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Il rapporto capitale/lavoro nel capitalismo cognitivo

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Academic year: 2021

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HAL Id: halshs-00264147

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Submitted on 17 Mar 2008

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Il rapporto capitale/lavoro nel capitalismo cognitivo

Antonio Negri, Carlo Vercellone

To cite this version:

Antonio Negri, Carlo Vercellone. Il rapporto capitale/lavoro nel capitalismo cognitivo. Posse, 2007, Ottobre, pp.46-56. �halshs-00264147�

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Il rapporto capitale/lavoro nel capitalismo cognitivo

di Antonio Negri e Carlo Vercellone

Nel passaggio dal capit alism o indust r iale al capit alism o cognit iv o, il r appor t o capit ale/ lavor o é segnat o da una t r asfor m azione r adicale. Essa r iguar da in m anier a indissociabile il m odo di pr odur r e, la com posizione di classe sulla quale poggia la valor izzazione del capit ale ed infine le for m e di dist r ibuzione del r eddit o fr a salar io, r endit a e pr ofit t o. L obiet t iv o di quest o ar t icolo è di r icost r uir e le car at t er ist iche essenziali e la post a in gioco di quest a gr ande t r asfor m azione. Per far lo, pr oceder em o in t r e t appe. Dopo aver r icor dat o l or igine e il senso st or ico del pr ocesso che ha condot t o all egem onia del lav or o cognit ivo, analizzer em o i pr incipali stilemi che per m et t ono di definir e l at t uale m ut azione del r appor t o capit ale/ lavor o. Per finir e, m ost r er em o per ché il r uolo sem pr e più cent r ale della r endit a spiazza i t er m ini dell ant agonism o t r adizionale fondat o sull opposizione salar io/ pr ofit t o d im pr esa.

D a ll ope raio- m a ssa a ll e ge m on ia de l la v or o cogn it iv o

Assist iam o oggi ad una m ut azione del r appor t o capit ale/ lav or o di senso inver so, m a par agonabile per la sua im por t anza, a quella che Gr am sci, negli anni 30, av ev a sot t olineat o in Am er icanism o e for dism o. Per com pr ender e l or igine e la por t at a di quest a svolt a st or ica, bisogna r icor dar e com e nel dopoguer r a la cr escit a for dist a abbia r appr esent at o il com pim ent o della logica di sviluppo di un capit alism o indust r iale fondat o su quat t r o t endenze pr incipali; la polar izzazione sociale dei saper i e la separ azione del lav or o int ellet t uale dal lav or o m anuale; l egem onia delle conoscenze incor por at e nel capit ale fisso e l or ganizzazione m anager iale delle im pr ese; la cent r alit à del lavor o m at er iale, sot t om esso alle nor m e t ay lor ist e d est r azione del plusvalor e; il r uolo st r at egico del capit ale fisso com e for m a pr incipale di pr opr iet à e di progresso tecnico.

I n seguit o alla cr isi del for dism o, quest e t endenze sono st at e m esse in discussione. I l punt o di par t enza di quest o sconvolgim ent o si t r ova nella dinam ica conflit t uale at t r av er so la quale l oper aio- m assa ha dest r ut t ur at o i fondam ent i dell or ganizzazione scient ifica del lavor o ed ha condot t o ad una for m idabile espansione delle gar anzie e dei ser vizi collet t ivi del Welfare, ben olt r e le com pat ibilit à del for dism o. Ne è r isult at a

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un at t enuazione della cost r izione m onet ar ia al r appor t o salar iale ed un pot ent e processo di riappropriazione collettiva delle potenze intellettuali della produzione. E at t r aver so quest a dinam ica ant agonist a che l oper aio- m assa ha det er m inat o la cr isi st r ut t ur ale del m odello for dist a, nel m ent r e cost r uiv a nel seno st esso del capit ale gli elem ent i di un comune e di una t r asfor m azione ont ologica del lavor o volt a al di là della logica del capit ale. La classe oper aia ha negat o se st essa ( o alm eno la sua cent r alit à) cost r uendo la figur a del lav or at or e collet t ivo del gener al int ellect , e le condizioni sogget t iv e nonché le for m e st r ut t ur ali di un econom ia fondat a sul r uolo m ot or e e la diffusione del saper e. Ne r isult a l aper t ur a di una nuova fase st or ica nel r appor t o capit ale/ lav or o, segnat a dal r it or no in for ze della dim ensione cognit iva del lavoro e dalla costruzione di una intellettualità diffusa.

