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Osservazioni sui lemmi sincerus e sinceritas nei testi patristici e medievali

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Academic year: 2021

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O S S E R V A Z I O N I S U I L E M M I

SINCERUS E SINCERITAS

N E I T E S T I P A T R I S T I C I E M E D I E V A L I 1. P r e m e s s a : il p r o b l e m a della s i n c e r i t à in prospettiva lessicografica Il sostantivo « s i n c e r i t à » e l'aggettivo « s i n c e r o » s o n o m o l t o frequenti n e l l ' u s o c o m u n e della lingua italiana, e s o n o p r e s e n t i , con variazioni grafiche, anche nelle altre lingue n e o l a t i n e e n e l l a lingua inglese. L a sincerità consiste nella disponibilità del s o g g e t t o a c o m u n i c a r e agli altri la propria interiorità : la virtù della sincerità i m p o n e di non occultare la verità su se stessi, sulle p r o p r i e c o n v i n -zioni, sulle proprie i n t e n z i o n il. Spesso, sia n e l l ' u s o q u o t i d i a n o sia da parte degli s t u d i o s i2, la sincerità viene intesa c o m e e q u i v a l e n t e alla veracità, cioè alla virtù che consiste nel p r o p o n i m e n t o di c o m u n i c a r e s e m p r e la verità (o a l m e n o q u a n t o si ritiene e s s e r e

1. Trovo molto chiare le definizioni proposte negli scorsi decenni da alcuni studiosi francesi. Gabriel Dromard ha definito la sincerità «une manière d'être en vertu de laquelle nous portons à notre connaissance personnelle comme à celle d'autrui des représentations adéquates de nos réalités intérieures» (Essai sur la sincérité, «Bibliothèque de philosophie contemporaine», Alcan, Paris 1911, p. 8). Per Emil Baudin la sincerità è «la vertu qui consiste à dire partout et toujours la vérité sur nos actes, nos intentions et nos sentiments, et d'une manière générale sur tout ce qui nous concerne» (Cours de Philosophie. Morale, J. de Gigord, Paris 1936, p. 276). Per Régis Jolivet, infine, la sincerità è una « qualité morale consistant à être au dehors, dans les paroles et dans les actes, tel que l'on est intérieurement» (Vocabulaire de la philo-sophie. Suivi d'un Tableau Historique des Ecoles de Philosophie, Vitte, Paris-Lyon 19513, p. 169; Jolivet ha scritto anche un fondamentale Essai sur le problème et les conditions de la sincérité, «Problèmes et Doctrines» 1, Vitte, Paris-Lyon 1950).

2. Per esempio Vladimir Jankélévitch in Les vertus et l'amour (= Traité des vertus II), vol. I, Flammarion, s.l. 1986.

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tale) : s a r e b b e d u n q u e sincero chi intende dire la verità ed evitare la m e n z o g n a . L a sincerità deve essere invece presentata c o m e un tipo p a r t i c o l a r e di veracità : non ha infatti come o g g e t t o la verità di u n e n u n c i a t o qualsiasi, m a la verità di un enunciato riguardante il soggetto e n u n c i a n t e m e d e s i m o (la ve ritas de se ipso). Se la vera-cità si c o n t r a p p o n e alla m e n z o g n a , la sincerità si c o n t r a p p o n e più p r o p r i a m e n t e a l l ' i p o c r i s i a , all'atteggiamento di chi vuol far credere, su se stesso, q u a l c o s a di diverso dal reale, di chi cerca di spacciare c o m e verità lafalsitas de se ipso.

L a c o n f u s i o n e tra la sincerità intesa c o m e sinonimo della vera-cità e la sincerità intesa nel suo significato più ristretto e proprio p u ò r e n d e r e difficile affrontarne lo studio da u n p u n t o di vista c o n c e t t u a l e . S e p o i il p r o b l e m a viene affrontato nei suoi aspetti t e r m i n o l o g i c i , s o r g o n o le m o l t e difficoltà che s o n o inevitabili in o g n i a p p r o c c i o di tipo lessicografico : concetti e p a r o l e , soprattutto q u a n d o si p r e n d o n o in c o n s i d e r a z i o n e più lingue in senso diacro-n i c o e/o s i diacro-n c r o diacro-n i c o , diacro-n o diacro-n si c o r r i s p o diacro-n d o diacro-n o mai idiacro-n m o d o biudiacro-nivoco, così c h e o g n i c o n c e t t o si esprima con un solo t e r m i n e , ed ogni t e r m i n e a b b i a u n solo significato, e quindi ogni concetto deve essere a n a l i z z a t o attraverso molti l e m m i o sintagmi.

A l c u n i studiosi, c h e h a n n o affrontato il p r o b l e m a della sincerità in u n a prospettiva p r e v a l e n t e m e n t e storico-letteraria, l ' h a n n o p r e s e n t a t a c o m e u n a virtù tipicamente moderna, in q u a l c h e m o d o legata al s o g g e t t i v i s m o c h e si i m p o r r e b b e a partire dal X V I secolo e c h e c u l m i n e r e b b e nel p e r i o d o c o m p r e s o tra R o u s s e a u e l'inizio del X X s e c o l o : in tale p e r i o d o si sarebbe evidenziato un vero « culto della sincerità », assurta a criterio estetico d o m i n a n t e , tale d a far g i u d i c a r e del valore di u n ' o p e r a artistico-letteraria n o n più sulla b a s e di criteri formali, m a sulla b a s e della sincerità dello scrit-tore o d e l l ' a r t i s t a , c h e nella sua opera avrebbe dato espressione alla sua vita interiore, nei suoi contenuti a n c h e d e t e r i o r i3. C h e il « c u l t o della s i n c e r i t à » p o s s a legarsi ad un certo soggettivismo o addirit-tura n a r c i s i s m o m o d e r n o p u ò essere p l a u s i b i l e ; che però il p r o b l e m a d e l l a sincerità sia stato estraneo a l l ' e p o c a antica e m e d i e

-3. Cfr. soprattutto Henri Peyre: Literature and sincerity, «Yale Romanie Studies. 2n d series » 9, Yale University Press, New Haven 19692; Herbert Read: The cult of sincerity, The Hudson Review 21 (1968) 53-74, e Lionel Trilling: Sincerity and authenticity, Oxford University Press, London 1972.

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vale non sarebbe a m m i s s i b i l e : sia nel senso lato di veracità, contrapposta alla m e n z o g n a , sia nel suo senso più p r o p r i o e ristretto, in opposizione all'ipocrisia, la virtù della sincerità era senz'altro presente al pensiero antico e medievale. Si tratta p e r ò di capire meglio c o m e veniva espresso, presso gli antichi e i m e d i e -vali, quello che noi m o d e r n i c h i a m i a m o spesso « s i n c e r i t à » .

L e difficoltà sorgono dall'origine stessa dei t e r m i n i : il l e m m a latino sincerus, e gli altri l e m m i della famiglia -sincer-, significano originariamente integrità, in senso fisico p r i m a c h e figurato ; a n c h e se un significato m o r a l e si sviluppa presto, n o n è m a i d o m i n a n t e nella latinità pagana. In epoca antica, sia nella l i n g u a g r e c a c h e in quella latina, sono piuttosto à>.f|0eia o veritas c h e e s p r i m o n o , oltre al significato di verità logica, anche quello di verità m o r a l e , c i o è di veracità e, in qualche misura, di sincerità. In e p o c a cristiana a c q u i -sterà grande i m p o r t a n z a la simplicitas, c o m e virtù c o n t r a p p o s t a ad ogni forma di d o p p i e z z a ed i p o c r i s i a ; lo stesso c o n c e t t o di ipocrisia, che è l ' a n t o n i m o per eccellenza della sincerità, è u n prodotto tipico del pensiero cristiano, fin dalle sue origini n e o t e s t a -mentarie 4. A n c h e il concetto biblico-cristiano di « c u o r e » n o n p u ò essere t r a s c u r a t o : pregare « c o n il c u o r e » e n o n solo « c o n le labbra » non significa forse pregare in m o d o sincero ?

Sulla base di u n interesse personale al p r o b l e m a della sincerità, ed in conformità alla m i a formazione allo studio del p e n s i e r o medievale in prospettiva lessicografica, alcuni anni fa h o d e c i s o di fornire un contributo allo studio di questi p r o b l e m i , s v i l u p p a n d o un'analisi lessicografica sui testi della latinità patristica e m e d i e -vale, per vedere fino a che p u n t o questi testi utilizzano i l e m m i della famiglia -sincer- in un significato m o r a l e , e fino a c h e p u n t o tale significato m o r a l e p u ò corrispondere al « n o s t r o » c o n c e t t o di sincerità. Questa ricerca si è concretizzata in u n a tesi di d o t t o r a t o , della quale intendo qui riassumere i principali r i s u l t a t i5.

4. Su tutto questo la letteratura è ampia ; una buona panoramica generale è offerta da M. Dupuy : Simplicité, in : Dictionnaire de Spiritualité, vol. 14, 1990, coll. 892-921 ; A. Michel: Vérité. Véracité, in: Dictionnaire de Théologie Catholique, XV-2, 1948, coll. 2675-87 ; F. Amory : Whited sepulchres : the semantic history ofhypocrisy to the High Middle Ages, Recherches de Théologie Ancienne et Médiévale 53 (1986) 5-39.

