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Nervoso Centrale e Periferico

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Academic year: 2022

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(1)

Anatomia e fisiologia del Sistema Nervoso Centrale e Periferico

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(2)

Il sistema nervoso permette all’organismo di percepire

variazioni dell’ambiente esterno, l’insieme delle modificazioni che tali variazioni producono e di

produrre risposte adeguate

finalizzate al mantenimento del bilancio interno (omeostasi)

Sistema nervoso

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(3)

Nel sistema nervoso

possono essere individuate due grandi categorie

cellulari: i neuroni e le cellule della glia (o neuroglia).

I neuroni sono responsabili della ricezione e

trasmissione degli stimoli provenienti dall’ambiente (esterno e interno)

Sistema nervoso

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(4)

La possibilità di eseguire tali funzioni si fonda su due proprietà basilari:

- irritabilità (o eccitabilità): è la capacità che permette alla cellula di rispondere ad una stimolazione (interna o esterna). Quindi l’eccitabilità non è una risposta ma la capacità di rispondere.

Sistema nervoso

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(5)

La risposta emessa da un neurone assomiglia ad una corrente condotta attraverso un cavo elettrico. Una volta eccitato dalla stimolazione i neuroni trasmettono quest’onda di eccitamento

(chiamata impulso nervoso) per tutta la loro estensione in un tempo molto breve. Questo fenomeno viene chiamata conducibilità.

Sistema nervoso

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(6)

Per comprendere meglio le funzioni esercitate dal sistema nervoso è necessario conoscere la struttura cellulare di base e come il

messaggio nervoso viene condotto. Un neurone è una cellula

composta da un corpo cellulare (che contiene il nucleo, il citoplasma e il citoscheletro) e da fini prolungamenti cellulari chiamati neuriti, suddivisi a loro volta in dendriti e assone.

Il neurone

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(7)

I dendriti sono prolungamenti generalmente molto ramificati. Essi sono deputati a ricevere le stimolazioni funzionando come le

“antenne”del neurone. L’assone generalmente è singolo. Esso ha un inizio (cono), una parte intermedia (assone propriamente detto) e una parte terminale (terminale assonico o bottone sinaptico).

Il neurone

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(8)

Le terminazioni assonali

rappresentano il punto in cui

l’assone entra in contatto con altri neuroni (o altre cellule). La

regione di passaggio dell’impulso nervoso da un neurone ad un

altro adiacente si chiama sinapsi.

Talvolta l’assone ha molte

ramificazioni nella sua regione terminale ed ogni ramificazione forma una sinapsi con dendriti o corpi cellulari di altri neuroni.

Questa ramificazione è chiamata

arborizzazione terminale.

Il neurone

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(9)

L’assone è avvolto da una “guaina” formata da due tipi di cellule: 1. cellule di Schwann (solo nel SNP) 2.

Oligodendrociti (solo nel SNC). Queste cellule formano un rivestimento principalmente lipidico (mielina) che ha funzione di isolante termico e elettrico facilitando cosi la trasmissione dell’impulso nervoso.

Il neurone

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(10)

Negli assoni mielinizzati esistono delle zone di

discontinuità nell’involucro mielinico chiamate Nodi di Ranvier.

Il neurone

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(11)

La membrana plasmatica neuronale trasporta attivamente alcuni ioni dal liquido extracellulare all’interno della cellula, ed altri in senso inverso. In questo modo funziona la Pompa Na-K che pompa attivamente il potassio all’interno del neurone

estromettendo contemporaneamente ioni sodio con dispendio di energia (ATP). Il pompaggio non è in equilibrio per ogni tre ioni Na che vanno fuori solo due ioni K entrano.

L‟impulso nervoso

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(12)

Pompa sodio-potassio

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(13)

Inoltre, la membrana neuronale a riposo è praticamente impermeabile al sodio, ciò impedisce che questi ioni si muovano liberamente sfruttando il gradiente di

concentrazione. Al contrario ciò è permesso allo ione potassio che liberamente ri-diffonde nello spazio

extracellulare.

