R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G IORGIO L ETTA
Un teorema di approssimazione per le funzioni continue rispetto a una variabile e misurabili rispetto all’altra
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 35, n
o2 (1965), p. 260-266
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PER LE FUNZIONI CONTINUE RISPETTO A UNA VARIABILE E MISURABILI
RISPETTO ALL’ALTRA
Nota
*)
di GIORGIO LETTA(a Pisa) * *)
Se
X,
Y sono intervalli chiusi e limitati dellaretta, e f è
unafunzione numerica
finita,
definita nelrettangolo
X XY,
sidice che
f
è continuarispetto
alla seconda vacriabile e misurabilerispetto
allaprima,
se sono soddisfatte le due condizioniseguenti : a)
perquasi ogni
x EX,
la funzioneparziale f (x, ~ )
è con-tinua in
Y;
b)
perogni y
EY,
la funzioneparziale f( . , y)
è misurabile(secondo Lebesgue)
in X.Per successioni di funzioni di tale
tipo,
G.Stampacchia
haintrodotto il concetto di convergenza
quasi
uniforme ditipo semiregolare,
e ha dimostrato inproposito
un notevole teo-rema
[1].
La nozione di funzione continua
rispetto
a una variabile emisurabile
rispetto all’altra,
e il teorema di G.Stampacchia,
sono stati estesi in
[2]
in senso « astratto » : cioè col sostituire al- l’intervallo X unopportuno spazio
dimisura,
e all’intervallo Yun
opportuno spazio topologico.
Nella
presenta nota, riprendendo
leipotesi
di[2],
si dimostra*) Pervenuta in redazione il 20
aprile
1965.Indirizzo dell’A.: Istituto matematico, Università, Pisa.
**) Lavoro eseguito
nell’ambito dell’attività deiGruppi
di ricerca Ma- tematica del C.N.R.261
un teorema di
approssimazione (teor. (1.5)),
secondo ilquale ogni
funzione continuarispetto
alla seconda variabile e misura- bilerispetto
allaprima
èlimite,
nel senso della convergenzaquasi
uniforme ditipo semiregolare,
y di una successione di fun-zioni,
ciascuna dellequali
è somma di un numero finito di funzioni deltipo
con A sottoinsieme misurabile di X e g funzione continua in Y
(dove XA
denota la funzione caratteristica diA).
Nel caso banale in cui lo
spazio
Y si riduca ad unpunto,
ilteorema
degenera
nel ben noto teorema diapprossimazione
diuna funzione misurabile mediante funzioni
semplici.
Come
esempio
diapplicazione,
si fa vedere come,nell’ipo-
tesi in cui lo
spazio X
sia dotato anch’esso diun’opportuna
struttura
topologica,
siapossibile
dedurre dal teorema di ap-prossimazione (come
immediato suocorollario)
un teorema(teor. (2.1 ) ),
che estende allapresente
situazione « astratta » il noto teorema di G. ScorzaDragoni [3], riguardante
laquasi-
continuità di
tipo semiregolare
di una funzione continuarispetto
a una variabile e misurabile
rispetto
all’altra.I. - Siano : X un
insieme, k
una misura esternafinita
nel-l’insieme delle
parti
diX, £
lao-algebra
delleparti
di X misura-bili
(secondo Carathéodory) rispetto
a ~,.Siano, inoltre,
Y unospazio topologico metrizzabile, compatto,
ditipo numerabile,
d una metrica
compatibile
con latopologia
diY~ H
un sottoin-sieme numerabile di
Y,
ovunque denso in Y.Denoteremo con Il
(cfr. [2],
n.3)
la inisura esterna nell’in- sieme delleparti
di S = X xY,
definita,ponendo,
perogni E C S,
(dove prlE designa
laprima proiezione
dell’insiemeE).
Denoteremo con qY il
sottospazio
vettoriale dellospazio
vettoriale Rx di tutte le funzioni numeriche finite definite in
8,
costituito dalle funzioni
f
E Rs che soddisfano alle due condizioniseguenti :
(1.2)
perogni
x EX,
laf unzione parziale f (x, -)
è con-tinua in
Y;
(1.3 )
perogni
y EH,
laf unzione parziale f( . , y)
è misurabile in(X, C).
Denoteremo con
~o
ilsottospazio
vettoriale di R~’generato
dalle funzioni
f
della f orma :con A E C e g continua in Y. Evidentemente è un
sottospazio
di
Sussiste il
seguente
teorema diapprossimazione :
(1.5)
TEOREMA : Nelleipotesi
sopraprecisate, ogni funzione
dicg è
limite, rispetto
alla convergenzap-quasi uni f orme 1),
di unasuccessione di
f unzioni
dicg,, .
Alla dimostrazione del teorema
(1.5) premettiamo
ilseguente (1.6)
LEMMA: Nelleipotesi
di(1.5),
sef
E’U,
èpossibile,
perogni e
> 0 eogni
a) >0,
determinare un insieme I diC,
conA(I)
8,e una
partizione finita (A,)i
; C m di X -I,
costituita da in- siemi diC,
in modo taleche,
perogni coppia
x, x’ dipunti
di X - Iappartenenti
a uno stesso insiemeAi (1
im),
risultiDim. del lemma
(1.6):
Perogni intero n,
si ponga:1)
Nel sensospecificato
in [2], n. 1.263
Per
1-quasi ogni
x EX, f (x, ~ )
è uniformemente continua inY,
sicchè risulta
gn(x) ~,
0. La successione(gn)
di funzioni misura- bili in(X, H)
convergedunque
in misura verso zero(rispetto
a~,).
