R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
D IONIGI G ALLETTO
Sistemi incomprimibili a trasformazioni reversibili nel caso asimmetrico (Parte prima)
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 36, n
o2 (1966), p. 243-276
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REVERSIBILI NEL CASO
ASIMMETRICO
(PARTE PRIMA)
di DIONIGI GALLETTO
(a Padova) *)
Nella
presente memoria,
con riferimento a deformazionifinite,
vengono
posti
i fondamenti per una teoria dei sistemi continuisoggetti
al vincolo interno diincomprimibilità
ecapaci
di sforzispecifici
asimmetrici e di momenti interni di contatto(momenti superficiali).
Le
ipotesi
fatte sulla sollecitazione sonoquelle,
assaigenerali,
considerate in
[4], [1],
ecc., ove è preso in esame il caso dei con-tinui esenti da vincoli interni. In altri
termini,
si ritiene che le forze di massa siano riducibili a una forzaapplicata
a unpunto
dell’elemento di volume considerato e a una
coppia. Analoga ipotesi
vien fatta per le forzesuperficiali
esterne. Di conseguenza,nell’espressione lagrangiana
del lavorospecifico
delle forze interne di contatto relativo alpassaggio
dallaconfigurazione
attualea un’altra vicinissima
intervengono,
accanto alle variazioni dellecomponenti
del tensore dideformazione,
le variazioni delle com-ponenti
del suo rotore(rotore
dideformazione) 1).
Pur non
perdendo
di vista il caso in cui le trasformazioni acui è
soggetto
il continuo sianogeneriche,
ho preso inparticolare
considerazione
quello
in cui esse siano isoterme(caso isotermo).
*) Lavoro
eseguito
nell’ambito deiGruppi
di ricerca del Comitato Nazionale per la matematica del C.N.R.Indirizzo dell’A.: Seminario matematico, Università, Padova.
1 )
Cfr. [ 1 ], 2.Tale caso è di indubbio interesse e, oltre alla eliminazione della
temperatura
dalleincognite, presenta
ilvantaggio
dipermettere
una trattazione tensoriale della teoria
particolarmente
convenien-te,
trattazione che ha carattere di novità anche nel caso simme- trico.Interpretate
le coordinatelagrangiane
comeparticolari
coor-dinate curvilinee dello stato
attuale,
accade che nel caso isotermo(e
solo inesso)
lecomponenti
dei tensorilagrangiani degli
sforzie dei momenti
superficiali
si possanointerpretare
come compo- nenti(contravarianti),
nel suddetto riferimentocurvilineo,
deicorrispondenti
tensori euleriani. Taleinterpretazione
delle coor-dinate
lagrangiane
ha inoltre come conseguenza che il vincolo diincomprimibilità,
- che si traduce nella ben nota condizione chegli spostamenti
virtuali del sistema siano caratterizzati da vettori solenoidali -, si possa tradurre nella condizione che le variazioni delle caratteristiche di deformazione siano a invariante lineare nullo. Dette variazioni risultanoquindi soggette
allamedesima condizione a cui sono
soggette
le variazioni dellecomponenti
del rotore di deformazione2),
donde la conseguenza che non appena i due tensoridegli
sforzi e dei momentisuperfi-
ciali siano
isotropi,
il lavoro delle forze interne di contatto risulta nullo.Da
quest’ultima
osservazione segue unadecomposizione
uni-voca
(valida
sia per deformazioni finite che per deformazioniinfinitesime)
della sollecitazione interna nelle dueparti
nonlavorante e
puramente lavorante., decomposizione
che estende alcaso dei sistemi
incomprimibili quella
fornita in[1],
3 per il caso dei continui esenti da vincoli interni.Supposto
il continuo a trasformazionireversibili,
nel casoisotermo la conoscenza
dell’energia
libera termodinamica èatta,
da
sola,
a determinare laparte puramente
lavorante della solle- citazioneinterna,
mentre per la determinazione dellaparte
nonlavorante sono
necessari,
oltre la conoscenzadell’energia libera,
l’intervento delle
equazioni
indefinite e,analogamente
al casosimmetrico, l’introduzione,
oltre alparametro q
chegià
inter-a )
Cfr. [ 1 ], 3.viene nel caso dei sistemi esenti da vincoli
interni,
di un ulterioreparametro,
p, caratterizzante lapressione
vincolare interna. Laconoscenza dei due
parametri
p, qequivale
alla conoscenzadegli
invarianti lineari del tensore
degli
sforzi e del tensore dei momenti.Introdotta
l’energia libera,
si sono stabilite leequazioni generali
della staticaisoterma,
dallequali
appare, tral’altro,
che i suddetti
parametri intervengono direttamente,
per il tra- mitedegli
incrementi da essi subiti nelpassaggio
dallo stato di riferimento aquello attuale,
soltanto nelle condizioni alcontorno,
mentre nelle
equazioni
indefinitecompaiono
unicamente per il tramite deigradienti
dei suddetti incrementi.Supposto,
perbrevità,
che non vi siano vincoliesterni,
hostabilito infine una relazione simbolica la
quale,
pur di ritenerla valida perogni spostamento
virtuale del sistema apartire
dal-l’incognito
stato diquiete,
èequivalente
alle suddetteequazioni generali.
Conl’interpretazione
data delle coordinatelagrangiane
è stato
possibile
dedurre direttamente detta relazione in formalagrangiana.