5. La tesi di dottorato, dal titolo // concetto di sincerus/sinceritas nella tradizione patristica e medievale fino a Tommaso d'Aquino, è stata difesa nel 1999 presso l'Institut d'Études Médiévales dell'Università Cattolica di Louvain-la-Neuve. Promotrice e copromotore della tesi sono stati la professoressa J. Hamesse e il professor

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2 . Base testuale e metodo della ricerca

H o scelto c o m e t e r m i n e cronologico ultimo, a l m e n o indicativo, l ' a n n o 1274 ( m o r t e di T o m m a s o d ' A q u i n o ) , sia per n o n rendere la r i c e r c a e c c e s s i v a m e n t e vasta, sia perché per la latinità medievale successiva a T o m m a s o d i s p o n i a m o per ora di pochi strumenti che c o n s e n t a n o u n a ricerca lessicale attraverso indici o concordanze m a n u a l i o e l e t t r o n i c h e , ed il materiale accessibile alle indagini lessicografiche c o s t i t u i r e b b e u n a troppo scarsa campionatura. Per il p e r i o d o c h e va d a Tertulliano al XII secolo, invece, ed anche per alcuni autori del X I I I secolo, tra cui lo stesso T o m m a s o d ' A q u i n o , d i s p o n i a m o di strumenti di lavoro che consentono u n ' i n d a g i n e lessicografica significativa.

Il m a t e r i a l e m i è stato fornito prevalentemente dalle « b a s e s de d o n n é e s » del C E T E D O C di Louvain-la-Neuve, soprattutto dalle p r i m e versioni della Cetedoc Library of Christian Latin Texts (CLCLT), di cui, grazie alla disponibilità di Paul T o m b e u r e del p e r s o n a l e del C E T E D O C , h o potuto consultare non solo le versioni c o m m e r c i a l i z z a t e su C D - R O M , m a a n c h e le « v e r s i o n i p i l o t a » accessibili soltanto a l l ' i n t e r n o dell'istituto. H o inoltre utilizzato vari Thesauri Patrum pubblicati dal C E T E D O C nella versione a s t a m p a a c c o m p a g n a t a dalle microfiches delle c o n c o r d a n z e (molti di questi testi s o n o o r m a i stati integrati nelle varie versioni della CLCLT). H o p r e s o v i s i o n e anche dei C D - R O M del Patrologia Latina Database6, m a n e h o fatto un u s o limitato, p e r c h é la

m a g g i o r p a r t e delle o p e r e della Patrologia Latina n o n ancora riedite nel Corpus Christianorum (e quindi n o n accessibili tramite gli strumenti del C E T E D O C ) sono presenti in edizione n o n critica, m e n t r e m i s e m b r a v a i m p o r t a n t e garantire, nei limiti del possibile, il m a s s i m o di affidabilità filologica alla b a s e testuale della ricerca. I testi di T o m m a s o d ' A q u i n o , c o m e è ovvio, sono stati rintracciati tramite VIndex Thomisticus1. N o n ho invece utilizzato la prima

P.-A. Deproost. In questo articolo non potrò che riportare una quantità molto ridotta delle informazioni raccolte nella tesi, che comprende tre volumi a stampa, di cui uno completamente occupato da indici e liste riepilogative di tutti i dati filologici e semantici.

6. Patrologia Latina Database, Chadwyck-Healey, Cambridge-Alexandria-Paris-Madrid 1993-95.

7. Ho utilizzato sia la versione a stampa (Roberto Busa SJ: Index Thomisticus. Sancti Thomae Aquinatis Indices et Concordantiae, 49 volumi, Frommann-Holzboog, Stuttgart-Bad Cannstatt 1974-80) che quella su CD-ROM (id. : Thomae Aquinatis

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versione su C D - R O M dei Monumenta Germaniae Histórica**, di cui ho preso visione tardi, in un m o m e n t o in cui n o n m i s e m b r a v a opportuno riaprire l'attività euristica.

N o n tutti i testi sono stati rintracciati m e d i a n t e strumenti di tipo i n f o r m a t i c o : alcuni s o n o stati rintracciati m e d i a n t e c o n c o r d a n z e manuali o m e d i a n t e indici lessicali o delle fonti b i b l i c h e (per quanto riguarda i testi biblici che c o n t e n g o n o i l e m m i -sincer-) ; parecchie decine di testi sono state rintracciate m e d i a n t e gli s c h e -dari lessicali del Novum Glossarium Mediae Latinitatis di Parigi e del Mittellateinisches Worterbuch di M o n a c o di B a v i e r a , di cui h o preso visione p e r s o n a l m e n t e alcuni anni fa.

Alla fine della parte euristica del lavoro ho p o t u t o d i s p o r r e di 3040 occorrenze dei l e m m i -sincer-, tratte da 8 0 4 o p e r e diverse. Tutto il materiale testuale è stato registrato su p e r s o n a l c o m p u t e r in un data-base lessicografico che contiene un « r e c o r d » , cioè u n a scheda, per ogni microtesto contenente u n ' o c c o r r e n z a dei l e m m i -sincer-. Oltre al testo latino, ogni scheda contiene n u m e r o s e infor-mazioni, strutturate in m o d o da consentire successive indicizza-zioni. Alcune informazioni riguardano la d a t a z i o n e , l ' a u t o r e , la tipologia testuale d e l l ' o p e r a ; altre registrano il l e m m a , la f o r m a e i caratteri morfologici della parola-chiave c o n t e n u t a nel testo ; fondamentali per l'analisi lessicografica sono infine i l e m m i c o r r e -lati semanticamente alla parola chiave, a c c o m p a g n a t i c i a s c u n o d a un codice che indica il tipo di correlazione s e m a n t i c a c o n l ' o c c o r -renza di -sincer-9; un ulteriore codice segnala l ' a r e a s e m a n t i c a

Opera Omnia cum hypertextibus in CD-ROM, editio secunda thesauro addito, Editoria Elettronica Editel, Milano 1996).

8. Il CD-ROM degli MGH è pubblicato dalla Brepols, così come tutti i Thesauri e i CD-ROM del CETEDOC.

9. Alcune correlazioni sono puramente semantiche : in particolare, lo sono le corre-lazioni di tipo sinonimico ed antonimico, che stabiliscono legami di significato tra parole che, in molti casi, non sono collegate da un legame sintattico diretto. Sono invece sintat-tico-semantiche, per esempio, la correlazione di un lemma-chiave con un lemma che ne è l'aggettivo (pura sinceritas) oppure di cui è esso stesso l'aggettivo (sincera caritas), oppure la correlazione di un lemma-chiave con un genitivo che ne dipende direttamente (sinceritas doctrinae). Sono di tipo sintattico-semantico anche le correlazioni seriali che uniscono il lemma-chiave ad altri lemmi, con i quali costituisce una serie di lemmi svol-genti la medesima funzione. Quando la correlazione seriale è « stretta » (sinceritas et veritas), rappresenta, a mio modo di vedere, un caso di quasi-sinonimia, ed è pertanto molto importante nell'analisi semantica. Aggiungo inoltre che in alcuni casi mi è sem-brato necessario correlare al lemma-chiave non un solo lemma, ma un intero sintagma (per esempio, il sintagma ex toto corde, che compare nell'area della sinonimia).

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g e n e r a l e alla q u a l e si p u ò r i p o r t a r e il significato d e l l a p a r o l a - c h i a v e nel c o n t e s t o1 0.

P e r i n s e r i r e i l e m m i d e l l a p a r o l a - c h i a v e e di q u e l l e correlate h o d o v u t o c h i a r a m e n t e effettuare u n a parziale l e m m a t i z z a z i o n e dei testi, r i p o r t a n d o la « f o r m a » effettivamente p r e s e n t e nel testo al suo « l e m m a » , c i o è alla s u a p o s s i b i l e v o c e di d i z i o n a r i o1 1. L a scelta dei l e m m i c o r r e l a t i s e m a n t i c a m e n t e al l e m m a - c h i a v e h a richiesto u n l a v o r o di i n t e r p r e t a z i o n e dei testi, nel quale n o n p o s s o certo e s c l u d e r e di a v e r c o m m e s s o degli errori. Spero c h e u n g i o r n o si p o s s a m e t t e r e a d i s p o s i z i o n e degli studiosi il m i o d a t a b a s e lessico-grafico, p e r c o n s e n t i r n e la c o n s u l t a z i o n e e a n c h e o g n i o p p o r t u n a c o r r e z i o n e .

C o m e e s i t o d e l m i o l a v o r o di interpretazione d e i testi, alle 3 0 4 0 o c c o r r e n z e d e i l e m m i c h i a v e risultavano correlati c o m p l e s s i v a

-10. Ho previsto soltanto aree semantiche molto vaste. Fondamentali sono l'area « g », che indica il significato « generico » del lemma (quando il lemma della famiglia -sincer- si riferisce ad una realtà fisica o astratta, non riconducibile all'ambito del comportamento umano) e l'area « m » , propria dei testi in cui i lemmi -sincer- si usano in ambito morale, spirituale o psicologico-affettivo. Importante è inoltre l'area seman-tica « e » , che contraddistingue i casi in cui i lemmi -sincer- vengono usati all'interno di formule di cortesia, spesso stereotipate, tipiche dello stile epistolare tardoantico e mantenutesi per tutto il Medioevo, anche nei testi diplomatici. Alcune decine di testi hanno ricevuto il codice di area semantica « d » oppure « dm » : si tratta dei testi nei quali i lemmi-chiave vengono definiti esplicitamente nel loro significato (nel caso « d m » , il significato è morale) ; questi testi rivestono una particolare importanza lessi-cografica, perché chiariscono quale significato un certo autore attribuisce a queste parole, proprio mentre le utilizza all'interno di un testo. I codici di area semantica si ritrovano alla fine di questo articolo, nella tabella dell'Appendice 3.

11. In linea generale mi sono attenuto alle regole di lemmatizzazione adottate da Padre Busa e dal CETEDOC, che tendono a costruire i lemmi più ampi possibili, inse-rendo, ad esempio, gli avverbi come sottolemmi all'interno del corrispondente agget-tivo, mentre molti dizionari di latino li considerano come lemmi a sé stanti. Per i lemmi ho adottato le grafie più «classiche», e ho sempre assimilato i gruppi ads- e adf-; però, a differenza dei dizionari di latino classico e dell'Index Thomisticus, mi sono conformato agli usi del CETEDOC e ho eliminato la distinzione tra le « u » e « v » minuscole, scrivendo sempre « u ». In alcuni casi mi è parso opportuno, per esigenze di chiarezza, registrare non il lemma, ma un suo sottolemma : per esempio, ho sempre scritto peccatum, anche se il sostantivo peccatum sarebbe, propriamente, un sotto-lemma del verbo pecco ; ho contraddistinto questi sottolemmi con un asterisco (scri-vendo, per esempio, peccatum*). Sui procedimenti di lemmatizzazione si vedano R. Busa: Fondamenti di informatica linguistica (Vita e Pensiero, Milano 1987), alle pp. 113-54 e P. Tombeur: Propositions nouvelles pour une lemmatisation unifiée du latin, in : The possibilities and limits of the computer in producing and publishing dictionaries (edd. A. Zampolli-A. Cappelli) = Linguistica Computazionale 3 (1983), 207-27.

