R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
A RNO P REDONZAN
Sul quoziente di un anello di polinomi rispetto ad un suo ideale principale non associato ad uno pseudo cono
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 35, n
o1 (1965), p. 148-170
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RISPETTO AD UN SUO IDEALE PRINCIPALE
NON ASSOCIATO AD UNO
PSEUDO CONO
Mernoria
*)
di ARNO PREDONZAN(a Trieste) **)
1. - In un anello di
polinomi X~,
...,Xr],
nelle inde- terminateXo, Xl,
...,Xr,
costruito sopra un corpo commuta-tivo k,
si consideri un ideale omogeneo9f, completo
ed assolu-tamente
primo 1).
Indicato con k’ un arbitrario sopracorpo dik,
si consideri
poi
l’ideale omogeneo9(1, generato
da 9t nell’a~nello dipolinomi Xl’
...,Xr].
Qualora
si dicano ..., 17r leimmagini
delle classi delleXo , Xl , ..., Xr
nell’omomorfismo canonico(suriettivo):
può porsi:
donde appare che il
quoziente
dik’[Xo,
..,Xr] rispetto
adha
grado
di trascendenzad -;-
1 suk’,
soddisfacente alla*)
Pervenuta in Redazione il 21 dicembre 1964.Indirizzo dell’A.: Istituto di Matematica, Università, Trieste.
**)
Lavoroeseguito
nell’ambito dell’attività deiGruppi
di ricerca matematica delConsiglio
nazionale delle ricerche,(Gruppo
di ricerca n. 33).1)
Un ideale 91 dik[Xo,
...,X,.],
di cui sia G un sistema di gene- ratori, dicesicompio
seappartiene
ad 91ogni polinomio
dik[Xo,
che si annulli in tutti
gli
zeri del sistema G. L’ideale 2f dicesipoi
asso-lutamente
primo
se èprimo
non solo ma ancheogni
ideale 9T generato da 9t nell’anello dipolinomi k’[Xo, Xl,
..., costruito su un qua-lunque sopracorpo k’
di k.limitazione :
In relazione ad un ideale
9~
deltipo
inizialmenteconsiderato,
si
presenta
ilproblema
di stabilire se esiste unopportuno
so-pracorpo k’
di k,
inguisa
che si abbia:dove vo , vi, ..., v, sono elementi trascendenti su k’ ed
algebri-
camente
indipendenti,
edpolinomi omogenei,
diuno stesso
grado
m, dell’anellok’ [vo ,
v,, ...,Il
problema suddetto,
di caratterealgebrico,
si traduce inquello, geometrico,
di stabilire se, su unopportuno
sopracorpo k’ dik,
risulta unirazionale la k-varietà assolutaV~,
di dimensione d e di un certo ordine n, immersa in unospazio proiettivo -P,(K),
di dimensione r su un sopracorpo
algebricamente
chiuso .Kdi k,
la
quale
abbia 91 come ideale associato2).
Questo problema,
di cui sino adoggi
si conoscono solo so-luzioni
parziali,
e che escludono la considerazione di k-varietàTT d
ditipo
moltoparticolare,
verràqui
affrontato nel caso d == r -
1 , n
>4,
cioè nel caso in cui sia unak-ipersuperficie
assoluta di
Pr(.K),
dell’ordine n > 43).
Piùprecisamente
neinn.
9-12, poggiando
su diversi risultati ottenuti nei nn.3-8,
si studierà il caso d = r -
1, n = 4,
venendo a dimostrare laproposizione
enunciata nel n. 2. Il n. 13 verrà invece riservato ad alcune considerazioni sul casod = r - 1,
n > 5.Per
quanto riguarda
unak-ipersuperficie
assoluta del-1’ordine n = 4 di
Pr(K),
la successiva ricerca verrà condotta in modo che:a)
restiprovata
l’esistenza di un intero ro e di una strut- turageometrica
elementare ~’ taliche,
perr > ro , ogni
2) Ved., ad es., P. SAMUEL, Méthodes
d’algèbre
abstraite engéométrie algébrique, Ergebnisse
der Mathematik, Berlin,Springer,
1955.3) Il
problema
inquestione,
nel caso d = r - l, n 3 ègià comple-
tamente risolto.
del
tipo suddetto,
ma che non abbia la strutturarS,
risulti uni-razionale su un sopracorpo k’ di
k ;
b )
la struttura ~S non sia ulteriormentesemplificabile
inmaniera
sostanziale;
c)
in relazione aquasi ogni
sottovarietà lineare bidimen- sionaleP2
di si abbia k’ =4) ;
d)
ilprocedimento
dimostrativoseguito
sia estendibile - salvoun’opportuna generalizzazione
della struttura 8 - al caso n ?> 55).
