A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
B. B IGOLIN
Osservazioni sulla coomologia del ∂∂
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 24, n
o3 (1970), p. 571-583
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B. BIGOLIN
In
questa
nota mi propongo diapportare
alcunimiglioramenti
al con-tenuto della mia tesi
[1].
In
primo luogo
dimostro come la risoluzione del fascio qe delle funzionipluriarmoniche
possa essereprolungata
indefinitamente evitando il ricorso alla dualità di Serre.Nella tesi
ottenevo,
perogni
sceltadegli
interi p e q, una risoluzione del fascio 9l:i cui ultimi tre termini erano di
questo tipo :
adesso faccio vedere che la successione si
prolunga
conl’operatore
d nelmodo
seguente :
Questa
utile osservazione mi è stata comunicata da A. Andreotti e F.Norguet.
In secondo
luogo
dimostro che igruppi
e di cui è richia- mata la definizione nel §2,
danno lo stesso risultato sia che si calcolino in forme a coefficienti000,
sia che si calcolino in forme a coefficienti distri-buzioni ;
ciò chepermette
di dare al teorema di dualità unaspetto più gradevole.
Pervenuto alla Redazione il 3 Marzo 1970.
L’antore è stato sostenuto dalla Fondazione « Francesco Severi » e dal Gruppo di
ricerca per la Matematica del C. N. R..
§ 1. La risoluzione del
~9.
a)
Sia X una varietà analiticacomplessa (di
dimensione n suC)?
sucui consideriamo i
seguenti
fasci di forme differenziali : CKP, q = fascio deigermi
di( p, q)-correnti ;
La tesi
[1]
è dedicata essenzialmente alla costruzione di certe risolu- zioni del fascioW,
risoluzioni che sono deltipo :
In
generale,
fissata unacoppia (p, q)
di interi nonnegativi
ed entrambi::;;;: n =
dimz X,
si trova una risoluzione :dove
1)
somma diretta di un fasciofine,
di un O modulo localmentelibero,
e daun
O modulo
localmentelibero, per i
compreso tra 0 e sup(p, q), 2) fine,
per i ~ sup(~, q),
e dove
gli
omomorfismi hi sono indotti(come
in(1), (2), (3))
daa, a
e dallainiezione, compatibilmente
con leesigenze
dellabigraduazione. (Per
unadescrizione
dettagliata
della(4),
sipuò
vedere il Teor.(2.1) del §
2 di[1]).
b)
Lapossibilità
dicompletare
a destra la risoluzione(4)
in modo«
naturale »,
eprecisamente
per mezzo dell’ordinariooperatore
di dífferen- ziazione esterna d :poggia
sulseguente :
LEMMA.
(1.1). Siano p
e qdegli
interi0, j
un intero ] 0. In(rn
@aia 99 = - ~ --
- una formadifferenziale,
con forma ditipo
Allora la condizione
d p
= 0equivale
all’esistenza di formesi abbia :
DIMOSTRAZIONE.
Tenuto conto dei
tipi
di forme con cuioperiamo,
la condizionec7p
= 0equi-
vale all’insieme di condizioni :
La condizione
(.1) implica
g~l, ~ = di conseguenza, laprima
dellecondizioni
(.2) (ottenuta
per a= 1)
si scrive :da cui :
La seconda delle condizioni
(~l~2) (ottenuta
per a =2)
diviene allora :da cui :
Cos
proseguendo,
si ricavano forme differenziali :verificanti :
L’ultima delle
(*5) (ottenuta
pera = j) dà,
inparticolare:
onde,
sostituendo in(~3j,
si ottiene :Da
quest’ultima
relazione risulta :e di conseguenza
Se conveniamo di indicare
’yj-1,1 + 9j_l,1
senz’altro con ’yj-1, 1(la
« nuova »1 è
ottenuta alterando la « vecchia » ’~J;-l, 1 con una-cocielo),
le(*4)’
(*5)’ (*6)
messe insieme dicono che :Di
qui
viene finalmente :OSSERVAZIONE.
Per j
abbastanzagrande
ciò non èaltro che il lemma di Poincaré per
l’operatore
d.o) Riprendiamo
la risoluzione(5),
di cuivogliamo
dimostrare l’esat.tezza ; posto
essa si scrive :L’inclusione 1m l
vidente ;
l’inclusione inversa è il Lemma(1.1), applicato
alle sezioni localisu un aperto coordinato
(che possiamo
supporre diStein)
della varietà-ba-se X.
A
questo punto
non rimane che saldare le due risoluzioni(4)
e(5),
per ottenere
(senza più
le eccezioni di[1])
il :TEOREMA
(1.2).
Suogni
varietà analiticacomplessa
di dimensione n(su C),
e perogni (fissata) coppia
di interi nonnegativi ( ~, q),
con p e q S n? si ha laseguente
successione esatta di fasci :dove è fornito dalla tabella
qui
accanto(Tab. 1),
e dovegli
omomorfismi h~ sono indottida a, a
edall’iniezione, compatibilmente
con leesigenze
della
bigraduazione.
Sostituendo ovunque, nelle nostre
considerazioni,
le forme C °° con le forme a coefficientidistribuzioni,
si ha :TEOREMA.
(1.3).
