A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
S ANDRO F AEDO
Il principio di Zermelo per gli spazi astratti
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 9, n
o3-4 (1940), p. 263-276
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di SANDRO FAEDO
(Roma).
Il
principio
di ZERMELO(i)
delle infinite scelte arbitrarie sipuò
sostanzial- mente formulare nel modoseguente :
Dati infiniti insiemi
1,
èpossibile
considerare un nuovo insiemeC,
ottenutoscegliendo
ad arbitrio un elemento da ciascunodegli
insiemiI,
senza che apriori
sia data lalegge
con cuicompiere
tali scelte.Sono note le discussioni che si sono avute e si hanno tnttora su tale que- stione e come buona
parte
dei matematici cerchi di evitare taleprincipio,
rifiu-tandosi o diffidando di ammettere tale
capacità
della mente umana.Però in alcuni casi
particolari
sipotrebbe
fissare lalegge
di sceltapostu-
lata dal ZERMELO.
È ovvio,
adesempio,
che sipuò
dare unalegge generale
con cuiscegliere
un
punto
daogni
insieme chiuso dipunti
di una retta. Se l’ insieme è peresempio
limitato basterebbe
prendere
l’estremosuperiore
dei suoipunti;
equanto
si faper un insieme chiuso di una retta si estende senz’altro
agli
insiemi chiusi diuno
spazio
ad un numeroqualunque
finito di dimensioni(2).
In una interessante
discussione,
che èseguita
ad una lezione del R. Istitutodi Alta
Matematica,
mi è statoproposto
ilproblema
di ricercare se ciò si estendaagli
insiemi chiusi ecompatti (3)
di unospazio
a infinite dimensioni.(*) Lavoro eseguito nella Scuola di Analisi Matematica della R. Università di Roma.
’
(i) Sul principio di ZERMELO si veda ad esempio :
R. BAIRE, E. BOREL, J. HADAMARD, H. LEBESGUE : Cinq lettres sur la théorie des en-
sembles. (Bulletin de la Société Mathématique de France, T. 33, 1905, pp. 261-273). M. CI-
POLLA : Sul postulato di Zermelo e la teoria dei limiti delle funzioni. (Atti dell’Acead.
Gioenia di Catania, Serie 5, Voir. VI). W. SIERPINSKI: L’axiome de M. Zermelo et son róle dans la Théorie des ensembles et l’Analyse. (Bulletin de 1’Acad. des Sciences de Cracovie,
Avril-Mai 1918, pp. 97-152). B. LEVI: Riflessioni sopra alcuni principi della teoria degli aggregati e delle funzioni. (Scritti matematici offerti ad Enrico D’Ovidio, 1918, pp. 305-324);
vedi anche Mathematische Annalen, 1923.
(2) Per una dimostrazione di tale fatto cfr. F. SEVERI: Lezioni di Analisi. (I Voi., Cap. V, 7, n. 20; Zanichelli, Bologna, 1933).
(3) Un insieme si dice compatto quando ogni suo sottoinsieme infinito ha almeno un
punto di accumulazione. Cfr. M. FRÉCHET : Les Espaces Abstraits. (Gauthier-Yillars, Paris, 1929, p. 66).
Un
primo
ben notoesempio,
in sensoaffermativo,
era stato dato fin dal 1913da L. TONELLI
(4). Dopo
averdimostrato,
senza ricorrere alpostulato
delle in-finite
scelte,
il teorema diASCOLI,
ossia cheogni
insieme di infinite funzioniugualmente
continue eugualmente
limitate ammette sempre una funzione di accumulazione(5),
il TONELLI osservavaesplicitamente
che ove tali insiemifossero chiusi il
procedimento
usato facevacorrispondere
adogni
insieme unproprio
elemento ben determinato.In un
primo tempo
ho dimostrato che laproprietà
in discorso si estendeagli
insiemi chiusidello spazio
Hilbertiano(6).
