostegno {a, b, c}.
Infatti,
in virtù del lemma 3(n.o 2),
talicinque
bisistemisono i
,u-opposti
deicinque
bisistemi la cui esistenza è affermata dallaprecedente II ), (cfr. [ 1 ],
p.6,
notaZ ) ) .
IV)
Ciaseuna terna di elementi dell’insieme B ={ a, b, c) é (1 )-isolata ([2],
p.42)
in un bisistema(2, 3)-distributivo ([2],
p.42)
di
sostegno
B.V)
Ciascuna terna di elementi detl’insieme B ={ a, b,
(2)-isolata ([2],
p.42)
in bisistema(1, 3)-distributivo ([2],
p.42)
di
sostegno
B.Dimostrazione delle
IV), V): Queste
dueproposizioni
sonoconseguenze immediate
risp.
delleII), III),
in virtù delle osser-vazioni del n.O 2 di
[1].
4. - Continuando lo studio del caso v =
3,
dimostriamo orache:
VI)
Ciascuna dellecinq03BCe
terne(a,
a,a), (a,
a,b), (b,
a,a), (a, b, a), (a, b, c)
è(3)-isolata ([2],
p.42)
in un bisistema(1, 2)-di-
stributivo
([2],
p.42)
disostegno {a, b, c}.
Infatti:
10)
Per le due terne(a,
a,a)
e(b,
a,a),
si vedano ipunti primo
e terzo della dimostrazione dellaI)
in[2],
n.O3;
due bisistemi duali dei due ivi considerati sono
quelli
occorrenti. virtù del lemma 2 del n.O
2).
20)
La terna(a,
a,b)
è(3)-isolata,
nel bisistema(
stributivo definito dalle due
seguenti
tabelle:come facilmente si verifica
(cfr. [1],
p.8,
ult.capov.).
3°)
La terna(a, b, a)
è(3)-isolata
nel bisistema(1, 2)-di- stributivo,
dib, c}, p-oppo8to
diquello
definito dalleprecedenti
tabelle(7),
e ciò in virtù del lemma 3 del n.O 2.40)
La terna(a, b, c)
è(3)-isolata
nel bisistema(1, 2)-di-
stribuito definito dalle due
seguenti
tabelle:E
invero, qualunque
sianoVII)
Ciascuna terna di elementi dell’insieme B= {a, b, c}
.è
(3)-isolata ([2],
p.42)
in un bisistema(1, 2)-distributivo ([2],
p.42)
di
sostegno
B.Infatti la
VII)
discende subito dallaprecedente VI)
in virtùdelle osservazioni del n.O 2 di
[1].
LeIV), V), VII)
d.imostranoappunto
che:VIII)
L’insiemeT,,
delle 3v3 condizioni ditripla
distribu-tività
(1), (2), (3)
di un insieme B avente numero cardinale v, èindipendente ([3],
n.O1 )
se v = 3.5. - Per comodità
espositiva,
denoteremo coi simbolirispettivamente
leeguaglianze (1), (2), (3), (4)
del n.O1,
cioè lecondizioni di mutua distributività relative
(cfr. [1],
p.17)
allaterna
(x,
y,z) (di
elementi diB).
Passiamo ora a studiare il caso v = 2. Denotati b i due elementi dell’insieme B
(n.o 1), pensiamo ripartire
le 32(=
4 -2a)
condizioni di mutua distributività
di B = { a, b } in
sediciclassi,
ognuna costituita da due
condizioni; precisamente poniamo:
e
poniamo
inoltre:IX)
Una delle due condizioni di mutua distributifttà di B= ~ a, b}
costituenti la classeC~,
èsoddisfatta
in undi
sostegno B se,
e soltanto se, vi èsoddisfatta
l’altra(i, i
=1, 2, 3, 4).
Infatti per i =
1, 2, i
=1, 2, 3,
4 la cosa ègià
nota([1], n.’
6e
11 ) ;
per i =3, 4, i
=1, 2, 3,
4 laIX)
si deduce subito da que- sto fattogià
noto tramite il lemma 2 del n.O 2.X)
Le due condizioni costituenti la classecil
sono le dueuniche condizioni di mutua
distributività
di B= {a, b} non
sod-disfatte
in un biri8tema disostegno
B.(i
=1, 2, 3, 4.)
Inf atti per i = 1 un tale bisistema è il
( 12, 14 ) ([ 1 ],
p.21),
per i = 2 è
l’opposto
del(12, 14) ([1],
p.22,
lemma13 ; [2],
p.43,
lemma
2 ),
per i =3,
4 è il duale di uno dei due bisistemi oranominati
(n.O 2,
lemma2).
X’)
Le due condizioni costituenti la classeO le
sono le dueuniche condizioni di mutua distributività di B =
{ a, b }
non sod-disfatte
in un bisistema disostegno
B.(i
=1, 2, 3, 4.)