L‟impulso nervoso

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(14)

Questo squilibrio ionico stabilisce una differenza di potenziale tra il mezzo intra ed extracellulare. Il deficit di cariche positive all’interno della cellula fa si che la membrana rimanga

elettricamente caricata. Il potenziale negativo creato all’interno del neurone dalla pompa Na-K si chiama potenziale di riposo

L‟impulso nervoso

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(15)

Se si stimola una piccola parte della membrana neuronale la si rende permeabile agli ioni sodio (apertura dei canali del sodio). Grazie al gradiente di concentrazione creato a riposo si ha una massiccia

entrata di Na+ all’interno della cellula accompagnata da una modesta fuoriuscita di potassio. Questa inversione di carica è trasmessa lungo tutta la membrana assonale (onda di depolarizzazione).

L‟impulso nervoso

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(16)

Questo impulso nervoso (potenziale d’azione) si ottiene solo

depolarizzando la membrana oltre un livello critico (soglia). Applicando una depolarizzazione crescente ad un neurone non si ha alcun effetto fino a quando non si oltrepassa la soglia (allora si ha la generazione di un potenziale d’azione). Per questa ragione si dice che il potenziale d’azione obbedisce alla legge del “tutto o nulla”.

L‟impulso nervoso

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(17)

Immediatamente dopo che l’onda di depolarizzazione si è

autopropagata, l’interno della fibra nervosa è caricata positivamente a causa della grande quantità di ioni Na penetrati all’interno. Questa carica positiva blocca i canali del sodio, la membrana ritorna

impermeabile agli ioni Na, si aprono i canali per gli ioni K che fuoriescono ristabilendo una differenza di potenziale negativa (ripolarizzazione)

L‟impulso nervoso

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(18)

La ripolarizzazione

normalmente comincia nello stesso punto dove si è

originata la depolarizzazione.

Dopo la ripolarizzazione la pompa Na-K pompa ioni Na all’esterno creando una

temporanea

iperpolarizzazione che

richiama all’interno ioni K, fino a raggiungere di nuovo il

potenziale di riposo.

L‟impulso nervoso

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(19)

Per trasferire un informazione da un punto all’altro del sistema

nervoso è necessario che il potenziale d’azione, una volta generato venga condotto lungo tutto l’assone. Il PdA se generato in una

estremità di un assone lo percorre in un’unica direzione non

tornando mai indietro. Quindi il PdA è unidirezionale (conduzione ortodromica).

L‟impulso nervoso

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(20)

Una volta generato il PdA si propaga attraverso la membrana nervosa senza decadere. La velocità con la quale progredisce il PdA dipende da caratteristiche fisiche dell’assone: aumenta proporzionalmente al

diametro della fibra. Assoni piccoli necessitano di una depolarizzazione maggiore per raggiungere la soglia del PdA.

L‟impulso nervoso

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(21)

La presenza del rivestimento “isolante” di mielina velocizza

considerevolmente la conduzione dell’impulso nervoso in quanto permette che l’ onda di depolarizzazione salti direttamente da un nodo all’altro (conduzione saltatoria).

L‟impulso nervoso

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(22)

La sinapsi

rappresenta un tipo di giunzione specializzata in cui le terminazioni

assonali prendono contatto con un altro neurone (o altre cellule). Le sinapsi possono essere elettriche o chimiche (per la maggior parte).

Le sinapsi

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(23)

Le sinapsi elettriche (più semplici ed evolutivamente più antiche) permettono il diretto trasferimento delle correnti ioniche da una cellula all’altra. Si trovano in siti

specializzati chiamati gap junctions . In tali siti la membrana presinaptica e quella postsinaptica sono separati da soli 3nm. Questa piccola fessura è attraversata da speciali

proteine chiamate “connessine”. Sei connessine aggregate insieme formano un canale chiamato connessone , che

permette il passaggio diretto di ioni dal citoplasma di una cellula ad un’altra.

La maggior parte delle gap junction permette il passaggio della corrente ionica indifferentemente nelle due direzioni.