È
da osservare che un insieme dellospazio
Hilbertiano non è ingenerale compatto,
e chequindi
taleproprietà
nondipende
dallacompattezza
dell’ insieme.Volendo
però
dimostrare ilprincipio
di ZERMELO pergli
insiemi chiusi diuno
spazio
noncompatto
è necessario abbandonare iprocessi logici
che si se-guono, ad
esempio, nell’Sn,
inquanto
che essi si fondano sul fatto chenell’Sx
vale il teorema di BOLZANO-WEIERSTRASS
(7).
In
questo
lavoro dimostro ilprincipio
di ZERMELO pergli
insiemi chiusi dispazi
moltopiù generali, comprendenti
adesempio
come casiparticolari
lospazio
Hilbertiano e
quello
fondato sulla metrica di FRÉCHET(g).
È
da rilevare che talispazi
non sono necessariamentemetrici,
nel senso diHAUSDORFF
(9);
cioè per essi non è definita una distanza A soddisfacente ai tre noti assiomi :dove
A(P, P’)
indica la distanza deipunti
P e P’.(4) L. TONELLI : Sul valore di un certo ragionamento. (Atti della R. Accad. delle Scienze di Torino, 1913); Fondamenti di Calcolo delle Variazioni, I Vol., Cap. II, 2, n. 22, Osser- vazione II; Zanichelli, Bologna, 1921).
(5) Il TONELLI dice che f(x) è funzione di accumulazione di un insieme di funzioni se, preso ad arbitrio un numero positivo ~o, esistono sempre nell’insieme infinite funzioni che
appartengono propriamente all’ intorno e della f(x). Si dice poi che fi(x) appartiene pro-
priamente all’ intorno O di f(x) se, essendo (a, b) e (c, d) gli intervalli in cui sono definite f
efl,siha
per ogni x comune ai due intervalli ;
per ogni x a ed appartenente a (c, d) ;
per ogni x > b ed appartenente a (c, d) ;
ed è inoltre
(6) S. FAEDO : Il principio di Zermelo nello spazio Hilbertiano. (Atti del 11° Congresso dell’Unione Matematica Italiana in Bologna, 1940).
(7)
S. FAEDO, IOC. Cit.(8) M. FRÉCHET, IOC. cit. in
(~),
p. 81.(9) F. HAUSDORFF: Mengenlehre. (Berlin, 1935, 111 ed., VI Cap., 20, p. 94).
Gli
spazi
chequi
si consideranopossiedono
unadistanza
che soddisfa alprimo
assioma e, invece che al1I°)
e alIII°),
alleseguenti più larghe
condizioniIndicata con
d(P)
la distanza di P da unpunto
fisso0,
dettoorigine
dellecoordinate,
incorrispondenza
adogni
numeropositivo M,
sipuò
determinareun
KM> 1
taleche,
se èA(P)--M,
siaDopo
aver dimostrato ilprincipio
di ZERMELO perquesti spazi generali,
esa-mino alcuni casi
particolari
e infine ne deduco dei corollari che mi sembrano nonprivi
d’ interesse.’
In un successivo lavoro considererò la stessa
questione
per un altrotipo
dispazi,
riottenendo inparticolare
il teoremagià
citato del TONELLI.Lo spazio SA -
1. - Chiamo
punto
P una successione ai, a2 ~ .... , an,.... di numeri reali e scriveròa2,...., an,.... si diranno la
prima, seconda,...., ennesima,....
coordinata di P.Chiamo
spazio S
l’insieme di tutti ipunti
P.Dico modulo di P il
valore,
finito o no, di una funzione univoca e reale dei valori assoluti di tutte le coordinate ai, a2,...., an,.... :L1 (I
a1I, I az (,...., ~ i a,, 1,....
[che
scriverò anche persemplicità d(P)],
soddisfacente alleseguenti ipotesi:
I) Qualunque
sia P di S èd (P) ~ 0.