Infatti tali
quattro
bisistemi sono leimmagini
isomorfe(cfr. [1],
n.O2)
deiquattro
bisistemi la cui esistenza è affermata dallaX),
mediante lacorrispondenza
a ---~b,
b --~ a.XI)
Lequattro
condizioni costituenti la classeOli
U0,i
sonole uniche
quattro
condizioni di mutua distributività di B ={ a, b}
non
soddis f atte
in un bisistema disostegno
B.( j
=1, 3.)
Inf atti
per j =
1 un tale bisistema è1’ ( 8, 14 ) ([ 1 ],
p.21), per i
= 3 èl’immagine
isomorfadell’(8, 14)
mediante la corri-spondenza
a -->b,
b -~ a.XI’)
Lequattro
condizioni costituenti la classeO il
U0.,
sonole uniche
quattro
condizioni di mutua distributività di B ={ a, b}
non
soddis f atte
in un bisistema disostegno
B.(j
=1, 3.)
Infatti tali due bisiatemi sono i duali
(n.O 2,
lemma2)
deidue biaistemi la cui esistenza è affermata dalla
XI).
6. - Continuando lo studio del caso v =
2, poniamo (v.
n.O5 ) :
e dimostriamo che:
XII )
Non esiste alcun bisistema disostegno
B ={ a, b}
incui siano
soddisfatte
tutte le condizioni costituenti la clas.eO,
enel
quale
le due condizioni2(a,
a,a), 3(a,
a,a)
siano una soddi-sfatta
e l’altra non80ddisfatta.
Infatti :
i) Supponiamo
che Ho sia un bisistema disostegno
B =
{ a, b }
in cui2(a,
a,a)
non siasoddisfatta,
cioè in cui ri-sulti
e nel
quale
siano invece soddisfatte3(a,
a,cc~
e le condizionicostituenti
C;
e dimostriamo l’assurdità diquesto ipotesi. Invero,
la
(10) implica (a -f- a, aa)
*(a, a); distinguiamo perciò
i trecasi
(a -~- a, aa) = (a, b), (b, a), (b, b).
1)
In Bo risultiAllora
l(a, a, a) implica b + b = b, quindi
risulta(a
+a)a
=--
(aa)
+(aa),
ilche,
per la(10),
è assurdo.2)
In Bo risultiAllora la
(10) implica
ba = a, equindi 2(a, b, a) comporta
a =
(a
+b)a
=(aa)
+(ba)
=b,
il che è assurdo.3)
In Bo risultiAllora la
(10) implica
b + b =~= ba.Distinguiamo perciò
i duesottocasi
(b -f- b, ba) = (a, b), (b, a).
31)
Sia~ inoltreAllora.
a) implica
ab = a,quindi 2(a, b, a) comporta
b =
(a
+b)a
=(aa)
+(ba)
- a, il che è assurdo.3,)
Sia inoltreAllora
1 (a,
a,a) implica
Distinguiamo
i due sottocasi~2.1)
Sia inoltreAllora
3(a,
a,a) implica,
bb = a,quindi 1 (b,
a,b) comporta
a = ba =
b(a
-E-b)
=(ba) + (bb)
= a + a =b,
il che è assurdo.31.~)
Sia inoltreAllora
2(a, b, a), 3(a,
a,a) implicano risp.
b-~- a
=a, bb
=b, quindi
l’addizione di Bo coincide con la suamoltiplicazione,
ilche è assurdo.
~i) Supponiamo
ora che B~ sia un bisistema disostegno
B =
{ a, b ~
in cui3(a,
a,a)
non siasoddisfatta,
cioè in cui risultie nel
quale
siano invece soddisfatte2(a,
a,a)
e le condizioni costituentiC;
e dimostriamo Fassurdità diquesta ipotesi. Invero,
la
(11) implica (a +
a,aa)
*(a, a); distinguiamo perciò
i trecasi
(a -~- a, aa) _ (a, b), (b, a), (b, b).
1)
In Bo risultiAllora la
(11) implica a +
b = a,quindi 3(a, b, a) comporta
a = a
+ (ba)
=(a
+b)(a
+a)
= aa =b,
il che è assurdo.2)
In Bo risultiAllora
1(a, a, a), 2(a, a, a)
e la(11) implicano risp.
quindi 3(a, b, a) comporta
a + b =(a
+b)b,
ossia(in
entrambii cui a
+
b = a,b) a
=b,
il che è assurdo.3)
In Bo risultiAllora la
(11) implica a +
b ~ bb.Distinguiamo perciò
i duesottocasi
(a + b, bb) _ (a, b), (b, a).