Le sinapsi

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(24)

Negli invertebrati le sinapsi elettriche sono molto rappresentate nei circuiti che mediano risposte di fuga. Nei mammiferi adulti tali sinapsi sono rare, ma si trovano nel periodo iniziale

dell’embriogenesi.

Le sinapsi

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(25)

Solitamente la trasmissione sinaptica nel sistema nervoso umano

adulto è chimica. La membrana pre e post-sinaptica sono separate da circa 20-50nm (fessura sinaptica). Il passaggio dell’impulso nervoso in questo sistema è garantito da sostanze chimiche (neurotrasmettitori) liberati nella fessura sinaptica.

Le sinapsi

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(26)

La terminazione assonale contiene piccole vescicole sferiche membranose

contenenti neurotrasmettitori (vescicole sinaptiche). La corrispondente membrana dendritica (post-sinaptica) presenta proteine

transmembrana specializzate nel captare i

neurotrasmettitori presenti nella fessura sinaptica

(recettori). La trasmissione dell’impulso nervoso avviene in un’unica direzione.

Le sinapsi

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(27)

Nelle sinapsi chimiche le informazioni che viaggiano sotto forma di impulsi elettrici attraverso l’assone nelle terminazione assonale sono convertite in segnali chimici che attraversano la fessura sinaptica per essere convertiti di nuovo in segnali elettrici nella membrana post sinaptica.

Le sinapsi

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(28)

Sinapsi chimiche si trovano anche tra le terminazioni nervose e i muscoli. In particolare tali sinapsi sono

chiamate placche motorie o giunzioni neuro-muscolari

Le sinapsi

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(29)

La maggior parte dei neurotrasmettitori appartiene a tre categorie: aminoacidi, amine e peptidi.

Gli aminoacidi e le amine sono piccole molecole con almeno un atomo di azoto sintetizzati nella terminazione assonale e immagazzinati nelle vescicole sinaptiche, dalle quali vengono liberati all’esterno per esocitosi mediante la fusione della

membrana delle vescicole con quella presinaptica. In un altro sito della

membrana presinaptica attraverso il

processo di endocitosi viene recuperata una altra vescicola sinaptica prontamente ricaricata.

Neurotrasmettitori

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(30)

I neurotrasmettitori peptidici sono molecole più grandi

contenute in granuli secretori.

La sintesi di tali

neurotrasmettitori avviene nel reticolo endoplasmatico

rugoso nel corpo cellulare. In seguito vengono processati nel complesso di Golgi,

immagazzinati nei granuli secretori e trasportati

attraverso l’assone fino alla terminazione per essere liberati nella fessura

Neurotrasmettitori

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(31)

Differenti neuroni liberano differenti neurotrasmettitori. La maggior parte della trasmissione sinaptica veloce nel SNC è mediata da neurotrasmettitori aminoacicidi come il

Glutammato (GLU), l‟acido gamma ammino butirrico (GABA) e la glicina (GLI). L‟amina acetilcolina media la trasmissione

sinaptica veloce nelle placche neuromuscolari

Neurotrasmettitori

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(32)

La funzione non è data dal neurotrasmettitore ma dalla via e, quindi, dai neuroni nella quale esso

viene utilizzato e dai recettori che lo ricevono.

Neurotrasmettitori

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(33)

Dopamina o DA (derivato dall‟aminoacido tirosina)

- Regolazione del movimento (via nigrostriatale): un deficit della DA in tale sistema provoca la Malattia di Parkinson (tremore, rigidità, ipocinesia)

- Regolazione del comportamento emozionale (via mesolimbica)

- Via mesocorticale: proietta

direttamente alla corteccia ed ha una funzione regolatoria in processi cognitivi, mnesici, comportamentali ed emozionali. Deficit in questi

sistemi sono alla base della schizofrenia.

Neurotrasmettitori

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(34)

Serotonina: derivato dall‟aminoacido triptofano

Regola l‟umore, il sonno, l‟attività sessuale, l‟appetito, il ritmo

circadiano, funzioni

neuroendocrine, la sensibilità al dolore, temperatura corporea, attività motoria e funzioni

cognitive. Farmaci che

interferiscono con i sistemi

serotoninergici vengono usati nella depressione, nell‟emicrania ecc.