2. - Sia
V,
un k-varietà assoluta diPr(_K),
di dimensione d.Sia
poi R
uninsieme,
normalmentealgebrico
su un sopracorpo(algebrico) kR
di k ed assolutamenteirriducibile,
i cui elementi siano sottovarietàW m
diYd ,
1 aventi tutte una medesima di- mensione m,(0
md) ;
inoltre perogni punto
diYa passi
almeno una
Wm
di R : un tale insieme R verrà denominato rico-primento algebrico assoluto,
opiù semplicemente ricoprimento
diVd-
Se leWm
diR,
uscenti daquasi ogni punto
diV~,
1 sono innumero finito v, si dirà che il
ricoprimento
R ha indice finito v ; altrimenti si dirà che R ha indice infinito.Un
ricoprimento
diVd
verrà dettolineare, quando
leWm risultano,
inparticolare,
sottovarietà lineariPm
diVd.
Lo4)
SeWm
è una sottovarietà di una k-varietàVd,
con il simbolok(Wm)
si vuol indicare la minima estensione delcorpo k
sullaquale Wm
risulti normalmentealgebrica.
5)
Ilproblema
dell’unirazionalità di unak-ipersuperficie
assolutaV~-i,
dell’ordine n = 4 di ègià
stato affrontato dall’A. in: Suuna
generalizzazione
di unaproprietà
relativa aipersuperficie quadriche
e cubiche, Rend. del Sem. mat. di Padova, 1961. I risultati ottenuti in tale lavoro, pur soddisfacendo alla condizione a), non soddisfano
però
alle b), c) ; e cos ilprocedimento
dimostrativoseguito
nonpuò
estendersi al caso n > 5, come vuole la condizione
d).
Nel successivo tentativo fatto dall’A. per soddisfare aquest’ultima
condizione - cioè per trovare unprocedimento
dimostrativo chepermettesse
di estende-re un risultato del
tipo
a) al caso n > 5 - si è soprattutto manifesta-to essenziale il verificarsi della condizione c) : ed è
appunto
dalla ri-cerca di soddisfacimento di una tale condizione che ha tratto
origine
il
presente
lavoro.stesso
ricoprimento
linea,re R si dirà inoltremacssimale,
sequasi ogni P,n
di .R non è contenutapropriamente
in alcuna sotto-varietà lineare di
(m mi).
Una sottovarietà lineare
P~n
di per laquale
si abbiam (Pm ; V d) -
16 ),
verrà detta stazionaria suV,
se, scelti comunque duepunti x, y
diP,,,, semplici
suV,,
risulta= Pà ’ ,
avendoindicato con e i due
spazi
lineari d-dimensionali tan-genti
aVd rispettivamente
in x ed y.Un
ricoprimento
lineare R diW
verràdetto,
pur esso, stazionario suV d,
se risulta stazionaria suV~ quasi ogni
sotto-varietà lineare
P~
di R.Infine una k-varietà assoluta
Vd
diPr(K)
verrà denominatase ammette un
ricoprimento _R,
d’indice finito v =1,
di coni
W"2 (eventualmente riducibili),
i cui vertici descrivanouna sottovarietà lineare di
V, 7).
Dopo
aver datoqueste definizioni,
ciproponiamo
di dimo-strare la
seguente proposizione:
Se r >
12,
Unaqualunque k-ipersuperficie
assolutac del-Z’ordine n = 4 di
Pr(K),
che non sia unopseudo-
cono, risulta uni- raczionale sul corpo k’ -1~(P~),
essendoP2
unelemento, generico
su di un
ricoprimento
lineare R di sottovarietà(lineari)
bidi-mensionacli della stessa
8).
Si osservi che la condizione r > 12
comporta
che perogni punto
dellapassi
almeno una sottovarietà lineare unidi- mensionaleP,
dellamedesima,
e perogni Pi passi
almeno-
6) Con il simbolo m( Wm; Vd) si indica, di consueto, la
molteplicità
(assoluta) su una k-varietàVd
di una sua sottovarietà(assoluta)
W m.Ne viene che se
Vd)
= 1, la sottovarietàWm è
(assolutamente)semplice
suVd.
Nel
seguito,
permolteplicità
e, inparticolare,
persemplicità
suYd
di una sottovarietà Wm, intenderemo sempre
molteplicità
esemplicità
assolute.
7)
Appare
ovvio che se la k-varietà TTd è un cono, essa è anche unparticolare
pseudo-cono.8) La proposizione, ora enunciata,
garantisce
la validità delle con-dizioni a), c), di cui alla fine del n. 1. La validità delle b), d)
apparirà
invece dalle successive considerazioni fatte nei nn. 11, 13.
una sottovarietà lineare bidimensionale
P2 9): la possiede perciò
almeno unricoprimento
lineareRi
dirette,
ed almenoun
ricoprimento
lineare1~2
dipiani,
che sia unsopraricoprimento
del
ricoprimento Ri.
Nel
seguito
si faràl’ipotesi
che il corpok,
su cui sono normal-mente
algebriche
leVr-l
diP,.K),
che si verranno a conside- ra,re, abbia caratteristica p - 0. Sisupporrà
inoltre - il chenon è affatto restrittivo - che .K sia dominio universate su k: e
perciò
ciascunaV,-,
sarà dotata dipunto generico
su1~ ;
edogni ricoprimento
di una tale sarà dotato di elemento(sotto- varietà) generico
sukR.
