Caso clinico
Una donna, Maria, di 46 anni di razza caucasica si presenta
all’ambulatorio del medico di base riferendo dolore nella zona sinistra del petto. Lo descrive come fosse una pressione e una morsa, che si irradia alla spalla sinistra. Il dolore era iniziato circa 20 minuti prima mentre stava lavorando in giardino e persisteva ancora. Aveva mangiato a pranzo (pollo freddo e insalata di patate) un’ora prima dell’evento doloroso. Aveva assunto un farmaco antiacido senza beneficio. Riferiva inoltre nausea e sudorazione importante. Da circa una settimana
riferisce di aver avuto il dolore in modo intermittente. Non era in grado di identificare un evento causale specifico che
determinasse il dolore. Il penultimo episodio era avvenuto il giorno precedente dopo cena.
Il dolore era regredito dopo essersi sdraiata. Li aveva relazionati ad una indigestione. Non aveva avuto
recenti episodi di malattia. Non aveva un passato di patologie muscolo-schelettriche o diabete e neppure in famiglia. Il padre era morto per un infarto
miocardico all’età di 56 anni mentre la madre ancora vivente soffriva di ipertensione arteriosa. Fino a due anni fa fumava sigarette. Nega di far uso di droghe o essere dedita all’alcool. Non fa uso di medicinali ad eccezione del consumo di pillola contraccettiva. Non riferisce allergie
Criteri per fare diagnosi di Infarto miocardico acuto
Tipico rialzo e graduale diminuzione della troponina; più rapido rialzo e caduta
dell’isoenzima CPK-MB, con almeno uno dei seguenti:
Sintomatologia di tipo ischemico
Sviluppo di patologiche onde Q all’ECG
Alterazioni elettrocardiografiche di ischemia: sopra o sottoslivellamento del tratto ST
pregresso intervento di rivascolarizzazione miocardica
MARKERS SIERICI
Troponina ( TnT e TnI): iniza ad aumentare dopo 3-4 ore e si mantiene elevata in modo
persistente per almeno due settimane. Valore plasmatico nel soggetto sano è pressochè zero Mioglobina: per infarti recenti perché molto
precoce; non è specifico ( cardiaco e
muscolare), ritorna nella norma nelle prime 24 ore e quindi è indicato per indicare un eventuale reinfarto nelle prime due settimane con TN
ancora elevate
MARKERS SIERICI
CPK-MB>10-13 UI/lt o > 5% dell’attività totale
CPK ; aumento CPK-MB >50% tra due campioni
a distanza di almeno 4 ore
PRELIEVI EMATICI
1: prelievo
2: dopo 1 ora
3: ogni due ore fino alla sesta dalla comparsa dei sintomi
In caso di positività:
Ogni 3-4 ore ( nelle prime 24 ore) poi ogni 6-8 ore
fino a 48-72 ore
ECG a 12 derivazioni
Non diagnostico
Alterazioni si possono verificare entro 1 ora
dall’esordio della sintomatologia e fino a 24 ore ECG seriati per le successive 8-12 ore per fare
diagnosi o escludere IMA
ECG a 12 derivazioni
entro 10 e i 20min dall’arrivo nel DEA
Alterazioni ECG con segni di ischemia miocardica:
tratto ST > 0.10 mV in due o più derivazioni
anatomicamene contigue ( lesione transmurale) tratto ST nelle derivazioni V1 a V3, espressione di
ischemia transmurale o IMA posteriore
Nelle fasi precoci possono essere osservate onte T alte, iperacute senza sovraslivellamento oppure T invertite
ECG a 12 derivazioni
Alterazioni ECG con segni di necrosi miocardica con comparsa tra le 8 e 12 ore
Presenza di onde Q patologiche in almeno due
derivazioni di 0.20 mV ( es: II,III,AvF; tra V1 e V6; I e AvL)e di profondità superiore al 25% dell’altezza
dell’onda R in quella derivazione