Bisogna sot t olinear e due ar gom ent i essenziali se si vogliono car at t er izzar e in m anier a adeguata genesi e natura del nuovo capitalismo.

I l pr im o è che il m ot or e essenziale dell appar ir e di un econom ia fondat a sulla conoscenza si t r ova nella pot enza del lavor o v ivo. La for m azione di un econom ia fondat a sulla conoscenza pr ecede e si oppone, t ant o dal punt o di vist a logico quant o da quello st or ico, alla genesi del capit alism o cognit ivo. Quest ult im o infat t i è il r isult at o di un pr ocesso di r ist r ut t ur azione at t r aver so il quale il capit ale t ent a di assor bir e e di sottomett er e in m anier a par assit ar ia le condizioni collet t ive della pr oduzione di conoscenza, soffocando il potenziale di emancipazione iscritto nella società del general

intellect. Con il concet t o di capit alism o cognit ivo designiam o allor a un sist em a di

accum ulazione nel quale il valor e pr odut t ivo del lavor o int ellet t uale e im m at er iale diviene dom inant e e dove l asse cent r ale della v alor izzazione del capit ale por t a dir et t am ent e sull espr opr iazione at t r aver so la r endit a del comune e sulla trasformazione della conoscenza in una merce.

I l secondo ar gom ent o è che, cont r ar iam ent e a quel che sost engono le t eor ie della

r ivoluzione infor m at ica, l elem ent o det er m inant e dell at t uale m ut azione del lavor o non

può esser e spiegat o sulla base di un det er m inism o t ecnologico fondat o sul r uolo m ot or e delle t ecnologie dell infor m azione e della com unicazione ( TI C) . Quest e t eor ie dim ent icano infat t i due elem ent i essenziali: le TI C non possono funzionar e cor r et t am ent e se non gr azie ad un sapere vivo capace di m obilizzar le, poiché è la

conoscenza che gov er na il t r at t am ent o dell infor m azione infor m azione che sar ebbe alt r im ent i una r isor sa st er ile, com e lo è il capit ale senza lav or o. La for za cr eat r ice principale della r ivoluzione delle TI C non pr ov iene dunque da una dinam ica spint a dal capit ale. Essa r iposa sulla cost it uzione di r et i sociali di cooper azione del lavor o,

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por t at r ici di un or ganizzazione alt er nat iv a t ant o all im pr esa quant o al m er cat o com e forme di coordinazione della produzione.

Le principali caratteristiche del nuovo rapporto capitale/lavoro

La cr escit a in pot enza della dim ensione cognit iva del lavor o cor r isponde all affer m azione di una nuova egem onia delle conoscenze m obilizzat e dal lav or o; in r appor t o ai saper i incor por at i nel capit ale fisso e nell or ganizzazione m anager iale delle im pr ese. Più ancor a, è il lavor o v ivo che adem pie or m ai un gr an num er o delle principali funzioni un t em po sv olt e dal capit ale fisso. La conoscenza è sem pr e più collet t ivam ent e condivisa, e quest o fat t o m ut a r adicalm ent e t ant o l or ganizzazione int er na delle aziende quant o il lor o r appor t o con l est er no. Nella nuova figur a del r appor t o capit ale/ lav or o, com e vedr em o, il lavor o st a così all int er no dell im pr esa m a, allo stesso tempo, si organizza sempre di più fuori di essa.

I n quest a evoluzione, l insiem e delle conv enzioni for dist e- indust r iali, che concer nono il r appor t o salar iale, la nozione di lav or o pr odut t ivo, la m isur a del valor e, le for m e della pr opr iet à e la dist r ibuzione del r eddit o, sono pr ofondam ent e alt er at e. I ndichiam o qui di seguito alcuni stilemi che car at t er izzano l am piezza di quest a t r asfor m azione.