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mente 11343 l e m m i . L e tecnologie informatiche h a n n o q u i n d i offerto un contributo essenziale a questa analisi, in q u a n t o la gestione manuale di u n n u m e r o così elevato di dati a v r e b b e comportato operazioni possibili soltanto in un t e m p o eccessiva-mente lungo.

3. Etimologia e significato originario dei lemmi

sincerA n c h e se questa ricerca verte sulla latinità patristica e m e d i e -vale, sono opportune alcune osservazioni preliminari sulla latinità classica (intendo con questa espressione il latino p a g a n o fino al crollo d e l l ' I m p e r o R o m a n o d ' O c c i d e n t e ) . Il Thesaurus Linguae Latinae, c o m ' è noto, n o n ha ancora pubblicato la lettera S, m a le informazioni raccolte e vagliate dai grandi dizionari di latino classico e da alcuni studi settoriali sono sufficienti p e r u n a p r e s e n t a -zione esaustiva dei l e m m i1 2.

Nella latinità classica la famiglia di -sincer- è costituita da q u a t t r o lemmi : sincerus, che è il l e m m a originario, attestato già in P l a u t o , e insincerus, sinceritas, sincero, che derivano da sincerus e c o m -paiono, nell'ordine in cui li ho scritti, a partire dal I s e c o l o a.C. Più rara, m a c o m u n q u e b e n attestata, è, al posto di sincerus, la variante morfologica sinceris, a d u e t e r m i n a z i o n i1 3. A n c h e i Totius

Latinita-12. Il Thesaurus ha però pubblicato la lettera I, e quindi le voci relative a insin-cerus e insinceritas, che, come ricorderò più sotto, compare in età patristica: cfr. Thesaurus Linguae Latinae, voi VII-I, alle colonne 1912 e 1913. Per il resto mi sono servito soprattutto dell' Oxford Latin Dictionary (At the Clarendon Press, Oxford 1968), del Forcellini (Lexicon Totius Latinitatis, 6 voi. [impr.anast.quartae editionis aa. 1864-1926], Forni - ed. Gregoriana, Bononiae-Patavii 1965) e del Georges (Ausführ-liches lateinisch-deutsches Handwörterbuch, 2 vol., Akademische Druck- u.Verlagsan-stalt, Graz 19519). Lo studio del lessico latino classico è oggi notevolmente favorito anche dalla comparsa del primo CD-ROM della Bibliotheca Teubneriana Latina (Brepols, Turnhout 1999).

13. L'esistenza del doppio lemma sinceris e sincerus rende ambigua la compren-sione di alcuni testi, poiché alcune forme dei due lemmi, diverse per genere, numero o caso, risultano omografe. Il grammatico Carisio, per esempio, intende come accusativo neutro di sinceris il sincere di Terenzio, Eun. 1,2,96 (si istud crederem sincere dici), che è più normalmente inteso come avverbio di sincerus. Un altro caso discusso è Lucrezio III 717 : sin ita sinceris membris <anima> ablata profugit, che alcuni latinisti (come A. E. Housman : Sincerus and Lucretius III 717, Class.Quarterly 3 [1909] 63-5) hanno spiegato intendendo sinceris come ablativo plurale di sincerus, concordato con membris; altri (come Hiltbrunner, di cui riparlerò più ampiamente) lo hanno invece considerato nominativo di sinceris concordato con anima.

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tis Lemmata14, u n a lista di tutti i l e m m i latini compilati elettronica-m e n t e d a P a d r e B u s a sulla b a s e del Forcellini e àt\Y Index Thoelettronica-misti- Thomisti-cus, s e g n a l a n o soltanto l'esistenza di sincero, sinceritas, sincerus (con la variante grafica syncerus), sinceris e insincerus\ l ' e s a m e d e l l ' i n d e x retrogadus c o n s e n t e di escludere la p r e s e n z a di altri l e m m i , c o m p o s t i a partire d a -sincer- con altri prefissi.

A n c h e se n o n tutti gli studiosi e i dizionari c o n c o r d a n o sulle sfumature s e m a n t i c h e e sull'interpretazione dei singoli testi, non ci p o s s o n o e s s e r e d u b b i sul significato fondamentale dei lemmi, che sarà a m p l i a t o m a n o n contraddetto dalla tradizione latina poste-r i o poste-r e : nel significato p poste-r i m a poste-r i o sinceposte-rus e gli altposte-ri l e m m i deposte-rivati significano p u r e z z a , integrità, non-corruzione, intese in senso c o n c r e t o , fisico ; dal significato primario d i p e n d o n o le applicazioni a l l ' a m b i t o d e l l ' a g i r e u m a n o , e quindi il significato m o r a l e ; il l e m m a negativo insincerus contraddice o v v i a m e n t e il significato di sincerus15'.

M i s t e r i o s a è invece l ' e t i m o l o g i a dei l e m m i , c h e è stata oggetto di varie ipotesi, n e s s u n a delle quali si è g u a d a g n a t a il consenso u n a n i m e degli studiosi. In età tardoantica, c o m e ricorda il M a l t b y1 6, s o n o d a r i c o r d a r e soprattutto le spiegazioni etimologiche di D o n a t o e I s i d o r o : D o n a t o , c o m m e n t a n d o Terenzio, Eun. ìli, spiega c h e sincerum purum sine fuco et simplex est, ut mei sine cera; I s i d o r o , Etymologiae 10,242, spiega sincerus c o m e quasi sine corruptione. Q u e s t e interpretazioni etimologiche rimarranno basilari p e r l ' e t à successiva, anche se nei testi lessicografici medie-vali si i n c o n t r a n o a n c h e spiegazioni alternative. A n c o r a nel X V I I secolo il V o s s i u s1 7 d i m o s t r a a p p r e z z a m e n t o per l ' e t i m o l o g i a di

14. Totius Latinitatis Lemmata, quae ex Aegidii Forcellini patavina editione 1940 a fronte, a tergo atque morphologice opera IBM automati ordinaverat Robertus Busa SJ, Istituto Lombardo, Accademia di Scienze e Lettere, Milano 1988.

15. A titolo di esempio segnalo che VOxford Latin Dictionary organizza i signifi-cati del lemma-base sincerus in cinque gruppi : « 1 (of physical objects or materials) Sound, whole, unblemished ; b (of qualities, conditions etc.) unimpaired, whole ; 2 (of liquids) Clear, unclouded ; (also of air, light, etc.) ; 3 Having no admixture of foreign material, unalloyed, pure ; (of race, descent) pure ; b (of style) pure ; c (of a writer) faithful, straightforward ; d (of activities) simple, straightforward ; 4 (in a moral sense) Lacking any touch of falseness or corruption, pure, genuine ; 5 Genuine, real, true ».

16. A Lexicon of Ancient Latin Etymologies, «ARCA» 25, Francis Cairns, Leeds 1991, p. 569.

17. Etymologicon Linguae Latinae, sumptibus Petri Guillimin, Lugduni 1664, pp. 474-5.

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Donato, mentre insostenibile (ne dignus quidem, cuius ratio hic habeatur) gli appare l'etimologia sine carie, da lui attribuita al Badio Ascensio, m a in realtà di origine medievale, e derivata forse dal sine corruptione di Isidoro. Tra i c o n t e m p o r a n e i , il d i z i o n a r i o etimologico di W a l d e - H o f m a n n1 8 rigetta l ' e t i m o l o g i a antica sine cera c o m e « b l o ß e V o l k s e t y m o l o g i e » , e non c o n s i d e r a sostenibile la proposta di Schulze di confrontare sincerus col g r e c o aKfipaxoq ( « u n v e r s e h r t » ) e Kr|paivco ( « v e r d e r b e » ) , così d a legittimare l'eti-mologia sine carie\ più probabile appare invece l ' e t i m o l o g i a proposta da Osthoff e Prellwitz, che ipotizza un *sem-c(r)eros da confrontare con semel similis e procerus, e dal significato originario di « v o n einheitlichem W u c h s oder W e s e n » . A n c h e il d i z i o -nario di E r n o u t - M e i l l e t1 9 condivide l ' e t i m o l o g i a s e c o n d o cui sincerus sarebbe formato c o m e pro-cerus, e il sin- s a r e b b e d a spie-garsi c o m e in sim-plex : pertanto, sincerus significherebbe origina-riamente « d ' u n e v e n u e »2 0.

Diversa è invece la proposta avanzata da O t t o Hiltbrunner, autore di un fondamentale studio su sincerus e sui suoi derivati, a m p i a m e n t e d o c u m e n t a t o sulla base del materiale testuale r a c c o l t o a M o n a c o per il Thesaurus Linguae Latinae, di cui lo studioso tedesco era c o l l a b o r a t o r e2 1. Hiltbrunner osserva c h e l ' u s o di sincerus è d o m i n a t o d a l l ' i d e a di u n a natura originaria p r e s e r v a t a

18. Lateinisches etymologisches Wörterbuch, Carl Winter Universitätsverlag, Heidelberg 1982, pp. 541-2.

19. Dictionnaire étymologique de la langue latine, Librarne Klincksieck, Paris 19674,p. 627.

20. Tra i derivati di sincerus, 1'Ernout-Meillet ricorda, oltre a sinceritas, sincero e insincerus, anche il verbo sincerasco, -is; non vengono però forniti riferimenti testuali : di sincero e sincerasco si dice solo che sono « très tardifs ». Non sono riuscito a capire quale sia la fonte di questo sincerasco, che è assente non solo dai dizionari di latino classico, ma anche da tutti i dizionari di latino medievale che hanno già raggiunto la lettera S ; non è presente nel Du Cange né l'ho mai trovato nei più di tremila testi patristici e medievali che costituiscono la documentazione di questa ricerca, e neanche nelle altre centinaia di testi di cui ho preso comunque visione ; non è neppure attestato nel Thesaurus Formarum predisposto dal CETEDOC sulla base di un amplissimo materiale testuale. Se non si tratta di un vero e proprio errore, di una svista dei compilatori, sincerasco potrebbe essere un conio del latino moderno, poste-riore al XIV secolo.