Il
pregio
della relazione simbolica inquestione
risiede nel fatto che in essa non v’è traccia nè deiparametri
p, q, nè dellaparte
emisimmetrica del tensoredegli
sforzi.Qualora
si riescaa determinare
l’incognito
stato diquiete
in modo da renderlacompletamente soddisfatta,
sipuò
far ricorso alleequazioni generali
perdedurre,
con solequadrature,
ilparametro
p,dopo-
dichè resterà univocamente determinata la
parte
simmetricadel tensore
degli
sforzi.Sfugge
invece la determinazione delparametro
q, laquale pertanto
va demandataall’esperienza.
1. - Premessa.
Sia W un sistema continuo
tridimensionale,
C una sua arbi-traria
configurazione
diriferimento,
C’ la suaconfigurazione attuale, Z
e 27’ lesuperficie
contornocompleto
diC,
C’.Supporrò
lo
spazio
riferito a un sistema di coordinate cartesiane trirettan-gole,
coordinate che indicheròrispettivamente
con xi(i
=1, 2, 3)
o
con xi’
a seconda che esse si riferiscano apunti
di C o di C’.Si supponga che le forze di massa
agenti
sull’elemento di volume dC’ di C’ siano riducibili a una forzaF’i’dC’ applicata
aun
punto
interno a d C’ e a unacoppia M’i, dC’. Analogamente,
si supponga che le forze esterne
agenti
sull’elemento disuperficie
dl’ di Il siano riducibili alla forza
applicata
a unpunto
interno a dll e alla
coppia
Considerato un
qualsiasi
elemento disuperficie orientato 3)
da’ interno a C’ e indicato con
V’i’
il versore della normale allasua faccia
positiva,
si deveritenere,
in base allesuesposte ipotesi 4),
che le forze di contatto esercitate
dagli
elementi aderentialla sua faccia
negativa
suquelli
aderenti alla sua facciapositiva
siano riducibili a una forza
T~;,~~da’ applicata
a unpunto
internoa dar’ e a una
coppia
di momento Ciòimplica
l’esistenza in C’b)
di due tensori(campi tensoriali) :
il tensoredegli
sforziTi’j’ e il tensore dei momenti
superficiali (momenti
interni dicontatto)
Fatte le
posizioni
introdurrò,
accanto ai due suddettitensori,
il tensorelagrangiano degli
sforzi Ti3 e il tensorelagrangiano
dei momentisuperficia-
li definiti da
g )
3)
Nel senso che su esso sia stata scelta una faccia da ritenersi po- sitiva.4 ) Cfr.,
ad es., [4], I, 1.5)
Cfr.[2],
5, 7.6)
Cfr. [2], 6, 7. In realtà il tensorelagrangiano
dei momenti ivi definito differisce per il fattorei dall’analogo
tensore definito qua dalle(1.2).
Nelle
(1.1),
(1.2) e nelseguito,
salvo diverso,esplicito
avviso, è sottin-teso il simbolo di somma
rispetto agli
indiciripetuti.
e, accanto ai vettori . m;, definiti
da ’ )
ove dC e d~’ sono
rispettivamente
l’elemento di volume e l’ele- mento disuperficie
che nellaconfigurazione
di riferimento cor-rispondono agli
elementidC’,
dellaconfigurazione
attuale.Ciò premesso, indicato con il tensore di Ricci
(in
formaeuleriana),
con Tliil laparte
emisimmetrica del tensore Tii eintendendo
una delle
possibili espressioni
in formalagrangiana
delleequazioni
della statica dei sistemi continui è
data,
nelle attualiipotesi,
da8 )
mentre le
corrispondenti
condizioni al contorno sonoove con v; ho indicato il versore della normale interna a 27.
Indicato
poi
con e;, il tensore dideformazione,
definito da9)
’ )
Risulta pertanto8)
Cfr. [2], 6, 7. Sitenga
inoltre presente la nota g ).9) ~i
è il simbolo di Kronecker, comepure ~{.
ove è da intendersi
e indicato con il rotore del tensore di deformazione
(rotore
di
deformazione):
una delle
possibili espressioni
del lavorospecifico
delle forze interne di contatto relativo allaconfigurazione C,
incorrispon-
denza al
passaggio
dallaconfigurazione
C’ a un’altra infinita- menteprossima,
è datada 1°)
dove è la
parte
simmetrica diTii,
mentre è da intendersicon
Le per le
quali
stanti le(1.5), (1.6), (1.7),
risultanon sono
indipendenti
benssoggette
allegame
legame che,
conformemente aquanto
dimostrato in[3],
risultaunico. Stante la
(1.10),
per le variazioni devequindi
essere1°)
Cfr. [1], 2.Infine,
inanalogia
alle(1.10),
risultacome subito segue dalle
(1.9).
2. - Una ulteriore forma per le
equazioni generali.
P conveniente,
per ilseguito,
assegnare una diversa forma alleequazioni generali (1.3), (1.4).
Posto
ossia
11)
risulta,
comeagevolmente
sipuò
verificare1$),
Dalle seconde delle
(1.3)
si ricavapertanto
e
queste,
sostituite nelleprime
delle(1.3), (1.4),
dànluogo,
per11)
Naturalmente l’indice i + a (a = 1, 2), non appena supera 3va diminuito di 3.
