R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
F RANCESCO M AISANO
Sull’integrale generale di un sistema lineare del primo ordine ai differenziali totali a coefficienti costanti
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 34 (1964), p. 401-410
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SULL’INTEGRALE GENERALE
DI UNSISTEMA
LINEARE DELPRIMO ORDINE AI
DIFFERENZIALITOTALI
ACOEFFICIENTI COSTANTI
.Nota
*)
di FRANCESCO MAISANO(a Palermo) **)
1. -
Riportiamo
inquesto
numero i risultati dovuti a G. Tre- visan relativi allaesplicitazione dell’integrale generale
di unsistema di
equazioni
differenziali lineari ordinarie a coefficienti costanti e allaapplicazione
di taleespressione esplicita
allostudio di un sistema lineare ai differenziali totali
1).
A tali risultati si riallacciano le considerazioni che seguono
e che consentono di
precisare
la formadell’integrale generale
di un sistema lineare ai differenziali totali di due variabili a
coefficienti costanti
nell’ipotesi
chegli
autovalori associati alle matrici A e B abbiano tutti indicepari
alla loromolteplicità.
Si consideri il sistema di
equazioni
differenziali ordinario~
*)
Pervenuta in redazione il 5 marzo 1964.Indirizzo dell’A.: Istituto matematico, Università, Palermo.
**)
Lavoroeseguito
nell’ambito dell’attività deiGruppi
di ricerca matematica del C.N.R.l)
G. TREVISAN :Un’espressione esplicita
perl’integrale
didi
equazioni differenziali
lineari ordinarie acoefficienti
costanti.Appli-
cazioni. Rend. del Seminario Matem. dell’Università di Padova. 1961 Voi. XXXI.
omogeneo ad n
incognite,
a coefficienti costantiIl vettore Y sarà ovviamente ad ii,
componenti
che si sup- porranno funzioni derivabili della variabile u.Supponiamo
chel’equazione
caratteristica della matrice qua- drata ditipo (n, n)
Aammetta come radici
(distinte)
a2, ... , 9 a, t conmolteplicità rispettivamente
1.1’ r2, ... , r, equindi
con r1 + r2 + ... + rt = ’n.Allora
l’integrale generale
del sistema(1)
èdove
Pi
è la soluzionegenerale
del sistemaalgebrico
lineareesprimibile,
ove sitenga
conto della circostanza che la matriceha rango
(n
-r,),
mediante combinazione lineare aparametri
arbitrari di ri soluzioni
particolari indipendenti
del sistema(3)
stesso. -
Il risultato espresso dalla
(2)
consente una immediataappli-
cazione allo studio del sistema lineare ai differenziali totali
dove A e B sono matrici di
tipo (n, n)
a elementi costanti datinel campo
complesso
e Y il vettoreil y,(u,
ad ncomponenti.
Il sistema
(4)
èequivalente
al sistema alle derivateparziali :
2)
Irappresenta
ora ed avanti una matrice unitaria di rango op- portuno.403
e la condizione necessaria e sufficiente di
completa integrabilità
di tale sistema è data dalla
permutabilità
delle due matrici Ae B
(i prodotti
essendo effettuatirighe
percolonne).
La soluzione del sistema
(5)
sarà data dalla(2)
sotto la con-dizione
(3)
e dove sipensino
iparametri da
cuidipendono
lePi
funzioni di v che dovranno determinarsi in modo che le(2)
sod-disfino anche al sistema
(5’).
È
intanto ovvio che condizione necessaria e sufficienteperchè
la
(2),
intesa nel senso sopraprecisato,
sia soluzione del siste-ma
(5’),
è che soluzione della(5’)
sia ilgenerico
addendoOra
perchè
ciò accada occorre e bastascegliere
dove
~S 1~ i , S21i9
... ,Srili
s sono r i soluzioniparticolari
ed indi-pendenti
del sistemaalgebrico (3)
e e2, ...,(funzioni
div)
è
l’integrale generale
del sistema differenziale lineare a coeffi- cienti costantii cui coefficienti
(s
=1, 2,
...,r=)
sono univocamente deter- minatiquali
soluzioni del sistema di nr;equazioni
delle
quali
solor:
sonoindipendenti.