21. Lo studio su sincerus occupa gran parte di Latina Graeca. Semasiologische Studien über lateinische Wörter im Hinblick auf ihr Verhältnis zu griechischen Vorbil-dern, Francke, Bern 1958.

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c o n t r o o g n i d a n n o2 2. Significativo è il fatto che sincerus compare s p e s s o in u n i o n e a purus e integer, senza che sincerus, purus e integer siano i n t e r c a m b i a b i l i . Purus indica purezza n e l l ' a p p a r e n z a esteriore, m e n t r e sincerus si riferisce piuttosto alla costituzione interiore, c o m e è p r o v a t o anche dal significato di « sano » ; inoltre, purus indica u n a p u r e z z a che si p u ò recuperare, c o m e indicano i verbi di antica origine purgare e purare ; al contrario, u n sincerare nel s e n s o di sincerum reddere non sarebbe p o s s i b i l e : il verbo sincero c o m p a r e m o l t o tardi, è raro ed è usato, s e c o n d o Hilt-brunner, in s e n s o intransitivo, a differenza di quanto sostenuto dal Forcellini e dal G e o r g e s . Integer condivide con sincerus il signifi-cato di « s a n o » e a n c h e q u e l l o di « sereno », però, a n c h e in questo c a s o , m e n t r e l ' i n t e g r i t à è qualcosa di riottenibile m e d i a n t e una restitutio in integrum, la r o v i n a di ciò che è sincerum è inappella-b i l e2 3. Sulla b a s e di q u e s t e ed altre considerazioni, Hiltbrunner si sente a u t o r i z z a t o a sostenere u n ' o r i g i n e sacrale di sincerus, s e c o n d o cui il significato originario sarebbe « in kultischer Hinsicht u n t a d e l i g » (p. 1 4 6 ) : n o n è un caso che l'aggettivo si trovi appli-c a t o a vinum, laappli-c e aqua, appli-cioè a tre liquidi di uso appli-cultuale. Vinum sincerum n o n è q u i n d i s i n o n i m o dell'altra espressione, pure frequente, vinum merum. Merus indica non purezza m a esclusività : il vinum merum è il v i n o c h e è solo vino, quindi, p e r e s e m p i o , non a n n a c q u a t o , m e n t r e il vinum sincerum è un vino n o n alterato, non adulterato rispetto alla sua natura originaria : il contrario di vinum sincerum s a r e b b e n o n vinum mixtum, m a vinum spurcum. La c o n t r a p p o s i z i o n e originaria a sincerus non è d u n q u e il miscere m a Vadulterare. D o p o aver sostenuto l'origine sacrale di sincerus, H i l t b r u n n e r r i p r e n d e u n ' e t i m o l o g i a che già aveva sostenuto W. C o r s s e n nel 1 8 6 8 : la s e c o n d a parte di sin-cerus sarebbe da riconnettersi a caerimonia, che significherebbe originariamente « r e i n e H a n d l u n g » ; sin- s a r e b b e invece da spiegare c o m e il sem-c h e entra a sem-c o m p o r r e sim-plex, ed indisem-cherebbe unità, totalità. La

22. Cfr. p. 124 (« [...] hat die Vorstellung einer vor irgendwelcher Beeinträchtigung bewahrten, ursprünglichen Natur dominiert») e p. 136 («Die gemeinsam zugrunde liegende Vorstellung ist die einer Störung des natürlichen, ursprünglichen Zustandes, vor der das als sincerum Bezeichnete bewahrt bleibt»).

23. P. 139: «das verlorene Paradies, um an eine verwandte Archetyp-Vorstellung zu erinnern, ist für immer und ewig dahin. Das gilt für den Sprachgebrauch bis in die augusteische Zeit unbedingt».

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forma originaria della parola sarebbe allora u n sm-kairos = « einheitlich, als G a n z e s in seiner Natur bewahrt, heil u n d r e i n » . Caerimonia potrebbe essere di origine etnisca, così c o m e lo spurcus che, c o m e già detto, si c o n t r a p p o n e al sincerus 2 4.

L a tesi di Hiltbrunner è rifiutata d a l l ' E r n o u - M e i l l e t , m a il suo studio resta il tentativo più ampio di penetrare in p r o f o n d i t à i signi-ficati dei l e m m i -sincer- da Plauto fino alla p r i m a Patristica. Il disaccordo tra gli studiosi circa l ' e t i m o l o g i a di -sincerus- m a n t i e n e il p r o b l e m a aperto ed affascinante.

4. I lemmi -sincer- nella tradizione grammaticale

e lessicografica fino a Giovanni Balbi

Il corpus dei Grammatici Latini del K e i l2 5 p u ò e s s e r e interro-gato grazie all' indice verbale realizzato da Valeria L o m a n t o e N i n o M a r i n o n e , che offre il censimento lessicale c o m p l e t o di 104 testi grammaticali : la totalità dei testi editi nel Keil, più altri fino a l l ' V i l i s e c o l o2 6. In queste 104 opere i l e m m i -sincer- s o n o p r e s e n t i soltanto una ventina di volte, e quasi sempre v e n g o n o usati a l l ' i n -terno del discorso, senza essere oggetto di u n e s a m e d i r e t t o ; l ' u n i c o passo significativo, da un p u n t o di vista s e m a n t i c o , si trova nel trattato Aphtonius, dove sincerum è c o n t r a p p o s t o a mixtum, in conformità a q u e l l ' u s o diffuso del l e m m a , d i s c u s s o d a Hilt-b r u n n e r2 7. Nella sua Ars grammatica, che risale al t a r d o I V secolo, Carisio (ripreso in questo dal Forcellini) sconsiglia l ' u s o di sinceris : sincerus dicitur, non sinceris, ut Vergilius ait « insincerus

24. Su caerimonia cfr. K.H. Roloff: Caerimonia, Glotta 32 (1952-53) 101-38. 25. 7 volumi, Teubner, Leipzig 1857-80. Sulla tradizione dei grammatici latini cfr. L'héritage des grammairiens latins de l'antiquité aux lumières. Actes du Coll.de Chan-tilly 2-4 sept. 1987 (ed. I. Rosier), «Bibliothèque de l'Information Grammaticale», Société pour l'information grammaticale, Paris 1988.

26. Index grammaticus — An index to latin grammar texts (edd. V. Lomanto -N. Marinone), 3 vol., «Alpha-Omega, Reihe A » 81, Olms-Weidmann, Hildesheim-Zürich-New York 1990. L'elenco delle opere si trova al vol. I, pp. VI-Vili.

27. Il trattato Aphtonius de metris omnibus, che risale al secolo III e poi confluisce in Mario Vittorino, utilizza sincerus in due passi : « abusive vel haec appellatio habe-bitur, cum sincera et propria significatione Graecorum versus herous hexameter epos dicatur; ergo sincerum uovosiôéç, mixtum autem ofiosiôéç vocabitur» (l'apparato critico segnala la variante sync ere).

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apes tulerit cruor » : sed neutraliter hoc sincere dicitur, ut Terentius « si istud crederem sincere dici » 2 8.

P e r q u a n t o r i g u a r d a le opere escluse dal Keil e dall'indice di L o m a n t o - M a r i n o n e , b i s o g n a ricordare innanzitutto D o n a t o , che nel c o m m e n t o al v. 177 d e l l ' E u n u c h u s di Terenzio (sincere dici quidvis possem perpeti), fornisce la più celebre etimologia di sincerus: sincerum purum sine fuco et simplex est, ut mei sine cera 2 9. U n a

particolare a t t e n z i o n e m e r i t a poi Isidoro di Siviglia, che costituisce il p u n t o di p a r t e n z a di tutta la lessicografia m e d i e v a l e3 0. Nelle Etymologiae il l e m m a sincerus ricorre complessivamente sei volte ; insincerus, u n a volta. Il libro v e r a m e n t e lessicografico è il decimo, nel q u a l e I s i d o r o , al paragrafo 2 4 2 , fornisce la sua definizione di sincerus: Sincerus, quasi sine corruptione, cui contrarius insin-cerus, uitiatus, corruptus31. A questo proposito Hiltbrunner ritiene

c h e la c o n t r a p p o s i z i o n e isidoriana tra sincerus e corruptio sia più antica e corretta di q u e l l a tra sincerus e misceo/mixtus, scelta invece d a D o n a t o ; in linea con la tesi di Hiltbrunner è anche Etym. 17,8,14, d o v e c o m p a r e u n a chiara contrapposizione di sincerus al v e r b o adultero, inteso nel significato fisico di « c o r r u -z i o n e di u n a s o s t a n -z a »3 2. D i grande importanza è a n c h e

l'occor-28. Ed. G. Barwick, Teubner, Leipzig 1925, p. 102.

29. Commenti Donatiani ad Terenti fabulas scholia genuina et spuria probabiliter separare conatus est H. T. Karsten, 2 vol., A. W. Sijthoff, Lugduni Batavorum 1912-13, I, p. 130.