II)
Se tutte le coordinate di P sono nulle - nelqual
caso P sarà dettol’origine
0 dellospazio
S - èd (P) = d (o) = o.
III) 4(P)
è funzione non decrescente e continua del valoreassoluto ]
di ciascuna coordinata an.
IV)
Dettopunto
ridotto di indice m di P ilpunto
che ha le sueprime m
coordinateuguali
aquelle corrispondenti
di P e tutte le altrenulle,
se i moduli di tutti i
punti
ridotti risultanosuperiormente limitati,
finito.
V)
Dettopunto
resto di indice m di P ilpunto
pm che ha le sueprime
m coordinate nulle e le rimanentiuguali
allecorrispondenti
diP,
se4(P)
è finito è anche lim
A (pm) =0.
sono due
punti
di S dimodulo
finito,
chiamo distanza fraquesti
duepunti, A(P, P*),
il moclulo delpunto
D =(al -
a2 -aw*,....,
an -an*,oo..),
ossia pongoVI)
Incorrispondenza
adogni
numeropositivo
J.Y sipuò
determinareun tale
che,
se è risultiDEFINIZIONE. - Dicesi
spazio SA
l’insieme di tutti ipunti
di S chehanno modulo finito.
La definizione di distanza data per
SA
soddisfa allaprima
delleproprietà
fondamentali del concetto di distanza
[HAUSDORFF (1°)]
e, invece che alla
seconda,
allapiù generale disuguaglianza
per P P .
Quanto
alla terzaproprietà,
ossia ladisuguaglianza triangolare
nelle nostre considerazioni è sostituita dalla condizione meno restrittiva
VI).
La
VI)
sipuò
ancheesprimere
cos :In
corrispondenza
adogni
numeropositivo
sipuò
determinare untale
che,
se è e èTale condizione è meno restrittiva della
disuguaglianza triangolare ;
si osservi inoltreche,
al crescere di1’I, può
non esseresuperiormente
limitato.Lo
spazio Sa
non èquindi,
ingenerale,
unospazio
metrico nel senso diHAUSDORFF.
Dalle
ipotesi
fatte sulla funzione A si deducono alcune conseguenze notevoli.Se è per la
proprietà III)
è anche equindi
per laVI)
si
può
determinare un tale che per tuttigli
m siae cioè
(1°) F. HAUSDORFF, loc. cit. in (9).
e per la
V)
e
quindi,
essendo per laIII)
funzione non decrescente di m,Di
qui
segueche,
se èd (P ) = 0
è pureNel caso
particolare
in cuiA(P)
sia funzione crescente e continua diogni
segue che se èA(P)=0 è
Inoltre,
sempre essendoè,
per(1)
e per laIII)
si
può
determinare un tale cheonde,
essendoDi
qui,
per laV),
segueLa totalità dei
punti
P* di54
tali che siaL1(P,
sarà dettaipersfera
di centro P e
raggio
R.Dicesi intorno e
(8) O)
di unpunto
P di54
la totalità deipunti
di54
cheappartengono all’ ipersfera
di centro P eraggio
8.Sia dato un insieme I di
punti
diSA .
Unpunto P
di54
dicesipunto di
accumulazione di
I,
se inogni
intorno - di P cadono infinitipunti
di I.I si dirà chiuso se tutti
gli
eventuali suoipunti
di accumulazione sono anchepunti
di LÈ
da osservare che ingenerale
per lospazio 54
non vale il teorema diBOLZANO-WEIERSTRASS,
ossia non è dettoche,
se Ipossiede
infinitielementi,
abbia di conseguenza almeno un
punto
di accumulazione(i i).
Il teorema di BOLZANO-WEIERSTRASS non vale neppure per lo spazio Hilbertiano,
che é, come vedremo, un caso particolare di * Cfr. ad esempio il mio lavoro citato in (6).
Dimostrazione del principio di Zermelo
per
gli insiemi chiusi di SA.
