Ermeneutica e semiotica in archeologia : per una nuova interpretazione culturale della ceramica vascolare nell’Egitto greco-romano.

Pour l'obtention du grade de

DOCTEUR DE L'UNIVERSITÉ DE POITIERS UFR de sciences humaines et arts

Laboratoire Hellénisation et romanisation dans le monde antique (Poitiers) (Diplôme National - Arrêté du 7 août 2006)

École doctorale : Lettres, pensée, arts et histoire - LPAH (Poitiers) Secteur de recherche : Archéologie

Cotutelle : Università del Salento (Italie)

Présentée par : Clementina Caputo

Ermeneutica e semiotica in archeologia :

per una nuova interpretazione culturale della ceramica vascolare nell Egitto greco-romano.

Directeur(s) de Thèse : Pascale Ballet, Paola Davoli

Soutenue le 30 juillet 2014 devant le jury

Jury :

Président Mario Capasso Professore - - Università del Salento (Lecce, Italie)

Membre Pascale Ballet Professeur - Université de Poitiers

Membre Paola Davoli Professore II Fascia (Associato) - Università del Salento (Lecce, Italie) Membre Nadine Dieudonné-Glad Professeur - Université de Poitiers

Pour citer cette thèse :

Clementina Caputo. Ermeneutica e semiotica in archeologia : per una nuova interpretazione culturale della

ceramica vascolare nell Egitto greco-romano. [En ligne]. Thèse Archéologie. Poitiers : Université de Poitiers, 2014. Disponible sur l'Intranet de l'Université de Poitiers <http://theses.univ-poitiers.fr>

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Ermeneutica e semiotica in archeologia:

per una nuova interpretazione culturale della ceramica

vascolare nell’Egitto greco-romano.

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Direttore di tesi:

Chiar.Ma Prof.ssa Paola Davoli Co-Direttore di tesi:

Chiar.Ma Prof.ssa Pascale Ballet

Dottoranda: Clementina Caputo

“The desert is so empty,

So what is there Becames so important A track, a stone, a star”.

Kitty Lake, 1929

Ringraziamenti

La realizzazione di questo lavoro non sarebbe stata possibile senza la collaborazione, i consigli ed il sostegno di un gran numero di persone e di istituzioni.

La mia più profonda riconoscenza va alla Prof.ssa Paola Davoli che per prima mi ha incoraggiato ad intraprendere lo studio sulla ceramica e sugli ostraka, che ha creduto nelle mie capacità e ha contribuito alla mia crescita personale e professionale in questi anni nei quali ho avuto il piacere e l’onore di essere al suo fianco. La ringrazio per la fiducia accordatami nello svolgimento di un tema che ha richiesto indagini ampie ed eterogenee, e per essersi prodigata nell'attivare sempre nuove e preziose collaborazioni con specialisti e centri di studio internazionali, ciò mi ha permesso di realizzare concretamente questa ricerca interdisciplinare.

Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine alla Prof.ssa Pascale Ballet per l’indispensabile guida alla metodologia di studio della ceramica, per i preziosi suggerimenti, per la continua disponibilità e per avermi seguito nelle fasi iniziali di messa a punto delle tecniche analitiche della ceramica. Grazie a Lei ho avuto la possibilità di entrare in contatto con numerosi studiosi e ricercatori di ceramica e storia antica dell’Università di Poitiers e dell’Università Sorbonne di Parigi.

Un ringraziamento speciale va al Prof. Mario Capasso, per gli insegnamenti, i consigli, l’entusiasmo con cui ha seguito ed incoraggiato il mio lavoro e la disponibilità dimostratami in questi anni; al Prof. Roger S. Bagnall per i suggerimenti preziosi e il continuo confronto sugli ostraka di Amheida. Egli ha anche rappresentato per me un importante esempio di dedizione ed impegno sul lavoro.

Ringrazio tutti i tecnici e i ricercatori del Laboratorio HeRMA dell’Università di Poitiers, in particolare il Direttore Prof. Yves Lafond e le Prof.sse Nadine Dieudonne-Glad e Séverine Lemaître, per la grande professionalità e cordialità dimostratami durante i periodi di permanenza a Poitiers.

