Article
Reference
Lo sviluppo operativo e verbale nel fanciullo
BRONCKART, Jean-Paul
Abstract
Résumé de recherches genevoises sur le développement du langage chez l'enfant.
BRONCKART, Jean-Paul. Lo sviluppo operativo e verbale nel fanciullo. Servizio Informazione e Documentazione Pedagogica , 1973, vol. 10, no. 1-2-3-4, p. 4-10
Available at:
http://archive-ouverte.unige.ch/unige:109058
Disclaimer: layout of this document may differ from the published version.
1 / 1
Servizio
Info rmazione e Docume ntazione
Pedagogica
ANNOX-N.
1-2,r-4 GennaioAprile 1973sofnîna,r00
UOMINI E IDEE
3
Jacques MarltainDOCUMENTAZIONE
4 Lo
sviluppo operativoe
verbaledel
fanciullodi Jean Paul Bronckart
PROBLEMI DI EDUCAZIONE E DI DIDATTICA
1I
Come dissuaderei giovani dall'uso della
droga INDAGINIE
RICERCHE18
Rendimentoscolastico degli alunni del
Comune dlLusia in rapporto
all'ambiente socio-economico-cul- luraledi
F. Sanglorgl-
R. Barbulanl EDUCAZIONE NEL MONDO27 Le lingue straniere nella scuola
romena di Jean Llveecu28 La
formazlonedei
consumatori nella scuola LIBRI E RIVISTELIBRI RICEVUTI
CATALOGO GUIDA DELLA DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
CENTRO DIDATTICO NAZIONALE
DI
STUDIE
DOCUMENTAZIONEServizio lnformazione
e
Documentazione Pedagogica-
Supplementoa
rll
Centro",
Abbonamento annuo L. 3.000, Estero L. 5.000-
Responsabile: ENZO PETRINI-
Redattorer CARLO ARTURO GIANNELLI-
50122Firenze
-
Via Buonarroti, 10-
C. C. Postale 5/118V2 - Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 602 - 30-6-1952.Spedizione in abbon. postale - Gruppo lV. - Tip. Giuntina.
4
Lo
del
Premetto alcune delle ipotesi fon- damentali sulla natura, l'origine
e
1osviluppo
del
linguaggio,per poi
far notare che,di
fronte alle teorie empi-riste
applicatedai
linguistie
dagli psicologi, la Scuola di Ginevra ha adot'tato vna posizione razionalista << mo' derata>> che combina I'universalismo del Chomsky ed
il
costruttivismo del Piaget.È
appunto nel quadtodi
qug- sta ipotesi ri:azionalista che verrà af-frontato
il
problema dell'interazione ma 1o sviluppo operativo (o più gene-ralmente
lo
sviluppo cognitivo)e
1osviluppo verbale. Noi pensiamo che 1o
studio
dello
sviluppo cognitivo puô render chiaro 1o sviluppo del linguag- gio e ciô in due distinte maniere, a se- conda dei momenti di questo sviluppo.Aggiungerô infine qualche esempio di queste due forme
di
interazione, alla luce delle ricerchedi
psicolinguisticadi
P. Sinclair.za
della realtà che sta conoscendo apoco a poco )> (Martinet 1968),
L'attività
propriamente linguistica del fanciullo non comincia che nel pre- ciso momentoin
cui fa la scoperta di ciô che è un segnale; dopo I'acquisizio- ne pratica dei segnali, l'apprendimento prosegue comeun
deposito con unaanalisi
via
viapiù
complessa,e
checonsiste
di fatto nel
comprendere enell'utilizzare ciô che
il
Martinet chia-ma
la
doppia articolazionee
cioè dauna parte I'articolazione dei suoni in parole e dall'altra parte in enunciati. La stfuttura della lingua consiste dunque in un << insieme di abitudini, delle quali quelle maggiormente fondamentali so-
no
apprese molto presto >> (Martinet, 1968).Questa doppia ipotesi
di
una << ta-bula rasa >> di partenza, ela costituzio- ne del linguaggio come un insieme di abitudini,
di
tipo non diverso da qua- lunque altra abitudine acquisita dal f.an- ciullo,è
giustificataal
diredi
questiteorici dalla diversità e dalla variazio- ne delle lingue atttaverso lo spazio e
il
tempo. <<
Le
lingue cambiano perché senza posa si adattano ai mutevolibi
sogni dell'umanità >. I1 carattere della funzionalità
è il
principaletra
quelliche debbono guidare
il
linguista e ne consegue cheil
Martinet nega l'esisten- za di universali linguistici o comunqueil
carattere linguistico dei lineamentidi
discorso che possono essere trovatiin
qualunque lingua. Perlui il
lavoro del linguisia è descrivere tutte le strut- ture d'una lingua,tutti gli
aspetti chela
difrercnziano dallealue' Di
con-seguenza, secondo questo punto
di
vi- sta, le cosuuzioni della grammatica ge- nerativa, che cerca un denominatore co-mune a tutte
le
lingue,e
quindi unaconcezione unitaria del linguaggio uma- no, non possono essefe esatte
ln
quan- to che non si appoggiano su alcuna os- servazione oggettiva del comportamen- to linguistico dei soggetti parlanti; ben-sl
hanno fondamento, come scriveil
Martinet, <( su
d
prio'ri che nemmeno si cerca di giustificare e che sonoil
datodi
persone,le
quali credono che l'im- piego di combinazioni matematiche as-iicr-rri da solo
il
carattere scientifico di un certo tipo di oPerazioni >>.Anche
lo
studio del comportamento linguistico nel quadro della psicologia behaviotistica portaa
negarela
pre-senza di strutture linguistiche innate.
