A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
B RUNO F ORTE
Sul problema ergodico ristretto nella statistica dei sistemi olonomi
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 13, n
o1 (1959), p. 1-11
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NELLA STATISTICA DEI SISTEMI OLONOMI
di
BRUNO
FORTE(Pisa)
1. - PREMESSE. Si consideri un sistema olonomo a~d n
gradi
dilibertà,
il cui
generico
stato sipuò quindi
supporreassegnato
dai valori di unan-pla
di coordinate
lagrangiane (q, , ... , qn)
e daicorrispondenti
momenti cinetici(~1~·..~~’Jn~..
Sia il
luogo
deipunti
co ==(~1 ,
... , qn , p1 , ... , dellospazio
~2ndelle
2n-ple
di numerireali,
cuicorrispondono
statipossibili
per il sistema in esame. Il moto diquest’ultimo
si suppongapoi
caratterizzato dalle clas- sicheequazioni
di Hamilton[1] :
Sulla funzione
H,
hamiltoniana del datosistema,
si formulino le se-guenti ipotesi :
’a)
che siaindipendente
daltempo esplicito,
b)
che sia di classe C’ inS~ ,
sia cioè definita e continua in il in-sieme alle sue derivate
prime.
In virtù di
queste ipotesi
vale per ilproblema
diCauchy
relativo alsistema
(1-1)
un teorema di esistenza ed unicità dellasoluzione ;
con ciò adogni punto
w E Q ed incorrispondenza
adogni
valore della variabile tem-porale t
viene ad essere associato uno ed un solpunto
= che individua lo stato del sistemaall’istante t,
y nel moto relativo allo stato iniziale caratterizzato in D dalpunto
w .Si
supporrà
infine che perogni
valore di t nell’intervallo+ 00)
cotappartenga
adil,
che cioè Q sia invariante per tutte le trasformazioni1. Annali della Scuola Norm. Piaa
biunivoche e continue
Tt
sopra considerate ovvero,equivalentemente,
che~ sia
luogo
di traiettoriecomplete.
Sia una
generica
funzione definita e sommabile in Q e sia:1
la sua 1nedia in
fase o
statisticarispetto alla
funzione di distribuzione M(co) (1)
e relativa all’insieme Q.È
classicamente noto[2]
che uno deiproblemi
basilari della meccanica statistica èquello
di riconoscerequale
relazione possa intercorrere tra la media infase,
definita dalla(1-2),
e la mediatemporale
definita dalla relazione :quando
tale limite esista finito.Il
problema citato,
comunemente noto comeproblema ergodico,
è statorisolto nella forma
seguente :
1)
si èprovato
che perogni funzione f(w)
clefinita e sommabile inS~
esiste, finito,
il limitein
corrispondenza
aquasi
tutte(2)
le traiettorie di D[3].
Sipuò
cos defi- nire perogni
siffatta la mediatemporale.
(1) che, per la richiesta invarianza della media statistica rispetto al gruppo di tra- sformazioni
T~,
dovrà essere un integrale del sistema (1-1).(2) cioè a meno di un insieme
Do
di traiettorie complete per il quale sia :2) nella
ipotesi
che il gruppo abeliano G delle trasformazioni Ttgoda ~
della transitività metrica
(3)
si è dimostrato inoltre(teorema ergodico
-
di D. G. Birkhoff
[4])
che tra la mediatemporale f
e la media in fase.f
sussiste lasemplice
relazione dieguaglianza f = , f ,
incorrispondenza
aquasi
tutte le traiettorie di D(2).
A
proposito
diquest’ultimo
risultato è bene ricordare che la transiti- vità metrica di G è condizione necessaria esufficiente perchè
la media tem-porale
di funzione definita e sommabile in ,S~ abbia lo stesso va-lore in
corrispondenza
aquasi
tutte le traiettorie inQ,
risultandoquindi eguale
alla sua media in fase[5].