1. I l r ovesciam ent o dei r appor t i t r a lavor o vivo e lavor o m or t o, e fr a fabbr ica e società.

I l pr im o st ilem a r invia alla dinam ica st or ica at t r aver so la quale la par t e di capit ale chiamata intangibile, R&S m a sopr at t ut t o educazione, for m azione e sanit à, incor por at e essenzialm ent e negli uom ini ( è ciò che sovent e ed a t or t o v iene chiam at o

capitale umano), ha superato la parte di capitale materiale nello stock reale di capitale

ed è div enut a il fat t or e pr incipale della cr escit a. Quest a t endenza è dunque st r et t am ent e legat a ai fat t or i che st anno alla base del sor ger e di un int ellet t ualit à diffusa: è ciò che spiega la par t e sem pr e più significat iva del capit ale chiam at o intangibile.

Più pr ecisam ent e, l int er pr et azione di quest o st ilem a ha alm eno quat t r o significat i maggiori, quasi sistematicament e occult at i dagli econom ist i dell OCSE.

I l pr im o significat o è che, cont r ar iam ent e ad un idea veicolat a dagli econom ist i della

knowledge- based econom y, le condizioni sociali e i v er i set t or i m ot or i di un econom ia

fondat a sulla conoscenza non si t r ovano nei labor at or i pr ivat i di R&S. Essi cor r ispondono al cont r ar io alle pr oduzioni collet t iv e dell uom o e per l uom o, assicur at e

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t r adizionalm ent e dalle ist it uzioni com uni del Welfar e St at e ( sanit à, educazione, r icer ca pubblica e univer sit ar ia, ecc. ) . Quest o elem ent o è sist em at icam ent e om esso dagli econom ist i dalla OCSE, pr opr io quando si assist e ad una st r aor dinar ia pr essione per pr ivat izzar e quest e ist it uzioni. La spiegazione di quest a gr ossolana occult azione è legata al ruolo strategico che riveste per il capitale cognitivo il controllo biopolitico e la colonizzazione m er cant ile delle ist it uzioni del Welfare. Sanit à, educazione, for m azione e cult ur a non r appr esent ano solam ent e una par t e cr escent e della pr oduzione, m a più ancor a esse for m ano i m odi di v it a. Ed è qui che si apr e il t er r eno di un conflit t o cent r ale fr a le st r at egie neoliber ali di pr ivat izzazione del comune ed i pr oget t i di r iappr opr iazione dem ocr at ica dell ist it uzione del Welfare.

I l secondo significat o di quest o st ilem a consist e nel fat t o che è or m ai il lavor o che eser cit a t alune funzioni essenziali t r adizionalm ent e assicur at e dal capit ale cost ant e, t ant o sul piano dell or ganizzazione della pr oduzione quant o com e fat t or e pr incipale della com pet it ivit à e del pr ogr esso delle conoscenze. Mar azzi ha ben m esso in luce questo aspetto.

I l t er zo significat o st a nel fat t o che le condizioni della for m azione e della r ipr oduzione della for za- lavor o sono or m ai dir et t am ent e pr odut t ive e che quindi la font e della r icchezza delle nazioni r isiede oggi sem pr e di più in una cooper azione sit uat a a m ont e delle m ur a delle im pr ese. Not iam o inolt r e che, a fr ont e di quest a evoluzione, il m odello canonico della t eor ia della conoscenza ( secondo il quale la pr oduzione del saper e sar ebbe la pr er ogat iv a di una elit e della for za lavor o e di un set t or e specializzat i in quest a funzione) , per de ogni significat o. Quest o set t or e qualor a si possa ancor a usar e quest o t er m ine cor r isponde in effet t i oggi all insiem e della

società. Ne r isult a che il concet t o st esso di lavor o pr odut t ivo dovr ebbe est ender si

all insiem e dei t em pi sociali che par t ecipano alla pr oduzione ed alla r ipr oduzione economica e sociale.

I nfine, i ser v izi cosiddet t i super ior i, assicur at i st or icam ent e dal Welfar e St at e, cor r ispondono a delle at t iv it à nelle quali la dim ensione cognit iva, com unicat iva e affet t iv a del lavor o è dom inant e e dov e pot r ebber o sv iluppar si for m e inedit e di aut ogest ione del lavor o, fondat e su una copr oduzione di ser vizi che coinv olga strettamente gli utenti.

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2. Divisione cognit iva del lavor o, classe oper aia e dest abilizzazione dei t er m ini canonici del rapporto salariale.