Nel suo Verbal Behauior lo psicolo- go B. F. Skinner tenta di fornire un'ana-
lisi funzionale del comportamento ver- bale, cioè tenta d'identificare le varia-
bili
che regolanoil
comportamento e di definire come esse interagiscono per determinare una risposta verbale spe- cifica. Lo Skinner, sforzandosi di utiliz- z te Dn metodo che si considera come se fosse realmente scientifico, si limitaa
studiarele
osseruabil1, cioè tenta d'identificarele
variabili che regolanoi
rapporti entrata-uscita; nel suo pen-siero, infatti,
i
f.attoti estetni, cioè lo stimolo presente e la storia del rinfor- zo(gli
stimoli precedenti ei
loro ef-fetti) sono d'impoftanza di prim'ordine e permettono
di
comprenderela
com- plèssitàdel
comportâmento verbale.Per
i
behavioristiin
generalela
patedel padante è dunque poco importante, e del tutto elementare, e la predizione precisa del comportamento verbale non
inette
in
gioco chela
definizione di qualche Lattote esterno che puà esserealtrimenti isolato per mezzo dello stu- dio degli organismi inferiori.
Più rigidamente ancora degli psico- linguisti che adottano
la
teofia lingui- stica del Martinet, gli psicologi del lin- guaggio che seguonoil
linguista Bloom' field iiducono il campo di studio del lin- guaggio a osservabili esterne, senza ten- taredi
apprendere la struttura intetna dell'organismo umano, la maniera con cui esso ttatta l'inf.otmazione che rice' ve e con cui otganizzail
suo propriosviluppo operativo e verbale
fanciullo
Ringraziano
it
Prof. lean PauI Bronckart dell'Uniuersità di Gineara di atter gentilmente perrnesso Ia traduzione della relazione dalui
tenuta nel 797L aI si.n- posio internazionaledi
Neucltàtel (Saizzera) sull'apprcndinento della lettara.Nel ringraziailo gli cbiediamo scusa del titardo con cui. la relazione appare quil pabblicata, sia pure per motiui non dipendenti dalla ftostra aolontà.
(n.
d.
d.)L' apprendinento del linguaggio
A
proposito dell'apprendimento del linguaggio, Alacors Llorach (1968)ri
prendeva la domanda se
il
fanciullo ap- prenda creandoo
imitando e cosl poi rispondeva. <<È
evidente che, soprat-tutto
da principio, vengono utilizzati significanti personali (...) che non han- no relazione alcuna con quelli dell'adul-to. Ma si
tratta dawerodi
creazioni personali? Non sembra molto sosteni-bile
cheil
fanciullo possa creare dal niente. Per gli psicolinguisti della scuo- la del Martinet,il
punto di partenza del fanciullo è zeto, poiché << egli deve sco-prire non soltanto
il
codice,il
suo fun- zionamento,la
sua utilità, main
piùil
contenuto del messaggio, I'esperien-D O C
U
lVl E l',1 T2l Z I 0 Nl EDOCUMENTAZIONE 5
comportamento. Anche questi studiosi non padano
ceto di
una qualunque struttura universale dipaftenza, né del- la presenza di universali del linguaggio.Nel quadro
di
queste teorieiI
pro-blema dell'interazione tra sviluppo co-
gnitivo e sviluppo verbale è evidente- mente in dificoltà, o meglio non è pos- sibile porlo; infatti
i
caratteri peculiari di ogni lingua non sono chiariti da unaevoluzione cognitiva
o
psicologica - universale.L'empirismo dell'analisi del << com- portamento verbale > dello Skinner ha
plovocato
una
reazione apeftamente mentalista, che come uomo di punta ha evidentementeN.
Chomsky. Secondoquest'ultimo,
il
sistemadi
concetti edi
principi proposti dal behaviorismoè
fondamentalmente inadeguato: per comprendere come la lingua è acquisitae
utilizzata bisogna astrafrevn
certosistema cognitiuo che, sempre secondo Chomsky, sarebbe un sistema di cono- scenza
e di
credenza, chesi
sviluppa nella prima lnfanzia e che si associà anumerosi fattori per determinare
i
tipi di comportamento osservabili. Chomsky propone dunque di studiare un sistemadi
competenza linguistica che sottendeil
comportamento, ma che non è possi-bile riconoscere
in
maniera semplice o diretta in quel medesimo comportamen-to.
Questo sistemadi
competenza è qualitativamente difierente da tutto ciô che puà essere descritto nei termini del metodo tacsonomico della linguistica strutturale o dei concetti della psicolo-gia S.R.
L'estrapolazione
di
semplici descri-zioni non permette infatti di accostarsi alla rcaltà della competenza linguistica:
poiché le smutture mentali sono quali- tativamente difierenti dalle strutture e dai complessi insiemi di relazioni svi luppati dalle teorie behavioriste. Con questâ presa
di
posizione Chomsky si raccorda conla
<< grammaticadi
Port Royal r> e piùin
generale con tutte le dottrine concernentila
natura del lin- guaggio sviluppatesida
Descartes aHumboldt. Quelle dottrine costituivano di fatto un sottoprodotto di unâ teoria
ruzionalista dell'intelletto
ed
hannocondotto
i
grammaticidi
allora a con-centrarsi
sulla
grammatica generalepiuttosto che su grammatiche partico-
Lati.