1’)
Sitenga
presente che risultae che pertanto è
le
(2.2),
allenelle
quali
non v’èpiù
traccia dellaparte
emisimmetrica del tensore Tii. Esse vanno naturalmente associate alle(2.4)
e alleseconde delle
(1.4).
3. - Introduzione del vincolo di
incomprimibilità.
Caso isotermo.Supporrò
d’ora inpoi
che il sistema continuo C siaincompri- mibile, ipotesi
cheimplica
ove
0,
01 indicanorispettivamente
latemperatura
assoluta dello stato di riferimento equella
dello stato attuale e la funzionea secondo membro assume il valore 1
ogni qualvolta
risulta01 - O.
Ritenendo,
almeno per ilmomento,
che le trasformazionia cui è
soggetto
siano unicamente isoterme(caso isotermo),
la
(3.1)
si riduce acon la conseguenza che le
(1.1)
sispecificano
nellePertanto, interpretate
le coordinatelagrangiane xi
comeparti-
colari coordinate curvilinee della
configurazione attuale,
- coor-dinate per le
quali
la formaquadratica
fondamentale è data dacon le
g’ i
f definite dalle(1.6)
, le(3.3 )
e le(1.2 ) permettono
di
interpretare
leL’ij
comecomponenti,
nelri f erimento
cur-vilineo
x ,
dei tensori che nelriferimento
cartesianoxi’
hanno percomponenti rispettivamente
leTz’’’, LÈ~~’.
Indicando con
óxi’
lecomponenti
di unqualunque spostamento
virtuale Su del sistema apartire
da01,
dalla(3.2)
segue
che,
inquanto è, ovviamente,
dà
luogo
allaesprimente
il noto risultato che nel caso isotermogli spostamenti
virtuali del sistema sono caratterizzati dai vettori solenoidali 8u:
È
interessante(e
utile per ilseguito)
osservareche,
contra-riamente a
quanto
ci sipuò attendere,
nelle attualiipotesi
la(3.5)
si traduce nella forma
lagrangiana
con óuz
componenti
del vettore 8u nel riferimento curvilineo xi :L’asserto segue immediatamente dalla nota identità
13)
che, presentemente,
si traduce nellaInoltre, essendo,
per le(1.6), (1.5),
dove, naturalmente,
è da intendersila
(3.5)
èequivalente
aesprimente che,
sempreinterpretando
le xi comeparticolari
coordinate
attuali,
nei sistemiincomprimibili soggetti
atrasforma-
zioni isoterme le
f5eii
sono, alpari
delle~,u’z3,
a invariante lineare nullo.4. -
Decomposizione
della sollecitazione interna nelle dueparti puramente
lavorante e non lavorante.Continuando ad
interpretare
le xi comeparticolari
coordinatecurvilinee della
configurazione
attuale e sempre restando nelcaso
isotermo,
sulla base della(3.9)
e delle(1.11 ), (1.12 )
è inte-ressante osservare
che,
non appena la sollecitazione interna sia tale che i tensori -T(iJ) eL’ /
risultinoisotropi,
ossia tali da aversicon p e q scalari
arbitrari,
essa è non lavorante14),
nel senso cheper
ogni trasformazione infinitesima
delsistema, compatibile
con14)
Cfr., perquanto
concerne laterminologia,
[1], 3.il vineoto di
ineomprimibitità 15), il corrispondente
lavoro ól(i)risulta nullo.
Viceversa,
se risulta dl(i) = 0 perogni spostamento
infinite-simo del
sistema,
dall’unicità deilegami (3.9), (1.10) 16)
e dalle(1.12)
segue che i tensori e devono essereisotropi.
Ne segue che una sollecitazione in cui i tensori Tii e
L’l
sono tali che
ossia sollecitazione per la
quale
il tensoredegli s f orzi
è simme-trico ed
è,
con il tensore dei momentisuperficiali,
a invariantelineare
nullo,
risulta esserepuramente lavorante,
nel senso cheil lavoro ól(i) per
ogni tras f ormazione
virtuale del sistema risulta nullo se e solo se essa è nulla.Infatti,
perquanto
oravisto,
è ól(i) = 0 perogni spostamento
virtuale del sistema se e soltanto se i tensori
LI,i
risultanoessere
isotropi,
con la conclusioneche,
dovendo valere le(4.1 ),
deve necessariamente essere
Da
quanto
oraesposto
segue cheogni
sollecitazione interna sipuò decomporre
in uno e in un sol modo in dueparti,
di cuiuna non lavorante e l’altra
puramente
lavorante.Infatti si ponga, con evidente
significato
deisimboli,
Per
quanto
vistoprima,
ilpiù generale
tensore T(0) IJ è dato dalla somma di un tensoreemisimmetrico,
9 e di un tensoreisotropo,
mentre ilpiù generale
tensore risulta esseresimmetrico e a invariante lineare nullo. Dovendo valere la
(4.2),
dall’unicità della
parte
emisimmetrica di TiJ segue che15)
Ossia perogni
trasformazione virtuale del sistema.16)
L’unicità dellegame
(3.9) è ovvia,conseguendo
dal fatto che è unico illegame (3.2).
L’unicità dellegame (1.10)
è dimostrata in[3].
mentre risulta
ove con T ho indicato l’invariante lineare di T j. In definitiva si ha
quindi
con i secondi membri univocamente determinati
(da
Ti~ e dallaconfigurazione
C scelta comeriferimento).