Neurotrasmettitori

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(35)

Neurotrasmettitori

Ac. Gamma amino butirrico (GABA): è il principale neurotrasmettitore inibitorio, presente in concentrazioni variabili in maniera ubiquitaria nel SNC.

Farmaci che interferiscono con i sistemi gabaergici sono utilizzati nell‟ansia,

nell‟epilessia ecc.

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(36)

In base alla loro funzione i neuroni possono essere

classificati in:

-Afferenti (es. sensitivi):

conducono l‟impulso nervoso al SNC

-Efferenti (es. motori):

trasmettono l‟impulso alle strutture deputate alla

“risposta”

-Associativi (es.

interneuroni): stabiliscono contatti tra diversi neuroni

Tipi di neuroni

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(37)

Le cellule della glia svolgono una funzione di supporto, protezione, isolamento e nutrizione dei neuroni. Esistono diversi tipi di cellule, distinguibili in base alla morfologia, origine embrionale, e funzione svolta. Si distinguono quindi astrociti, oligodendrociti e cell della microglia.

Cellule della glia

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(38)

Gli astrociti sono le cellule dalle dimensioni maggiori e sono

coinvolte nel sostegno e

nutrizione dei neuroni. Riempiono lo spazio tra i neuroni, regolano la concentrazione di diverse

sostanze coinvolte nella funzione neuronale (per es. K extracell) e la neurotrasmissione (per es.

restringono la diffusione dei neurotrasmettitori liberati nella fessura sinaptica). Intervengono nei processi riparativi e studi

recenti mostrano come siano in grado di regolare la maturazione e la proliferazione neuronale.

Cellule della glia

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(39)

Gli oligodendrociti si trovano solo nel SNC. Essi svolgono funzioni di supporto fondamentali visto che senza di essi i neuroni non sopravvivono in mezzi di coltura. Sono

responsabili della produzione della guaina mielinica (un solo oligodendrocita partecipa alla formazione della guaina di

diversi neuroni).

Cellule della glia

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(40)

La microglia svolge la funzione fagocitaria (cellule

„spazzine‟) analoga a quella dei macrofagi e partecipa ai meccanismi di difesa del SNC

Cellule della glia

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(41)

Il SNC si divide il encefalo e midollo.

L‟encefalo corrisponde al telencefalo (emisferi cerebrali), diencefalo (talamo e ipotalamo), cervelletto e tronco

encefalico (a sua volta diviso in bulbo, ponte e mesencefalo)

Anatomia macroscopica

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(42)

Il SNC è protetto da strutture scheletriche (cranio e vertebre) e da membrane chiamate meningi situate sotto la struttura scheletrica. Dall‟esterno si individuano: la dura madre,

l’aracnoide e la pia madre. Tra l‟aracnoide e la pia madre

esiste uno spazio riempito dal liquido cefalorachidiano o liquor.

Anatomia macroscopica

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(43)

Il telencefalo è diviso in due emisferi. Negli emisferi ci sono i ventricoli cerebrali (ventricoli laterali e terzo ventricolo) che sono in comunicazione con il quarto ventricolo a livello del tronco encefalico. All‟ interno dei ventricoli scorre il liquor che ha funzioni protettive e nutritive.

Telencefalo

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(44)

Circolazione liquorale

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(45)

Nel SNC è possibile individuare la sostanza bianca e la sostanza grigia. La sostanza grigia è costituita dai corpi

cellulari dei neuroni e la bianca dai loro prolungamenti (assoni e dendriti). Con l‟eccezione del bulbo e del midollo la sostanza grigia è disposta esternamente e la bianca internamente.

Anatomia macroscopica

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(46)

Durante il suo sviluppo la corteccia cerebrale si ripiega in solchi e circonvoluzioni per permettere all‟encefalo di essere abbastanza compatto da entrare nella calotta cranica

durante la sua crescita. Per questo nel cervello adulto solo 1/3 della corteccia appare in superficie, il resto rimane nei solchi.

Telencefalo

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(47)

La corteccia cerebrale è divisa in oltre 40

aree funzionalmente distinte. Ognuna di queste aree controlla una specifica

funzione.