3. - Per
giungere
a dimostrare laproposizione
enunciatanel n.
2,
cominciamo col provare ilseguente
LEMMA I. - Se una
k-ipersuperficie
assolutaY,._1,
dell’ordinen = 4 di
-P,(K), (r
>6),
che non sia un cono, ammette un ri-coprimento
lineare massimale stazionario R di sottovarietà(lineari) m-dimensionali,
con 2 C m C r -3,
e se(-P’, 2~)
è un elemen-to di R
X R, generico
su l’intersezionePh
=P’
f1P’m
ha di-mensione h
soddisfacente
alla limitazione h m - 3.Per un
ricoprimento R,
deltipo suddetto,
nonpuò
ovvia-mente risultare h = m - 1
perchè,
in tale caso, le sottovarietà lineariP m
di R opasserebbero
tutte per uno stessospazio
lineare(m - 1)-dimensionale
ed alloraVr-l
sarebbe un cono, oppureapparterrebbero
tutte ad un medesimospazio (m
+1)-di-
mensionale il che appare assurdo.
Resta
perciò
solo da escludere l’ulteriore caso h = m - 2.Esso
comporta
il verificarsi di almeno una delleseguenti
even-tualità
10):
a)
le sottovarietàPm
di R passano per uno stessospazio T) -2
i9)
Ved. B. SEGRE, Intornoagti Sk
cheappartengono
allef orme
gene- rali di dato ordine, Rend. Acc. naz. dei Lincei, 1948.lo)
Ved. U. MORIN, Suisistemi di Sk a
due a due incidenti e sulla ge- nerazioneproiettiva
di alcune varietàalgebriche,
Atti dell’Ist. veneto di scienze lettere ed arti, 1942.b)
le sottovarietàPm
di Rappartengono
ad uno stessospazio Pm+2 , (m
+ 2 r -1 ) ;
c)
le sottovarietàP,,,
di Rproiettano
da unPm_ 3 , (m
>3),
un insieme
algebrico
assolutamente irriducibile dipiani,
a duea due incidenti in un
punto,
di unospazio P5 , complementare
del considerato
P m-3;
d)
le sottovarietàPm
di R intersecano unospazio
fissoPm
secondospazi -P,,,-,.
Le eventualità
a), b), c) appaiono
subito escluse dalleipotesi
del Lemma. Basta
perciò
ancora provareche,
dalle stesseipotesi,
resta esclusa anche l’eventualità
d).
A tale scopo si consideri uno
spazio generico
soprak(Pm)
nel sistema
degli spazi
lineari tridimensionali diPr(g)
che siappoggiano
aPm
secondo una retta 1(variabile
con Il divi-sore
positivo V2
=Vr-i P3
diP3
è unasuperficie
delquarto ordine,
assolutamenteirriducibile,
di cui sia x unpunto generico
su
k( V2).
Dal
punto x
esce una sottovarietà lineare stazionariaPm
delricoprimento
R diYr_1,
laquale
interseca la retta 1 in unpunto
y. Ne viene che la retta g,congiungente
i duepunti
xed y,
appartiene
aV2
ed è per laV2
una rettastazionaria,
dalche discende che
V2
è unarigata sviluppabile. Dall’ipotesi
chenon sia un cono segue
poi
facilmenteche,
incorrispondenza
alle
specializzazioni
di x su ilpunto y
varia su1,
eperciò
le
generatrici (stazionarie)
dellarigata sviluppabile V2
si ap-poggiano
tutte alla retta 1 in unpunto
y con essevariabile,
ilche, notoriamente,
nonpuò
avvenire11).
Tanto bastaperchè
resti
provata
la validità del LemmaI,
sopra enunciato.4. - Dimostreremo ora il
seguente
LEMMA II. -
k-ipersuperficie
assolutaV r-I ,
dell’ordinen = 4 di
Pr(K),
che non sia un cono di verticeP:-3, (r
>3),
eche ammetta un
ricoprimento
lineare stazionario R(necessaria-
)
Si ricordi che unarigata sviluppabile
del quarto ordine, di unospazio proiettivo
tridimensionale, che non sia un cono, è necessaria- mente illuogo
delletangenti
ad una cubicagobba.
mente
massimale)
di sottovarietà(lineari) Pr__2,
è razionale sul corpok(x),
con xpunto generico
di su k.Dall’ipotesi
che non sia un cono di verticeP ~ _ ~ ,
e dalfatto che la stessa ammette un
ricoprimento
deltipo suddetto,
9 discende che il cicloY2 = Pa
, - intersezioneprodotto
diVr-i
con unospazio P3 , generico
suk(x)
nella stella Tdegli spazi
lineari tridimensionali diPr(K)
uscenti da x - èuna
rigata sviluppabile
delquarto ordine,
non cono, eperciò luogo
delletangenti
ad una cubicagobba
1-’.Se g
è lageneratrice
diY2
uscenteda x, quasi ogni piano P2
di per g intersecaV2
secondo un cicloV2
·P2 ,
di cui unacomponente (semplice) è g,
e l’altra è una cubicapiana
assoluta-mente irriducibile
C,
per laquale
- inquanto
risultam(r; Y2 )
= 2- ha
molteplicità
due l’unicopunto
in cui ilpiano P2
interseca h fuori di g : una tale C èperciò
razionale suk ( C ) .