SecondoHumboldt,
un'analisi ptofonda dovrebbe rivelare una << for- madi
linguaggio )> comunee
soggia-cente alle difietenze nazionali
e indi
viduali; esisterebbero percià degli uni- versali linguistici che pongono certi li-
miti
alla diversità del linguaggio uma-no.
Lo
studio delle condizioni univer- sali, prescriventi la formadi
ogni lin- guaggio umano, costituirebbe la <<gram-matica generale >>.
L'opposizione
di
questeteorie
aquelle del Martinet è dunque duplice;
da un lato, mentre per quest'ultimo so-
no
oggettodi
studio del linguista le caratteristiche specifiche delle diverse lingue, per Chomsky neè
oggetto di studioil
lorc modo di strattilruzi.one,il
quale, pur determinando difierenze evi- dentissime nelle diverse lingue, possie- de un carattere
di
generalità ed è per- ciô universale. D'alffo lato, e di conse- guenza, Chomsky si domanda quali sia-no
i
principi d'organizzazione che per- mettono agli uomini di divenire sogger-ti
patlanti e che debbono esistere per passare dai dati al sapere, mentre, se la lingua viene considerata un complessodi abitudini, si deve far cento più che
altro sulle condizioni esterne che com- portano la costituzione di abitudini dif- ferenti e percià di lingue difierenti. Per Chomsky esistono dunque uniaersali di lorma che sono proprietà intrinseche del sistema di acquisizione; cioè, con le sue parole << essi fotniscono uno sche- ma che viene applicato
ai
datie
che determina in modo molto restrittivo la forma generale e in parte anchei
linea-menti sostânziali della gtammatica (la quale puô apparire su presentazione dei dati appropriati) >. Questa base neces- saria per l'acquisizione del linguaggio non sarebbe che una delle componenti del sistema totale delle strutture intei-
lettuali
applicabili alla risoluzione di un problemao
aITa fotmazionedi
unconcetto.
In
alffe parolela
< facoltà >del linguaggio sarebbe, secondo Chom-
sky, una delle < facoltà delf intellet- to
>,
una c-apacità specifica della spe-cie
e
qy-indi innara. Inolffe, andanïo oltre nelle sue concezioni antibehavio- riste, egli suppone chelo
studio dello sviluppo del linguaggio contribuirà al- la comprensione dei processi mentali e dei processi che questi formano ed ela- borano.Tale posizione misconosce totalmen- te, come appare, la teoria dello svilup- po cognitivo elaborata dal Piaget; tut- tavia, come
ha
indicatoH.
Sinclair(197L), esistono molti più punti d'ac-
cordo tra
lo
sffutturalismo trasforma- zianaledi
Chomsky edil
cosmuttivi- smo genetico del Piaget, che non tra I'uno o l'altro edil
behaviorismo. Pia-get,
di fatto,
ammette l'esistenza di universali linguistici,perô
considerache f ipotesi
di
una programmazione ercditaiadi
una facoltà innata è inu-tile, in
quanto essa rinviai
problemiposti dallo sviluppo del linguaggio ad
una <( emergenza biologica >>,la cui ana-
lisi è
problematlca, anzi impossibile.Nella formazione del sinbolo del fan-
ciullo
il
Piaget raccorda l'appaizione del linguaggio con la funzione simboli- cain
generale. Questa funzione sim- bolicao
semeiotica (chedi
fatto è la capacitàdi
differenziarei
significanti edi
significati in modo chei
primi pos- sano permettete I'evocazione o ta tap- presentazionedei
secondi) oltrepassaI'attività sensomotoria pur prolungan-
dola;
gli
awiamenti dell'attività rap- presentativa si confondono col compi- mento dell' organizzazione delle attivi- tà del periodo sensomotorio. Per Pia- getil
periodo di otganizzazione senso-motoria
è
percià necessario al decollo della funzione semiotica,di
cuiil
lin- guaggioè
una manifestazionera
lealre.
Uniaersali linguistici
e
uniuersali co' gnitioiL'ipotesi della scuola
di
Ginevra, sviluppata attualmente dai lavori di H.Sinclair, è che gli universali linguistici vengano cosffuiti
in
questo periodo,DOCUMENTAZIONE 6
senza che
il
loro carattele di universali-tà
implichidi
necessità ch'essi sianoinnati, allo stesso modo che gli- univer-
sdi
côgnitivi non esigono afiatto diessere innati. L'esistenza
di
universaltlinsuistici verrebbe cos] ad essere spie-
guiâ
.ott
quella degli universali cogni-iiui .