2. - TEOREMA : Dato zcn insieme I chiuso di
SA,
sipuò
dare unalegge
con cuiscegliere
unpunto
di I.La dimostrazione è divisa in tre
parti :
a)
si costruisce una conveniente successione di sottoinsiemi diI,
ognuno contenuto nelprecedente;
b)
daquesta
si deduce una successione di numeri reali oci, OC2 ’00’" 0Cr 2....e si dimostra ehe essa
rappresenta
unpunto A
di54 ; e)
si fa vedere che A è unpunto
di LDIMOSTRAZIONE : Se 0
appartiene
adI,
siscelga
0 stesso.In caso contrario sia
~~0
l’estremo inferiore dei moduli deipunti
diI,
esia
~Jo
laparte
di I contenuta nellaipersfera
di centro 0 eraggio
Se consta di un numero finito di
punti,
lalegge
di sceltapuò
esserefissata nel modo
seguente :
Si considerino
dapprima
ipunti
di per cui laprima
coordinata ai ha il valoremassimo;
tra tuttiquesti punti, quelli
per cui a2 ha il valore mais-simo,...
Cosproseguendo,
essendo~Jo
costituito di un numero finito dipunti, dopo
un numero finito dioperazioni
si arriva a fissare unpunto
in9,,
equindi
in LAndiamo ora a studiare il caso in cui
Jo
sia costituito da infinitipunti.
a)
Ci costruiremo una successione di insiemi non vuoti diI,
ognuno contenuto nelprecedente.
Sia il confine inferiore di
la,1,
dove ai è laprima
coordinata di unpunto
dic7,,.
Indichiamo con ilsottoinsieme,
nonvuoto,
di per cui èSò + 1
e sia al i il confinesuperiore
delle ait deipunti
diar E
ed
inoltre,
per la(1),
se P è unpunto
di essendo4(P)4R,
sipuò
deter-minare un K> 1 e
indipendente da P,
per cuiè,
perogni
interopositivo
m,Per la continuità della funzione
L1 (I ai I, 0, 0,....) rispetto ad i
èquindi
e si
può
determinare un taleche,
se èe se
al
è unqualsiasi
numero pure soddisfacente alla risultiIntenderemo di
scegliere
per ai il massimo dei valori che essopuò
assumeree che risultano 1.
Sia
l’insieme,
certamente nonvuoto,
deipunti
di la cuiprima
coor-dinata soddisfa alla
(5).
Per
ogni punto
di sipuò
determinare un interoN,
variabile dapunto
apunto,
per cui sia ,questo
in virtùdell’ipotesi che,
seA(P)
èfinito,
è limM-00
Sia
êJ l’insieme,
nonvuoto,
deipunti
di per cui N assume il valore minimoNi.
Tale minimo esisteperchè
N assume solo valori interipositivi.
I
punti P
di~Ji
sonodunque
tali che per la loroprima
coordinata èAndiamo ora a costruire un insieme non vuoto
êJ2
dipunti
diSia il confine inferiore
di
dove a2 è la seconda coordinata diun
punto generico
di Conei2’
indichiamo il sottoinsieme non vuoto di~J
iper cui è e sia a2,2 il confine
superiore
delle a2 deipunti
diÈ ( a2, ~ ~ ~2 + 1
e ancora, se P è unpunto
dic~2’,
èLa funzione
d( ~ a1 ~, ~ / a21, 0, 0,....)
è continua non decrescenterispetto a i ali ] e I a2/ separatamente ;
onde è continua ancherispetto
allacoppia (I / a2/ ).
Nel campo
tale funzione è
quindi
uniformemente continua e sipuò
determinare un 02,con in modo
che,
se per duepunti (a,, a2), (a 1 , a2)
di tale campo ène segua
Intenderemo di
scegliere
per G2 il massimo dei valori che essopuò
assumere.Indichiamo con l’ insieme dei
punti
di~2’
la cui coordinata a2 soddista alladisuguaglianza
Tale insieme non è certamente vuoto.