Suogni
varietà analiticacomplessa
e perogni coppia ( ~, q)
di interi nonnegativi,
sussiste la risoluzione scritta nel Teorema(1.2),
salvo ad avere ovunque al
posto
di§ 2. Dualità tra i
gruppi
diAeppli.
a)
Introduciamo le notazioniseguenti :
1
B _-4 E--4
e
ricordiamo,
da[1],
le definizioni deigruppi
diAeppli :
Sostituendo ovunque, nelle
(6)
e nelle(7),
AP, q con con~O},
si
ottengono
leanaloghe
definizioni per igruppi
asupporti compatti :
Sostituendo ovunque, nelle
(G), (7), (8), gli spazi
di forme C °° AP, q econ
gli spazi
di correnti e.g~’ q ,
siottengono
igruppi
diAeppli
acoefficienti
distribuzioni,
che indicheremo con :b)
Nel suo articolo[2],
J. P. Serre dimostra unlemma,
chequi
ri-portiamo :
LEMMA
(2.1).
SianoL, M,
N trespazi
diFréchet,
e u : v :due omomorfismi lineari tali che v o u = 0. Siano
.L’, M’, N’
i dualitopolo- gici
diL, M, N,
etu, tv
leapplicazioni trasposte di u,
v.. ~
Allora H è uno
spazio
diFréchet,
il cui dualetopologico
è isomorfo ad H’.Consideriamo allora il
complesso :
dove
gli spazi
si intendono muniti dellatopologia
della convergenza uniforme suicompatti
con tutte lederivate ;
ad essocorrisponde,
per dua-lità,
ilcomplesso :
essendo n la dimensione
(su C)
della varietà-base X.Se,
nella successione(9), gli operatori td, aál
à sono omomorfismi(~),
ilLemma
(2.1) applicato ponendo,
laprima
volta M =la seconda volta
assicura che VP, q
sono
spazi
diFréchet,
e che i loro dualitopologici
sono iso-morfi, rispettivamente,
ac)
Dimostriamo adesso laseguente :
PROPOSIZIONE
(2.2).
Perogni
sceltadegli interi
e q, sussistonogli
isomorfismi
algebrici :
(i) Nella Prop. (1.2) del § 4 della tesi [1], l’ipotesi che d sia un omomorfismo topolo- gico è implicitamente ammessa (ma purtroppo non esplicitamente enunciata, come sarebbe necessario...).
E
invero,
per p e qfissati, riprendiamo
la risoluzione del Teor.(1.2) :
e
l’analoga (di
cui al Teor.~1.3))~
che si ottiene dalla(10)
mettendo alposto
di e che denoteremo con :Posto :
le
(10)
e(11)
forniscono delle successioni esatte :formate evidentemente di fasci fini.
Ad
esempio,
nel casosemplice
della risoluzione(3),
si ha :e le
(12)
diventano :Tornando al caso
generale,
discende subito dal Teorema "’di De Rham sulle risoluzioni acicliche che igruppi
diAeppli
a coefficienti C °° e asupporti
arbitrari
(rispett. compatti)
sono alcuni tra igruppi
dicoomologia q)) (X, q»,
mentre igruppi
diAeppli
a coefficienti distribuzionie a
supporti
arbitrari(rispett. compatti)
sonogli analoghi
tra igruppi
dicoomologia H k (X, 2(,,q» (rispett. Hc
Pertanto la nostra tesi sarà provata,, se dimostreremo
questa più generale :
PROPOSIZIONE
(2.3).
Perogni coppia ( p, q)
di interi nonnegativi
e perogni
intero k ~1,
si hannogli
isomorfismi :DIMOSTRAZIONE. Si fa per induzione su p
+
q. Siccome o) ~2~(o,
o) ~~ H
(ogni
distribuzione aà-chiusa è una funzione(C°°) pluriarmonica),
l’as-serto è certamente vero per p
+ q
= 0.Supponiamolo
dimostrato per tutte lecoppie (i, j)
tali che i-~- j
== p + q - 1,
e dimostriamolo per(p, q).
Siabbia,
per fissare leidee,
Dalle risoluzioni
(10)
e(11)
si ricavano le successioni esatte « brevi » :Ora osserviamo che :
e ricordiamo
esplicitamente
che :di modo che le successioni
(.1)
e(*2)
diventano :Passando alle
corrispondenti
successioni esatte dicoomologia
asupporti arbitrari,
si ottiene ildiagramma :
dove :
1) gli omomor6smi ,B
sono tutti(evidentemente !) isomorfismi,
2) gli «
sono puredegli isomorfismi,
per l’induzione ammessa.Ma
allora,
medianteapplicazione
iterata del Lemma dei5,
si conclude che anche i yk sonoisomorfismi, per k
~ 1.Analoga
conclusioneragionando
sulle successioni esatte dicoomologia
a
supporti compatti.
c. v. d.d)
Grazie al risultatoprecedente,
e inparticolare agli
isomorfismi al-gebrici
dellaProp. (2.2),
siamo ingrado
di enunciare il teorema di dualità :TEOREMA
(2.4). A) Supponiamo
che le dueapplicazioni
lineari :siano omomorfismi
topologici.
Allora è dotato di una struttura dispazio
diFréchet,
e il suo dualetopologico
è(n
=dime X).
B) Analogamente, supponiamo
che siano omomorfismi le dueapplica-
zioni lineari :
allora è uno
spazio
diFréchet,
e il suo dualetopologico
èIstituto M atematioo « L.
Pi8a
BIBLIOGRAFIA
[1] B. BIGOLIN : Gruppi di Aeppli, Ann. Sc. Norm. Sup. Vol. XXIII (1969).