Attesa la
genericità
suk(x)
dellospazio Pa
diT,
daquanto precede
- ed appena si pongakl
=k(g)
- discende che unpiano P2 , supposto
oragenerico
sukl
nella stella(r
-2 )-dimen-
sionale dei
piani
diP,.K)
per g, sega pur esso oltre chein g,
in una cubica
piana C,
razionale suUna tale C
descrive,
incorrispondenza
allespecializzazioni
di
P2
su unricoprimento (r
-2)-dimensionale Ro
diV,-,,
razionale su e d’indice uno, il che
permette
di affermare -a norma d’una nota condizione d’unirazionalità
12)
- cheVr-i
è razionale sukl
=k(g).
Per concludere come enunciato all’inizio di
questo
n., bastaancora far vedere che si
può scegliere
la suddettageneratrice g
in
guisa
che si abbiak(g) = k(x).
Ciò apparepossibile
appena12)
La condizione d’unirazionalità a cui si fa riferimento,[ved.,
ad es., A. PREDONZAN, loc. cit. in nota
5)], può
cos enunciarsi:Se una k-varietà assoluta
Vd,
di dimensione d di ammetteun
ricoprimento (d - m)-dimensionale
1-t, d’indicefinito
v > 1, di sotto- varietà assoluteWm,
ilquale
sia urcirazionale sukR,
e se unaWm, generica
di R su
kR,
è unirazionale sukB(W m),
alloraVa
è unirazionale suk,.
Lastessa
Vd é poi, in particolare,
razionale sukR,
se R è razionale suk B
edha indice v = 1, ed inoltre se la
Wm, generica
di R sukR,
è razionale susi osservi che da x esce una sola sottovarietà lineare di
13),
eperciò
talePr-2
è normalmentealgebrica
sul corpok(x) :
basta a~llora
scegliere
comegeneratrice
g una retta diPr-2
chepassi
per x e sia pur essa normalmentealgebrica
suk(x),
il chepuò
sempre farsi.5. - Ci
proponiamo
ora di provare ilseguente
LEMMA III. -
r_1
unak-ipersuperficie assoluta,
dell’or-d 2ne n = 4 C2
.ir (.Ìi ),
non ’GCLquale
ammetta(almeno) ricoprimento
lineare di sottovarietà(lineari) bidimensionali,
e gliatale che
ogni
suoricoprimento
lineare sia stazionario. Siapoi
Iluno,
massimale,
diquesti ricoprimenti,
e si dicaPm
un elemento diR, generico
sukR.
Si suppongauinfine
che il cicloV;-2
=Yr-1 ’ P;-~,
intersezione
prodotto
diYr_1
conl’iperpiano P’-,, tangente
acYr-1
in unpunto
x’ diP~,, semplice
suY,._1,
siaun’ipersuperficie
asso-luta del
quarto
ordine.Sotto
queste ipotesi,
il ciclo del secondo ordineQm = V;_ 2
-
2P’
dove è unospazio lineare, generico
suk(P’)
nellastella
degli spazio
lineari(m
+1)-dimensionali
diP;_ 1
uscenti daP’,
è un cono di verticePà,
con m-2sm-114).
Per dimostrare
quanto
oraenunciato,
basta provare che l’inter- sezione del consideratoQm
conquasi ogni P3
di è una qua- dricaQ2’
che risulta un cono di vertice unpunto
o unaretta,
nel secondo caso
Q2
essendo riducibile in duepiani
su un sopra- corpo(algebrico)
diSi
consideri,
aquesto
scopo, unpunto
x di una taleQ2’
ge-nerico su
k(Q2)1
e si dica g una retta diQ2
uscente da x. La g è- per le
ipotesi
del Lemma retta stazionaria suVr-1,
cioè13)
Dal punto x diYr_1, generico
su k, esce una sola sottovarietà lineare diperchè,
se cos non fosse, larigata sviluppabile Y2 ,
intersezione di con
quasi ogni P3
diPr(K)
per x, avrebbepiù
diuna
generatrice (stazionaria)
uscente da x, il che è manifestamente assurdo.14)
Si noti che, dalla stazionarietà di su discendeV;-2)
= 2, eperciò
il cicloYr_2 ~
ha comecomponente
lineare di
molteplicità
due.l’iperpiano tangente
ain x,
non varia al variare dix su g.