I l secondo st ilem a concer ne il passaggio da una divisione taylorista ad una divisione

cognitiva del lav or o. I n quest o quadr o, l efficacia pr odut t iv a non r iposa più sulla

r iduzione dei t em pi oper at ivi necessar i a ciascuna m ansione, m a si fonda sui saper i e la polivalenza di una for za- lavor o capace di m assim izzar e la capacit à d appr endim ent o, d innovazione e d adat t am ent o a una dinam ica di cam biam ent o continuo.

Not iam o che, al di là del m odello par adigm at ico dei ser vizi super ior i e delle at t ivit à high- t ech della nuova econom ia, la diffusione delle at t ivit à di pr oduzione di conoscenze e di t r at t am ent o dell infor m azione concer ne t ut t i i set t or i econom ici, ivi com pr esi quelli a debole int ensit à t ecnologica. Ne t est im onia la pr ogr essione generalizzata degli indicatori di autonomia nel lavoro.

Cer t o, quest a t endenza non è univoca. All int er no di un singolo set t or e, cer t e fasi del pr ocesso pr odut t ivo possono esser e or ganizzat e secondo pr incipi cognit iv i, m ent r e alt r e fasi della pr oduzione ( sopr at t ut t o le oper azioni indust r iali più st andar dizzat e) possono r im aner e fondat e su un or ganizzazione del lavor o di t ipo t aylor ist a o neo-t aylor isneo-t a. Cionondim eno, neo-t anneo-t o sul piano qualineo-t aneo-t ivo quanneo-t o sul piano qualineo-t aneo-t iv o ( per lom eno nei paesi della OCDE) è il lavor o cognit iv o che si t r ova al cent r o del pr ocesso di valor izzazione del capit ale e che quindi det iene il pot er e di r om per e, eventualmente, con i meccanismi della produzione capitalista.

Da quest o punt o di vist a, e noi abbiam o qui un t er zo st ilem a, bisogna sot t olinear e com e la cr escit a della dim ensione cognit iv a del lavor o induce una doppia destabilizzazione dei principi canonici che regolano lo scambio capitale/lavoro.

Da un lato, nelle attività intensive in conoscenza, laddove il prodotto del lavoro prende

una for m a em inent em ent e im m at er iale, noi assist iam o alla r im essa in causa di una delle condizioni primordiali del cont r at t o salar iale, cioè alla r inuncia da par t e dei lavor at or i ( in cam bio di salar io) ad ogni r ivendicazione sulla pr opr iet à del pr odot t o del lor o lavor o. Nelle at t ivit à com e, ad esem pio, la r icer ca o la pr oduzione di software, il lavor o non si cr ist allizza in un pr odot t o m at er iale separ at o dal lav or at or e: esso r est a incorpor at o nel cer v ello del lavor at or e ed è dunque indissociabile dalla sua per sona. Quest o cont r ibuisce fr a l alt r o a spiegar e la pr essione eser cit at a dalle im pr ese per ot t ener e una m ut azione ed un r affor zam ent o dei dir it t i di pr opr iet à int ellet t uale, al fine di appr opr iar si le conoscenze e di cont r ollar e i m eccanism i che ne per m et t ono la circolazione.

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D alt r o lat o, la pr ecisa delim it azione e la sincr onia di t em po e di luogo della

pr est azione di lavor o che st r ut t ur avano la nor m a for dist a del cont r at t o salar iale si t r ovano oggi pr ofondam ent e m odificat e. Per ché ? Nel par adigm a ener get ico del capit alism o indust r iale, il salar io er a la cont r opar t e dell acquist o da par t e del capit ale di una fr azione di t em po um ano ben det er m inat a, m essa a disposizione dell im pr esa. I l dat or e di lav or o, nel quadr o di quest o t em po di lavor o, doveva occupar si di t r ovar e le m odalit à più efficaci per l uso di quel t em po pagat o, al fine di st r appar e dal valor e d uso della for za- lavor o la più gr ande quant it à possibile di pluslav or o. Evident em ent e t ut t o ciò non avveniva spont aneam ent e, poiché capit ale e lavor o hanno per essenza int er essi cont r addit t or i. I pr incipi dell or ganizzazione scient ifica del lavor o, at t r aver so l espr opr iazione del saper e oper aio e la r igida pr escr izione dei t em pi e delle m ansioni, costituirono a suo tempo una risposta adeguata a questa questione decisiva.