non uiceversa com. pensa Chom' skv. Tuttavia. non sembra che occorra far derivare âirettamenteil
linguaggiodal pensiero e immaginare che le ope' mziôni o pre-operaziôni cognitive diri- gano
il
linguaggiodal di fuori,
-con in'azionea
tenio unico'Si
pottebbe dire piuttosto che <<i
progressi del lin-g,raggio sono dovuti ad un meccanismo
i.gàlàtot"
ed
otganizzatore, che è- ad,rti t"rnpo interno e solidale con le altre forme âel medesimo ptocesso che ope-
ra
allo stessolivello in altri
campi(Piaget, Prefazione a Ferreiro, L97I):
l'opàrazione, o la preoperazione logico' matematica come le strutture linguisti- che, sarebbero dunque un risultato pa- rallelo e comune dell'organizzazione ge' nerale delle azioni, cioè
di
tutte le re- golarizzazioni allo stesso tempo in tuttii
campi, cioè ancora dello sviluppo co'gnitivô considerando questo
nel
suopiù
ampio senso.Il
parallelismoffa le
strutture del linguaggioe le
smutture opetatorie o preoperàtorie sarà perciôpiù
eviden- ie nèl periodo più precoce di apptendi- mento della lingua, ciô nel momento in cui le srutture acquisite(o
sul puntodi
essere acquisite dal fanciullo) sono le più semplici e, pettanto, le più ge- nerali.È ih
ogni câso quanto tisulta dagli enunciati spontanei. In qu-esto pe-riào
(da ,rn anno e mezzo a due anni" ^rrào
circa) I'analisi piagettiana del-le
smutture cognitive saràdi
grandis-simo interesse per
tutte le
questioniconcernenti
il
linguaggio umano e do-vrebbe permettere
di
determinate a aual tipodi
struttura operativao
co-Àitiuu'fanno
riferimentole
strutture Ïinsuistichedi
base, quale ad esempio o,rËlh d.['ordine ecc..A
partire dai2/z
ai6
anni, al con-trario, cioè quando apqaiono -le.-emis- sioni
ii
piùâi
3 o4
elementi,il
Pro-bl"tu
dù"nta molto Più comPlesso'In
efietti,a
Pattite da questo mo- mento dell'età evolutiva,gli
enuncia-ti, in
ogni lingua,-si
sviluPPano in .omolessltà,non
solo,ma
anche in diveisità; ne vienedi
conseguenza che ciascuna lingua seleziona un certo nu-mero
di r.fole
morfosintattiche -parti- colari, senzà chela
selezione efiettua- ta possa ricevere una spiegazione << in-t"riu
,r, vale a dire risPondente ad una necessità logica.Le
operazioni cognitive, invece, si sviluppano seguendo degli stadi strut' turalmente definitie
supposti univer- sali;la
progressione,di
tappain
lap'pa,'
u.rto là
ricercadi un
equilibrio ôgni giornopiù
completo,è
determi-,ritu irrnrionàh.ttt.
^dal carattere di necessità propriodi
queste operazioni.I
processi della conoscenza ( almenoq"âtli
di
tipo logico-matematico) han- no, dunque, quel caratteredi
necessi-tà e
di
Jniversalità che non s'inconttain
quelli âttraversoi
quali si sviluppail
linzuaseio. Nel cotsodi
questo sviluppo", là"corrispondenza f.ta
il
siste-mà'cônoscitivo
è
quello verbale s'in- debolisce.e.
parallelamente, diminui- scela
capacitâ del primodi
sp,iegareil
secondô. Si puô, pertanto, afierma- re che. a Dartire da questo momento' nonsi'traita
più chedi
un apprendi'mento
di
elementi arbittari per mez- zo di quella che viene chiamata <( gene' ralizzaàione induttiva >>.In
cetti casi siè constatato che
il
concetto corrispon-dente ad una determinata struttura sin' latïica
o
semantica deve essere acqui-sito sul piano conoscitivo prima
di
es-serlo su ^quello
linguistico. Ma s'intro- duce, d'altra Parte,
uno
spostamentooiù é meno importante fra I'evoluzione
ài ..rr.
< nozioni >> sul piano operati-uà
" tn
quello linguistico'In
certi ca-ri, to
tpottumenttè
assai chiaro' Co'ti. ".û
fingua anba, L'utflizzazione.o.r.tru
del plurale non viene tag€iun-;;-;h; "
quâttordici anni circa;D' I'
Slobin,
in un
articolosu
<Le
con-dizioni cognitive per 1o sviluppo-della srammatic; o, cita la tesi di M. Omar' iecondo
la
qualeil
plurale dei nomiè uno degli
ultimi
aspetti della strut-Lr"-iirer'i"icà di cui'ci
si impadroni'sce.
Il
motivodi
questo ritardo va ri- cercato nell'estremâ complessità dei se'sni
indicativi del plurale nella lingua âtaba.Infatti, in
questa lingua, men-tre
esisteun
gran numerodi
pluraliregolari, la maggior parte dei nomi for- mà irregolarméàte
il
plurale. Inoltre esisteuia
distinzione fra nomi collet-tivi e
non collettivi. fnfine,i
numetida 3 a
10 voglionoil
Plurale, men-ue dal numero 11 in Poi si ha di nuo- vo
il
singolare.Il
plurale, nella linguaaraba, coitituisce, dunque, un esempio
di
sffuttura linguistica estremamente complessa e, per questa ragione, questastruitura
di
planlizzazione viene ac- quisita moltopiù
tardiin
arabo chein
altre lingue. Inoltre questa struttu- ra linguistica anba deve essere acqui- sita molto più tardi della struttura co- gnitiva coriispondente; in efietti è nel- I'ultimo periodo dello sviluppo- pre'o- oerativo, valea dire in
quello cheitiun"t
chiama, attualmente, < intuiti- voi,
cheil
fanciullo puà distingue-re chiaramentee
definitivamenteun
ele-mento singolare
di
una classedi
ele-menti
e
ciheil
concettodi
pluralitàviene acquisito come sommâ
di
ele-menti sinsoli nelle linsue in cui
il
plu-rale è màno complesù, come
il
fran-cese. D'altta parte questo spostâmen-
to in
senso inverso è, indubbiamente, costituito dall'acquisizione delf implica- zione.Gti studi
di.A.