Telencefalo

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(48)

L’omuncolo motorio e sensitivo

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(49)

Aree del linguaggio

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(50)

La regione superficiale del telencefalo è costituita dalla

sostanza grigia (corpi cellulari neuronali) e ricopre la sostanza bianca (prolungamenti assonali). Al centro della sostanza

bianca si trovano gruppi cellulari riuniti in nuclei (nuclei della base) coinvolti in funzioni di controllo del movimento,

memoria e funzioni cognitive.

Telencefalo

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(51)

Fanno parte dei nuclei della base il caudato, il putamen, il globo pallido e il nucleo subtalamico. Essi insieme al

cervelletto e alla corteccia frontale rappresentano un sistema complesso i cui viene generato lo schema del movimento volontario ed involontario (per es. marcia).

Telencefalo

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(52)

Il SNC si divide il encefalo e midollo.

L‟encefalo

corrisponde al

telencefalo (emisferi cerebrali), diencefalo (talamo e

ipotalamo),

cervelletto e tronco encefalico (a sua

volta diviso in bulbo, ponte e mesencefalo)

Anatomia macroscopica

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(53)

Tutti i messaggi sensoriali (con l‟eccezione di quelli provenienti dai recettori olfattivi) passano attraverso il talamo prima di raggiungere la corteccia. Esiste un distribuzione somatotopica degli impulsi ricevuti che vengono integrati e inviati a specifiche aree corticali. Esso quindi rappresenta un “filtro” delle afferenze sensoriali.

Diencefalo: talamo

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(54)

Il talamo è correlato anche con funzioni emozionali e mnesiche attraverso le sue connessioni con il

sistema limbico

Diencefalo

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(55)

L’ipotalamo (costituito anch‟esso da sostanza grigia) è il

principale centro integratore delle attività degli organi viscerali ed è il principale responsabile (attraverso le connessioni con il sistema endocrino) del mantenimento dell‟omeostasi corporale

Diencefalo

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(56)

Controlla la temperatura

corporea, l‟appetito, il bilancio idrico, il sonno; è coinvolto nei processi emozionali e nel

comportamento sessuale. Le porzioni laterali sembrano coinvolte nel piacere e della rabbia, mentre le porzioni mediali stimolate producono dispiacere e scoppi di riso incontrollabili. Tuttavia, il

coinvolgimento dell‟ipotalamo non sembra essere nella

genesi di tali emozioni, quanto nella manifestazione corporea di tali stati emozionali

L‟ipotalamo

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(57)

Diencefalo: talamo

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(58)

Il SNC si divide il encefalo e midollo.

L‟encefalo corrisponde al telencefalo (emisferi cerebrali), diencefalo (talamo e ipotalamo), cervelletto e tronco encefalico (a sua volta diviso in bulbo, ponte e mesencefalo)

Anatomia macroscopica

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(59)

Il tronco encefalo (TE) è interposto tra il midollo e il diencefalo, in

posizione ventrale rispetto al

cervelletto

Tronco dell‟encefalo

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(60)

Ha tre funzioni generali:

-riceve informazioni sensoriali dalle strutture craniche e

controlla i muscoli della testa.

-Contiene circuiti neuronali di connessione fra l‟encefalo ed il midollo

-Regola la vigilanza, funzione mediata dalla sostanza

reticolare ascendente

-Contiene strutture nervose fondamentali per la vita che regolano battito, cardiaco, respirazione e pressione arteriosa.

Troncoencefalo

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(61)

Il TE è costituito da neuroni (che si

raggruppano in nuclei) e dai loro

prolungamenti

assonali (riuniti in tratti, fascicoli o

lemnischi). Molti dei nuclei del TE ricevono ed emettono fibre

collegate ai nervi

cranici (10 su 12 nervi cranici).

Tronco

Encefalo

(62)

Il SNC si divide il encefalo e midollo.