Un sincero ringraziamento va ai Direttori del Progetto PUF (Partner University Fund) Gaelle Tallet e Roger S. Bagnall, rispettivamente dell’Università di Limoges e

Ringrazio gli studiosi e i ricercatori del Cento di Studi Papirologici e del Museo Papirologico dell’Università del Salento (Lecce), in particolare la Prof.ssa Natascia Pellé, la Dr. Maria Clara Cavalieri, la Dr. Piera Musardo e il Dr. Alberto Buonfino, sempre disponibili e pronti alla collaborazione.

Un sincero ringraziamento va ai membri del Centre d’Etudes Alexandrines (CEAlex) e al Direttore Jean-Yves Empereur, per l’accoglienza e le attenzioni riservatemi durante la mia permanenza ad Alessandria in occasione del Congresso “Late Roman Coarse Ware 5”. In particolare vorrei ricordare Delphine Dixneuf che mi ha guidato nello studio iniziale della ceramica di Amheida.

Gran parte dell’attività di ricerca bibliografica si è svolta presso la Biblioteca del College de France e la Biblioteca del Département des Antiquités Égyptiennes del Museo del Louvre a Parigi, e presso la Biblioteca dell’Università di Poitiers e la Biblioteca di ISAW di New York, dove sono stata circondata dalla gentilezza e dalla disponibilità di tutti coloro che vi lavorano: a tutti un sincero grazie.

Un ulteriore ringraziamento va ai Direttori delle Missioni archeologiche del Soknopaiou Nesos Project e dell’Amheida Project per avermi offerto l’onore e la possibilità di prendere parte agli scavi archeologici e per avermi dimostrato la loro fiducia affidandomi il compito di studiare i materiali ceramici, compresi gli ostraka. Sono inoltre grata a tutti i membri e collaboratori dei rispettivi teams, con cui ho condiviso questi proficui anni di ricerca e che, con le loro competenze, hanno contribuito a questo lavoro. Un particolare ringraziamento va alle mie colleghe ceramologhe Dr. Julie Marchand e Dr. Irene Soto. Ringrazio di cuore la Dr. Roberta Casagrande-Kim, Dr. Valentina Liuzzi, Dr. Marina Nuovo, Dr. Stefania Alfarano, Dr. Roberta Petrilli, Dr. Serena Esposito e il Dr. Borna Scognamiglio per la presenza e l’aiuto costante. Grazie inoltre al Prof. Rodney Ast per l’attenzione con cui ha seguito le varie fasi di questa ricerca nei mesi di lavoro ad Amheida.

Un ringraziamento sincero va al sempre presente e disponibile Bruno Bazzani, che con la sua pazienza straordinaria ha alleggerito i numerosi e tortuosi passaggi informatici di questa tesi. Grazie per i numerosi consigli e per l’aiuto durante la ricerca.

Ringrazio la Dr. Sylvie Marchand, specialista di ceramica dell’Institut français d’archéologie orientale del Cairo (IFAO), per avermi introdotta allo studio della ceramica in occasione della mia partecipazione, nel 2008, alla Missione archeologica dell’IFAO ad ’Ayn-Manâwir (Oasi di Kharga), i cui membri e l’allora Direttore Michel Wuttmann, che ricordo con sincera ammirazione, mi hanno accolta calorosamente. La ringrazio inoltre per avermi guidato nello studio della ceramica di Dime con consigli e suggerimenti puntali e preziosi.

Vorrei, infine, rivolgere un pensiero alla mia famiglia, mio riparo e conforto più grande e ringraziare in maniera speciale Gianni, compagno di vita, per essermi stato vicino in ogni momento durante questi anni di studio, per il continuo sostegno nel corso della ricerca, per la comprensione e l’incoraggiamento nei momenti difficili e per la pazienza con cui ha seguito il procedere del lavoro.