In modo
analogo,
indicando con L’ l’invariante lineare diL’ij,
siperviene
allecon i secondi membri univocamente determinati e
che,
con leprecedenti,
provano l’asserto.La
decomposizione
diL’ij coincide,
com’ènaturale,
conquella operata
in[1],
3 nel caso dei sistemi esenti da vincoli interni17)
e
che,
d’altraparte,
consegue subito daquanto
inprecedenza
osservato e dal fatto che
ogni
tensoredoppio
sipuò decomporre
in uno e in un solo modo in un tensore
isotropo (parte scalare)
e in un tensore a invariante lineare nullo
(parte deviatrice).
I risultati stabiliti in
[1],
3 per il tensorevalgono
ora, oltre che per dettotensore,
anche per il tensore Tii. Ossia si ha cheT(O)ij
cos comeL’ ;~’ f,
sonofra
loroortogonali,
nel senso che risulta
18)
18)
In [1], 3 si è espressal’ortogonalità
tra eL’~t~=~
tramite laL’(O)/
- O in quanto il riferimento xs è inteso colà come cartesianotrirettangolo (riferimento lagrangiano). Analoga
osservazione vale per il modulo dello scarto.relazioni
che,
con l’introduzione dellecomponenti
contravariantie covarianti dei tensori che in esse
compaiono,
si scrivono con-cisamente
ecc. E ancora,
definito,
come alsolito,
scacrto fra due tensori Bii la differenza Dii = A ii - Bii e modulo dello scarto la determinazionepositiva
della radicequadrata
diDiiDij,
è il tensore del
tipo
EiJ+ pg’ii (EH emisimmetrico)
per cui il modulo dello scarto da T i~ risulta minimo19). Analogamente,
è iltensore del
tipo
per cui risulta minimo il modulo dello scarto daL’ /.
Da
quanto
oraesposto
segue chel’espressione (1.8)
disi
può
sostituire con* * *
La
decomposizione
oraoperata
per i tensoriL’if,
avendocarattere
tensoriale,
sitrasporta immediatamente,
immutata nellaforma,
ai tensori non appena sitenga presente
l’inter-pretazione
che è stata fatta delle coordinate xl.19)
Ilquadrato
del modulo dello scarto del tensore Eii -E-pg’ii
daltensore T~~ è espresso da
da cui si ricava che è
unicamente per
Che la funzione p) assuma in
corrispondenza
a tali valori delleEH, p
il suo minimo assoluto si vede subitopassando
dalle coordinate curvi linee xi alle coordinate cartesianeortogonali
xi’. Infatti, in tale sistema di coordinate appare evidente che detta funzionediverge positi-
vamente non appena parte delle p, o tutte, tendano all’infinito.
Le
espressioni
diT1°>’"’, T ~ i~ i’ 3’,
sono date dalleanaloghe
delle(4.3), (4.4) :
ed il
legame
fra eT~~
e ecc., risulta espresso da relazioniidentiche,
nellaforma, rispettivamente
alle(3.3), (1.2).
***
Qualora
le trasformazioni a cui èsoggetto ~
non sianosoggette
alla restrizione di essere
isoterme,
vale la(3.1 ),
con la conseguenza che per unagenerica
trasformazione infinitesima apartire
daC’ la
(3.9)
va sostituita conmentre le due
parti
non lavorante epuramente
lavorante della sollecitazione interna risultano espresse, perquanto
concerne iltensore
TiJ,
dae, per
quanto
concerne il tensore ancora dalle(4.4).
Osservazione I. Conviene tener
presente che,
com’ènoto,
ildeterminante
-
si
può esprime
in funzione delle eH’avendosi,
come subito segue dalle(1.6), (1.~), ~°)
espressione
che tornerà utile nelseguito.
Zo)
É ovvio che è da intendersiOsservazione II. Conviene porre, per ovvi motivi di
concisione,
Con tale convenzione le seconde delle
(4.3), (4.4)
si scrivono5. - Intervento
dell’energia
libera termodinamica.Supposto
il sistema a trasformazionireversibili,
incorrispon-
denza a
ogni
trasformazione infinitesima del sistema apartire
dallo stato attuale vale la
(5.1)
~.Z’ _ - ól(’) -.E’~8’ ,
con ~’
energia
libera termodinamica ed E’entropia
dello stato attuale. Stante la(1.8),
sipuò quindi
concludereche,
nelle attualiipotesi, l’energia
libera termodinamica è da intendersifunzione,
in modo
essenziale,
oltre che delle xi(se
W non è omogeneo inC)
e della
temperatura,
delle e=~ eStante
però
la(1.10)
leulii
non sono tra loroindipendenti
e,per la
(3.1) 21),
fra loroindipendenti
non risultano neppure le ei3 e la0’,
non appena le trasformazioni a cui èsoggetto C rispet-
tino il vincolo di
incomprimibilità. 19
inoltre eij = eii. Ne segueche,
sotto lacondizione,
d’ora inpoi
tacitamente ammessa, che le trasformazionirispettino
il vincolo diincomprimibilità,
la(5.1)
si considererà non per variazioni arbitrarie delle ma per tutte e sole
quelle
che soddisfano alle(4.7), (1.11)
e,ovviamente,
alle = che conseguono dalla simmetria delle Per- tanto la
(5.1)
si esauriscenell’imporre
l’esistenza di due scalari p, q che rendano simultaneamente soddisfatte le 16eguaglianze ~~)
21)
Sitenga
presente l’osservazione I alla fine del n.precedente.