MorlIn
uno dei suoi Primi studidi
ePi-.tÀolosia
senetica, A. Morf si è sfor-,ià
a;." u"itizzarcle
relazionifta
lalosica ed il
linguaggio, esPonendo u."rbul*"nt. dei problemi chesi
rife-iirÀt. a più
càmbinazioni logiche'p.r .iô chi si
riferisce all'implicazio'r
I IDOCUMENTAZIONE
7
ne
egli presenravâil
problema nella manien seguente. Esempio << dell'oro- logiaio >>. Un tecnico"ruitina.
in
offici- na,la
produzione del mer.di
dicem_bre e osserva:
tutti
gli orologi che ab-biamo fabbricato
n.f
mese "ai ai..m_bre presenrano dei difetti.
Il
direttorË.a77on, prende alcuni orologi e di.e,-aj
questo qui è stato fabbricato
in
dicem_bre, dunque-b1 ,tn difetto;
bi q;;ii;
Ià è
stato fabbricatoin
iuglio,'dun_que non.ha
difetti, c)
queloh.
undtteto,
dunqueè
stato fabbricato in dicembre,d)
quello là non ha difetti.dunque non è stato fabbricato nel me- se
di
dicembre.. Il. direttore puô fare queste afierma_
zlonl?
Per questo
tipo di
problemi, Morf constata chela
magglorunzadei
ra- gazziai
guali vengoÀô posti, riescono a risolvedi,-per la maggior parte, solo
a,pafthe dai 13 anni
i,-a lj co 'iuti.
1l25To dei soggetti
fr'rn.*u-à.fti
"Ii rofl
che consistononel
rendete sim_metrica
la
relazione d,implicazione:l'afr.ermazione <( tutri gli
or"tgi i"filii_
cari in dicembre hannà dei
difeiti,iU
_ne accetta.ta nel suo senso proprio, ma anche.nella proposizione: rutti^
gli'*o-
rogl.crrtettosr sono stati costruiti
in
di_cembre.
.
Le. dificoltà incontrate non sono dif_rcolrâ.
dt
llnguaggio:in
effettirutti i
rugazzi sottoposti
a
questa pfova, apartire dai 9-10 anni, distingoono
il
s,enso.di << turti
gli
orologi .oJtruiti in dtcembre >> edi
<< solamentegli
orolo-gi di
dicembre >>, quando si"i"i;;;;
queste espressioni
dal
contesto éeila forma. Morf si è dedicato ad uno stu_dio
approfondito delle espressioni sul tipo di quelle utilizzrt.in'qu.rio
.rpË_rimenro ed ha constatuto
.h" ;;.-;;;
presentano
più
dificoltà dal punto divista
linguistico.La dificolfa
nasce.dunque, dalla situazion"
d'i"ri.m";-"nj
espressione.come <(
tutti
gli oroloii co_smuiti
in
dicembre >> div'iene,-ËiÀ,
quando deve entrare a f.ar paftedi
ario
mentazioni interne al sisiema
di
co'm.b.inazilni possibili
fra
< fabbricati in drcembre-
non fabbricatiin
dicem_ht. --
difettosi-
nonàii.rt*ili.
""-_
le a dire che la dificotta
,rr.. ,f f1"+
lo.cognitivo delle operazioni
fo*uii
d]cui necessita Ia risoluzione del proble_
ma. Si vede, dunque, che,
.orn"'plr-il
caso del plurale arabo, I,evoluzione sul piano lin_guisrico
è
stata difierentà Ja quella sul piano cognitivo, ma, nèfoii_mo caso,
le
difficoltà .ranodi
nrt.rr"specificamente. Iinguisticr,
r*..,'-n.ï
caso dell'implicazione, erse sono di na_
tura specificamente cognitiva,
f
due -esempiriferiti
sono dei casi eccezionalmente chiari.In
general", in- vece,il
fatto cognitivo e qiello iinnri_strco sono assai dificilmente dissùia_
bili,
esiste, infatti, una mescola"ii
iruelementi cognitivi ed elementi
di
unalingua specifica, particolarc.
La ;;;i;
del Piaget sarà allora utile, se,
in
que-sto insieme, entra una forte- comloo.
nente.cogniriva.
II
dosaggiodi
questacommistione
di
elementi-linguisiici e cognitivi non poffà, evidenteÀente, es_-sere valutato con 1o studio di una sola
lingua: è necessario
intrær.na.r.
aîf-le
ricerche compârârive* ;itïr;;
crrver.se per sapere se Ie difficoltà éhe appaiono specifiche non siano,
di
fatto, universali,o
se, al contrario,-delle dif_ficoltà, che
si
artribuivano'a
dei [.at_
tori
cggnitivi non siano,di
fatto, pro_prie
di
una data lingua.In r.uitâ ,.
uno, studro comparativo assai ampio qell'evoluztone dei pronomi relativi, per esempio, 4imostra che questa .vol,rzio_
ne è par-allela
in
rume lè fingue, si po- mà concludere senzanot.uj" iorribi
Iità
di
errore chei
principaiipi.bb;
che essa suscita sono
di
ordine cogni_tivo;
se, _al conffario, I,evoluzionË -è molto difierente, si potra p.nrur""t"
si ttatta di problemi ipecifiôamente lin- guistici. I'interesse per questo genere
di
studi è primordiale non soltaito daun punto di vista teorico, ma dal pun-
to di
vista delle sue conseguenze pe- d.agogiche_;e, a
questo prolosito, sa-rà utile che dei pedagogisti
di
diversalingua possano confrontare
le loro
e-sperienzf
in
materiae
stabilire insie- me quali sono.i
periodi critici perL
acqursrzlone
dr
questao
quella sffut_tura verbale per determinare con preci_
slone la natuta stessa delle dificoltà in_
contrate.