« Herméneutique et sémiotique dans l’archéologie : pour une nouvelle interprétation culturelle de la céramique des vases dans l’Égypte gréco-romain »

Clementina Caputo

Mots-clés : Fayoum; Dakhla; Dime; Soknopaiou Nesos; Amheida; Trimithis ; ostracon; céramique; support; recyclage; Égypte; gréco-romaine; fouille archéologique.

Cette recherche de doctorat concerne l’étude des fragments céramiques utilisés comme supports pour l’écriture dans l'Égypte gréco-romaine, c'est-à-dire les ostraca. Les deux groupes d'ostraca, objet de cette analyse, proviennent des fouilles archéologiques modernes effectuées dans deux sites qui se trouvent dans le désert occidental égyptien : Dime es-Seba/Soknopaiou Nesos (Fayoum) et Amheida/Trimithis (Dakhla). Le deux sites sont respectivement fouillés par la Mission archéologique du Centro di Studi Papirologici dell'Universita del Salento-Lecce (2003-2012) et de l’Université de New York -ISAW (2004-2013).

Les aspects liés à la matérialité des ostraca (des fragments de récipients en céramique utilisés généralement pour écrire des textes en grec et démotique) ont été complètement ignorés par le passé en faveur de l’étude du texte. La raison principale de cette négligence est liée à la qualité médiocre du matériel céramique, considéré sans valeur. Par ailleurs, les études de céramologie en Égypte ainsi que l’étude des circuits économiques dans lesquels la poterie était utilisée sont très récents. En outre, il est communément admis que les scribes ramassait les fragments de céramique au hasard dans des dépotoirs et que n’y avait pas de sélection dans le choix des supports. Notre recherche démontre que ce concept est une fausse supposition, au moins pour ce qui concerne les deux groupes d'ostraca examinés. En revanche, il est clair que les scribes faisaient un choix sélectif des tessons selon leurs besoins et que, dans certains cas, il y avait une fragmentation ultérieure des morceaux. Rien a été laissé au hasard: le contenu des textes était strictement adapté à la nature de tessons utilisés comme support.

De plus, la classification de la céramique des deux sites a été un point essentiel pour mettre en rapport la culture matérielle et l’organisation de la société égyptienne qui l’a produite entre le IIIe siècle av. J.-C. et le IVe siècle apr. J.-C.

Abstract

“Hermeneutics and Semiotics in Archaeology: a new cultural interpretation of ceramics in Greco-Roman Egypt”

Clementina Caputo

Keywords: Fayyum; Dakhla; Dime; Soknopaiou Nesos; Amheida; Trimithis; ostrakon;

ceramic; support; re-used fragments; Egypt; greco-roman; archaeological excavation.

This doctoral dissertation focuses on the study of the pottery sherds that were used as writing surfaces for painted texts in Greco-Roman Egypt, called ostraka. Two groups of

ostraka found in two modern excavations, Dime es-Seba/Soknopaiou Nesos (Fayyum), and

Amheida/Trimithis (Dakhla Oasis) are the main subjects of the investigation. The two archaeological sites are under excavation by, respectively, the Centro di Studi Papirologici dell’Università del Salento-Lecce (2003-2012), and New York University-ISAW (2004-2013).

Both settlements are located in the Western Desert of Egypt, in areas far from the Nile Valley and the main centers of power. The ostraka, which are re-used broken fragments of ceramic vessels with texts in Greek and Demotic, have been in the past seldom considered as archaeological objects because of the predominant importance of their texts. The material part of the ostraka being made from pottery vessels generally unrefined and of poor quality, have deterred most scholars from studying them accurately. Moreover, ceramological studies in Egypt and the interest towards the economy of the pottery manufacture and re-use are very recent. Finally, it is commonly believed that scribes collected the ceramic fragments to be used as ostraka randomly from open-air dumps. This research proved that this concept has to be considered as a wrong assumption, at least for the two groups of ostraka examined. On the contrary, it is very clear that the ancient scribes made a proper selection of the sherds they needed for specific purposes and that in some cases they reworked the sherds. It seems clear that nothing was left to the chance: the content of the texts and their use is strictly related to the kind of potsherds used to hold it.