Per la determinazione
dell’integrale generale
del sistema(5)
e
(5’ ) bisognerà
ovviamente trattarepiù
sistemi deltipo (7),
unoper
ogni
radice distintadell’equazione
caratteristica della ma-trice A.
2. - Con
rispondenza
alle nomenclature usate al n.1,
siponga:
ed
si denoti
poi
con la matrice ditipo (ri, r,)
dei coefficienti del sistema(7),
matrice che diremo associata allo zero a=dell’equa-
zione caratteristica della matrice A o
semplicemente
matriceassociata allo zero ai.
Siano
poi
1’l/i, 1’1/i, ... ,gli
zeri distintidell’equazione
caratteristica di
gai
e abbiano
rispettivamente molteplicità
9 Lo 21 i ... , equindi
con
L’integrale generale
del sistema(7)
saràallora,
in confor- mità alla(2)
dove è la soluzione
generale
del sistemaalgebrico
e
quindi
risulterà:405
Sostituendo tale
espression e
nella(6)
si ottiene per il sistema(5)
e
(5’)
la soluzione:L’integrale generale
del sistema(5)
e(5’)
èdunque:
Ma
1’integrale
del sistema(5)
e(5’) può
ottenersi scambiando il ruolo delle matrici A e B conprocedimento analogo
aquello
ora
seguito.
Si denotino con
fli, P2’
... ,p, gli
zeri distintidell’equazione
caratteristica:
della matrice B e siano r$ , ... , r, le relative
molteplicità
e
quindi
con ri + ... + ri = n.-
Fissata la radice
~h
si denoticon Sx
la matrice ditipo (n, r~)
le cui colonne
rappresentino rh
soluzioniindipendenti
del sistemalineare
Siano
poi
1 ...gli
zeri distintidell’equazione
caratteristica
della matrice associata allo zero
relative
molteplicità
equindi
con:L’integrale generale
del sistema(5)
e(5’) può
allora scriversi:essendo la soluzione
più generale
del sistemaalgebrico:
Si fissi ora, a
partire
dalla(9),
unintegrale particolare
delsistema
(5)
e(5’ ) :
ciò si otterrà incorrispondenza
ad unaparti-
colare scelta dei
parametri
cheintervengono
nelleQjli;
è chiaroche,
con unaopportuna
scelta dei valori deiparametri
che inter-vengono nelle la
(11)
si riduce alla fissata soluzione.Denotando ancora con la
(9)
e con la(11)
le due determina- zionidegli integrali particolari
cosottenuti,
dal diretto loro confronto si deduce che ciascuna delle V,,, i coincide conuna fl
e ciascuna delle Yp/A con una a ma « a
priori »
non è detto che i #i’implici
come non è detto cheimplichi yu/h # yu’/h’.
Si consideri ora un
generico
a e ungenerico
= epoi
l’unico addendo della
(9)
Esiste nella
(11)
un solo addendo e sia(con
=a,)
identicamenteeguale
alla(12).
407 Ricordando ora
l’ipotesi
circa l’indicedegli
autovalori ae f3 sarà, qualunque
sia cf, i ee l’ultima identità
implica:
e
quindi
cioè
Si trova intanto il risultato: ad
ogni
zero a dimolteplicità
rí
dell’equazione
,41
= 0corrisponde
un ben determinatozero
PAI
dellaB i =
0 dieguale molteplicità.
Inoltre,
ove sitenga
conto delle(8)
e(10), l’equazione
carat-teristica della matrice
H«i
associata allo zero at ha un solo zerodistinto e
quindi
dimolteplicità ri
ieguale
allo zero della~ ~~I
-B i =
0corrispondente
alla a nel sensoprima precisato.