L’ipotesi
di transitivitàmetrica,
con laquale
ilproblema ergodico
èstato
risolto,
traduce unaproprietà
poco comune e comunque difficile da verificare. Ciò risulta e dallacomplessità degli esempi
di sistemi per iquali esiste,
nelrispettivo spazio
dellefasi,
nn insieme invariante che soddisfaa tale
ipotesi,
e dalla circostanza che per sistemi moltosemplici, quale
l’o-scillatore
elementare,
non èpossibile
trovare uninsieme, luogo
di traiettoriecomplete
delrispettivo punto rappresentativo,
che lasoddisfi,
ad eccezionedel caso
particolare
in cui S~ coincida con una delle traiettorie{l3], [6]).
Il carattere restrittivo della
proprietà
inquestione
è tuttavialargamente compensato
dal fatto che la transitività metrica assicural’eguaglianza
dellemedie
temporali
alle medie in fase perogni
funzione sommabile equindi
per una classe di funzioni assai
ampia rispetto agli scopi
della meccanica statistica. Sipuò
anzi affermare che per non volere limitare la classe delle.. -
funzioni per le
quali valga l’eguaglianza f = f
sigiunge
a dare una condi-zione necessaria e sufficiente cos restrittiva.
Utile ed
opportuno
si manifesta aquesto punto
unsuggerimento
diP. G. Bordoni
(4),
che induce aprendere
in considerazione la classe delle funzioni definite e sommabili in S~ e funzionalmentedipendenti
dauna data funzione
f (co) ,
pure definita e sommabile inQ,
e a risolverequindi
ilproblema ergodico
nell’ ambitopiù
ristrettorappresentato
daquesta
classe di funzioni. Taleproblema,
che chiameremoproble1na ei-godico
ristretto
(alla
classe9ý),
si traduce nella ricerca di condizioni almeno suffi- cienti sulla funzionegeneratrice f (co)
della classeJf
atte ad assicurare la(~) con ciò intendendosi che tutti i sottoinsiemi di S~ invarianti per le trasforma- zioni
T,
abbiano come misura relativa a quella di Q, 0 c> 1 . Questa ipotesi è del tutto identica a quella che alcuni autori chiamano irriducibilità metrica dell’insieme inva- riante Q.(4) lavoro in corso di pubblicazione.
eguaglianza :
Nel
presente
lavoro ci si propone di indicare una condizione sufficiente per la validità del teoremaergodico
nelproblema ristretto ;
teoremache,
con tale
ipotesi,
verrà dimostratonel §
2. Ci si preoccupapoi, nel § 3,
diillustrare il
significato
meccanico di detta condizione. Essa verràquindi esaminata,
semprenel § 3,
alla luce della condizionenecessaria,
formulatada P. G. Bordoni
(4),
per la validità della(1-4)
nelproblema
ristretto. Ver-ranno anche
posti
in risaltoquei
casiparticolari
neiquali
la condizionesufficiente,
formulata nel§ 2,
risulta anche necessaria alla validità del teo-rema
ergodico (5).
2. - CONDIZIONE SUFFICIENTE PER LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA ERGODICO RISTRETTO AD UNA CLASSE DI FUNZIONI
9y.
Siaf (w)
una fun-zione definita in Q e tale che :
a)
detta(H , f )
la suaparentesi
diPoisson (6),
la suareciproca
sia una funzione definita in S~ ed ivi
di
classe L2.Indicati
poi
1 yrispettivamente,
l’estremo inferiore e l’estre-mo
superiore
della data funzionef (w),
si supponga ancora che :b)
essa assuma in Q tutti i valoricompresi
tra r1 e r9 ? cioè defini-sca una
applicazione
di Q sull’intervallo(n1,
dellospazio
Rl dei numeri reali.Si considerino
quindi gli
insiemiyY1
e deipunti (7)
di Weierstrassrelativi, rispettivamente,
al suo estremoinferiore ii,
ed al suoestremo
superiore q2 ;
alla(a)
e(b)
siaggiunga, inoltre, l’ipotesi
che :c)
il gruppo continuo di trasformazioniTt,
caratterizzato dalle solu- zioni del sistema diequazioni (1-1),
subordini su e,rispettivamente,
su.un gruppo discreto di
trasformazioni,
che verrannoqui
indicate conTn
eT~.