Additionally, the study of the ceramic types used in both settlements, analyzed as signifiers of the cultural environments for which they were produced, has shed light to the complex society of Egypt between the third century BCE and the fourth century CE.

TOMO

I

CAPITOLOI - STORIA DEGLI STUDI: ACQUISIZIONI PROGRESSIVE 37

CAPITOLOII - METODOLOGIA

II.1. Introduzione 63

II.2. Il metodo di scavo e di documentazione dei reperti 64 II.2.1. Analisi quantitativa e schedatura dei reperti 64 II.3. Lo studio della ceramica 66 II.3.1. La terminologia 66 II.3.2. Analisi quantitativa e qualitativa della ceramica 67 II.3.3. La schedatura della ceramica (RA) 68 II.3.4. Trattamento delle superfici 70 II.3.5. Modalità di cottura 72 II.3.6. Tecniche di lavorazione 74 II.3.7. Classificazione delle forme ceramiche 74 II.4. Lo studio degli ostraka 75

II.4.2. La schedatura dei supporti 76 II.4.3. L’elaborazione dei dati 77

II.5. Il metodo sperimentale 78

CAPITOLOIII - DIME ES-SEBA/SOKNOPAIOU NESOS III.1. Introduzione 95 III.2. Il sito - presentazione generale dei contesti scavati (2003-2012) 96 III.3. Contesti di rinvenimento degli ostraka 99 III.3.1. L’area templare 99 III.3.2. I saggi nel temenos 101