Ma tutto cambia quando il lavoro, diventando sempre più immateriale e cognitivo, non può più essere ridotto ad un semplice consumo di energia effettuato in un tempo dato. I l v ecchio dilem m a, concer nent e il cont r ollo del lav or o, r iappar e in for m e nuove. I l capitale non solo è divenuto dipendente dal sapere dei salariati, ma deve ottenere una m obilit azione ed una im plicazione at t iva dell insiem e delle conoscenze e dei t em pi di vita dei salariati.

La pr escr izione della sogget t ivit à, al fine di ot t ener e l int er ior izzazione degli obiet t ivi dell im pr esa, l obbligo al r isult at o, la pr essione del client e insiem e alla cost r izione pur a e sem plice legat a alla pr ecar iet à, sono le pr incipali v ie t r ovat e dal capit ale per t ent ar e di r isponder e a quest o pr oblem a inedit o. Le diver se for m e di pr ecar izzazione del lavor o sono infat t i anche e sopr at t ut t o, uno st r um ent o per il capit ale per im por r e e beneficiar e gr at uit am ent e di quest a subor dinazionet ot ale, senza r iconoscer e e senza

pagare il salar io cor r ispondent e a quest o t em po non int egr at o e non m isur abile nel

cont r at t o di lavor o. Quest e evoluzioni si t r aducono in una cr escit a del lavor o non m isur at o e difficilm ent e quant ificabile secondo i cr it er i t r adizionali della sua m isur a. Si tratta di uno degli elementi che devono condurci a ripensare globalmente la nozione di t em po del lavor o pr odut t ivo e quella di salar io r ispet t o all epoca for dist a.

Si t r at t a anche di una delle spiegazioni chiave della const at azione secondo la quale, nel capit alism o della conoscenza, la pr ecar iet à sem br a st ar e al lavor o com e, nel capitalismo industriale, la parcellizzazione sta al taylorismo.

La stessa logica spiega perché il processo di dequalificazione della forza- lavoro sembra aver or m ai cedut o il passo ad un m assiccio fenom eno di declassamento che colpisce specialm ent e le donne e i giovani diplom at i , ovver o una svalorizzazione delle

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condizioni di r em uner azione e di im piego r ispet t o alle com pet enze effet t ivam ent e ut ilizzat e nello svolgim ent o dell at t ivit à lavor at iva.

La cr isi de lla for m u la t r in it a r ia : e con om ia de lla r e n dit a e pr iv a t iz z a z ion e de l comune.

Le t r asfor m azioni del m odo di pr oduzione sono st r et t am ent e associat e allo sconvolgim ent o delle for m e di capt azione del plusvalor e e della dist r ibuzione dei r eddit i. I n quest o quadr o, debbono sopr at t ut t o esser e st udiat e due pr em inent i trasformazioni.

La pr im a t r asfor m azione r iguar da l evident e scar t o t r a il car at t er e sem pr e più sociale della pr oduzione e i m eccanism i di for m azione dei salar i che r est ano pr igionier i delle vecchie nor m e for dist e che fanno dipender e l accesso al r eddit o dall im piego. Quest o scar t o ha for t em ent e cont r ibuit o alla st agnazione dei salar i r eali ed alla pr ecar izzazione delle condizioni di v it a. Al t em po st esso, si assist e ad una dr ast ica riduzione del m ont ant e e dei beneficiar i di pr est azioni sociali fondat e su dir it t i ogget t ivi ( legat e ai cont r ibut i sociali o a dir it t i di cit t adinanza) . Ne r isult a il passaggio da un sist em a di Welfare ad un sist em a di Wor kfar e St at e nel quale la pr ior it à dat a a prest azioni assist enziali di un m ont ant e m olt o debole e sot t om esse ad un for t e insiem e di condizioni, st igm at izza i beneficiar i e indebolisce la for za di cont r at t azione dell insiem e della for za lav or o.

La seconda evoluzione r iguar da il r it or no in for ze della rendita. Quest ult im a si pr esent a insiem e com e lo st r um ent o pr incipale di capt azione di plusvalor e e di

desocializzazione del com une. I l senso e il r uolo chiave di quest o sviluppo della

rendita possono essere colti su due principali livelli.