Leprime Tnl,
yoperando
suW~ ~
associano algenerico
suopunto
W1Jl la
totalità,,
peripotesi
discreta(numero
finito o infinitànumerabile),
(5) nei quali casi figura,, ad esempio, l’oscillatore elementare.
(6) definita, come al solito, dalla relazione :
(7) appartenenti a S o alla sua frontiera, potendo Q essere aperto.
delle successive
posizioni occupate
inWt
daquell’elemento rappresentativo
dello stato del sistema in esame che allo istante t = 0
fii
trova in ana-logamente
le secondeT~
9 che operano su associano algenerico
suopunto
la totalità delle successiveposizioni occupate
inW2
daquell’ele-
mento che all’istante iniziale si trova in Si
supporrà cioè,
inbreve,
che
quasi
tutte le traiettorie in ,~ abbiano un numero finito o una infinità numerabile dipunti
in comune conW1
e1V2, rispettivamente.
Sisupporrà
infine n -
+
co per almeno uno dei duegruppi
discreti e(8).
Si consideri
quindi
la totalitài%
delle funzioni pf funzionalmentedipendenti dalla f(w)
e, cometali,
definite nell’intervallo(’YJ1’ r2)
ed ividi classe L2
(9).
Si intendequi
provare perogni
funzione(co)
E7f
il se-guente
teoremaergodico
individuale :TEOREMA : Nella
ipotesi
che siala media
temporale
diogni
funzione cpj(co)
E èeguale
perquasi
tutte letraiettorie in S~ e si
identifica,
di conseguenza[5],
con la sua media in fase.Per
provarlo
si fissi l’attenzioné sulgenerico
elemento m che all’ istantet = 0 si trovi in Siano t’ e t" due istanti successivi relativi al tran- sito di tale
elemento, rispettivamente,
perWl
eW2 ; posto :
in virtù del teorema di
integrazione
per sostituzione di De Vallée Poussin[7],
certamente valido per leipotesi
formulate sulle funzioni qJj(co) (’o),
si ha :(8) questa condizione equivalente all’imporre ai successivi istanti di transito dell’ele- mento co per W1 (o "2) di essere una infinità
numerabi e t7 con t n 1
- + oo per n - + oo , puòessere sostituita con una ipotesi meno restrittiva ; questa consiste nel supporre che comun- que si fissi un istante t’ si possa trovare un valore, finito o meno, t’ del tempo t, con
i t’ ~ ~ ~ t’ ~ ,
in corrispondenza al quale l’elemento co transita per Wi ( JJTz) .(9) il che assicurerà l’integrabilità del prodotto sull’intervallo (li, (H ,1)
(so) cfr. la nota (’).
Detto t,’L
l’istante dell’n-simo transito dell’elemento considerato perW2 (11),
si consideri ora la media
temporale
della
generica
funzione wf((1))
relativa alla sua traiettoria e all’intervallo ditempo (09 tn ) . L’integrale
chefigura
nellaespressione
di tale media sipuò riguardare
come somma dipiù integrali
deltipo
ove
L1 ti
è 1’intervallo ditempo,
contenuto in(o, t?í ) ,
che intercorre tra due successivi istanti di transito dell’elemento w perW1
e Perla (2-2)
si avràperciò :
valendo il segno
superiore
se nell’intervallo ditempo A ti
l’elemento co par- tendo da unpunto
diW1 perviene
in unpunto
di il segno inferiore in caso contrario. Se si indica allora con mn la differenza tra il numero di volte che l’elemento considerato passa, nell’intervallo ditempo (o, tn’’) ,
dal-l’insieme
W1
aW2
e il numero di volte che nel medesimo intervallo ditempo
passa daW2
aW,
si avràperciò :
e
quindi :
(11) Si suppone qui, per maggiore chiarezza, che gli istanti successivi nei quali l’ele-
mento ro transita
per
W2 siano una infinità numerabile , ovvie risultano le modifiche daapportare al procedimento dimostrativo nella ipotesi che ciò si verifichi solo per quanto
concerne gli istanti di transito per 7F~ . ’
D’altra
parte
per la funzionecpj
= 1 ovunque inQ,
funzione certamenteappartenente
alla classe sopraconsiderata,
in base alla(2-7)
è :e da
questa
risulta :da cui in definitiva si ha :
Dalla esistenza del limite
(12) :
segue che esso non
può
cheeguagliare
il valoredell’integrale
a secondomembro della
(2-9)
ed essere di conseguenzaindipendente
dalla traiettoria dell’elemento cui si riferisce tale limite e ilprimo
membro della(2-9).