30. Tra i tanti studi su Isidoro si vedano J. Fontaine : Aux sources de la lexico-graphie médiévale : Isidore de Séville médiateur de l'étymologie antique, in: La lexi-cographie du latin médiéval et ses rapports avec les recherches actuelles sur la civili-sation du Moyen Age, «Colloques internationaux du CNRS» 589, Éditions du CNRS, Paris 1981, 97-103, e C. Codoner: Isidore de Séville : différences et vocabulaires, in: Les manuscrits des lexiques et glossaires de l'antiquité tardive à la fin du moyen âge (ed. J. Hamesse), «Textes et Études du Moyen Age» 4, F.I.D.E.M., Louvain-la-Neuve 1996, 57-77.

31. Il Thesaurus Linguae Latinae, che cita Isidoro alla voce Insincerus (y.supra), mette in relazione la sua spiegazione con Servio e gli Scholia Bernensia. Isidoro pensa dunque ad una possibile derivazione di sincerus da sine + qualcosa da ricollegare alla « corruzione » : il testo presenta corruptione, ma autori successivi attribuiranno ad Isidoro l'etimologia sine carie, che è semanticamente affine, anche se non suffragata dal testo dell'edizione Lindsay, che non la riporta neppure come variante.

32. « Arbor autem balsamum [...] eximii odoris guttam distillât [...] Cuius guttam adultérant admixto Cyprino oleo uel melle. Sed sincerus probatur a melle si cum lacte coagulauerit, ab oleo, si instillatus aquae aut admixtus facile fuerit resolutus, praeterea et si laneae uestes ex ipso pollutae non maculantur. Adulteratus quidem neque cum lacte coagulât et ut oleum in aqua supernatat et uestem maculât». Nell'edizione commentata del l.XVII delle Etimologie, Jacques André traduce « sincerus probatur a

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renza di sincerus in Etym. 20,2,15, dove la spiegazione del l e m m a non è più legata direttamente agli usi classici, m a i n t r o d u c e la sino-nimia tra sincerus e azymus', Isidoro scrive, i n f a t t i : Panis [...] Azymus non fermentatus ; nam àt^v/ioc, est sine fermento, sincerus. Isidoro, molto p r o b a b i l m e n t e , si rifa a l l ' e s p r e s s i o n e in azymis sinceritatis et ueritatis di I C o r 5,8, di cui si d o v r à riparlare. N e l De differentiis uerborum33 i l e m m i -sincer- non v e n g o n o trattati in

quanto t a l i ; si rileva p e r ò , al nr. 179, u n ' o c c o r r e n z a di sinceritas per indicare la correttezza e misuratezza d e l l ' e s p r e s s i o n e v e r b a l e3 4.

I glossari editi da G o e t z e L i n d s a y3 5 risalgono, in alcuni casi, alla tarda antichità, m a soprattutto all'alto m e d i o e v o , e s e g u o n o quindi l'età isidoriana. L a m a g g i o r parte delle o c c o r r e n z e si trovano nei glossari bilingui, greco-latini e latino-greci, p u b b l i c a t i nei volumi II-III del G o e t z3 6. Il Lindsay p r e s e n t a più o m e n o lo stesso materiale, con l ' i m p o r t a n t e aggiunta del Glossarium Ansi-leubi sive Liber Glossarum, il più vasto e influente tra i glossari altomedievali, c o m p i l a t o attorno a l l ' a n n o 800 sulla b a s e di glossari antichi, di Isidoro e di testi di Padri della C h i e s a . In g e n e r a l e , i glossari latini n o n presentano grosse novità p e r q u a n t o r i g u a r d a l ' u s o dei l e m m i -sincer-. Nel c a m p o della s i n o n i m i a r i e n t r a n o i l e m m i integer, integritas, mundus, purus, puritas, merus, lucidus, splendidus, che ripresentano con diverse sfumature gli usi classici di -sincer-. D a segnalare è piuttosto il Liber Glossarum, c h e , influenzato p r o b a b i l m e n t e dal latino cristiano, r i p r e n d e u n u s o

melle...» con «On reconnaît que le baume n'est pas mélangé de miel...», e rimanda, per le fonti, soprattutto a Plinio, Nat. Hist. 12, 123. Cfr. Isidore de Seville: Etymolo-gies, livre XVII, ree. J. André, Les Belles Lettres, Paris 1981, pp. 154-5.

33. La paternità isidoriana del De differentiis verborum è stata messa in dubbio da G. Brugnoli (// « Liber de differentiis rerum » di Isidoro di Siviglia, Vetera Christia-norum 1 [1964] 65-82), ma è stata accettata dalla recente edizione critica di C. Codoner (Isidoro de Sevilla: Diferencias. Libro I, Les Belles Lettres, Paris 1992), e non è segnalata come dubbia neppure nel Kirchenschriftsteller di Frede.

34. «Sinceritas facundiae eloquentium est, effusa et incondita temeritas, loqua-cium. Unde est Sallustius : Loquax magis quam facundus. Et Cicero : Hunc loquacem habitum, numquam disertum».

35. G. Loewe-G. Goetz : Corpus Glossariorum Latinorum (7 vol., Teubner, Leipzig-Berlin 1888-1923); W.M. Lindsay: Glossarla Latina iussu Academiae Britannicae edita (5 vol., Les Belles Lettres, Paris 1926-31).

36. Si tratta della parte più completa della raccolta: nonostante alcuni limiti, « there is no doubt that most of the surviving ancient texts were included » (p. 208 di A. C. Dionisotti : On the nature and transmission of latin glossaries, in : Les manu-scrits des lexiques et glossaires..., cit., 205-52).

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g e n e r i c o classico (sincerus c o m e sanus) m a si sbilancia maggior-m e n t e sul significato traslato, di amaggior-mbito maggior-morale : sincerus è allora benignus, simplex, rectus, in contrapposizione a dolus, e quindi con u n i m p l i c i t o riferimento ad una p u r e z z a e rettitudine di inten-z i o n e3 7. A n c h e le c o r r i s p o n d e n z e fra le due lingue classiche c o n f e r m a n o la s e m a n t i c a tradizionale del termine : la m a g g i o r parte dei t e r m i n i greci significano, infatti, « i n t e g r i t à » , « p u r e z z a » . E i A t K p i v e i a , c o n i t e r m i n i della stessa famiglia, è il l e m m a più i m p o r t a n t e , p e r c h é , dalle diverse fonti, sembra costituire il corri-s p o n d e n t e più abituale di corri-sincerucorri-s/corri-sinceritacorri-s; lo corri-si ritroverà, i n s i e m e ad alcuni altri, p a r l a n d o della Bibbia latina.

P e r il l u n g o p e r i o d o c h e va d a l l ' e t à carolingia al Catholicon di B a l b i la situazione in cui si trovano gli studiosi è difficile, poiché p o c h i testi glossografici s o n o editi in edizioni m o d e r n e facilmente reperibili e affidabili. A n c h e p e r VElementarium di Papia, il celebre v o c a b o l a r i o latino d e l l ' X I secolo, l'edizione critica si è fermata per ora alla lettera A , e q u i n d i il testo deve essere ancora consultato negli i n c u n a b o l i e c i n q u e c e n t i n e ; fortunatamente l ' e d i z i o n e vene-z i a n a della fine del secolo X V è stata ristampata anastaticamente, ed è facilmente r e p e r i b i l e3 8. Alla pagina 323 vi si trova il l e m m a sincerus, scritto alla g r e c a c o n y invece di i, e trattato in tre voci d i s t i n t e3 9. L a p r i m a v o c e , di chiara ascendenza isidoriana, presenta il significato di b a s e , classico, di sincerus; la seconda — che p o t r e b b e derivare dal Liber Glossarum — si sposta sul significato di a m b i t o m o r a l e (rectus, benignus, sine dolo), p e r poi tornare su u n significato g e n e r i c o (sanus) e sulla sinonimia con simplex, che p u ò e s s e r e inteso sia in s e n s o generico, sia in senso morale-spiri-tuale, c o m e è frequente nel latino cristiano. U n ' a l t r a occorrenza di sincerus si trova a l l ' i n t e r n o della voce Verax (p. 3 6 5 ) : Verax: syncerus. simplex a ueritate40. Questa voce dell' Elementarium è

37. Gloss.Lat., I 525.

38. Cfr. Papias Vocabulista: <Elementarium> (ed. Venetiis 1496), Bottega d'Erasmo, Torino 1966. Per la nuova edizione critica, cfr. Papiae Elementarium, Littera A (ed. V. de Angelis), 3 voi., «Testi e documenti per lo studio dell'Antichità» 58/1-3, Milano 1977-80.

39. « Syncaerus quasi sine corruptione : cui contrarius est insincerus idest uitiatus corruptus. / Syncerus rectus benignus uel sine dolo: aut sanus simplex. / Synceres pluraliter pluri <sic — ma si legga « puri »> & sine admixtione corruptionis ».

40. Ho rintracciato questa occorrenza di sincerus grazie ad una scheda del Glos-sale philosophique du latin medieval, conservato alla Sorbona.

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molto interessante, m a , secondo m e , di difficile v a l u t a z i o n e . Se il l e m m a uerax fosse da interpretare, c o m e si p o t r e b b e p e n s a r e a prima vista, nel senso di verace, veridico (colui c h e i n t e n d e dire la verità), è chiaro che sincerus si intenderebbe nel m o d o in cui si u s a soprattutto l'avverbio sincere/sinceriter con i verba dicendi; m i sembra, però, che uerax possa essere inteso a n c h e in s e n s o più generico, c o m e sinonimo di uerus, cioè c o m e v e r o n o n tanto nel dire quanto piuttosto n e l l ' e s s e r e , e quindi « a u t e n t i c o » , « i n t e g r o » nella sua natura. N e p p u r e simplex ci aiuta : è da intendersi in s e n s o generico o in senso m o r a l e , così da escludere la « d o p p i e z z a » e, di conseguenza, anche l'ipocrisia e la m e n z o g n a4 1 ?