22)
Naturalmente ilegami
(3.1), (1.10) dannoorigine
ad una certaindeterminazione
nell’espressione
effettivadell’energia
libera e dellesue derivate
parziali,
indeterminazione che risultaperò
evidentemente eliminata non appena si convenga di fare sempre capo ad una stessa, ben determinataespressione
di F.nelle
prime
dellequali
è ovvio che non va sommatorispetto agli
indiciripetuti i, j.
Da esse, tenutepresenti
le(1.12)
eposto,
per
brevità,
per le
prime
dellequali
vale la stessa osservazione fatta in pre- cedenza(osservazione
che d’ora inpoi
intenderò sempre sottin-tesa),
si ricavano leDalle
(5.3), (5.4)
seguono lele
quali,
come d’altraparte appariva già
evidente dalle conside- razioni svolte al n.4, esprimono che,
una volta notal’espressione dell’energia
liberatermodinamica,
ilproblema
della determina-zione
degli
scalari p, q nondifferisce
daquello
della determinazionedegli
invarianti lineariT,
.L’ dei due tensoriTid, L’il.
Nell’ipotesi
in cui le trasformazioni allequali
èsoggetto
ilsistema siano
isoterme, valgono
le(4.3), (4.4)
epertanto
dalle(5.3), (5.4)
seguono leche,
con ilsignificato
dei simboli ovvio(si
ricordi l’osservazione II alla fine del n.precedente),
si possono concisamente scriveree nelle
quali
non v’è tracciadegli
scalari p, q : nel casoisotermo, analogamente
al caso dei sistemi esenti da vincoli interni~~ ),
laparte puramente
lacvorante della sollecitazione interna ècomple-
tacmente determinatac non sia nota
l’espressione dell’ energia
libera termodinamica.
Nel caso di trasformazioni
generiche valgono,
invece delle( 4.3 ),
le(4.8),
con la conseguenzache,
mentre restano immutate le(5.9),
le(5.8)
van sostituite con ledonde la conclusione: nel caso di
tras f ormazioni
nonisoterme,
adifferenza
del caso dei sistemi esenti da vincoli interni24),
per la determinazione dellaparte puramente
lavorante della sollecita- zione interna ènecessaria,
oltreatt’espressione detl’energia
liberatermodinamica,
la conoscenza dello scalare p.Il fatto che le
(5.10)
non includano le(5.8)
sispiega
osservan-do
che,
nel passare dal caso non isotermo aquello isotermo,
la~3 )
Cfr. [ 1 ], 6.2’)
Cfr. [ 1 ], 6.decomposizione
del tensoredegli
sforzi nelle dueparti
non la-vorante e
puramente
lavorante avviene in modo differente(si
ricordino le
(4.8), (4.3)).
***
Si
tenga presente che,
nel caso di trasformazioni nonisoterme, l’espressione
del lavoro delle forze interne di contatto in funzionedell’energia
libera risulta data dacome subito si ottiene dalle
(5.1), (5.3), (5.5), (4.7).
Detta espres-sione,
nel caso di trasformazioniisoterme,
si riduce ail cui secondo membro non è altro che calcolato per 0’ =
- 0 = cost.
6. - Introduzione del
potenziale
isotermo.D’ora in
poi supporrò
sistematicamente che le trasformazioni *a cui è
soggetto
sianoisoterme,
sicchè varranno la(3.2),
conle
conseguenti (3.5), (3.6), (3.8), (3.9),
e le(4.3), (4.4), (5.8’), (5.9’).
Introdotto il
potenziale
isotermo atemperatura
costante 0(uniforme), definito,
con evidentesignificato
deisimboli,
da’6)
alle
(5.3), (5.4)
si possono sostituire lenelle
quali,
inanalogia
alle(5.2),
hoposto,
come sempre farò~s)
Sitenga presente
chel’energia
libera è funzione, oltre che delle eventualmente, delle xi, di 0 e 0’,temperature
dello stato diriferimento e dello stato attuale.
nel
seguito,
Inoltre,
indicati conp(0),
ciò che diventano p, qquando
0’ viene a coincidere con
C,
valori che si possono pensarequali
dati e che in
generale
saranno funzioni deipunti
diC, si
ponga,prescindendo
dailegami (3.2), (1.10),
@26)
dove naturalmente non va sommato
rispetto agli
indiciripetuti i, j,
dallaposizione (6.3)
siricava,
introducendodopo
la deriva- zione la(3.2),
con
Dalle
(6.4)
e(6.2),
con leposizioni
seguono le
con il
significato
di Z*" ormai ovvio.28)
Sitenga presente,
inproposito,
quanto osservato alla nota ").Ne segue
che,
non appena è C’ =C,
siha,
con evidente si-gnificato
deisimboli,
in
quanto,
ricordate le( 1.9 ),
èChiamata,
alsolito, configurazione naturale,
unaconfigurazione
in
cui,
subordinatamente a una convenientespecificazione
dip e q, risultino identicamente nulli i due tensori
degli
sforzie dei momenti
superficiali,
segue dalle(6.7)
che la condizione che C siacon figurazione
naturale si traduce nella condizione che inC,
oltre a Z27),
si annullino le sue derivateprime rispetto
alleeH e alle E tale condizione
implica,
per le(6.4), quest’altra, alquanto restrittiva,
per ilpotenziale
isotermo W:Dalle
(6.6),
tenutepresenti
le(4.10),
seguono inoltre lein tutto
analoghe
alle(5.8’), (5.9’)
e aquelle
che siottengono
sostituendo in
queste
ultime alla la W.Infine,
tenendopresenti
le(1.12),
la sostituzione delle(6.6)
nella
(1.8)
dàluogo
a21)
Si osservi che risulta, ricordando le(1.7’),
dove il
significato
di è ovvio.in tutto
analoga
alla(5.12)
eall’espressione
che si ottiene sosti- tuendo nella(1.8)
le(6.2).