Ciò rende
acquisito
il teoremaergodico
sopra enunciato. Per la discussione delsignificato
e dellaportata
delleipotesi
per esso formulate si rinvia alsuccessivo §
3. ,3. - BREVE ESAME DELLE IPOTESI RELATIVE AL 1’EOREMA ERGODICO NEL PROBLEMA RISTRETTO. Detto 1 il
generico
insieme misurabile nell’in- tervallo(r1’
riconosciamo intanto che leipotesi (a), (b), (c)
e(i)
del pa-(i2) vedi quanto detto all’ottavo capoverso dal j 1, e, specificatamente la citazione [3].
ragrafo precedente,
sullequali vogliamo
fermare la nostraattenzione, impli-
cano la
seguente proprietà :
’
Non si
può
trovare1)
un sottoinsieme misurabile I dell’intervallo(r¡1’ r¡2)’
2)
un sottoinsieme invariante(13)
Q’ in Q di misurapositiva,
tali che
1’)
sia vuota l’intersezione di ,~’ conl’immagine WI
dell’insieme I per il tramite dellaf -1 (14),
2’)
siapositiva
la misura diIVI .
Infatti le
ipotesi
anzidette assicurano che la mediatemporale
della par- ticolare funzione della classe9ý
cos definita :per per
ha il medesimo valore in
corrispondenza
aquasi
tutte le traiettorie in S~ . Tale valore coincide conquello assunto,
incorrispondenza
all’insiemeI,
dalla funzione °di insieme :
e, per la sua
indÌpentlenza
dallasingola
traiettoria incorrispondenza
allaquale
è calcolato[5],
si identifica con la media in fase della funzione5j (co)
considerata e
quindi
con ilrapporto
tra l’estensione diWI
equella
di ~.D’altra
parte
l’esistenzaWi,
ove~I (m)
valeO
y di un sottoinsieme invariante di misurapositiva implica
laeguaglianza
a zero delle medie tem-porali
di detta funzione incorrispondenza
a tutte le traiettorie di un sotto- insieme di ,~(S~’)
di misurapositiva
equindi
la esistenza di un insieme ditraiettorie
(D’)~
di misurapositiva,
relativamente allequali
la mediatempo-
rale di una funzione della classe
9ý
non coincide con la media infase ; ciò,
perquanto stabilito,
è assurdo.(13) cioè luogo di traiettorie complete.
(14) luogo dei punti w in Q per i quali è f (00) E I .
(15) che è una misura di probabilità definita sull’anello dei sottoinsiemi
W I
di il, immagini di sottoinsiemi misurabili I dell’intervallo (r¡~’ YJ2) .Come si vede dalla
dimostrazione,
laproprietà
enunciata è una diretta conseguenza della validità di un teoremaergodico
ed èperciò,
come del re-sto ha anche riconosciuto P. G. Bordoni
(4),
una condizione necessaria perquest’ultimo (16) ;
essa èquindi
una conseguenza indiretta delleipotesi (a), (b), (c)
e(i).