Gli
studiosi di psicolinguisti ca, invero, sono all'iniziôae*-st"A
comparativi di questo genere. "rl
aiour_
timenro
di H.
Sinclair, da qualcheTn_no,
si
dedicaa
questi,tudi,
"
CinË_vra, dove si puô usufruire di numerosi elementi
di
popolazione << straniera >>.Le ricercbe condotte a Gineura Queste - ricerche,
di
grande ampiezza, sono, altresl, ricerche-di grande-respi- fo, mai
loro resultatr non sono ancora molto numerosi.fo
parlerôdi
due ri- cerche efiettuate a Gnevra: Ia ricerca sulla trasformazione passivae
quella.più .recente, sulle reîazioni temporali (tesi
di E.
Ferreiro).E.
Femeiio ha portato a compimento uno studio deimgdi
di
espressione linguistica delle relazioni temporalifra i
due avveni_menti, limitandosi
a
qualche rclazio- 11,tlu
Ie.più
elementâri;il
rapportt d'ordine di succession. o âi ,im,riian.i_tà
fra
due avvenimenti qualsiasi.- Il
suo studio si riferisôe a fanciulli fuai
4 edi
10 anni.Linguirri;;;;;
gy.rqi. soggetti avevano
Ia
possibilità di utilizzarei
tre tipi di indiiatori tem_porali: I'ordine d,emissione delle pro_
posizioni che compongono l,enuncàto,
le
congiunzionie gli
avverbidi
tem_po,
i
tempi dei verbi, quando si devo-no produrre degli enunôiati che descri-
vono
gli
awenimenti presentiin
uncerto ofdine.
-.L'appaûzione progressiva dei ffe in- cljcatori e Ia loro interpretazione ulte- riore sono messi in luce soprattutto dal- l'esperienza di
prodazioni.t.
loriiJ"i-sce, in realtà, la parte principale di que- sta ricerca
e la
sola dellJ quale noi parleremo. Essa consistevain tre
do.mande con Ie quali si richiedeva al ra- gazzo di descrivere un'azione compiuta
8
davanti a
lui; le
tre domande miraro'no
ad ottenere: 1"la
descrizione ini- zialeo
spontanea dell'azione efiettua- ta:2"
nel casoin
cui la prima descri- zione non contenesse indicazioni di or- dine temporale, una descrizione com- parativa consistente nel presentare due èoppiedi
azioni identiche, ma varian- doil
rapporto temporale che passa dal-la
simultaneità alla successioneo
vi- ceversa; 3") la descrizione indotta, perla
quale 1o sperimentatore propone alMgazzo
di
produmeuna
nuova de- scrizione cominciando dal prendere at-to della seconda azione efrettuata. L'a- nalisi dei resultati è stata compiuta rag-
gruppando
i
ngazzinon
secondo laloro
età, main
funzionedel
livello dellaloro
capacità operativa,e,
que-st'ultimo, è stato determinato dalla ben nota prova del Piaget della < Conser- vazione dei liquidi >>. Sono stati man-
tenuti
cinque stadidi
questâ prova (NR,I',
R, f2, C,+
C/T),I
risultati ottenuti sono statii
se-guenti: al livello NR le descizioni sono composte di due proposizioni coordina- te
o
giustapposte,i
verbi sono al pas- sato prossimoe
I'ordine conisponde,in generale, a quello dei fatti stessi. Le coppie
di
azioni sono descrittein
ma-niera identica se
i
loro contenuti sonoidentici, qualunque sia
il
loro contenu-to
temporale.Al
livelloI'
si constataper i ne tipi
d'indicatori temporali studiatiun
passaggiodal
livello NR al livelloR; il
fatto più importante sitiferisce all'utilizzazione del tempo dei verbi quando si
ratta di
una simulta- neità con articolazione di durata:i
tem-pi
utilizzati sarebbero scelti piuttosto in funzione della disnibuzione dei con-torni
temporz,li dell'azione che della posizione del tempo dell'azione stessa.È al
livelloR
chesi
manifesta la svolta decisiva nell'evoluzione delle re-lazioni temporali. Questâ svolta consi- ste, dal punto di vista sintattico, in un passaggio dalla giustapposizione o coor- dinamento, alla subordinazione,
L'ordi
nedi
enunciazione delle proposaioni,a
questo livello, ha una funzione de- terminantel è assolutamente rigido (la prima proposizione enunciata descrivela
prima azionee il
ngazzo nega lapossibilità
di
cominciarela
sua descri-zione con
il
secondo awenimento) equesta rigidità indica che
la
relazionetemporale è otmai presa in consiCerazio- ne. Tuttavia, la rigidità accentua la dif- ficoltà
di
desctizione delle simultanei-tà e, nel caso delle successioni, se fa- cilita
la
descrizione iniziale, ptovoca, al contrario, degli insuccessi sistemati- ci al momento in cui si presentano del-le descrizioni indotte.