Nella storia della lessicografia il X I I secolo è legato in p a r t i c o -lare ai n o m i di O s b e r n di Gloucester e di U g u c c i o n e di Pisa. Il dizionario di Osbern (Derivationes o Panormia) è d i s p o n i b i l e nell'edizione ottocentesca di A n g e l o M a i e d in u n a r e c e n t e edizione c r i t i c a4 2. 1 l e m m i -sincer- v e n g o n o trattati u n a p r i m a volta alla lettera C, sotto le voci cera e careo, che si s u s s e g u o n o i m m e -diatamente : nel p r i m o c a s o , si incontra la tradizionale s p i e g a z i o n e di sincerus c o m e sine cera 4 3 ; nel secondo testo, invece, si trova la spiegazione di sinceris c o m e sine carie 4 4. Osbern, d u n q u e , c o n u n a

scelta linguisticamente scorretta, cerca di separare la derivatio di sincerus da quella di sinceris, derivando il p r i m o ( i n s i e m e al sostantivo sinceritas) da cera, m e n t r e il s e c o n d o d e r i v e r e b b e da

41. Si può ancora sottolineare che Papia non utilizza, per spiegare uerax, il possi-bile sinonimo ueridicus, che troviamo alla pagina 366 dell'edizione anastatica: « Vere-dicus : uera dicens : uerttatis <sic — ovviamente « ueritatis »> assertor ». In questo caso non vi è ambiguità di significato — ma non vi è neppure alcuna sinonimia con uerax o sincerus.

42. Il Mai pubblica nel 1836 il testo, di cui non conosce l'autore, come Thesaurus Novus Latinitatis ; la nuova edizione è Osberno : Derivazioni (dir. F. Berlini e V. Ussani jr.), 2 voi., «Biblioteca di Medioevo Latino» 16, CISAM, Spoleto 1996.

43. «Cera, ae; inde cereus, a, um, et ceruleus,a um [...] Et per compositionem sincerus, a, um, quasi sine cera .i. sine mollitie ; et comparatur sincerior, sincerissimus ; unde sincere, sincerius, sincerissime adv. et haec sinceritas, tis. Et pluraliter caerimo-niae, arum .i. festivitates cum ceris factae ; unde hic et haec caerimonialis, et hoc le ».

44. « Careo, es, caritum, tu, et cassum, su, verb.neut. ; inde cassuus, a, um, et cassa-bundus, a, um [...] Item a careo haec caries, ei .i. putredo, eo quod soliditate careat. Componitur sinceres, rum, quod tamen pluraliter dicitur .i. purus, et dicitur sinceres quasi sine carie .i. sine faece ; et inde cariosus, a, um .i. putridus [...] ». A riguardo di sinceris anche per Osbern, come per Papia, ne esisterebbe soltanto il plurale sinceres ; la spiegazione si può forse trovare nel fatto che Osbern conosce, come unica occor-renza del lemma, il versetto biblico ut sitis sinceres et sine offensa (Phil 1,10).

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caries45. Su u n a p o s i z i o n e diversa si trova Pietro Elia, autore verso

il 1150 di u n a Summa super Priscianum edita nel 1993 da L e o R e i l l y4 6. A l l ' i n t e r n o del trattato De ortographia (= Prisciano, 1. I) Pietro m e n z i o n a l ' a g g e t t i v o sincerus, spiegando c h e ha la penul-t i m a sillaba l u n g a e c h e deriva da sine epenul-t cera47 ; nel trattato De denominativo (= P r i s c i a n o , 1. IV) Pietro ritorna su sincerus e sinceris, c o n m a g g i o r e a b b o n d a n z a di p a r t i c o l a r i4 8, ripresenta c o m e u n i c a valida l ' e t i m o l o g i a di D o n a t o , e rifiuta la distinzione

45. Sarebbe interessante sapere quali fonti abbia utilizzato Osbern per la doppia etimologia di sincerus/sinceris. La doppia etimologia è registrata dal Supplementum al Keil, ma la fonte è un manoscritto del XII secolo, che potrebbe quindi dipendere da Osbern, invece di esserne la fonte. Più rilevante è un commento alle lettere paoline, attribuito dal Migne a Bruno della Certosa (fine XI sec), nel quale l'autore, commen-tando Phil 1,10, si pronuncia in questi termini: «Sinceri, si componimus ex sin et caera, perducitur media syllaba, nominativus singularis sincerus, habens duo pluralia sinceri et sinceres, ut diaconus diaconi et diacones. Si secundum Isidorum, ex sine carie componimus, media syllaba corripitur, et singulari caret» (PL 153, 355B). La paternità bruniana dell'opera è stata messa in dubbio da A. Landgraf, il quale, nell'ar-ticolo Probleme des Schrifttums Brunos des Kartäusers, Collectanea Franciscana 8 (1938) 542-90, ha attribuito a Bruno il solo commento ai salmi, mentre quello a san Paolo sarebbe della sua scuola; seguendo Landgraf, anche P. Glorieux considera di anonimo il testo in Pour revaloriser Migne, Mélanges de Science religieuse 9 (1952), Cahier Supplémentaire, p. 61. La paternità bruniana è però accettata da G. Binding, che ha scritto l'articolo su Bruno per il Lexikon des Mittelalters, vol. II, Artemis Verlag, München-Zürich 1983, coli. 788-90. In ogni caso, ignoro se Osbern abbia davvero utilizzato questo commento paolino, e se l'autore del commento, a sua volta, abbia trovato la doppia etimologia in un testo precedente oppure abbia sintetizzato di persona le due tradizioni, derivate da Donato e da Isidoro.

46. Petrus Helias : Summa super Priscianum (ed. L. Reilly CSB), « Studies and Texts» 113, Pont.Inst.of Med. Studies, Toronto 1993. Il commento a Prisciano di Pietro Elia dipende dall'inedito commento di Guglielmo di Conches; cfr. K.M. Fred-borg : The dependence of Petrus Helias ' Summa super Priscianum on William of Conches' Glose super Priscianum, Cahiers de l'Inst.du Moyen Age grec et latin 11 (1973) 1-57.

47. «Sincerus ra rum, producta penultima, componitur ex 'sine' et 'cera', unde dicitur sincerus quasi 'sine mollicie et flexibilitate'« (vol.I, p. 130, 11. 80-1).

48. « Sincerus dicitur a 'sine' et 'cera', quasi sine flexibilitate vel eliquatus et purus sicut mei eliquatum est cum sine cera est. Et cum sincerus habeat penultimam productam, volunt quidam quod sinceris corripiat penultimam et fit a 'sine' et 'carie', quod est putredo lignorum. Sed sicut dicitur 'hic' et 'hec inbecillis' et 'hoc inbecille' et 'inbecillus la lum' in una eademque significatione, et sicut dicitur 'hic' et 'hec enervis' et 'hoc enerve' et 'enervus va vum', ita quoque puto eiusdem significationis et compositionis esse sincerus ra rum et hec sinceris et hoc sincere, licet mutetur decli-nano, ut debeat dici sinceris, penultima producta, unde Virgilius in Moreto :

SUBSEDIT SINCERE FORAMINIBUS QUE LIQUATUR EMUNDATA CERES.

Ecce sincere neutrum posuit, penultima producta, licet in quibusdam libris inveniatur, 'Subsedit sincera e t c ' ut sit a 'sincerus' ». (vol. I, pp. 315-6,11. 83-94). Pietro Elia trova sincerus in Prisciano 4,19 (= Keil II 128,4 — cfr. supra).

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e t i m o l o g i c a tra sinceras e sinceris, in virtù d e l l a q u a l e sinceris equivarrebbe a sine carie ; infine, nel trattato De prepositione ( = P r i s c i a n o , 1. X I V ) , Pietro ritorna n u o v a m e n t e su sincerus/ sinceris, ripetendo le d u e e t i m o l o g i e trattate p r e c e d e n t e m e n t e , m a le rifiuta e n t r a m b e , p e r la r a g i o n e c h e sine n o n p o t r e b b e c o m u n q u e entrare in c o m p o s i z i o n e 4 9.

N e l l e sue Magnae Derivationes a n c h e U g u c c i o n e , c o m e O s b e r n , tratta i l e m m i sincerus/sinceris e sinceritas sotto la lettera C , c o m e « derivazioni » dal l e m m a p r i m a r i o cera. L a sua p o s i z i o n e è q u e l l a più diffusa, e r i b a d i s c e l ' o r i g i n e di sinceruslsinceris in sine+cera ; soltanto questa, s e c o n d o lui, è u n a vera derivatio, c i o è u n a s p i e g a zione « s c i e n t i f i c a » d e l l ' o r i g i n e del l e m m a : il t e n t a t i v o di d i s t i n -guere sinceris d a sincerus e far derivare il p r i m o d a sine+carie è u n a p u r a ethia, u n a sorta di etimologia p o p o l a r e b a s a t a su u n ' a s s o -ciazione semantica m a n o n su u n fatto linguistico r e a l e5 0.

49. « 'Sine' autem et 'absque', quamvis equipollentia eis apud Grecos sint adverbia, apud Latinos tarnen sunt prepositiones et consignificant utrumque abnega-tionem nec inveniuntur in compositione. Falsum ergo est quod 'sincerus' sit compo-situm a 'sine' et 'cera' vel 'sinceris' a 'sine' vel 'carie', sed sic intelligendum est quod 'sine', scilicet, numquam invenitur integrum in compositione cum 'absque' in compo-sitis nullo modo inveniatur» (vol. II, p. 755,11. 25-30). La trattazione di sine si basa su Prisciano 14,49 : « 'Sine' etiam et 'absque' apud Grecos adverbia, ut supra dictum est, sunt, quae praedicta ratio fecit apud Latinos praepositiones putari. Habent etiam consi-milem significationem, quae est negativa, nec in compositione inveniuntur » ( = KEIL III 52, 11. 16-9). Reilly segnala, in nota, il commento a Prisciano di Guglielmo di Cham-peaux, che io non ho consultato (Reilly ha utilizzato l'edizione di B. Prunolus [Venezia 1488] e il ms.201 della Dombibliothek di Colonia).