Sipuò
tuttavia osservare che tale condizione necessaria è unadiretta conseguenza di dette
ipotesi
e,specificatamente,
diquella (la (c))
ri-guardante
il gruppo delle trasformazioniT, quando
sipostuli, ulteriormente,
la continuità della
generatrice
della classe7f,
in tutti ipunti
di S~
salvo,
alpiù,
neipunti
di~v.
eW2. Infatti,
in tale caso, la funzionegeneratrice f(Wt), pensata
come funzione deltempo
incorrispondenza
allagenerica
traiettoria rdi Q,
y per le ammesseipotesi
diregolarità
del motoin esame
(16),
è continua in tale variabile(esclusi
alpiù quei
valori di tper i
quali
sia Wt EW1
ovvero Wt EW2 )
equindi
assume tutti i valori com-presi
nell’intervallo(~1 , ’YJ2);
diqui
l’asserto.D’altra
parte
detteipotesi
ed inparticolare
la(i)
sono sufficienti ma non necessarie per la validità di un teoremaergodico
individuale nel pro- blema inquestione ;
si possono dare infattiesempi
di sistemi e di classi difunzioni
9~f
per iquali
pur non essendo soddisfatte alcune di detteipotesi
sussiste
l’eguaglianza
delle medietemporali
alle medie in fase(17).
Questa circostanza,
seppurelimita,
come c’era del resto daattendersi,
la
portata
dei risultaticonseguiti,
non ne intaccal’utilità, poichè
le condi-zioni
imposte
e inparticolare
la(i)
sono di facileapplicabilità
per la deter-minazione,
incorrispondenza
ad un dato sistemameccanico,
di classi di fun-zioni per le
quali
le medietemporali
coincidano con lerispettive
medie infase. Non si
può poi
trascurare ilsignificato
fisico della condizione(i),
dalquale, peraltro,
ha presospunto
ilpresente lavoro,
anche se nel tradurlo nonsi
può
evitare di far uso di unlinguaggio
non del tuttoortodosso ;
per ri- conoscere talesignificato
si notiche,
sottoipotesi
di sufficienteregolarità
della funzione
generatrice gli
insiemiW~
deipunti
di S~ per iquali
è
f (co)
= ii sonoipersuperficie (regolari)
in~~
dette allora equelle
tra taliipersuperficie
che sonocaratterizzate, rispettivamente,
dai va-lori q
e n+ 4q
dellaf (w), poichè
per essa ed incorrispondenza
alla gene- rica traiettoria e al suogenerico punto
è :1’6) vedi il paragrafo introduttivo 1.
(17) che possono, tra 1’altro, facilmente essere dedotti prendendo in considerazione uno
degli esempi di sistemi [8] per i quali il gruppo continuo di trasformazioni
Z’t
gode dellatransitività metrica e, in relazione con esso, una per la quale sia
1/(H-1 f) q
la transitività metrica assicurerà l’eguaglianza delle medie temporali alle medie in fase per le funzione pur non essendo soddisfatta la ipotesi (i).
la
quantità :
rappresenta,
a meno del fattoreL1r¡
e a meno di infinitesimisuperiore, quando
sia calcolata in
corrispondenza
algenerico punto
di-y-,
17 iltempo impiegato
dal
punto rappresentativo
dello stato delsistema,
apartire
dall’istante in cui occupa tale ,posizione
su-Y- , ’7
r perpervenire
su¿-+ A
5 ingenerale
dettotempo dipenderà
dallaparticolare posizione
dipartenza
scelta su¿-,
y varieràcioè da traiettoria a traiettoria in
S~ ;
per leipotesi (i),
essendo co-stante su
~-,
y esso avrà lo stesso valore incorrispondenza
alle diverse tra-iettorie che traversano la
ipersuperficie
r
Proprio
ilsignificato
fisico della condizione(i)
pone in luce come essa possa essere oltrechè sufficiente anche necessaria alla validità di un teoremaergodico
in taluni casiparticolari.
