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Academic year: 2022

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LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE:

Il linguaggio viene indicato come attributo essenzialmente umano. Tutti gli animali comunicano (anche in modi per noi impossibili, come gli ultrasuoni), ma solo il linguaggio umano può riferirsi a eventi lontani nello spazio e nel tempo, può generare e comprendere espressioni che non erano state utilizzate in precedenza, può combinare nel suo vocabolario -in maniera sempre diversa- un numero di suoni distinti. Il sistema fonatorio dell'uomo (vedi ad es. la laringe) è unico.

Naturalmente la comunicazione è possibile in quanto esiste una corrispondenza tra "segno" (parola, gesto...) e "oggetto" designato, determinata da una regola (codice), e vale sia per l'emittente che per il destinatario.

La formazione del linguaggio richiede tre condizioni:

1) affettiva: la quale esprime il desiderio di voler comunicare;

2) intellettiva: è la possibilità mentale di connettere, ricordare e ordinare le parole;

3) sensomotoria: possedere gli strumenti di audizione e fonazione

PROPRIETA FUNZIONALI:

Le funzioni più semplici del linguaggio sono quelle che ognuno può facilmente comprendere:

1) espressiva (come mezzo per segnalare stati d'animo o intenzioni dell'emittente);

2) evocativa (per influenzare il ricevente: ad es. il pianto del neonato);

3) rappresentativa (come mezzo di comunicazione del pensiero astratto, per informare su eventi lontani nel tempo e nello spazio);

4) intraindividuale (per pensare meglio, per controllare meglio il comportamento, per avere un libero scambio d'informazioni).

In definitiva, il linguaggio ha tre basi:

1) biologica (a livello anatomo-fisiologico), 2) intellettiva (che porta alla conoscenza),

3) ambientale (che offre un mondo linguistico già compiuto, tanto che, in questo senso, non siamo noi a parlare ma è il linguaggio che ci fa parlare secondo norme sue proprie).

LA COMUNICAZIONE:

Comunicare significa rendere comune e deriva dall’aggettivo “comune”, la cuietimologia, da cum (con) e munus (incarico), sta propriamente per “che compie l’incarico insieme con altri”.

La comunicazione può quindi essere intesa come il processo che consiste nel trasmettere o nel far circolare delle informazioni, cioè un insieme di dati tutti o in parte sconosciuti al ricevente prima dell’atto comunicativo.

Va inoltre sottolineato che:

1) la relazione tra emittente e ricevente è bilaterale e reversibile, nel senso che ciascun partner presenta la possibilità di assumere anche il ruolo dell’altro;

2) poiché il messaggio è considerato quale portatore di significato, allora esso conduce all’azione;

3) nell’atto della comunicazione l’emittente e il ricevente si adattano l’uno all’altro e alla situazione generale per trasmettere il significato;

4) la situazione fondamentale della comunicazione è il dialogo, ma nella realtà concreta la relazione tra emittente e ricevente si trova integrata in una molteplicità di reti. Ogni relazione è cioè influenzata dall’esistenza di una vasta e complessa relazione sociale;

5) la comunicazione umana è un atto guidato dall’intenzionalità.

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Il momento dell’emissione di un messaggio è caratterizzato dalla necessità di trasformare un contenuto psichico in un fatto obiettivo per trasmetterlo all’interlocutore e per far sì che questo ultimo lo possa comprendere Il secondo momento dell’atto comunicativo è costituito dalla decodifica del messaggio trasmesso: si tratta di un processo dinamico e complesso che comporta una ricca attività cosciente, attenzione e sforzo per raccogliere tutti i dati necessari alla comprensione di una espressione

LA METACOMUNICAZIONE

Il noto psicoterapeuta statunitense Paul Watzlawick, facente parte del Mental Research Institute di Palo Alto, definisce comunicazione qualsiasi comportamento che accade in presenza di un’altra persona. Secondo il suo punto di vista non occorre quindi l’intenzione di comunicare: dal punto di vista della pragmatica non esiste all’interno del sistema di interazione la possibilità di non comunicare. Tutto il comportamento è comunicazione e tutta la comunicazione influenza il comportamento

Non importa quindi che la comunicazione sia volontaria o meno, che i partecipanti se ne rendano conto oppure no: essi in ogni caso si influenzano tra loro inviando informazioni tramite il proprio modo di comportarsi.

Come già detto in precedenza, ogni comunicazione ha due aspetti: uno relativo al contenuto del messaggio, alla notizia trasmessa; l’altro riguardante il modo in cui tale messaggio deve essere assunto, riguarda quindi la relazione che esiste tra i comunicanti. L’aspetto relazionale costituisce proprio la comunicazione sulla comunicazione, cioè la metacomunicazione.

La metacomunicazione avviene frequentemente attraverso segnali impliciti e non verbali o analogici, secondo la terminologia informatica (intonazione della voce, gesti, espressioni facciali).

Tali segnali, invece di corrispondere ad osservazioni denotative sugli oggetti, contribuiscono a definire il contesto di un’interazione

Ci muoviamo sempre su due diversi livelli comunicativi.

Il primo aspetto della comunicazione è quello di contenuto, il quale trasmette informazioni su fatti, opinioni, sensazioni ecc., mentre il secondo, l’aspetto di comando, definisce la natura della relazione fra i comunicanti. Una comunicazione non soltanto trasmette informazione, ma impone anche un comportamento.

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LINGUAGGIO DEL CORPO

Il linguaggio del corpo riveste un ruolo molto importante nella comunicazione tra le persone.

Questa tipo di linguaggio non si limita alla semplice osservazione del corpo, bisogna considerare anche altri fattori come il contesto e le azioni che precedono, o seguono, i gesti e le posture.

Gran parte di questi segnali viene codificata inconsciamente, ad esempio siamo in grado di capire rapidamente se la persona che stiamo guardando è arrabbiatta o felice, senza dover ricorre a ragionamenti complessi.

Questo sempre se la persona non sta cercando di nascondere le proprie emozioni. In questi caso la corretta comprensione non è così immediata.

Alcuni segnali del corpo sono appresi tramite l'esperienza, mentre altri segnali, come le espressioni emotive del viso, sono innati.

In origine, i gesti e le espressioni innate alla base del linguaggio del corpo, potevano avere un significato differente da quello attuale. A volte anche l'esatto opposto, come spiegato dal pricipio dell'antitesi proposto da Darwin nel suo libro "L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali".

I gesti appresi variano da individuo a individuo a seconda della propria cultura ed esperienza personale.

LE EMOZIONI:

L'emozione, specialmente se intensa, può provocare alterazioni somatiche diffuse: il sistema nervoso centrale influenza le reazioni mimiche (l'espressione del viso), la tensione muscolare; il sistema vegetativo e le ghiandole endocrine, la secrezione di adrenalina, l' accelerazione del ritmo cardiaco e altre risposte viscerali.

Cercherà di aiutarti a comprendere in cosa consiste l'emozione, adottando un approccio cognitivo- comportamentale.

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