Pertanto,
fissati e >0,
o) >0,
esiste un intero p tale cheSia
( U j ), c ~ c n
unricoprimento
finitodai 1-",
costituito da insiemiaperti,
nonvuoti,
di diametro minore e perogni j (1 j n)
sia y; unpunto
diUj
n H.Sia J un insieme
dei £ ,
con1(J) ~/2,
tale che le funzionif( . , y;) (1 j n)
sianoequilimitate
in X -J;
e si pongaSia infine una
partizione
finita di X -I,
costi-tuita da insiemi di
C,
tale che ciascuna delle funzionif ( ~ ,y;) (1 C j C n)
abbia oscillazione minore dio)13
su ciascunodegli
insiemi
Ai (1 i m).
Si ha e.Inoltre,
se x, x’ sonopunti
di X - Iappartenenti
a uno stesso insiemeAo
risultaCiò prova la tesi.
DIJI. del teorema
(1.5):
Siaf E
Senza ledere lageneralità,
si
può
supporre chef (x, ~ )
sia continua in Y perogni
x E X.Per
ogni
intero n sideterminino,
a norma di(~.6)y
un insiemet,
conÂ(In) 2-n,
e unapartizione
finita diX -
In,
costituita da insiemidi £,
in modo taleche,
perogni coppia x,
x’ dipunti
di X -In appartenenti
a uno stesso in- siemeA’! (1 i m (n ) ),
risultiScelto,
perogni n
eogni i (1 i
Cm(n»,
unpunto a;
EA i,
9 si denoti conIn
la funzione(appartenente
a definita da:Posto
Io
= lim supnI n,
risulta)w(Io)
= 0.Inoltre,
perogni
x E X -
Io,
la successione( f n(x, ~ ))
converge uniformemente in Y verso la funzionef (~, ~ ). Conseguentemente ([2],
teor.(2.4))
la successione converge
,u-quasi
uniformemente in- versola funzione
f .
2. - Mantenendo tutte le
ipotesi
del n.1,
supporremo ora,ulteriormente,
che X sia dotato di una strutturatopologica,
econsidereremo lo
spazio
_ .X x Y munito dellatopologia prodotto.
Diremo che una funzione numerica finitaf,
definitain
S,
èp-quasi
continuac se, perogni e
>0,
esiste un insieme E z~’,
con s, tale che la restrizione dif
alsottospazio
S - E sia continua.
Sussiste il
seguente teorema,
nelquale
è contenuto come casoparticolare
il teorema di G. ScorzaDragoni [3],
citato nellaintroduzione.
(2.1)
misura esterna ~, èlegata
allatopologia
di X dalla
seguente
condizione dicompatibitità :
allora
ogni funzione di
V èlí-quasi
continua.Drnz. : In virtù di
( 2 . 2 ), ogni
funzione della forma(1.4)
èp-quasi
continua. Essendo l’insieme delle funzionip-quasi
con-tinue un
sottospazio
vettoriale diRs,
chiusorispetto
alla conver-genza
p-quasi uniforme,
la tesi segueapplicando (1.5).
3. - Nei
paragrafi precedenti
abbiamo considerato soltanto funzioni definite nell’interoprodotto
cartesiano 8 = .X X Y. I risultaticonseguiti
sonoperaltro applicabili
anche al caso di unafunzione definita su un
opportuno
sottoinsiemedi S, grazie
alseguente
teorema diprolungamento,
ilquale
consente di esten- dere una siffatta funzione all’interospazio S,
conservandone inal- terate leproprietà
di continuità e di misurabilitàparziali.
(3.1)
TEOREMA: Nelleipotesi
del n.1,
siaf funzione
265
numerica
finita, definita
in un sottoinsieme E di X X Y. Si sup- ponganoverificate
le condizioniseguenti :
(3.2)
perA-quasi ogni
x EX,
la sezioneE(x) - ~ y
E ~?":(x, y)
EE
E}
è un sottoinsieme di Y coincidente con l’aderenza delproprio interno,
e laf unzione parziale f (x, ~ ) (ivi definita)
ècontinua ; (3.3)
perogni
y EH,
la sezioneE(y) = {x
E H:(x, y)
E unsottoinsieme di X
A-misurabile,
e laf unzione parziale f(., y) (ivi definita)
è misurabilerispetto
ad L.g c
-1
D~:M:.: Senza ledere la
generalità,
sipuò
assumere la condi-zione
(3.2)
con leparole
« perogni
x » inluogo
delleparole
« perk-quasi
Essendo
si
può
anche supporre che sia X.Si ponga allora:
Per
ogni
x EX,
la funzioneg(x, ~ )
è continua inY,
in virtùdel teorema di estensione di
Tietze-Urysohn (cfr. [4], 4.5.1).
Rimane da provare
che,
perogni fissato y
EH,
la funzioneg( . , y )
è misurabile in(X, £).
Essendo,
inverorisulta,
perogni a
ER,
t alchè la funzione m -
d(y,
è misurabile in(X, C).
Analogamente, posto
risulta,
perogni a
ER,
ciò che dimostra la misurabilità della funzione
h( . , y).
Ne segue la tesi.
BIBLIOGRAFIA
[1] G. STAMPACCHIA: Sulle successioni di
funzioni
continuerispetto
auna variabile e misurabili
rispetto
ad un’altra. Rend. Acc. Linc.,serie 8, vol. VI, 198-201 (1949).
[2] G. LETTA: Su una
generalizzazione
del teorema diSeverini-Egoroff.
Rend. Sem. Mat. Padova, XXXI, 350-356 (1961).
[3] G. SCORZA DRAGONI: Un teorema sulle
funzioni
continuerispetto
ad una e misurabili
rispetto
all’altra variabile. Rend. Sem.Mat.,
Padova, XVII, 102-106 (1948).[4] J. DIEUDONNÉ: Foundations