6.3.4 “Visibilità” e “latenza”: la terza fase del nodo Lilliput di Reggio Emilia Una delle ultime iniziative di rilievo organizzate dal nodo reggiano è, come accennato, il convegno nazionale “Economia, energia, petrolio e guerre: le alternative della nonviolenza” che si svolge dal 5 al 7 dicembre del 2003. L’idea fondamentale dell’incontro è quella alla base delle precedenti attività del nodo: analizzare le connessioni fra il consumo di petrolio e lo scoppio di un numero sempre maggiore di conflitti e di guerre. Il convegno mette in luce innanzitutto la capacità del nodo di creare alleanze all’esterno del gruppo originario, attivando flussi di informazioni e scambi di risorse. Come già avvenuto in altre occasioni, infatti, anche in questo caso l’evento è organizzato in collaborazione con altri soggetti, alcuni istituzionali, altri no. Trattandosi di un convegno nazionale, vi aderiscono: “Assobotteghe”, “Bilanci di Giustizia”, “Campagna per la riforma della Banca Mondiale”, “Movimento Nonviolento”, “Pax Christi” e “Rete Radiè Resh”. A livello locale, invece, collaborano all’organizzazione dell’evento “Attac RE”, il coordinamento “Basta guerre”, “Reggio Terzo Mondo”, e il gruppo “Vojana”. A queste realtà si aggiungono da un lato l’assessorato all’ambiente del comune di Reggio Emilia e dall’altro l’assessorato alle politiche sociali della Regione Emilia Romagna e quello della Provincia di Reggio Emilia. L’evento è pensato per riportare al centro del dibattito il problema energetico al quale, dal punto di vista dei nostri attivisti, è direttamente collegato il ciclo di guerre in atto. L’analisi delle connessioni fra l’economia, l’energia e le guerre e l’esplorazione delle soluzioni possibili allo stato di cose esistente nell’ottica di un approccio nonviolento sono, quindi, i fuochi principali intorno ai quali ruota l’intero convegno che registra una buona partecipazione della cittadinanza locale: circa 300 persone cui se ne aggiunge un centinaio proveniente da altre zone d’Italia.
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