A
questo stadio, appare evidente chei
tempi dei verbi dipendono più dal modoin
cui si pre- senta I'azione che dal momentoin
cui si verifica.Il
livello L, conferma le dificoltà chesi presentano nel passaggio dalla coor- dinazione alla subordinazione, soprât-
tutto
nelle situazionidi
successione.Al
livello C,le
dificoltà delle qua-li
abbiamooru
parlato, tovano solu-zione:
il
rugazzo utilizza la subordina- zione temporale, sia con I'ordinedi
e-nunciazione, conforme all'ordine delle azioni, sia con l'ordine inverso.
In
guesto caso,il
Mgazzo usa un e- nunciato che comincia con una propo- sizione subordinataintrodotta
con<< prima che >>, oppure, pone la propo-
sizione subordinata
in
seconda posizio-ne
utilizzando I'espressione << dopoche >>. Per quanto si riferisce ai tempi
dei
verbi, incominciaad
elaborarei
<< tempi relativi >>
il
cui valore dipen-de dai legami che
si
stabiliscono fra essie gli altri
elementidel
sistema.Questa evoluzione, che è stata tlatteg- giata qui a grandi linee, è stata descrit' ta da
E.
Ferreiro facendo riferimento soprâttutto allo sviluppo cognitivo.Al
livello N.R.,il
segno cognitivo principale consiste nel non prendere in ionsiderazionei rapporti
temporali:ogni awenimento viene considerato co'
mt
indipendente e non come patte di un tutto.Al
livello R vengono presi in considerazionei mpporti
temporali,DOOUMENTAZIONE
ma si verifica un conflitto fra la simul- taneità della durata
di
due azioni e la disuguaglianza fuadi
esse; questo con-flitto era stato già notato dal Piaget in
< Lo sviluppo della nozione del tempo nel fanciullo >>,
in
questi termini: << la simultaneitàdiviene
inconfondibile quandosi
trattadi
movimentio
diazioni che hanno un ritmo diverso >>,
Al
livello Iz, la dificoltà di utilizzarc la struttura di subotdinazione è data, a sua volta, dalla dificoltà cognitiva di considerare uno dei due awenimenti in relazione temporale con l'alffo.E.
Ferreiro osserva tuttavia che le difficoltà incontrate non sono esclusiva- mente di carattere cognitivo; esse pos- sono essere anchedi
natuta sffettamen-te sintattica. Non di meno, questo pa- rallelismo nelle difficoltà è da atttibuir- si soprattutto a problemi di ordine co-
gnitivo. Ferreito dispone per questo di argomenti ricavati dalla sua stessa
ri'
ceica, fra
i
qualiil
fatto che, nel casodi risposte indotte, per esempio,
i
pro-cedinrenti utilizzati dai rugazzi
di
mi- nore età non erano di per sé scorretti:alle domande che si riferivano al mo- mento in cui un'azione era stata rc liz- zata, essi rispondevano tutti usando un awerbio
di
tempo; quello che manca- va loro erala capacità di scegliere que- sto awerbioin
funzione del suo signi- ficato.I
processi linguistici utilizzati dal rugazzô esistevano dunquefin
dai primi livelli e, nel corso dello sviluppo, non sono stati eliminati ma, al contra-rio, integrati
in
una classedi
risposteche
li
cômprende nell'insieme'Il
fat- tote decisivo per un'utilizzazione cot- retta sembra dunque essere l'organizza- zione cognitiva piuttosto che una sem- plice acquisizione linguistica; questo ti- po di interpretazione è confermato dal- l'evoluzione dell'utilizzazione dei tem-pi
dei verbi.In
realtàil
ragazzo che sitrova al livello C comincia a considera- re
i
difierenti tempi dei verbi come ele-menti
di un
sistema. Orail
sistemacompiuto dei tempi dei verbi non co- stituisce una combinazione completa,
DOCUMENTAZIONE
I
perché le norme sintattiche impongono una resrrizione delle combinaiioni ed
è
notevole constatâre cheil
ragazzosembra ignorare queste notme e" che
egli crea delle nuove combinazioni sen- za poterc ancora determinare quali sia-
no accettabili
e
quali no.eui
ancoraun-a volta, sembra che ci si
irovi
alli
vello cognitivo piurtosro che al livelio linguistico, cioè che la spiegazione del fenomeno vada ricercata- al-livello co- gnitivo.
Quando 1o studio si riferisce ad
wa
sola lingua puô resrare
"n
dubbià sulËrnterprerazioni che
noi
abbiamo dato del fenomeno; delle ricerche;lhï;_
gua inglese, condotte da E. Cladc con- fermano, tuttavia, I'importanza dei fat- tori cognitivi nell'evoluzione delle rela_
zioni temporali mettendo
in
evidenzala
similitudine dell,evoluzione,f,2^*?07").,
<< sPingere>
(dal56
al- ,fy2),.
e, rnïrne << seguire>
(dal ZZal 6-9%o
).
D'altra parte,in tutti i
casi.le frasi reversibili sono le più dificili.
vengono- poi,
in
ordinedi
àifficoltà. lé intermediarie ed infine Ie non*"*ri_
bili. Questi due fattori f
tip" ai--'"f-
tipo
di
frase)-non,ono
i'.rpr.rriJn-Jctr uno stesso fenomeno, ma si combi_
nâno rra di loro per determinare
il
lia_do.d.i dificolta dèile fruri
parrirr..-f.i-
ché
il
verbo <( rompere o É,.rpr. li,r-
scrto più facile ad usarsi che
sli
attri non reversibili? perchéil
u"rbou,.-
cuit:, ?..È pjù difficile degli altri non ,À-
versrbru/ perché c,è una gemrchia fta gli alni me verbi
in
seguiio,ll; qr;i;
si. verifica che << rovesci"are
o
èpi,i-ir-
cile ad usarsi che << lavare >>, e q,iest,ul- timo.è niù facile
di
<spin!er.';t-p;
saperlo gli Autori si sono,
;; ;;; ;
te, dedicati allo studio della situazàne dr,un tipo d,azione che viene indicata dalle dlverse
.frasi, e, d,altra pafte, â uno studro delle norme puramente lin_
g-uistiche alle quali obbedisc;;;
q;;;r;
verbt.