Per
ogni punto P
di sipuò
determinare N in modo che risultiConsideriamo i
punti
di per cui N assume il suo minimo valoreN2.
La
prima
coordinata di talipunti
ha un confinesuperiore
OC12; ed èIndichiamo con
~2 1’ insieme,
certamente nonvuoto,
deipunti
di per cui èN= N2
ed inoltre èPer i
punti P =--(al, a2,....)
di~2
èquindi
ed
inoltre, se ai
eá2
sono due numeriqualsiasi
tali cheCos
proseguendo
si vengono a definire le successioniSi
ottengono
ancora le successionicon
Nr
interopositivo.
Infine si viene ad avere una successione di insiemi non vuoti
ognuno contenuto nel
precedente,
e tutti inI,
e chegodono
delleseguenti
pro-prietà :
I
punti
di hanno coordinate ai, a2,...., an,,... tali cheed
è,
perogni v > r,
Inoltre,
la funzione è tale che se ène segue
Per le
(13)
taledisuguaglianza
vale anche fra duequalunque punti
diInfine,
per e perogni punto P
diar,
èb)
Costruiamo ora unpunto
A diSA.
Per le
(6)
e(7)
la successione non crescenteè anche inferiormente limitata e
perciò
ammette un limite finito ocí.Analogamente
ècon «n numero finito.
Per le
(12)
èpoi
Posto
dimostriamo che A
appartiene
aSa,
ossia che è finitoPer la
proprietà (IV)
della funzioneA,
basta dimostrare che è supe- riormente limitato.È
intantoInfatti,
se ciò nonfosse,
sipotrebbe
determinare un ed un m tali daaversi,
perm > m
Fissato allora
m > m e
tale che sia1, per le (17)
e(14)
se P=(al,
a2,....,an,....)
è il
generico punto
di9m
si hae
quindi
e per la
(1)
che contraddice la
(18).
Perciò è lim ed essendo
A(Am)
funzione non decrescente di m,M--cc
è anche e per la
IV) A(A)
èfinito,
equindi
OC2,....,ocn,oooo)
è un
punto
diSa .
,c)
Dimostriamo ora che ilpunto
A di,S,
che s è costruito è unpunto
di I.Per i
punti
P di~/O
è ed essendo perla
VI)
sipuò
determinare un 1 in modo da aversiE siccome
.K1 [d(A) + R]
è un numeroindipendente
da P per la(2)
sipuò
determinare
X2 > 1
in modo che siaSi fissi ora ad arbitrio e sia r1 l il minimo intero tale che
si
scelga poi
nella successione(9)
il numeroPoichè A è un
punto
diSa
per laV) proprietà
è limd (A"z) = o.
Si determini
quindi
il minimo interoQ
tale che perm> Q
siaSi sono cos determinati
gli
interi ri,Q,
e sia T-1 il massimo traquesti.
Ciò premesso, sia P un
punto qualsiasi
di9T.
EssendoT> Q,
dalla(22)
segueEssendo
poi T> r1, 9y
è contenuto in e per la(15)
e per essere si ha(tenendo
conto della(21))
Dalle
(19), (23), (24),
seguepertanto
Osserviamo ora che la
(17)
dàperciò
dalla(14)
si deduceIn
definitiva,
per le(19), (23), (24), ogni punto P
dic~T
è tale che èQuesta disuguaglianza esprime
che ipunti
diC’T appartengono
all’intorno e di A.Se ad
ogni e corrisponde
un insieme deltipo
die~T
costituito di infinitipunti,
allora A è
punto
di accumulazione diI,
ed essendo I chiuso Aappartiene
ad LSe, invece,
esiste un e il cuicorrispondente
insieme consta di un numerofinito di
punti,
A deve senz’altroappartenere
ae~T
equindi
adI, perchè (do-
vendo
ogni
conr > T
essere costituito tutto dipunti
di in caso contrariosi
potrebbe
determinare un E’(minore
di e e della minima distanza di A daipunti
di il cui insiemecorrispondente
risulterebbe vuoto.Casi particolari notevoli del teorema generale.