7. -
Equazioni
fondamentali della statica isoterma deicorpi incomprimibili
a trasformazioni reversibili.Ricordate le
(3.8)
e le(2.2),
la sostituzione delle(6.6)
nelle(1.3), (1.4)
dàluogo
alle28)
alle
quali
vanno associate le(2.1)
eche, qualora
si indichinocon
A i’ (- Ai,), B i’ (- B;,), C=~ , Di,
i loroprimi
membri e, come alsolito,
siinterpretino
le xi come coordinate curvilinee dellaconfigurazione attuale,
si possono riassumere nella forma vet- torialeseguente,
conveniente per ilseguito,
18) È
naturale che nelle (7.1), (7.2), (7.3), comegià
nelle (1.3), (1.4), (2.5), ecc., lexi,
vanno intese espresse in formalagrangiana,
ossia comeil
complemento algebrico,
diviso per , dell’elementoxii’
nella ma-trice
IL :cf Il.
E lo stesso dicasi per Diin e che vanno inteseesplicitate
al modo
seguente
dove si è
implicitamente
ammesso che si deve intendereOsservato
poi
che risulta29)
la sostituzione nelle
( 7.1 ), (7.2)
diT k ,
dedotto dalle(7.3),
dàluogo
alle8°)
alle
quali
vanno associate le(7.3)
e(2.1)
eche,
èovvio,
coinci-dono con
quelle
che siottengono
sostituendo le(6.6)
diretta-mente nelle
(2.5)
e nelle seconde delle(1.4).
Nelle
(7.6)
non compare t’incremento X.Convenendo di indicare con
a ~’ (- ai,), PiI)
e, comeprima,
con iprimi
membri delle(7.6), (7.7),
detteequazioni
29)
Si tengapresente
che, essendo nelle attualiipotesi =
1,risulta
8°)
t ovvio che anche per le (7.5), (7.6) vale la stessa osservazione contenuta nella nota28).
si possono riassumere nelle
mentre il
legame
fra i vettoria, fi
e i vettoriA, B,
D risultaespresso, come subito si
verifica,
dalleLe
(7.6), (7.7),
eon te(7.3), (2.1), rappresentano
leequazioni f ondamentali
della statica isoterma deicorpi incomprimibili
atrasformazioni
reversibili.Presupposta
naturalmente nota la fun- zioneZ,
in esse, a calcolifatti, figurano
comeincognite
le coordi-nate
xi’ (che
ingenerale compaiono
per il tramite delle loro deri- vate sino aquelle
del 40 ordineincluso),
le treT
e i due incre-menti ~, X. Anzi nelle
(7.6)
non v’ è traccia dell’incrementoX,
come non v’ è traccia dell’incremento n nelle
(7.3).
Einoltre,
indette
equazioni
taliincrementi,
cheintervengono
direttamente nelle condizioni alcontorno,
espresse dalle(7.7), compaiono
soltanto per il tramite delle loro derivate
parziali prime.
***
In una teoria ove si suppongano necessariamente nulle le
Llij
e,conseguentemente,
le mi~, il ~l~ i~ assume la stessa espres- sione del caso simmetrico e le funzioni termodinamiche sino adora considerate si
presentano indipendenti
dalleu’ij,
ossia di-pendono
dalle stesse variabili cheintervengono
nel caso simme-trico. Le
(7.1), (7.2), (7.3)
si riducono ae le
(7.6), (7.7)
aSe infine si suppongono nulli anche i momenti di massa
(caso simmetrico)
leprecedenti equazioni
si riducono adove,
comegià
nelle(7.11),
leincognite xi’ compaiono
per iltramite delle loro derivate sino a
quelle
del 20 ordine soltantoe
dove,
èovvio,
non v’èpiù
traccia dell’incremento X.8. - Relazione simbolica della statica isoterma dei sistemi incom-
primibili
a trasformazioni reversibili.D’ora in
poi,
persemplicità (e
perbrevità), supporrò
cheper il continuo in esame non esistano vincoli
(nè interni,
nè insuperficie)
diversi daquello
diincomprimibilità 31) .