Viceversa, l’equazione
caratteristica della matrice asso-ciata allo zero ha un solo zero distinto e
quindi
dimolteplicità
ri
eguale
alla aicorrispondente
allaPAI.
Riassumendo : le due
equazioni
hanno lo stesso numero di zeri distinti e
gli
zeri dell’una possono mettersi in una ed una sola maniera incorrispondenza
biunivoca.con
gli
zeri dell’altra in modo tale checoppie
di zericorrispon-
denti
a, fl
abbianoeguale molteplicità
e che leequazioni
caratte-ristiche relative alle matrici
ga
eHp
ad essicorrispondenti
abbianol’una come unico
zero P
e l’altra come unico zero a.D’ora in avanti se
gli
zeri di O sono a 1, az , ... , a tdenoteremo i
corrispondenti
zeri(nel
senso sopraprecisato)
della j
I Âl - B j -
0rispettivamente
conP~,
... ,fJ
t e conri , r,, ... , r, le relative
molteplicità
comuni.In base ai risultati ora ottenuti
l’integrale generale
del sistema(5)
e(5’) può
scriversi apartire
dalle(9)
e(11)
nelle due forme:dove
Q
i eQ,
sono vettori a ricomponenti
costanti arbitrarie.Si fissino nella
(15)
le matriciQi
i equindi un’integrale
par- ticolare e siscelgano
leQ
in modo che la(16)
fornisca lo stessointegrale particolare.
In
corrispondenza
aquesta
scelta risulterà:Ma il vettore s
rappresenta
unagenerica
soluzione del sistemaalgebrico
linearee il vettore
SiQi
una soluzione del sistemaalgebrico
linearee,
potendo ragionare
sulleQ
come si è fatto sulleQi,
concludiamo che i due sistemialgebrici (17)
e(18)
sonoequivalenti
equindi,
ricordando il
significato
delle matriciSi
e sipotrà scegliere
nella
(16)
409
e in tal caso la
(15)
e la(16)
fornirannointegrali particolari eguali
allora e soloquando
siscelgano
leQ i eguali
alleQ i.
Si deduce allora dal confronto della
(15)
e della(16)
chee
quindi l’integrale generale
del sistema(5)
e(5’ )
si scrive(uti- lizzando,
peresempio,
la(15))
ove
P, (i
=1, 2,
...,t) rappresenta
la soluzionegenerale
delsistema
algebrico
lineare(17)
o, ciò che è lostesso,
del sistemaalgebrico (18)
aquesto equivalente.
3. - Il
procedimento
svolto al n. 2 che ha consentito di de- terminarel’integrale
del sistema lineare ai differenziali totalinell’ipotesi
chegli
autovalori di A e B siano tutti di indice i = r,può
ovviamente esseregeneralizzato
al casodell’integrazione
del sistema lineare ai differenziali totali del
tipo
.A ~ , ... ,
9~,~
matrici diordine n,
date nel campo com-plesso,
i cui autovalori siano di indice i = r, e Y il vettore)j
... , 9 ad ncomponenti.
Il sistema
(20)
èequivalente
al sistema alle derivateparziali
ed è noto che la condizione di
completa integrabilità
per tale sistema è data dallapermutabilità
delle matriciA i , A~,
... ,Da
quanto
è stato detto nel numeroprecedente,
leequazioni
caratteristiche associate alle matrici
A;
hannoeguale
numerodi zeri.
Inoltre se
sono
gli
zeri relativiall’equazione
caratteristica associata alla matricejii, rispettivamente
dimolteplicità
gli
zeri relativiall’equazione
caratteristica associata allagenerica matrice
i si possonodisporre
nell’ordinein modo che
gli
zeri aii abbianomolteplicità
r f e i sistemi linearirisultino
equivalenti.
Iterando
opportunamente
ilprocedimento
svolto al n. 2 si determinal’integrale generale
del sistema(21)
che sipresenta
nella forma:
essendo
Pi
i la soluzionegenerale
di uno dei sistemialgebrici
lineari