III.3.3. I saggi nell’area Zucker 102

III.4. Il corpus degli ostraka 103

III.4.1. I testi demotici 103

III.4.2. I testi greci 105

III.4.3. I testi bilingui 106

III.4.4. I testi copti 107

III.4.5. I figurati 108

III.5. La ceramica 108

III.6. IGRUPPO: le produzioni egiziane 109

III.6.1. Gli impasti in argilla nilotica 110

III.6.2. Gli impasti in argilla marnosa 113

III.7. Presentazione delle forme ceramiche 115

III.7.1. Ceramica da mensa 116

III.7.1.1. Le ciotole 116

III.7.1.2. I Piatti 120

III.7.1.3. I crateri e le grandi ciotole carenate 121

III.7.1.4. I contenitori per liquidi 123

III.7.2. La ceramica da cucina 125

III.7.2.1. I Bacini 125

III.7.2.2. I tegami e le pentole 125

III.7.2.3. I Vassoi da pane-dokkas 128

III.7.3. La ceramica da stoccaggio 129

III.8. IIGRUPPO: le importazioni 139

III.8.1. Le anfore greche 140

III.8.1.1. Cos 140

III.8.1.2. Nikandros (Efeso) 141

III.8.1.3. Rodi 142

III.8.1.4. Creta 143

III.8.2. Le anfore Italiche 144

III.8.2.1. Brindisi 144

III.8.3. Le anfore Africane 145

III.8.3.1. Tripolitana I - Leptis Magna 145

III.8.4. Le anfore Siro-palestinesi 146

III.8.4.1. Torpedo 146

III.8.4.2. Late Roman Amphora 1 (LRA 1) 147

III.8.4.3. Late Roman Amphora 4 (LRA 4) 148

III.9. Ostraka: i supporti ceramici 149

CAPITOLOIV - AMHEIDA/TRIMITHIS IV.1. Introduzione 165

IV.2. Il sito - presentazione generale dei contesti scavati (2004-2013) 166

IV.2.1. Area 1 166

IV.2.2. Area 2 167

IV.2.3. Area 4 171

IV.3. Contesti di rinvenimento degli ostraka 172

IV.4. Il corpus degli ostraka 175

IV.4.1. I testi demotici 175

IV.4.2. I testi greci 176

IV.5. La ceramica 178

IV.6. IGRUPPO: le produzioni locali 179

IV.6.1. Gli impasti in argilla ferruginosa 182

IV.8. Presentazione delle forme ceramiche 189

IV.8.1. Ceramica da mensa 192

IV.8.1.1. Le ciotole 192

IV.8.1.2. Le ceramiche fini Oasis Red Slip Ware (ORSW) 193

IV.8.1.3. I crateri e le ciotole di grandi dimensioni 194

IV.8.1.4. Le brocche 195

IV.8.2. La ceramica da cucina 196

IV.8.2.1. I bacini 196

IV.8.2.2. Le pentole 197

IV.8.2.3. Christian Brittle Ware 198

IV.8.2.4. Stampi e vassoi da pane-dokkas 199

IV.8.3. La ceramica da stoccaggio 199

IV.8.3.1. Le giare 199

IV.8.4. La ceramica da trasporto 200

IV.8.4.1. I barilotti (Siga) 200

IV.8.4.2. Le bottiglie ad ingobbio giallo 201

IV.9. III Gruppo: le importazioni 201

IV.9.1.Le anfore egiziane 202

IV.9.2.Le anfore greche (Creta, Rodi e Cnido) 207

IV.9.3.Le anfore dal Mediterraneo orientale 209

IV.9.4.Le anfore dal Mediterraneo centro-occidentale 213

IV.10. Ostraka: i supporti ceramici 215

CAPITOLOV - CONCLUSIONI 236

Tavole di concordanza degli impasti Indice delle Figure

TOMO

II

Synthèse de la thèse 1-15

Tabelle degli ostraka di Dime es-Seba/Soknopaiou Nesos Tabelle degli ostraka di Amheida/Trimithis

Planimetrie aree di scavo di Dime es-Seba/Soknopaiou Nesos (Tavv. I-III) Catalogo della ceramica e degli ostraka (Tavv. IV-XXIV)

Planimetrie aree di scavo di Amheida/Trimithis (Tavv. XXV-XXIX) Catalogo della ceramica e degli ostraka (Tavv. XXX-XLVII)

SITI

INTERNET

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A

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AnIsl = Annales Islamologiques AnPap = Analecta Papyrologica AntAfr = Antiquités africaines

APF = Archiv für Papyrusforschung und verwandte Gebiete

A&R = Atene e Roma. Rassegna trimestrale dell’Associazione Italiana di Cultura Classica

AV = Archäologische Veröffentlichungen

BACE = Bulletin of the Australian Centre for Egyptology BAR-IS = British Archaeological Reports International Series BASP = Bulletin of the American Society of Papyrologists

BCE = Bulletin de liaison du Groupe International d’Étude de la Céramique Égyptienne

BCH = Bulletin de Correspondence Hellénique

BIFAO = Bulletin de l’Institut Français d’Archéologie Orientale BME = British Museum Expeditions to Middle Egypt

BSA = Bulletin de la Société d’Antropologie CCE = Cahiers de la Céramique Égyptienne CdE = Chronique d’Égypte

Bibliografia 3 

CHRB = Céramiques hellénistiques et romaines

CRIPEL = Cahiers de Recherches de l’Institut de Papyrologie et Égyptologie de Lille

EA = Egyptian Archaeology

EAD = Exploration archéologique de Délos EES = Egypt Exploration Society

Egypte = Egypte, Afrique & Orient

EtudTrav = Études et Travaux. Centre d’Archéologie Méditerranéenne de l’Académie Polonaise des Sciences

EVO = Egitto e Vicino Oriente JJP = Journal of Juristic Papyrology JRA = Journal of Roman Archaeology

JSSEA = Journal of the Society of the Studies of Egyptian Antiquities MDAIK = Mitteilungen der Deutschen Archäologischen Instituts, Abteilung

Kairo

PLup = Papyrologica Lupiensia

RANarb = Revue Archéologique de Narbonnaise RdE = Revue d’Égyptologie

REA = Revue de l’Égypte Ancienne

REAC = Ricerche di Egittologia e di Antichità Copte

SDAIK = Sonderschrift des deutschen archäologischen Instituts, Abteilung Kairo

SEAP = Studi di Egittologia e di Antichità Puniche SEP = Studi di Egittologia e Papirologia

B

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