Poichè lo
spazio
ambienteP3
dellaquadrica Q2
nongiace
su
(se
cos fosse dovrebbepassare per P£ ,
il che ap-pare
assurdo),
ilpiano tangente
aQ2
in x è l’intersezionePs,
ed esso
dunque
nonvaria,
al variare di x su g : laretta g
èperciò
stazionaria su
Q2’
donde deriva cheQz è
un cono o unacoppia
di
piani 15).
6. - Andiamo infine a constatare la validità del
seguente
LEMMA Iv. - Nelle
ipotesi
del LemmacIII,
esupposto
inol-tre m C r -
3, r > 6,
daogni punto
z diI", semplice
suVr-i,
esce almeno Una retta 1
giacente
suY; _ 2 ,
ma non suPm .
Per
giungere
aquesto
risultato siconsideri,
oltre a unulteriore elemento
P’, ~
diR,
inguisa
che lacoppia (P’ , P~ )
sia elemento di R X
R, generico
sukR .
A norma del Lemma
I,
si ha chePh
=Pm
ha dimensione h soddisfacente alla limitazione h C m - 3.Siano e
P;-1 gli iperpiani tangenti
arispettivamente
in x’ ed
x",
essendo x’ ed x" duepunti, semplici
suVr-1,
appar- tenenti l’uno aP~
e l’altro aPm.
Risulta ovviamenteP ~ _ 1 ~ P r _ 1,
ed inoltre
P;_ 1, P!_ 1, ma P;,~ ~ P’~_ 1, P;-~.
Posto si dica z un
punto
di-P*
nonappartenente
aP§
esemplice
su16).
Lospazio
con-giungente z
conP;,’,,
nonpuò appartenere,
per la massimalità diR,
allaY! _ 2
=Y,.-1’ P;- l;
si haperciò
- a norma del Lemma III- che il ciclo del secondo ordine
Q§j’1
=Y r _ ~ ’ Pmx+ 1 -
è un1~)
Il divisorepositivo Q2
diP3
nonpuò
essere dotato di una solacomponente
lineare dimolteplicità
dueperchè,
in tale caso, ancheQm
sarebbe un divisore di con una solacomponente
dimoltepli-
cità due : risulterebbe allora
tangente
a inogni punto
diV;-2’
semplice
suVr-1,
il che è in contrasto conl’ipotesi
che V-2 sia un’i-perficie
assoluta delquarto
ordine.16)
Si osservi chequasi ogni punto z
di nonappartiene
aPm
ed è
semplice
su e ciò a norma dellaP;n n Pm - Ph ,
con h m - 3,e della
genericità
sukR
dell’elemento di I-~, laquale
comportam(P~;
= 1.
cono,
passante
per z, il cui vertice è unospazio P?,
con s soddi-sfacente alle limitazioni rn - 2~~~-1.
Se
P 8 c
la retta 1congiungente z
con unqualunque punto
di non
appartenente
agiace
su(~m , quindi
sue
perciò (per
lasemplicità
di z sopra su Se invece appena si ponga(essendo h
la dimensione dellospazio Ph - Pm
n - dallasegue e
quindi
- avutoriguardo
alleh
3, 8?: rn -
22013 ~ -
7 . epoichè
si haz e
P; :
z è cioè unpunto
del vertice del conoQmz’,
il che bastaper affermare che da z esce
(almeno )
una retta lgiacente
suV~_~
ma non suPm.
Per concludere come inizialmente
enunciato,
y basta ancoraconstatare che i
punti
didescrivono,
incorrispondenza
alle
specializzazioni
diPm
su tutta la sottovarietà linearePm :
einfatti,
se cos nonfosse,
l’intersezione =Pm
rimarrebbe fissa per
quasi
tutte le suddettespecializzazioni,
equindi
tuttigli iperpiani tangenti
aVr-i passerebbero
per il checomporterebbe
che sia un cono.7. -
Poggiando
suiLemmi,
di cui ai nn.3-6,
ciproponiamo
ora di dimostrare il
seguente
TEOREMA. - Una
k-ipersuperficie
dell’ordine n = 4 di(r
>6),
noncono, la quale
ammetta almeno unricopri -
1nento lineare di sottovarietà
(lineari) bidimensionali,
e tale cheogni
suoricoprimento
lineare risultistazionacrio, è
razionale sulcorpo
k(x),
essendo x unpunto generico di
su k.Indicato con
l’iperpiano tangente
a in x, si consi- deri il ciclo - delquarto
ordine e di dimen-sione r -
2,
intersezioneprodotto
di conSi
faccia,
inprimo luogo, l’ipotesi
che abbia una compo- nente linearePoichè si è
supposto (n. 2)
che il corpo k sia di caratteristica p -0,
lacomponente
2 di varia suVr-i
incorrispon-
denza alle
specializzazioni
di xsu k,
eperciò
descrive sullaVr-i
stessa un
ricoprimento lineare, R,
di sottovarietà(lineari) (r
-2)-
dimensionali : se infatti cos non
fosse, gli iperpiani tangenti
a
Vr-1 passerebbero
tutti perP;x_’ 2,
ilche,
per leipotesi
del Teo-rema, è manifestamente assurdo
17).