Ricordando che
gli spostamenti
virtuali del sistema incom-primibile,
apartire
da01,
sonocaratterizzati,
nel caso isoter-mo, dai vettori solenoidali Su
(cfr.
il n.3),
le( 7.1’ ), (7.2’), (7.3’)
31)
t quanto hogià implicitamente
ammesso al n. 3.implicano,
perogni
vettore solenoidalebu,
la relazione31)
ove Sr è il vettore
rappresentante
la rotazione locale subitadagli
elementi del sistema nel
passaggio
dallaconfigurazione
C’ allaconfigurazione
che si ottienesottoponendo
C’ allospostamento
virtuale 8u:
ossia
Alle
(8.2), qualora
siintenda,
inanalogia
alle(3.7),
fan
riscontro,
nel riferimento curvilineoxi,
lecos come alla
(3.5)
fariscontro,
nel suddetto riferimento curvi-lineo, la (3.6 ).
Tenendo
presente
che 8u e 8r sono vettori solenoidali eche, qualunque
sia il vettore solenoidale v, risulta32)
L’incondizionatacorrispondenza
biunivoca fra ipunti
P’ di 0’e i
punti
P di C permette di pensare Su, funzione vettoriale di P’soggetta
all’unica condizione di essere solenoidale, come funzione vettoriale di P.
segue che la relazione
(8.1)
èequivalente
allaConviene a
questo punto
osservareche,
indicate con =--- 2 +
ú3n2Gi,)
le caratteristiche di deformazione ine- renti alpassaggio
dallaconfigurazione
C’ aquella
che si ottienesottoponendo
C’ allospostamento
virtuale8u, risulta,
tenendopresenti
le(1.5)
e le(3.4) 3~),
relazioni
esprimenti
che le variazionióeíi
sono lecomponenti,
nel riferimento
xi,
delleóe,,,,.
È
inoltre34)
Pertanto,
ricordatal’espressione esplicita
diA, B, C,
D e le(7.5), l’applicazione
della formula di Greenpermette esplicitare
la
(8.4)
nellavalida per
ogni spostamento
virtuale8u,
nellaqual
non v’èpiù
traccia nè
degli
incrementi 71:,X,
nè dellaparte
emisimmetrica di nè delle***
Con
procedimento
identico aquello seguito
per ottenere la(8.4 ),
dalle( 7.6’ ), ( 7. 7’ )
siottiene,
incorrispondenza
aogni
38)
Cfr. anche [1], 1.34) Cfr. ~ 1],
2.spostamento
virtualeSu,
la relazionela
quale, esplicitata,
dàluogo
ancora alla(8.5),
donde la conclu- sione : le relazioniglobali (8.4), (8.6)
siequivalgono.
***
Per
quanto
oravisto,
le(7.6’), (7.7’) implicano,
perogni spostamento
virtuale8u,
la(8.6)
o, il che è lostesso,
la(8.4). Ma,
come ora
dimostrerò,
sussiste pure laproprietà
inversa : it veri-ficarsi
della(8.4) (o
della(8.6))
perogni spostamento
virtuale 8u èsufficiente
ad assicurare l’esistenza di due scalari 11;, X tali da renderesoddisfatte
le(7.6’), (7.7’).
Tenuto
presente
cheogni
vettore solenoidale sipuò
sempre pensare come il rotore di un altrovettore,
si ha che la condizione affinchè 8u siasolenoidale,
e chequindi rappresenti
unosposta-
mento virtuale del
sistema,
sipuò esprimere ponendo
con w funzione vettoriale
regolare
definita inC’,
equindi
inC
35).
Con ciò la(8.4),
ricordata la(8.2’),
si scriveDovendo
quest’ultima
relazionevalere,
peripotesi, qualunque
sia w, in un
primo tempo
si supponga che su 1risulti,
con evi-aa)
Si veda la nota32).
dente
significato
deisimboli,
Con le
prime
due di taliipotesi
la(8.7)
si riduce allache,
tenendopresente
la relazionee
applicando
la formula diGreen,
dàluogo,
per laprima
delledette
ipotesi,
allala
quale,
per l’arbitrarietà di w,implica
l’esistenza di uno scalare n’ per ilquale
siaDa
questa,
tenendopresenti
la(8.8)
e la(8.3),
segue che siha,
qualunque
sia w,e
pertanto
la(8.7)
si riduce allaSi supponga ora che su E risulti
onde su 27
risulta,
in base a una nota identità vettoriale38),
Con tali
ipotesi
la(8.10)
si riduce allache,
per l’arbitrarietàimplica
ilparallelismo
di Ccon v: resta cos accertata l’esistenza di uno
scalare x’
per ilcon ci versore dell’i-esimo asse coordinato dell’arbitrario riferimento cartesiano
yi.
Scelto uno dei tre versori ci coincidente con v,l’ipotesi
che sia
dw -
0 su Eimplica,
per via di detta identità, che su E si abbiaquale,
su tutto~,
risultaTenute
presenti
la(8.3)
e la(8.8)
si haquindi, qualunque sia w,
con la conclusione che la
(8.10),
equindi
la(8.7 ),
si riduce allaDa
questa,
non appena si supponga che su 1 siasi deduce
3’)
ilparallelismo
con v del vettore che in essa compare entroparentesi,
ossiaCon un
ragionamento
identico aquello
contenuto in[5], I, 2,
)
È sufficiente ricordare l’identità richiamata nella nota36).
Sceltouno dei tre versori ci coincidente con v,
dall’ipotesi
che su 27 sia w = 0 si ha, su ~,si
può
infine provare che risultae
pertanto, posto
e ricordate le
(7.8),
le(8.9), (8.12), (8.11)
si scrivonoche,
conformemente aquanto
si intendeva provare, non sono altro che le(7.6’), (7.7’).