Da un lat o, sul piano dell or ganizzazione sociale della pr oduzione: sono i cr it er i st essi della dist inzione t r adizionale t r a r endit a e pr ofit t o che div engono sem pr e m eno per t inent i. Quest o confonder si delle fr ont ier efr a r endit a e pr ofit t o t r ova una delle sue espressioni nel m odo in cui il pot er e finanziar io r im odella i cr it er i della governance delle im pr ese in funzione della sola cr eazione di valor e per l azionar io. Tut t o si svolge com e se, al m ov im ent o di aut onom izzazione della cooper azione del lav or o, cor r ispondesse un m ovim ent o par allelo di aut onom izzazione del capit ale nella for m a ast r at t a, flessibile e m obile, del capit ale- denar o. Si t r at t a di un nuovo salt o qualit at ivo in r elazione al pr ocesso st or ico che avevacondot t o ad una cr escent e separ azione della gest ione e della pr opr iet à del capit ale. Per ché ? Poiché all epoca del capit alism o

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cognit iv o si r ealizza non solam ent e il declino definit iv o dell idillica figur a dell im pr endit or e w eber iano ( che r iunisce nella sua per sona le funzioni dei pr opr iet à e di dir ezione dell im pr esa) : essa cor r isponde anche e sopr at t ut t o alla cr isi ir r ever sibile della t ecnost r ut t ur a galbr ait hiana che t r ae la sua legit t im it à dal r uolo svolt o nella pr ogr am m azione dell innovazione e nell or ganizzazione del lavor o. Quest e figur e cedono il post o a quella di unmanagement la cui com pet enza pr incipale consist e nell eser cizio di funzioni finanziar ie e speculat ive, m ent r e com e abbiam o v ist o le r eali funzioni di or ganizzazione della pr oduzione sono sem pr e più at t r ibuit e al lav or o dipendent e. Quest a evoluzione può esser e const at at a t ant o al livello di ogni im pr esa ( si pot r ebbe par lar e in quest o caso di r endit a assolut a) quant o al livello del r appor t o delle im pr ese con la societ à. La com pet it ivit à delle im pr ese dipende infat t i sem pr e di più non dalle econom ie int er ne m a dalle econom ie est er ne, vale a dir e dalla capacit à di capt ar e i sur plus pr odut t ivi pr ovenient i dalle r isor se cognit ive di un t er r it or io. A una scala st or ica inedit a, si t r at t a di quello che Mar shall qualificava com e Rendita, per distinguer e bene quest o dono gr at uit o , che r isult a dal pr ogr esso gener ale della societ à , dalle font i nor m ali del pr ofit t o. I nsom m a, il capit ale s accapar r a gr at uit am ent e i benefici del saper e collet t ivo della societ à com e se si t r at t asse di un dono di nat ur a, e quest a par t e del plusvalor e è punt ualm ent e par agonabile alla

rendita differenziale di cui beneficiano i proprietari delle terre più fertili.

D alt r a par t e lo sv iluppo at t uale della r endit a cor r isponde alle sue for m e e funzioni più

pure, quelle che er ano st at e alla base della genesi del capit alism o at t r av er so la

vicenda delle enclosures. Essa si pr esent a, sot t o quest aspet t o, com e pr odot t o di una

pr ivat izzazione del com une che per m et t e, su quest a base, di pr elevar e un r eddit o

gener at o dalla cr eazione di una r ar it à ar t ificiale di r isor se. Si t r at t a dell elem ent o com une che r iunisce, in una logica unica, la r endit a pr ovenient e dalla speculazione im m obiliar e e la r endit a finanziar ia che, dall inizio degli anni 80, gr azie alla pr ivat izzazione della m onet a e del debit o pubblico, ha giocat o un r uolo m aggior e nella cr isi fiscale e lo sm ant ellam ent o delle ist it uzioni del Welfar e St at e. Una logica analoga pr esiede al t ent at ivo di pr ivat izzar e il saper e ed il vivent e, gr azie ad una polit ica di r affor zam ent o dei dir it t i di pr opr iet à int ellet t uale, che consent e di m ant ener ar t ificialm ent e elevat i i cost i di num er ose m er ci, allor ché i lor o cost i di r ipr oduzione sono est r em am ent e bassi o addir it t ur a si avvicinano allo zer o. Abbiam o qui un alt r a m anifest azione della cr isi della legge del valor e e dell ant agonism o fr a capit ale e lavor o nell epoca del general intellect.