50. Le Derivationes sono tuttora inedite. Trascrivo dal foglio 29r del codice CLXIII della Biblioteca Capitolare di Vercelli, inserendo alcuni segni di punteggiatura : «hec cera.e. unde cerulus.a.um [...] Item a sine et cera componitur sincerus -a -um et hic et hec sinceris et hoc -re in eodem sensu, idest sine cera, idest sine mollitie et flexi-bilitate, scilicet purus constans firmus mundus sine uitiis. quod autem dicitur sincerus et sinceris quasi sine carie, ethia est, non compositionis ostensio. Caueat ergo sibi quilibet in accentuando ista nomina: habet enim utrumque accentum acutum super penultima [...] quod in sincerus penultima producatur patet ilio uersu « sincerum nisi uas quodcumque infundis accessit ». quod in sinceris ibi similiter penultima producatur patet ilio uersu uirgilii in moreto « Subsedit sincere foraminibusque liquatur emundata Ceres ». Ecce non potest dici quod ibi sincere sit aduerbium a sincerus : falsus enim esset uersus. sed est terminacio neutri generis istius nominis sinceris. et secundum quosdam ponitur ibi aduerbialiter. sed melius legi ibi nominaliter. Male igitur sine omni excusatione dicitur sinceris penultima correpta et accentu posito super antepe-nultimam : est enim ponendus super peantepe-nultimam procul dubio, ergo si uersus ab aliquo magistro uel potius discolo factus ex defectu scientie inueniatur, in quo sinceris penul-tima corripiatur, abradatur cum suo auctore de libro uite et cum iustis non scribantur. Sed uerum quis uelit has et quasdam alias dictiones de quarum accentu dubitatur recte accentuare, consulat opusculum quod de earum accentu conscripsimus et sincerus et

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L a p o s i z i o n e di O s b e r n si ritrova, nei p r i m i anni del X I I I secolo, n e l Grecismus di E v e r a r d o di B é t h u n e , edito nel 1 8 8 75 1. Più c o m p l e s s a è i n v e c e la p o s i z i o n e della Summa Britonis52, u n grande d i z i o n a r i o di 2 5 0 0 v o c i tratte dal latino biblico, risalente agli anni

1 2 5 0 - 7 0 . B r i t o p r o c e d e s e c o n d o il m e t o d o dtlV auctoritas, citando U g u c c i o n e e il Grecismus di E v e r a r d o , i n s i e m e alla Glossa Ordi-naria e a v e r s e t t i m n e m o n i c i della tradizione g r a m m a t i c a l e , e finisce p e r a d o t t a r e , tra le p o s i z i o n i contrastanti, q u e l l a fra tutte m e n o s o s t e n i b i l e , c h e p r e v e d e n o n solo la distinzione fra sincerus e sinceris, m a a d d i r i t t u r a c h e sinceris p o s s a a v e r e u n a distinta e t i m o l o g i a : sine cera c o m e per sincerus (in tal c a s o la e sarà l u n g a ) e sine carie (in tal c a s o , la e sarà b r e v e )5 3.

sinceris comparatili-, unde hec sinceritas -tis, idest puritas sine fermento malitie et nequitie». L'opuscolo al quale Uguccione rimanda è stato edito nel 1978 da Giuseppe Cremascoli (Uguccione da Pisa : De dubio accentu. Agìographia. Expositio de symbolo apostolorum, «Biblioteca degli Studi Medievali» 10, CISAM, Spoleto 1978). La trat-tazione di sincerus/sinceris si trova alle 11. 158-79 (= pp. 77-9) dell'edizione; l'autore sostiene, anche in questo testo, che sincerus e sinceris hanno la stessa etimologia e, conseguentemente, hanno entrambe la penultima sillaba lunga.

51. Eberhardus Bethunensis: Grecismus (ed. J. Wrobel), G. Koebner, Breslau 1887. Ai versi 71-74 leggiamo : « Res est sincera, res sinceris est quoque pura, / Et cum praedictis sincere segnat idem./ Diversum tamen est ab eis in origine, namque / Huic caries, illis est sine cera caput ».

52. Summa Britonis sive Guillelmi Britonis Expositiones vocabulorum Biblie (edd. L. W. Daly - B. A. Daly), 2 voi., «Thesaurus Mundi» 15-16, In Aedibus Antenoreis, Patavii 1975.

53. Voi. II, pp. 725-6 : « SINCERUS «ra, rum et hic et hec sinceris et hoc cere in eodem sensu, id est sine cera, sine mollitie, sine flexibilitate, scilicet purus, constans, fìrmus, mundus, sine vitiis». Ita dicit Huguitio (s.v. Cera). Et componitur a sine et cera; et secundum hoc tam sincerus quam sinceris producunt penultimam. Unde Oratius in fine secunde Epistule (1,2,54),

SINCERUM NISI VAS, QUODCUMQUE INFUNDIS ACESCIT.

Item Virgilius in Moreto (42-3) :

SUBSIDIT SINCERE FORAMINIBUSQUE LIQUATUR EMUNDATA CERES.

Et possunt predicte significationes haberi per hos versus,

SINCE RIS VEL RUS CAPIT ATQUE NOTAT BENE FIRMUS, CONSTANS, NON FRAGILIS, NON FLEXIBILIS NEQUE MOLLIS, NEC NON ET MUNDUS, PURUS QUOQUE, NON VITIOSUS.

Item potest sinceris componi a sine et caries quasi sine carie, id est sine corruptione. Et sic exponit glosa ad Philippenses i (10) «sitis sinceres», id est «sine operibus corruptionis ». Et secundum hoc corripitur penultima. Unde versus,

SINCERIS A CARIE, SED SINCERIS SINE CERA.

Item Grecismus (XIII,71-4):

RES EST SINCERA, RES SINCERIS QUOQUE PURA, ET CUM PREDICTIS SINCERE SIGNAT IDEM.

(19)

Resta infine da ricordare il capolavoro lessicografico del X I I I secolo, la Summa quae vocatur Catholicon del g e n o v e s e G i o v a n n i Balbi, c o m p l e t a t a nel 1 2 8 65 4 ; l'edizione m a g o n t i n a del 1460, ristampata a n a s t a t i c a m e n t e5 5, è ancora il più diffuso s t r u m e n t o p e r la consultazione di q u e s t ' o p e r a , della quale n e s s u n o ha a n c o r a intrapreso l ' e d i z i o n e critica. Della famiglia -sincer- B a l b i e s a m i n a il solo l e m m a sincerus56, e sembra r i a s s u m e r e tutto q u a n t o gli

capita sotto m a n o per la spiegazione di sincerus, m e n z i o n a n d o

DIVERSA TAMEN HEC VENIUNT AB ORIGINE, NAMQUE HUIC CARIES, ILLIS EST SINE CERA CAPUT.

Sic ergo patet quod sinceris produci vel corripi potest secundum diversas composi-tiones ».

54. Un'aggiornata presentazione generale del Catholicon (con elenco dei mano-scritti) si legge in G. Powitz : Le Catholicon — Esquisse de son histoire, in : Les manu-scrits des lexiques et glossaires..., cit., 299-336.

55. Iohannes Balbus : Catholicon (first published Mainz 1460), Gregg International Publishers Limited, Westmead, Farnborough, Hauts. 1971.

56. « Sincerus -ra -rum. et hic et hec sinceris et hoc -re. in eodem sensu, id est sine cera sine mollicie sine flexibilitate. scilicet purus, constans, firmus, mundus, sine viciis. Et componi tur tarn sincerus quam sincerus <sic nell'edizione — uno dei due dovrà però essere « sinceris »> a sin et cera. Caueat ergo sibi quilibet in accentuando hec nomina, habet enim utrumque accentum acutum super penultima. Est enim penultima producta in utroque. Quod autem in sincerus penultima producatur patet per Oracium in fine secunde epistole: «Sincerum nisi uas quodcumque infundis acescit». Quod uero in sinceris penultima producatur liquet in ilio uersu Uirgilii in moreto : « subsedit sincere foraminibus que liquatur emundata ceres ». Non autem potest dici quod ibi sincere sit aduerbium a sincerus -a -um, falsus enim esset uersus. Sed est terminacio neutri generis huius nominis sinceris. et ponitur ibi aduerbialiter secundum quosdam. sed melius ibi legitur nominaliter. Quod autem dicitur sinceris uel sincerus uel sincere quasi sine carie ethi<moloia> est. Ita dicit Hugucio. Magister autem Bene dicit: sincerus producit e ante r quod quidam dicunt posse corripi si componatur a sin et carie. Nos uero dicimus quod media numquam potest corripi siue dicas sincerus siue sinceris. quia numquam inuenitur in aliquo bono autore nisi longa. nec componitur a cera uel a carie, sed a sin quod est con et chère quod est salue. Inde sincerum idest consaluum quasi ex toto saluum et absque macula. Ita uult magister Bene. Sed quedam glosa super illud ad philippenses primo «Sitis sincères» dicit «idest sine operibus corrupcionis ». Et sic uidetur glosa ilia uelle quod sinceris componatur a sine et carie. Et sic penultima tunc corripitur. Ad hoc dico quod cum dicitur sinceris quasi sine carie uel sine corrupcione ethi<moloia> est non composicio, unde non recipimus illum uersum: «Sinceris a carie sed sincerus sine cera». Hiis visis dico quod sincerus siue sinceris siue componatur a sin et cera siue a sin et chere, quod magis michi placet, semper producit penultimam, vnde quidam: «Res est sincera res sinceris quoque pura». Cum autem dicitur sinceris quasi sine carie ethimoloia est. [...] Sincerus eciam et sinceris comparantur : sincerior -simus. vnde sincere uel sinceriter -cerius -me. vnde hec sinceritas -tatis : puritas sine fermento malicie et nequicie». Il testo dell'incuna-bolo è fortemente abbreviato; mi sono assunto la responsabilità dello scioglimento delle abbreviazioni e dell'inserimento dalla punteggiatura e di altri segni che facilitino la comprensione.