L‟encefalo corrisponde al telencefalo

(emisferi cerebrali), diencefalo (talamo e ipotalamo),

cervelletto e tronco encefalico (a sua

volta diviso in bulbo, ponte e mesencefalo)

Anatomia macroscopica

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(63)

Il cervelletto (situato in fossa cranica posteriore) grazie alle sua connessioni con la corteccia cerebrale, i gangli della base e il midollo spinale rappresenta un centro di controllo

fondamentale del movimento, equilibrio, postura e tono muscolare.

Cervelletto

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(64)

Come il cervello è diviso in due emisferi ognuno dei quali controlla la parte omolaterale del corpo.

Cervelletto

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(65)

Partendo dall‟integrazione delle informazioni sulla

programmazione del

movimento (corteccia frontale), sullo schema dei movimenti

involontari accessori (gangli della base) e sulle afferenze sensitive delle strutture

muscolari ed articolari coinvolte (midollo spinale) esso è in

grado di valutare il movimento che si sta per compiere ed invia alla corteccia informazioni per far si che il movimento reale corrisponda alle intenzioni.

Cervelletto

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(66)

E‟ un gruppo di strutture (talamo, ipotalamo,

amigdala, ippocampo, corpi mammillari e giro del cingolo) fondamentali per le emozioni e le

reazioni emozionali.

L‟ippocampo rappresenta una struttura

fondamentale anche per la memoria e

l’apprendimento

Sistema limbico

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(67)

Il SNC si divide il encefalo e midollo.

L‟encefalo corrisponde al telencefalo (emisferi cerebrali), diencefalo (talamo e ipotalamo), cervelletto e tronco

encefalico (a sua volta diviso in bulbo, ponte e mesencefalo)

Anatomia macroscopica

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(68)

Midollo spinale

Il midollo spinale ha la forma di un cordone della lunghezza di circa 40cm esteso dell‟atlante (1 vertebra cervicale) fino alla 2 vertebra lombare. Funziona come centro nervoso per atti involontari e come vie di passaggio per gli impulsi provenienti dall‟encefalo (sistema discendente) e diretti verso di esso (sistema ascendente).

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(69)

Dal midollo fuoriescono 31 paia di nervi spinali.

I corpi cellulari dei

neuroni midollari sono concentrati al centro, nella sostanza grigia.

Gli assoni dei sistemi ascendenti e

discendenti nei fasci di sostanza bianca

adiacenti.

Midollo spinale

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(70)

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(73)

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(74)

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(75)

Anatomia del Sistema Nervoso Periferico (SNP)

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(76)

Sistema nervoso periferico

Il sistema nervoso periferico (SNP) è formato da nervi

incaricati di connettere il sistema nervoso centrale ed il corpo.

Il “nervo” è formato dall‟unione di più fascicoli nervosi, formati a loro volta dall‟unione di più fibre nervose (assoni o dendriti).

Queste strutture sono avvolte e protette da tessuto connettivo che avvolge le singole fibre (endonervio), i fascicoli

(perinervio) ed il nervo stesso (epinervio).

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(77)

Sistema nervoso periferico

In base al tipo di fibre che contengono, si possono identificare tre tipi di nervi:

- motori -sensitivi

-vegetativi o autonomici .

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(78)

Nervi cranici

Quando tali nervi si distaccano dalla

porzione encefalica sono chiamati nervi cranici, quando

lasciano il midollo si chiamano spinali

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(79)

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(80)

Nervi spinali

I nervi spinali si formano dalla fusione di due

radici che lasciano il

midollo lateralmente: la radice posteriore (o

sensitiva) e la radice anteriore (o motoria).

I corpi cellulari dei neuroni sensitivi sono

situati vicino al midollo in strutture chiamate gangli spinali. I corpi cellulari dei neuroni motori sono situati all‟interno del

midollo. www.slidetube.it

(81)

Seguendo la

suddivisione della

colonna vertebrale i 31 nervi spinali sono cosi suddivisi:

- 8 paia cervicali - 12 paia dorsali - 5 paia lombari - 6 paia sacrali

Nervi spinali

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(82)

Sistema nervoso periferico

L‟insieme dei nervi cranici e somatici forma il sistema nervoso periferico (SNP). Sulla base della struttura e funzione il SNP puo essere suddiviso in due parti:

- il sistema nervoso somatico (controlla la motilità volontaria m. striato)

- il sistema nervoso autonomico o SNA

(controlla la motilità involontaria  m. liscio e cardiaco)

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(83)

Il corpo cellulare dei neuroni del SNP somatico è situato all‟interno del SNC e l‟assone dall‟encefalo (o midollo) raggiunge direttamente l‟organo

innervato.