Il
ricoprimento R,
ultimoconsiderato, è,
peripotesi,
stazio-nario,
donde segue, a norma del LemmaII,
la razionalità sudella
Vr-i,
non cono.Si
faccia,
in secondoluogo, l’ipotesi
che il cicloY;x_’ 2
abbiauna
componente (assoluta) Q;x_’ 2,
del secondoordine,
ma siaprivo
dicomponenti
delprimo
ordine. Si ha allora =Q‘;_’ 2 -- Q rx 2 ,
conQ;x_’ 2 Q;.x2
. cioèY;x_’
ha un’ulteriore compo-Q r-
2+ Q I-
2 9 Con,-2
-- :?-’r-2’
2; e’oè r-nente
(assoluta) Q;x_’ 2,
del secondo ordine18) :
e le due compo- nentiQ;x_’ 2 , Q rx_’ 2 descrivono,
incorrispondenza
allespecializza-
zioni di x su
k,
tutta lak-ipersuperficie
Ne viene chequasi ogni sottospazio
lineare tridimensionaleP3
di intersecain una
superficie
assolutaY2 ,
delquarto ordine,
le cuisezioni con i
piani tangenti
sonocoppie
di coniche:V2
èperciò
una
superficie (di STEINER)
dotata di tre rettedoppie
per unpunto triplo.
Ne consegue che è dotata di tre sottovarietà(r
-2)-dimensionali, doppie
suYr_1,
che passano per una sot- tovarietà lineare(r
-3)-dimensionale Pr-s, tripla
su19).
Una tale - ovviamente razionale su k - non soddisfa
però
alle
ipotesi
delTeorema,
inquanto
il suoricoprimento I~,
costi-tuito dalle sottovarietà lineari =
Yr-1 ’ Pr-2 - 3Pr-3 ,
otte-nute in
corrispondenza
aisottospazi
diPr(.K)
che passano1’ )
Se p > 0, epiù precisamente
se p = 2 o p = 3,può
avvenireche
gli iperpiani tangenti
ad unak-ipersuperficie
assolutaV--i,
del-1’ ordine n = 4,
passino
tutti per una medesima sottovarietà lineareP,2
della stessa. Infatti, ad es., se p = 2 ed r = 2, letangenti
alla curva di
equazione XiX2 -
+Xg)
passano tutte per ilpunto
(1, 0, 0) ; edanalogamente
avviene, se p = 3 ed r = 2, per lacurva di
equazione Xi -
18)
È immediato constatare che, per lagenericità
di x su k, nonpuò
verificarsi il caso =2Q;.x~2.
19)
Qualoragli
ideali associati alle tre sottovarietà linearidoppie
siano
quindi quello
associato allasottovarietà lineare
tripla P’-3
sia(~Y,._2, X,-I’ X~), l’equazione
di unatale
può
scriversi nella forma:per
Pr_3 ,
nonpuò,
ovviamente ri sultare stazionario. Si conclude chel’ipotesi
=Q!x-’ 2
+Q;.x_) 2
nonpuò
verificarsi.Si
faccia, Infine, l’ipotesi
che il ciclo 2 abbia una solacomponente (assoluta)
delquarto ordine;
sia cioèun’iper- superficie
delquarto ordine,
assolutaznente irriducibile.Indicato con un
ricoprimento
lineare(stazionario)
mas-simale di
Vr-1,
normalmentealgebrico
sukB*,
si consideri un elemento(sottovarietà lineare)
diR*, generico
sunell’insieme dei di R* uscenti da x. Risulta
ovvia,mente;
ed inoltre
y r-2)
- 2.Poichè è stazionario su esiste un divisore
positivo
di
P;n’,
dell’ordine tre e di dimensionem 1,
per cui si ham(Supp.(Wmx’-1), Y r-1) > 2,
il simbolo standoad indicare il
supporto
di inoltreogni punto
di-P(’),
nonappartenente
a èsemplice
su(ved.
il suc-cessivo n.
8).
Sia
P+i
unospazio lineare, generico
suk(P::»
nella stellaT
degli spazi
lineari(m
+1)-d1nlensionali
di 1 uscenti daP’).
A norma del Lemma
III,
il cicloQm
=V~. 2-~+1 2013 2P("
èun cono del secondo
ordine,
di verticeP*
con s soddisfacente allaDistingueremo
duecasi,
a seconda che si abbia oppure-P").
a) ci
- Cominciamo con l’osservare che deve es- sere Se infatti cos nonfosse,
daogni punto y di
nonappartenente a P*,
uscirebbe(almeno)
unaretta g, giacente
su ed intersecante in unpunto z,
non situato sue
quindi semplice
suVr_1.