Resta cos stabilita la
perfetta equivalenza
della(8.5)
- relazione simbolica della statica isoterma dei sistemiincomprimibili
atrasfor-
mazioni reversibili - con le
equazioni (7.6’), (7.7’).
Detta relazione ha carattere
lagrangiano.
***
Come
già
hoosservato,
ilpregio
della relazione simbolica(8.5),
in cui vengono ad identificarsi la(8.4)
e la(8.6),
risiedenel fatto che in essa non v’è traccia nè
degli
incrementi n,X9
nè della
parte
emisimmetrica del tensoredegli
sforzi.Quando
si sia riusciti a determinarel’incognito spostamento
in modo da rendere
completamente
soddisfatta la(8.5), insieme, naturalmente,
alla(3.2),
sipuò
ulteriormente far ricorso alla(7.6’)
e allaprima
delle(7.7’)
perdeterminare,
con solequadra- ture, l’incognita n 38), dopodichè,
tramite leprime
delle(6.6),
resteranno univocamente determinate le
Sfugge
invece auna determinazione analitica l’incremento
X,
come subito segue38)
Dalleprima
delle(7.7’)
si ha per n la condizione al contornodalle
(7.3).
Esso resta determinato unicamente sulcontorno,
ydalla condizione
che consegue dalla seconda delle
(7.7’).
Qualora
si suppongano nulle leL’il
e,conseguentemente,
le m;,, la relazione simbolica
(8.5)
si riduce ae vi è
perfetta equivalenza fra
dettarelazione,
ritenuta valida perogni spostamento
virtualeSu,
e leequazioni (7.11).
Nel caso in cui risultino nulle anche le
M,, (caso simmetrico)
la relazione in
questione
si riduce aperfettamente equivalente
alleequazioni (7.12)
non appena si ri-tenga
valida perogni spostamento
virtuale 8u.La relazione
(8.14)
èl’equivalente,
in formalagrangiana,
della relazione simbolica stabilita in forma euleriana in
[~], I,
2.9. -
Corpi
elasticiincomprimibili.
Escludendo il caso in cui nel sistema continuo vi sia inter- vento di autotensioni o automomenti
superficiali (automomenti
interni di
contatto) 39),
ammetteròper W
l’esistenza di una con-39)
In tal caso non èpossibile postulare
per W l’esistenza diconfigura-
zioni naturali ma unicamente l’esistenza di
configurazioni
spontanee, intendendo per tali leconfigurazioni
che, subordinatamente a una con-figurazione
naturale che assumerò comeconfigurazione
di ri-ferimento C. In tale
configurazione
risultaquindi (si
veda il n.6)
Sempre
escludendo il caso che nel sistema vi sia intervento di autotensioni o automomentisuperficiali
e conformemente alla teoriaclassica,
ammetteròpoi
comepostulato
caratteristico deicorpi
elastici l’esistenza di unaconfigurazioni
naturale inirinse- camentestabile,
ossia l’esistenza di unaconfigurazione
naturaletale che per
ogni
trasformazione isoterma apartire
da essa, finitao
infinitesima,
che non si riduca a unospostamento rigido
e cherispetti
il vincolo diincomprimibilità,
il lavoro delle forze in- terne di contatto risulti esserenegativo 40).
In
corrispondenza
alla trasformazione isoterma che fapassare
da C a
C’,
il lavoro delle forze interne di contatto relativo allagenerica particella
del sistema risulta essere espresso, stantequanto
osservato alla fine del n.6, da - W(e, ,u’ ; 0; x) d C,
sic-chè,
fatta laposizione
il lavoro
complessivo
risulta espresso da -V,
non appena nella(6.3)
sitengano presenti
la(3.2)
e la(1.10).
Nell’ipotesi
che W sia elastico sipuò quindi
concludere che la condizione che C siaconfigurazione
naturale intrinsecamente stabile si traduce nelle condizioni locali(9.1)
e nella condizioneglobale
veniente
specificazione
di p e q, rendano soddisfatte leequazioni generali
(o, il che è lo stesso, la relazioneglobale
(8.5)) in assenza diogni
forzae momento di massa e di
ogni
forza e momentosuperficiale
esterni.40)
In taleproprietà
èimplicito
che apartire
da unaconfigurazione
naturale intrinsecamente stabile se ne
può
ottenere un’altra solo medianteuno spostamento
rigido.
Pertanto C risulta individuata a meno di unospostamento
rigido.
per
ogni
trasformazione isoterma che noncorrisponda
a unospostamento rigido
e che naturalmente soddisfi alla(3.2).
BIBLIOGRAFIA
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trasforma-
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in coordinategenerali
della statica dei continui con caratteristiche di tensione asimmetriche, Ann. della Scuola Norm.
Sup.
di Pisa, Sc. Fis. e Mat., s. III, vol.XVIII (1963), pp. 297-317.
[3] GALLETTO D.: Sull’unicità in presenza di vincoli interni di una con-
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fondamentale
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[4] GRIOLI G. : Elasticità asimmetrica, Ann. di Mat., s. IV, vol. L (1960),
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[5] SIGNORINI A. :
Trasformazioni
termoelastiche finite, Mem. 3a, Ann. di Mat., s. IV, vol. XXXIX (1955), pp. 147-201.Manoscritto