3i)
Sia inoltreDistinguiamo
i due sottocasi ba = a, b.31.1)
Sia inoltreAllora
3(a, b, a)
eda) implicano
successivamente ab =b,
b
-~- b
=b,
equindi 2(a,
a,a) comporta
a = ba =(a
+a)a
==
(aa)
+(aa)
- b-~- b - b,
il che è assurdo..~1.2)
Sia inoltreAllora
2(a, b, a), 3(a, b, a) implicano risp. b -f- b
=b,
ab = a,quindi
ac,a) comporta a
= ab =a(a
+a)
=(aa)
+(aa)
=- b
~-- b
=b,
il che è assurdo.3~)
Sia inoltreAllora
3(a, b, a) implica
b = a +(ba)
=(a
+b)(a
+a) =
bb = a, il che è assurdo. E con ciò la dimostrazione dellaXII)
è com-pletata.
Non esiste alcun bisistema di
sostegno
B ={ a, b ~
incui sono
soddis f atte
tutte le condizioni costituenti la classeO,
e n.elquale
le due condizioni2(b, b, b), 3(b, b, b)
siano unasoddisfatta
e l’altra non
soddisfatta.
Infatti,
se un tal bisistemaesistesse,
la suaimmagine
isomorfamediante la
corrispondenza
a --~b,
b -~ a(cfr. [1],
n.O2)
sarebbe un bisistema la cui esistenza è
negata
dallaXII).
7. - Possiamo ormai concludere lo studio dell’insieme
T~
(n.O 1)
mediante ilseguente
TEOREMA: L’inrieme
T4,
delle 3r condizioni ditripla
distri-butiroità
(1 ), (2), (3)
di un insieme B avente numero cardinale v, èindipendente ([3],
n.O1)
se, e soltanto se, v > 3. Se v =2,
eB =
{ a, b},
tutti i sottons-iemi diT ~
che sonoindipendenti
edequivalenti ([3],
n.O1 )
aT ~
siottengono
nel modoseguen te :
siscelga
in ciascuna delle dieci classi(v.
n.O5) :
una
qualunque
delle condizi,oni che lacostituiscono;
le dieci condi- zioni ditripla
distributività cos scelte costituisconoappun,to
un sottinsiemeT’4 (di T4) indipendente
edequivalente
aT,.
Dimostrazione : Si ottiene facilmente in base alle
proposi-
zioni
I), VIII) (n.i 1, 4)
ed aquelle
dein.i 5
e 6.Gon8ideriamo ora le
seguenti
tredecuple
di classi(v.
n.O~) :
COROLLARIO: L’insieme
Ti (n.O 1),
delle 3v3 eondizion-i ditripla
distributività(diverse
dalle condizioni(i))
di un insieme Bavente numero cardinale v, è
indipendente ([3],
n.O1)
se, e soltanto se, v ~ 3. Se v =2,
e B ={ a, b},
tutti i sottinsiemiT ~
diT
iche sono
indipendenti
edequivalenti ([3],
n.O1 )
aTi
siottengono
nel modo
seguente:
siscelga
in ciascuna delle dieci classi(12,)
una
qualunque
delle condizioni che lacostituiscono;
le dieci condi- zioni ditripla
distributività cosi scelte costituisconoappun.to
un sottinsiemeT, (di Ti) indipendente
edequivalente
aTi . (i
=3, 2,1.)
Dimostrazione : Per
quanto riguarda Ts ,
basta pensare allacorrispondenza
biunivoca einvolutoria,
00, di M(n.O 1)
su séstesso che ad
ogni
condizione di mutua distributività di B as-socia la sua
opposta,
chiamandoopposte (l’una dall’altra)
le duecondizioni
ed anche le due condizioni
(si
ricordino le notazioni(9),
n.O5).
La verità del corollario per i = 3 discende allora subito dalprecedente teorema,
osservatoche
T~
è1’immagine
diT,
in ro, che(in
virtù del lemma 13 di[1]
p.
22,
e del lemma 2 di[2],
p.43) co
trasforma sottinsiemi(di M)
indipendenti ([3],
n.O1)
in sottinsiemiindipendenti
ecoppie
disottinsiemi
equivalenti ([3],
n.O1)
incoppie
di sottinsiemiequivalenti,
e infineche,
nel caso v =2,
le classi(12,)
sono,nell’ordine,
leimmagini
in co delle classi(12,).
Per
quanto poi riguarda T 2
e basta pensare alla corri-spondenza
biunivoca einvolutoria, ~,
di M(n.o 1)
su sé stessoche ad
ogni
condizione di mutua distributività di B associa lasua
duale,
chiamando duali(1’una dell’altra)
le due condizionied anche le due condizioni
(n.O 5).