Per cià che si riferisce alle norme di carattefe semantico, si è potuto notare cfie la trasformazione al passivo è con- dizionata da certe r.rrrirïoni,'
Io; Ë;
esempio,
il
verbo <( avere o,Ciu"ni'h,
unâ vettura.... Una vettura è posseduta
{a. Gianni. Cosruzione
I iin"rrir"l
Gianni
si
lava....Egli è l;;;;;"à;
Gianni.
dai corrispoldgnri verbi francesi, ma la gerafchla delle risposte corrette è la stessa con delle percèntuali
di ;iilr;
esâtte che non differiscono mai
pit
det7To
dalle. percentualiorr"n"*--iùii
espcrimenti sulla lingua
f.un..r..
---o---tcco dunque riassunta ed illustrata con gti esempi citati Ia posizione della scuola ginevrina sull'argomento che mi è stato chiesto di preseirtare, uul. u d-i_
re lo. svrluppo operativo,
lo
svilupDov€rbale e la loro interazione.
È
chiaro cheIo
scopo delle,i".r"ÀË-rÇr;'iï;
strate.e
di
conseguenrui ,iruliuii
prË-sentati, sono assai lontani dalla
Àutlrà
specifica
di
cuisi
occupa questo Sim- posig; tuttaviaa
porribite"1,.
.lrTistudr. teofici attualmente
in
corso af_rrontrno degli argomenti vicini, Der cer_
ti
aspeti, all,apprendimento dËila let- tura.ln
realtà, I'apprendimento della lettura come anche quello della scrit_tura è,.per
il
fanciuilà,h
prima o."ï_sione di _considerare
iri ,"ri.r"
,irt"_matica.gli- enunciati della
r""
tingounon più soltanto come un mezzo
di'ci
municazione ma, altresl,
"or"
,rn- àn_getto
di
conoscenza sul-quale egli àË-ve
efiettuare dererminatËop.riri*i.
Questa evoluzione che pate
âdt,;ilt_
zazione della lingua come mezzo di comuntcazrone per anivafe a una con_
cezion_e della Iingua stessa considera_
ta, nello stesso tempo, come mezzo di comunicazione ed oggetto di conoscen_
za, è attualmente studiata da
L
paoan_dropoulou
in
quello che egli;hil;
lo
studiodel
metalingrruggio,l.e ricerche sulla trasformazione del verbo da attivo
in
passivo mosffanà.anch'esse, I'importante funziorre -à.i lattori cognitivi. Noi parleremo soltan_
t9, Fjr. questa ricerca, della parte che sl Jrterlsce aIIa comprensione. Sinclair e Ferreiro domandano al fanciullo (in
età .dai
4
ai.7
anni) di
formar.d"ll.
Tq.l ql
passtvo, per esempio:la
bot_t€Ira è rovesciata dal mgazzo, Cinque verbi sono stati scelfi: rompere, rove_
sciare, Tavare, spingere
e
sèzuiie. Le trasi,erano-di tretipi
difierenii:1)
re_versrbili: 1I ragazzo
è
lavato dalla ru_gazzina;
2)
intermediarie:il
taga?zoè gerta-to_ a tefta dalla vettura;
linon
reversibili:
il
bastoneè rotto
aâl ià-gazzo.
..
Tutte le frasi nelle quali compariva il.v_erbo << rompere )> non efano fever_sibili, quelle
-nelle quali compariva
il
verb-o < seguire >> erano reveisibili e
quelle con
i
tre verbi rimanend com- prendevanoi ue
diversitipi. f
,iruï- tati mostrano un,evoluzion" urrui"Àiu_
ta
in
funzione dell'età dei sinsoli sÀ;_getti e. dei singoli verbi.
Il
vJrbo ch"e oa _mrglor riuscita è
<< rompere >(l00Vo a rume le età), poi u roi.rcia_
re >> (dall'85
al
96yoj; i.t*àÀ, iJi
. Queste -difierenti notme sintattiche riflettono forse Ie di{ferenze semandche
oI r^elaztone
frâ
<< agente >>e
<< pazien- te >?In
certi casi sl, main aliri
no, ma, aJ contrario,i
divârsi tipi al azionridescritti spiegano sempre
ia
gerurchiao€lre flsposte. La spiegazione di questi risultati si riferirebbe dunque, di'nuo_
vo, _piuttosto al fattore cognitivo che a
quello linguistico. Questa'ipotesi viene contermata
in
maniera chiarissima dai risultati della stessa ricerca fatta sulia Iingua inglese; qui le norme sintattiche generatedai
verbi dilferiscono netta- mente,in
certi casi, da quelle imposteLo studio del metalinguaggio
Questa ricerca
è
cenffata sulla pa-rola, un'unità linguistica ,rn po.o uibi- trarla, come è noto ma, cefto,
la
più riconoscibile. Essa tentadi ,.ooiit.
fru