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Quest i cam biam ent i pr ofondi nei r appor t i t r a salar io, r endit a e pr ofit t o sono anche il per no di una polit ica di segm ent azione della com posizione di classe e del m er cat o del lavoro nel senso di una configurazione fortemente dualistica.

Un pr im o set t or e concent r a una m inor anza pr ivilegiat a della foza lavor o, im piegat a nelle at t ivit à più r eddit izie e sovent e più par assit ar ie del capit alism o cognit ivo, com e ad esem pio i ser vizi finanziar i alle im pr ese, le at t ivit à di r icer ca or ient at e v er so l ot t enim ent o di br evet t i, le at t ivit à giur idiche specializzat e nella difesa dei dir it t i di pr opr iet à int ellet t uale. Quest a com ponent e del cosiddetto cognitariato ( che si potrebbe anche qualificar e di funzionar i della r endit a di capit ale ) vede le sue qualificazione e le sue com pet enze esplicit am ent e r iconosciut e. Quest i lav or at or i int egr ano inolt r e nella lor o bust a paga sem pr e di più la par t ecipazione ai dividendi del capit ale finanziar io e beneficiano di for m e di pr ot ezione legat e ad un sist em a di fondi di pensione e di assicur azioni pr ivat e. I l secondo set t or e concent r a invece una m anodoper a le cui qualificazioni e competenze non sono r iconosciut e. Quest a cat egor ia m aggior it ar ia del lav or o cognit ivo finisce dunque per subir e - com e abbiam o visto un pesant e pr ocesso di declassamento. Quest o set t or e non deve solam ent e copr ir e ed assicur ar e gli im pieghi più pr ecar i nella nuova divisione cognit iv a del lav or o ma anche le funzioni neo- tayloriste dei nuovi servizi standardizzati, legati allo sviluppo dei ser vizi per sonali a basso salar io. I l dualism o del m er cat o del lavor o e della dist r ibuzione del r eddit o r infor za così, in un cir colo vizioso, lo sm ant ellam ent o dei ser v izi collet t iv i del Welfare a vant aggio dell espansione dei ser vizi m er cant ili alle persone che stanno alla base della domesticità contemporanea.

La r endit a insom m a, nelle sue diver se for m e ( finanziar ia, im m obiliar e, cognit iva, salar iale ecc.) occupa uno spazio sem pr e più st r at egico nella dist r ibuzione del r eddit o e nella st r at ificazione sociale della popolazioni. Ne r isult a la disgr egazione di quelle che si er a conv enut o chiam ar e classi m edie e l affer m azione di una societ à a clessidra , segnat a da una polar izzazione est r em a delle r icchezze. A m eno che ( quest a è l unica opzione r ifor m ist a che nel br eve per iodo ci è possibile im m aginar e) , tenendo cont o che la pr incipale sor gent e di valor e r isiede or m ai nella cr eat ivit à, la polivalenza e la for za- invenzione dei salar iat i e non nel capit ale fisso e nel lav or o consuet udinar io di esecuzione il capit ale non sia cost r et t o a r iconoscer e al lavor o un aut onom ia cr escent e nell or ganizzazione della pr oduzione. I n effet t i, lo fa già, lim it ando t ut t avia quest aut onom ia alla scelt a dei m odi per r aggiunger e degli obiet t ivi etero- det er m inat i. I l pr oblem a polit ico è quello di st r appar e al capit ale quest o pot er e e, quindi, di pr opor r e aut onom am ent e nuove ist it uzioni del comune. La r iconquist a

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dem ocr at ica dell ist it uzione del Welfare che si appoggia sulla dinamica associativa e su quell aut o- or ganizzazione del lavor o che at t r av er sa la societ à, appar e così, t ant o dal punt o di vist a delle nor m e di pr oduzione che dalpunt o di vist a delle nor m e di consum o, com e un elem ent o det er m inant e nella cost r uzione di un m odello di sv iluppo alt er nat iv o. Un m odello fondat o sulla pr ior it à della pr oduzione dell uom o per e

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