La retta g, per leipotesi
del
Teorema.,
risulterebbe stazionaria su eperciò
- ovesi indichino con e
gli iperpiani tangenti
arispet-
tivamente in y e z, e si ricordi che
P;x’ 1
indical’iperpiano
tan-gente
a in x - si avrebbel’iperpiano
sarebbe,
di conseguenza,tangente
a inogni punto
disemplice
su il checomporterebbe
>
2,
control’ipotesi
che 2 siaun’ipersuperficie
assolutadel
quarto
ordine.Distingueremo
ora due sottocasi del casoa),
a seconda che sia s= m - 1,
oppure s = m - 2.al) s
= m - 1. Inquesto sottocaso,
tenuto conto dellaSupp. (W~~~),
si vede che~
nonpuò
variare su alvariare di
P+i
nella stellaT,
dal che segue che è un conodi vertice
Pg.
Quasi ogni
sottovarietàlineare,
di I~* interseca secondo unspazio
lineareY;x_’ 2.
Se per
quasi
ciascuno diquesti P-i
risultaP-i P*,
lak-ipersuperficie
è un cono, il che deve escludersi per leipo-
tesi del Teorema.
Se invece
P m-I =1=
appena sitenga
conto che un taledeve
appartenere
ad unPm generatore
del cono -deve aversi
P P.
eperciò
f1 incontrasto con
quanto
stabilito nel Lemma I20).
a2) s
= m - 2. Nel sottocaso inquestione,
il verticeP;
di
Qm può,
al variare di nella stellaT,
restarefisso,
oppure variare suPm’,
sempreperò
soddisfacendo allaNella
prima eventualità, [P;
$fisso],
è un cono di verticeP;,
equindi luogo
di perP*.
Epoichè quasi
tutti iPm
di 1~* intersecano secondospazi
tali debbonoessere
spazi generatori
del cono equindi
passare perP; ,
donde segue che anche
V,-,
è un cono, il che resta escluso dalleipotesi
del Teorema.Nella seconda
eventualità, [P;
variabile suSupp.
viene ad essere
luogo
diP m
stazionari(quelli
delricopri-
mento massimale
.R*),
che siappoggiano tutti,
secondo unP;
=Pm-2,
variabile conessi,
1 ad unacomponente,
dell’ordine nl C 3 emultipla
suV~._, 21)
, del divisorepositivo W£Li
died una tale
ipersuperficie
delquarto ordine,
come è facile con-statare,
nonpuò
esistere22).
20)
Si noti chel’ipotesi
che siaun’ipersuperficie
delquarto
ordine, assolutamente irriducibile, comporta m r - 3, come voluto dal Lemma I.21)
Si ricordi chem(Supp. V,1)
> 2.22)
Basta, a questo scopo, osservare che sullacomponente
disu cui varia
P§,
devono necessariamentegiacere
una opiù
rette. Det~) P; ~ Pm’.
- PostoQ - i = Qm ~ Pm’,
si osservi che deve risultareSupp. ( Wmx’_ 1).
Se infatti cos nonfosse,
lospazio congiungente P?
con unpunto y
diQm , generico
suk(Qm),
avrebbe a comune con
(almeno)
unpunto
z,semplice
suNe verrebbe - per la
supposta
stazionarietà suV,-,
diP(’)
e di ed appena si indichino con egli iperpiani tangenti
aVr-i rispettivamente in y
e zP!~_’ 1
= =l’iperpiano tangente
a in x,sarebbe,
di conseguenza,tangente
a inogni punto
disemplice
sllTT
il checomporterebbe m(Supp. (Yrx_’ 2); Yr-1) > 2,
in contrasto conl’ipo-
tesi che sia
un’ipersuperficie
assoluta delquarto
ordine.Dalla
Supp.
discende che il divisorepositivo,
del secondo
ordine,
di-P’>
nonpuò variare,
al variare diPm+1
nella stella T.Se z è un
punto
diP~~;’, semplice
su(e quindi z 0 Qm-1),
esiste - a norma del Lemma Iv
(almeno)
una retta1,
uscenteda z e
giacente
suY;x_’ 2,
ma non su Lospazio Pm+ 1, congiun- gente
conl,
nonè,
per la massimalità delricoprimento R*,
una sottovarietà lineare di
V;.x_’ 2 ,
eperciò Qm
=Y;x_’ 2 ’ Pm+ ~ -
è un
divisore,
del secondoordine,
diPm+ 1. Dovendo,
perquanto
sopra,
Q’
contenere ilgià
consideratodivisore,
del secondo or-dine,
diP~m’ ,
e dovendo inoltreQ~
passare anche per ilpunto z
di con deve aversiQ’ = P~m’ + P’,
es-sendo
P£
unacomponente
linearesemplice
diQ~,
contenente1, (P~ ~ PEm’ ; t ~ Pmx’ ),
il checomporta m (l ; Qm ) - 1,
equindi
V"-) 2)
== 1.La retta
l, semplice
suappartiene
chiaramente ad unricoprimento
lineare di ed èquindi,
peripotesi,
stazionariasu
V,-,.