Si
consideri,
adesempio,
un sistema per ilquale
tutte le soluzioni dellecorrispondenti equazioni
hamiltoniane(1-1)
sonoperiodiche
e dieguale
pe- riodo(18)
e ci si limiti aquelle
funzionigeneratrici f (co)
per lequali
le tra-sformazioni subordinate dalle
Tt
sullecorrispondenti
varietàZq (luogo
deipunti
w E S~ per iquali è j (w)
_~)
si riducono allaidentità ;
in tal caso lacondizione
(i)
è necessaria perl’eguaglianza
delle medietemporali
alla me-dia in fase per
ogni
funzione Cfj(w)
E~f .
Per riconoscerlo si fissi l’attenzionesu una
qualunque
di talivarietà,
sia essa¿a;
siapoi -yb
una seconda di dette varietà relativa ad un valore b della data funzionef (c~) .
Si con-sideri
quindi
la funzionebf (co)
EJf
cos definita :eguale
a 1 neipunti
dellaregione
delimitata da da-yb
e dalla frontiera di yeguale
a 0 altrove.Sia ora A un
punto,
del restogenerico,
di¿a
eFA
la traiettoria che passa per esso, si indichipoi
con B ilpunto
in cuiquesta
traiettoria incontra la varietà Distinto infine con r ilperiodo
del moto in esame, la mediatemporale
dellaparticolare
funzioneconsiderata,
calcolata incorrispon-
denza alla traiettoria y è data dalla relazione :
e
rappresenta
ilrapporto
tra iltempo
di permanenza delpunto
rappresen- tativo del moto in esame nellaregione
sopracaratterizzata,
ove~ó~ (c~)
è~
eguale a 1 ~
e ilperiodo
del moto stesso.(18) come è nel caso di un oscillatore elementare.
Se si ammette
l’eguaglianza
delle medietemporali
diogni
funzioneqJj E alla
rispettiva
media in fase perquasi tutté
le traiettorie inS~ ,
se ne deduce in
particolare
che il valoredell’integrale :
e
quindi, applicando
il teorema dellamedia,
tlellaquantità :
è
indipendente
dallaparticolare
traiettoriaprescelta
equindi
dalpunto A
su Si ha cos che , cioè il valore medio della funzione su
) (H , f)
rispetto
alla funzione nondipende
dalpunto A ;
1’arbitra,rietà che vi è nella scelta del secondo valore b della funzionegeneratrice f’ (cv)
equindi
della varietà
¿b
assicurapoi
cheproprio
nondipende
dalpunto
A(H, f)
e
quindi
assume lo stesso valore incorrispondenza
algenerico punto
diZa ;
di
qui
la necessarietà della condizione(i).
NOTA BIBLIOGRAFICA
[1] -
T. LEVI-CIVITA e U. AMALDI : Lezioni di Meccanica Razionale, Zanichelli, Bologna (1951).[2] -
D. G. BIRKHOFF: Recent contribution to the ergodic theory, Nat. Acad. Sci. Proc., vol.18, pp. 279-282 (mar. 1932), in col]. con B. O. Koopman.
D. G. BIRKHOFF : Probability and physical systems, Bull. Amer. Math Soc., vol. 38,
pp. 361-379, (Giu. 1932).
[3] - E. HOPF : Ergodentheorie, Ergebnisse der Math., Springer Verlag, Berlino (1937).
[4] .
D. G. BIRKHOFF : Proof of the ergodic theorem, Nat. Acad. Sci. Proc., vol. 17, pp. 650-655, (die. 1931).
[5] -
A. I. KHINTCHIN : Mathematical foundations of statistica Mechanics, Dover Publ. Inc.Co., New York (1949).
[6] - A. C. ZAANEN : An introduction to the theory of integration, North-Holland Publ. Co.,
Amsterdam (1958).
[7] - L. TONELLI: Fondamenti di calcolo delle variazioni, Zanichelli, Bologna (1921).
[8] - D. G. BIRKHOFF : What is the ergodic theorem