La verità del corollario per i = 2(risp. per i
=1)
di-scende allora subito dal
precedente
teorema(risp.
dallaqui
sopra dimostrata verità del corollarioper i
=3), osservato
cheT2
èl’immagine
diT 4
in ~(risp.
cheTi
èl’immagine
diT,
in~),
che(in
virtù del lemma2,
n.O2)
~ trasforma sottinsiemi(di .M)
indi-pendenti ([3],
n.O1)
in sottinsiemiindipendenti
ecoppie
di sot-tinsiemi
equivalenti ([3],
n.O1 )
incoppie
di sottinsiemiequiva- lenti,
e infineche,
nel caso v =2,
le classi(12,) (risp. (121))
sono,nell’ordine,
leimmagini
in ~ delle classi(12,) (risp. (12,)).
8. - Esaurito cos lo studio delle condizioni di
tripla
distri-butività di
B,
cioè deiquattro
sottinsiemiT i , T2 , T,
di M(n.o 1,
30capov.)
è naturalerivolgere
ora l’attenzione aiseguenti
altri sei notevoli sottinsiemi di M.
Consideriamo due delle
quattro eguaglianze (1), (2), (3), (4)
del no 1: la r-eeima e la s-esima
(r
$s).
Le 2"seguaglianze
chesi
ottengono
dalle dueeguaglianze (r)
ed(s)
al variare di x, y, z inB,
verranno dette condizioni didoppio
distributività) diB,
edil loro insieme verrà denotato con
( = M,).
Otteniamo cos i sei sottinsiemi di M:il
primo
deiquali
ègià
stato studiatocompiutamente
in[1].
Il
problema
di determinare tutti isottinsiemi,
diindipendenti
edequivalenti ([3],
n.O1)
adM,,
è statogià impli-
citamente risolto nei numeri
precedenti, quasi
del tutto. Com-pleteremo
ora la risoluzione ed enunceremo il risultato relativo.Precisamente, poiché
dal teorema e corollario del n. ° 7 edalla
IX)
del n.O 5 risulta evidentemente(essendo ogni M,.,
contenuto in un
Ti)
cheMr.
èindipendente
se e solo se v ~3,
rimane da studiare soltanto(e parzialmente)
il caso v = 2.La classe
C,, (n.o 5)
si dirà(i)-isolata
in un bisistema Bo disostegno
B= { ac, b },
se le due condizioni che la costituiscononon sono soddisfatte in
BO,
mentre vi sono invece soddisfatte le sei condizioni costituenti le tre classiCix
con k ~j. (i, j
=1, 2, 3, 4.)
XIII)
Se h$ i, la
classeOij (n.O 5)
è(i)-isolata
in un bi-sistema
(h)-distributivo ([2],
n.O2)
disostegno
B ={ a, b}. (h, i, j
=2, 3, 4.)
Infatti
023
è(2~-isolata
nel bisistema(3)-distributivo (3, 11) ([1],
n.O10); quindi Cl~
è(1)-1801ata
nel bisistema(4)-distributivo opposto
del(3, 11 ).
Considerandodapprima
i bisistemi duali deiprecedenti due,
epoi
leimmagini
isomorfe mediante la corri-spondenza a
-->b,
b - a deiquattro
bisistemi cosintrodotti,
si riconosce intanto che la
XIII)
è vera per(h, i, j)
=(3, 2, 3),
Ma la
XIII)
èappunto
vera anche per i restanti valori dih, i, i,
come è
provato
dalleX ), g.’ ), XI ), (n.o 5).
TEOREMA: L’insieme
M,..
delle 2 v3 condizioni dido p pia
di-stributività
(r)
ed(s) (n.O 1 )
di un insieme B avente numero cardi-nale v, è
indipendente ([3],
n.O1)
se, e soltanto se, v > 3. Se v =2,
e B
= {a, b},
tutti i sottinsiemiM:.
diM,
che sonoindipendenti
ed
equivalenti ([3],
n.O1 )
adMrs
siottengono
nel modoseguente :
siscelga
in ciascuna delle otto classi(v.
n.O5) :
una
qualunque
delle due che lacostituiscono;
le otto con-dlzionl di
doppia
distributività cos scelte costituisconoappunto
un sottinsieme
M;, (di Mr,) indipendente
edequivalente
adMr..
Dimostrazione : Per v >
3,
si ègià
dettopiù
sopra. Per v =2,
il teorema si ottiene facilmente dalla
precedente XIII)
e dallaIX)
del n.O 5.Naturalmente,
per r =1,
ed 8 =2,
si ritrovano i risultatidel §
3 di[1].
BIBLIOGRAFIA
[1] BOCCIONI D.:
Indipendenza
delle condizioni di distributività, Rend.Sem. Mat. Univ. Padova, vol. 28
(1958),
pp. 1-30.[2] BOCCIONI D.:
Indipendenza
delle condizioni di mutuadistributività,
Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, vol. 28