Ne vieneche,
detto y unpunto
dil, generico
susi ha
= P ~Z’ 1 - .P fx_’ 1,
dove e sonogli iperpiani tangenti
arispettivamente
in y e z, mentre sta adindicare,
comenoto, l’iperpiano tangente
a in x. Dallata allora a una di tali rette, ed indicato con
P3
unospazio
lineare tri- dimensionale diPr(K)
uscente da a,quasi ogni
cicloV2
= vie.ne ad essere una
rigata sviluppabile
del quarto ordine (non cono), lecui
generatrici (singolari)
debbonoappoggiarsi
ad a, il che è assurdo.il
- deriva
V;.x_’ 2 ) > 2,
il che appare in contrastocon la
m(l;
== 1’ Tanto basta per concludere come affer- mato all’inizio diquesto
n. 7.8. - Sia una
k-ipersuperficie,
dell’ordine n = 4 di dotata di unricoprimento
lineare di sottovarietà(lineari) m-dimensionali, (m > 1),
normalmentealgebrico
su un sopracorpo(algebrico) ka
di k. Siapoi P£
un elemento di.R, generico
sukR.
Indicato con uno
spazio lineare, generico
sunella stella L1 dei
sottospazi
lineari(m
+1)-d1nlensionali
diPr(X )
uscenti da
P’ ,
si consideri ilciclo,
del terzo ordine e di dimen-sione m:
L’intersezione
prodotto
è un divisore
positivo,
del terzoordine,
diP£, che,
al variaredi
Pm+i
nella stellaA,
descrive un sistema lineareDd,
di unacerta dimensione d > O
23).
23) Basta infatti osservare che se ...,
Xr)
è l’ideale diP’M
1l’equazione
di’V,.-, può
scriversi nella forma:dove
Xi,
..., Xm) sonopolinomi omogenei,
del terzogrado,
del-l’anello
k[Xo, Xl,
..., mentreli’(Xo, Xl,
...,Xr)
è unpolinomio
omogeneo, del quarto
grado,
dell’anellok[X0, X~,
...,Xr],
i cui terminisono tutti del secondo
grado
almeno nelcomplesso
delle indeterminate...,
x,.
Se
~m+1, ..., ~,r
sono elementi di K, trascendenti su7~ (Pm )
ealge-
bricamente
indipendenti,
l’ideale del sopra consideratopuò
assu-mere la forma
e
perciò l’equazione
di nellospazio -P’ ,
diviene:il che basta per concludere che
W m-l
descrive, suP’,,
un sistema linea-re
~,.
È
facile constatare che la sottovarietà lineareP’
risulta sta-zionacria su
Vr-1
se, e solose, d
= O24),
nelquale
caso il divisorepositivo W,,,-,,
del terzoordine,
diPm,
resta fisso al variare di nella stella L1. Ne segue - appena si osservi che unpunto
diP£
èmultiplo
su se, e solo se, esso è base per il sistema lineareQa -
che condizione necessaria esufficiente perchè Pm
sia sottovarietà lineare stazionaria su
Yr_1
è che si abbiam(Supp.
( Wm-1) ; Yr-1)
>2,
ed inoltre risultim(z; Yr_1) -
1 perogni punto
z non
appartenente
a( ~Ym-1 )
·9. - Si consideri ora una
k-ipersuperficie assoluta,
dell’ordinen = 4 di
P r(K),
che soddisfi alle condizioni indicate nella pro-posizione
enunciata nel n. 225).
Dalla r > 12 discende
(n. 2)
che perogni punto
di passa(almeno)
una retta su essagiacente,
e perogni
retta(almeno)
un
piano.
Esisteperciò
su(almeno)
unricoprimento lineare, R,
di sottovarietà(lineari)
bidimensionali.Se una tale ammette solo
ricoprimenti
linearistazionari,
essa risulta - a norma del Teorema del n. 7 - razionale su
k(x),
con xpunto generico
di suk;
la stessa risultaquindi razionale,
eperciò unirazionale,
anche sulcorpo k’
-k(P2)
dove
P2
è unelemento, generico
sukR,
di unqualunque
rico-primento lineare, .R,
di sottovarietà(lineari)
bidimensionali.Da ciò segue
che,
perpoter
concludere come enunciato neln.
2,
basta ancora considerare il caso cheVr-,
ammetta(almeno)
un
ricoprimento
lineare non stazionario di sottovarietà(lineari) unidimensionali,
e di conseguenza anche(almeno)
unricopri-
mento lineare non stazionario di sottovarietà
(lineari)
bidi-mensionali.
Quest’ultimo ricoprimento verrà,
pur esso, indi-24) Ciò deriva dal fatto che se ha
l’equazione
indicata nella nota23)@ l’iperpiano
tangente allaV,.-,
stessa in un suo puntosemplice
z (-,o, zl ..., zm, 0, ... 0), comunque scelto su ha
l’equazione:
fn
25) Sia cioè r > 12, e la non sia uno