Andiamo ora ad esaminare alcuni
tipi particolarmente
interessanti dispazi S L1 .
Per
gli
insiemi chiusi di talispazi
èquindi
dimostrato ilprincipio
diZERMELO,
in virtù del teorema
generale
dato.1) Spazio (Ero)
di M. FRÉCHET(12).
Ogni punto
P di talespazio
è definito da una successione ai, a2,...., a,,,....di
coordinate,
ed è ~--Tale
spazio,
com’ è facileverificare,
è unospazio S,1.
Come casi
particolari
di(Ew)
il FRÉCHET haesplicitamente
considerato iseguenti :
(i2) M. FRÉCHET, loc. cit. pp. 76-81.
a) Spazio
R in cuiogni punto
ha un numero finito non limitato di coordi-nate. Un
punto
P ha per coordinate ai, a2,...., an,.... nulle da un certopunto
inpoi.
La distanza è definita dalla
(27).
b) Spazio polinomiale (P)
costituito da tutti ipolinomi
a coefficienti reali.Sia
P(x) = P
unpolinomio.
Indichiamo conPn(x)
il massimo di~ per
Si definisceÈ
immediata l’estensione allospazio
delle funzioni intere.2) Spazio
Hilbertiano(H) (13).
00È
lospazio
deipunti
risulticonvergente. È
È
noto che talespazio
è omeomorfo aquello
delle funzioni sommabili su undato insieme e a
quadrato sommabile, quando
comepunto
di talespazio
sipensi
la totalità di tutte le funzioni sommabili e a
quadrato
sommabile in I e diffe-renti al
più
in un insieme dipunti
di misura nulla. Se èf(x) = P,
è3) Spazio (A)
delle serie assolutamenteconvergenti (14).
P=
(ai’
a2,....,an,....)
è unpunto
di(A)
se la serie al + az + .... + an +.... è assolutamenteconvergente
ed è4)
Si è considerato anche lospazio
Pseudo-Hilbertiano(H) (15).
È
lospazio
a2,....,an, .... )
per cui risulta finitocon
p:> 1,
non necessariamente intero.Anche dl tale
spazio
è immediato ilsignificato
funzionale.Per si ottiene lo
spazio (A) ; per p == 2
lospazio (H).
(13) S. FA EDO, IOC. Cit.
(14) M. FR9CHET, 1OC. Cit. p. 84.
(15) F. HAUSDORFF, 1OC. Cit. pp. 100-101.
.
Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa.
Corollari.
Per
gli
insiemi chiusi dellospazio SA
si stabiliscono immediatamente le se-guenti proposizioni :
I: Se in uno
spazio SA compatto
si ha una successioneli, 12, I3,..., In,...
di insiemi
chiusi,
ognuno contenuto nelprecedente,
esiste almeno unpunto
comune a tutti
gli
insiemi della successione.Infatti,
scelto unpunto
daogni
insiemedi
secondo lalegge generale data,
si ottiene una
successione, ogni punto
di accumulazione dellaquale appartiene agli
insiemi chiusili, 12 ,....,
9II : Se in uno
spazio ,Sa compatto
si ha un insieme I di insiemichiusi,
esiste almeno un
punto P,
tale che inogni
intorno di esso si trovano infi- nitipunti appartenenti
a infiniti insiemi di LQuesto
teorema è una estensione del teorema di BOLZANO-WEIERSTRASS pergli spazi compatti.
Ladimostrazione,
come nel casoprecedente,
si ottiene imme- diatamentescegliendo
daogni
insieme £li I unpunto Q ;
P non è che unpunto
di accumulazione dei