Sistema nervoso periferico

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(84)

Sistema Nervoso Vegetativo (SNV)

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(85)

Sistema Nervoso Vegetativo

• Le funzioni omeostatiche e viscerali del corpo umano sono regolate dal Sistema Nervoso

Vegetativo (SNV) e dalle ghiandole endocrine.

• Le interazioni tra SNV e quello endocrino sono regolate a livello centrale dall’ipotalamo.

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(86)

Sistema Nervoso Vegetativo

• Le afferenze che conducono le risposte vegetative giungono ai centri nervosi tramite i nervi cranici e le radici posteriori dei nervi spinali

• Le efferenze sono costituite da due differenti sottosistemi, il simpatico e il parasimpatico,

ciascuno dei quali utilizza due neuroni effettori, pre- e post-gangliari

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(87)

Il SNV simpatico e parasimpatico. possono essere considerati antagonisti in modo da correggere gli eccessi reciproci

In linea di massima il simpatico stimola azioni che mobilizzano energia permettendo

all‟organismo di rispondere a situazioni di stress (accelerazione cardiaca, aumento PA, aumento glicemia). Al contrario il

parasimpatico sembra essere attivo nelle situazioni rilassanti.

Sistema nervoso autonomico

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(88)

L’efferenza del SNA contiene due neuroni:

uno preganglionare (posto nel SNC, che

proietta lo stimolo fino al ganglio) e uno

postganglionare (posto nel ganglio, che proietta lo stimolo fino al m.liscio o cardiaco)

Sistema nervoso vegetativo

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(89)

Qual è la base di questa azione antagonistica?

Le fibre postganglionari dei due sistemi

secernono

neurotrasmettitori

diversi. Il parasimpatico utilizza l‟acetilcolina

(trasmissione

colinergica). Il simpatico utilizza la noradrenalina (trasmissione

adrenergica).

Sistema nervoso vegetativo

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(90)

Sistema nervoso vegetativo

• Il sistema simpatico ha il proprio neurone pre-gangliare nella colonna laterale del midollo spinale a livello toraco-lombare, mentre il post-gangliare è situato nella catena dei gangli

simpatici paravertebrali

• Il sistema parasimpatico ha il proprio neurone pre-gangliare nel tronco cerebrale (nuclei dei nervi cranici II, VII, IX e X) e nel corno laterale del midollo sacrale; il post-gangliare è situato in prossimità del viscere innervato.

• I centri sopranucleari che regolano le risposte sono situati nel lobo frontale, nel lobo limbico, nel troncoencefalo e

nell’ipotalamo.

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(91)

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(92)

• Le strutture mediali controllano il

funzionamento della

ipofisi tramite il sistema ipotalamo-neuroipofisario e quello ipotalamo-

adenoipofisario.

• Le porzioni laterali sono connesse al lobo limbico ed il tronco-encefalo.

L‟ipotalamo

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(93)

Disfunzioni ipotalamiche 1

• Le lesioni del sistema ipotalamo-adenoipofisario producono un’insufficienza ipofisaria per carenza degli ormoni corticotropo CRF, tireotropo TRH, somatotropo GHRH e gonadotropo LHRH.

• La disfunzione endocrina è di grado minore di quella che si osserva per la distruzione della ipofisi, per cui si ritiene che il sistema ipotalamo-adenoipofisario abbia solo funzioni di modulazione.

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(94)

Disfunzioni ipotalamiche 2

• Le lesioni del sistema ipotalamo-neuroipofisario dovrebbero causare sintomi connessi alla mancata produzione di

ossitocina e vasopressina o ADH. In clinica sono noti gli affetti dell’alterata produzione di ADH:

• Diabete insipido: ridotta secrezione di ADH

• Sindrome di Schwartz-Bartter: aumentata secrezione di ADH (nei Ca bronchiali, nelle lesioni traumatiche, vascolari,

infettive). Si manifesta con disturbi psichici, crisi epilettiche, con ipo-osmolarità con iponatremia.