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e s p l i c i t a m e n t e le sue f o n t i : la Glossa Ordinaria su Phil 1,10, U g u c c i o n e — dal q u a l e ricopia u n lungo brano — , e il m a e s t r o B e n e d a F i r e n z e , la cui o p e r a è ancora i n e d i t a5 7. L a novità, rispetto alla t r a d i z i o n e p r e c e d e n t e , viene dall'etimologia grecizzante di B e n e , c h e B a l b i d i c h i a r a di preferire, secondo la quale sincerus d e r i v e r e b b e d a a i ) v + % a t p e , ed avrebbe consaluus c o m e p r i m o significato. S e g u e n d o U g u c c i o n e , a n c h e Balbi u s a ethimoloia per indicare delle s p i e g a z i o n i n o n attendibili, quasi di tipo p o p o l a r e a n z i c h é scientifico. P e r q u a n t o riguarda sinceritas, introdotto alla fine c o m e derivato di sincerus, Balbi si limita, c o m e U g u c c i o n e , a l l ' e q u i v a l e n z a c o n puritas e ad un richiamo implicito al versetto di I C o r 5,8 (non in fermento malitiae et nequitiae, sed in azymis sinceritatis et ueritatis). L'aggettivo sincerus c o m p a r e a n c h e sotto la v o c e uerax5*, c h e s e m b r a (se si fa fede alle due edizioni in

incu-n a b o l o ) u incu-n ' e s t e incu-n s i o incu-n e della voce corrispoincu-ndeincu-nte iincu-n P a p i a ; iincu-n q u e s t o c a s o , p e r ò , v i e n e a cadere l ' a m b i g u i t à che si è riscontrata in Papia : e s p l i c i t a m e n t e , uerax viene legato alla virtù di chi abitual-m e n t e i n t e n d e dire la verità (qui frequenter et saepe dicit ueruabitual-m), e q u i n d i sincerus, i n s i e m e a simplex, ne riflette il riferimento alla m o r a l i t à del l i n g u a g g i o . L ' u l t i m a frase ribadisce q u e s t a semantica, d i s t i n g u e n d o chi è uerus nel c o m p o r t a m e n t o da chi è uerax nelle p a r o l e . L a v o c e uerax in Balbi contribuisce quindi alla diffusione del significato più « m o d e r n o » di sincerus, m a in m o d o quasi casuale e, in o g n i c a s o , indiretto, visto che ci si trova a l l ' i n t e r n o di u n a v o c e di d i z i o n a r i o diversa da sincerus : resta il fatto c h e nella trattazione diretta di sincerus Balbi non fa cenno ad equivalenze con uerax, e, di c o n s e g u e n z a , chi avesse consultato il Catholicon nel X I V o X V secolo a proposito di sincerus, n o n sarebbe uscito dalla t r a d i z i o n e più « c l a s s i c a » .

C o m e sintesi, m i s e m b r a di poter affermare c h e la tradizione g r a m m a t i c a l e e lessicografica fino a Balbi rimane sostanzialmente n e l l ' a m b i t o s e m a n t i c o in cui sincerus e i lemmi correlati v e n g o n o utilizzati dagli autori della latinità pagana. L'influsso del latino

57. Cfr. G. Cremascoli nella già citata edizione del De dubio accentu di Uguc-cione, p. 55, n. 51.

58. «Uerax. a uerus. dicitur uerax -cis omnis generis, sincerus, simplex, qui frequenter et sepe dicit uerum. et comparatur, vnde hec ueracitas -tatis. Et est uerax in dictis sed uerus in factis proprie loquendo ».

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biblico — e forse a n c h e , m a più indirettamente, del latino cristiano patristico — è presente in una certa attenzione al significato m o r a l e dei l e m m i , m a si tratta sempre di un significato m o r a l e g e n e r i c o , cioè della p u r e z z a di v i t a ; il riferimento alla veracità del linguaggio e alla manifestazione dell'interiorità del soggetto — ciò che costituisce il significato m o d e r n o della sincerità — n o n p e n e t r a invece nella tradizione lessicografica latina fino a B a l b i ; l ' u t i l i z z o che Papia e Balbi fanno di sincerus insieme a uerax s e m b r a allu-dere a questi sviluppi semantici, m a in m o d o e m b r i o n a l e e t r o p p o vago.

5. I lemmi -sincer- nella Bibbia latina

F i n o al IV secolo le letterature biblica e patristica si i n t r e c c i a n o strettamente : da u n a parte, la Bibbia è la fonte di cui si a l i m e n t a n o gli scritti dei Padri della C h i e s a ; dall'altra, s o n o p r o p r i o i testi patristici a fornirci le testimonianze delle p r i m e versioni latine della Bibbia, che n o n p o s s e d i a m o c o m e testi integrali a u t o n o m i . H o cercato di tenere c o n t o sia della Vetus Latina c h e della Vulgata, anche se l ' i n d a g i n e lessicale sulla Vetus Latina è o s t a c o l a t a dal fatto c h e non p o t r e m o disporre di u n a c o n c o r d a n z a g l o b a l e fino a q u a n d o l ' e d i z i o n e critica, coordinata dai benedettini di B e u r o n , n o n sarà stata c o m p l e t a t a5 9.

I l e m m i -sincer- s o n o poco presenti nella B i b b i a latina, e d inoltre alcune o c c o r r e n z e , attestate nelle p r i m e versioni, s c o m -p a i o n o successivamente dalla Vulgata. Tra i l e m m i si n o t a la totale assenza del verbo sincero e dell'aggettivo insincerus (il sostantivo insinceritas non p o t r e b b e c o m u n q u e esistere p e r c h é c o m p a r i r à soltanto d o p o G e r o l a m o ) ; dal p u n t o di vista m o r f o l o g i c o si p u ò rilevare che sinceris p r e d o m i n a nella Vetus Latina, p e r e s s e r e p o i

59. Gli editori della Vetus Latina stanno curando delle concordanze greco-latine e latino-greche, che esistono, per ora, soltanto in forma di schedario, e che riguardano i volumi sinora editi. Una copia di questi schedari si trova all'Università Cattolica di Louvain-la-Neuve, presso il Centre de recherches sur la Bible Latine, dove ho potuto prenderne visione ; ho utilizzato inoltre alcune informazioni registrate presso lo sche-dario del Thesaurus Linguae Latinae, a Monaco, e ho controllato tutti i riferimenti sia sull'edizione della Vetus Latina del Sabatier che sui volumi sinora editi della nuova edizione critica. Nell'Appendice 1 riporto, nell'ordine del testo biblico, i vari passi che sono riuscito a rintracciare, con l'indicazione delle mie fonti.

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soppiantato q u a s i t o t a l m e n t e da sincerus nella Vulgata, e che sono presenti e n t r a m b e le f o r m e avverbiali dell'aggettivo (quella più antica sincere e quella p i ù tarda sinceriter), che continueranno ad essere usate indifferentemente nei secoli successivi. I l e m m i greci tradotti c o i l e m m i latini -sincer-, nella Vetus Latina e/o nella Vulgata, s o n o i seguenti :

àyvóq = sincerisi sincere (avverbio) (2Cor 7,11 ; Phil 1,17) d S o ^ o q = sincerus ( l P t 2,2)

dicépaioc; = sinceris ( 2 M c c 6,25 ; R m 16,19 ; Phil 2,15) à ^ f | 0 8 i a = sinceriter ( T b 3,5)

àvoTTÓKpixoq = sincerus ( l T m 1,5 ; 2 T m 1,5) yv^Gioq = sincerus (Phil 2,20)

e U a K p i v s i a = sinceritas ( I C o r 5,8 ; 2 C o r 1,12 ; 2,17)

ei?UKpivf|(; = sinceris/sincerus (Sap 7,25 ; Phil 1,10; 2Pt 3,1) Il sostantivo ei^iKpivsia e l'aggettivo ei?aKpivf|<; sono i l e m m i greci c h e m e r i t a n o più attenzione. C o m e h o già ricordato, l ' e s a m e dei glossari bilingui rivela c h e sono l e m m i la cui traduzione con sinceritas/sincerus/sinceris È frequente. Nella Bibbia greca sono presenti e s c l u s i v a m e n t e n e i passi che h o a n a l i z z a t o : vale a dire, v e n g o n o s e m p r e tradotti c o n sincer- ; questo induce a p e n s a r e che tale t r a d u z i o n e sia n o r m a l e p e r un traduttore tardoantico. C o m e quella di sincerus, a n c h e l ' e t i m o l o g i a di E I À A K P I V - È i n c e r t a : se ne

ipotizza l ' o r i g i n e d a eiXr\, parola poetica che indica la luce del sole, e Kpivco, e quindi significherebbe « p r o v a t o alla luce del s o l e » , d a c u i l i m p i d o , p u r o , immacolato. N e l g r e c o classico ed ellenistico i t e r m i n i r i c o r r o n o , per e s e m p i o , nel lessico della tradi-z i o n e platonica, d a P l a t o n e a Filone, per indicare la puretradi-ztradi-za g n o s e o l o g i c a della c o n o s c e n z a intelligibile, oppure la purezza o n t o l o g i c a della divinità o d e l l ' a n i m a separata dal c o r p o . L'unica o c c o r r e n z a n e l l ' A n t i c o T e s t a m e n t o greco, quella di S a p i e n z a 7,25 (la « l i m p i d e z z a » della s a p i e n z a divina), si p u ò inserire nella tradi-z i o n e del significato o n t o l o g i c o ; a quello gnoseologico si p u ò r i c o n d u r r e la 8Ì>oiKpivf](; 8 t à v o t a di 2Pt 3 , 1 , secondo alcune possi-bili t r a d u z i o n i6 0 ; in tutte le occorrenze nel corpus p a o l i n o , invece,

60. Come quella proposta da P. De Ambroggi : « stimolo con dei ricordi il vostro sano discernimento» (Le epistole cattoliche di Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda,

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