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(95)

Disfunzioni ipotalamiche 2

• Le lesioni delle strutture laterali causano:

• Disturbi della termoregolazione (ipertermia neurogena centrale; es. ictus);

• Disturbi della condotta alimentare: alterazioni dello stimolo della sete (adipsia o polidipsia primaria) e della fame (polifagia o anoressia). I quadri organici devono essere distinti da quelli funzionali (turbe psichiche)

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Disfunzioni del SNV

• Patologie del SNC

– Lesioni del troncoencefalo o midollari che interrompono le vie vegetative afferenti o efferenti

– Malattie degenerative (Parkinson, atrofia multisistemica) in cui vi è compromissione selettiva del SNV

• Patologie del SNP

– Le lesioni dei nervi periferici possono compromettere le fibre vegetative in modo selettivo o diffuso

• Farmaci o tossici esogeni

– Anticolinergici, triciclici, fenotiazine, beta-bloccanti (ipotensione ortostatica, stipsi, ritenzione urinaria)

– Esteri fosforici (negli insetticidi, bloccano la colinesterasi e possono causare avvelenamenti)

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Disturbi vegetativi distrettuali

• Possono interessare singoli organi:

• Alterazioni pupillari

• Disturbi cardiocircolatori che si manifestano con ipotensione ortostatica, che se sufficientemente

grave può causare sincopi per aumentata o diminuita risposta riflessa

• Disturbi vescicali

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Disturbi vescicali

• Muscolo detrusore (inn.

parasimpatica S2-4), parte integrante del sacco

vescicale

• Sfintere interno (inn.

simpatica L1-2)

• Sfintere esterno (inn.

somatica, volontaria, centri anteriori S2-4)

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Disturbi vescicali

• Lo stimolo allo svuotamento della vescica arriva tramite vie afferenti (nervi pelvici e radici S2-4) che conducono gli stimoli provenienti da

recettori di tensione situati in parete

• Lo svuotamento della vescica richiede la

contrazione del detrusore ed in contemporaneo rilascio degli sfinteri

• In base al tipo di lesione neurologica…

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Vescica disinibita

• È causata da una perdita dell’inibizione corticale allo svuotamento riflesso della vescica. Si osserva nei

ritardi mentali, nelle lesioni cerebrali diffuse e nella Sclerosi Multipla. Vi è una scarsa o assente capacità di controllare con la volontà lo sfintere esterno e di inibire quindi la minzione (simile a quella dei

bambini).

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Vescica ipertonica o irritabile

• È causata da lesioni bilaterali delle vie cortico- spinali. Si distingue dalla vescica disinibita per l’ipertonia del detrusore. Lo stimolo alla

minzione compare precocemente (100-200 ml) e può essere inibito per breve tempo (minzione imperiosa o pollachiuria).

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Vescica riflessa o automatica 1

• È causata da lesioni midollari ad un livello superiore ai segmenti sacrali, con conseguente perdita del

controllo volontario corticale e del controllo pontino.

In fase acuta (shock spinale) la vescica è ipotonica ed è presente ritenzione urinaria ed iscuria paradossa (sgocciolamento di urina per rigurgito ma senza svuotamento).

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Vescica riflessa o automatica 2

• In fase cronica entra in funzione l’arco riflesso spinale e la vescica diventa ipertonica con svuotamento

automatico. In mancanza di sinergia tra il detrusore e gli sfinteri (vescica dissinergica) il residuo vescicale può superare i 100 ml e aumenta il rischio di

infezioni.

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Vescica autonoma

• È causata da lesioni che interrompono l’arco riflesso sacrale (polineuropatie, lesioni della cauda o del

cono). Manca la risposta riflessa allo svuotamento, quindi la vescica si riempie fino alla massima

distensione. A questo punto compare iscuria paradossa.

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