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Usi pragmatici di SE: variazioni tra francese e italiano

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Usi pragmatici di SE: variazioni tra francese e italiano

TITUS-BRIANTI, Giovanna

Abstract

Scopo di questo lavoro è l'analisi contrastiva degli usi non condizionali del 'se', che può assumere valori diversi a seconda del contesto in cui viene inserito.Pur avendo un corrispettivo equivalente in francese, il 'se' presenta sostanziali variazioni di impiego, prevalentemente in contesti concessivi. Queste variazioni emergono in modo chiaro dall'analisi di testi tradotti dal francese in italiano, il che conferma la polifunzionalità di questo connettivo pragmatico.

TITUS-BRIANTI, Giovanna. Usi pragmatici di SE: variazioni tra francese e italiano. Sintassi storica e sincronica dell'italiano. Subordinazione, coordinazione, giustapposizione.

Atti del X Congresso della Società di Linguistica e Filologia Italiana (Basilea, 30 giugno-3 luglio 2008), a cura di Angela Ferrari , 2009, vol. III, p. 1585-1598

Available at:

http://archive-ouverte.unige.ch/unige:18828

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(2)

GIOVANNA BRIANTI*

USI PRAGMATICI DI SE:

VARIAZIONI TRA FRANCESE E ITALIANO

l. Introduzione

Scopo di questo lavoro è l'analisi contrastiva degli usi non condizionali del se che, come vedremo, può assumere valori diversi a seconda del contesto in cui viene inserito. Pur avendo un corrispettivo equivalente in francese, il se presenta sostanziali variazioni di impiego, prevalentemente in contesti con­

cessivi. Queste variazioni emergono in modo chiaro dall'analisi di testi tra­

dotti dal francese in italiano, il che conferma la polifunzionalità di questo connettivo pragmatico 1•

Nel dizionario LAROUSSE 2006, i seguenti esempi servono ad illustrare l'interpretazione concessiva del se non condizionale:

(la) si son premier roman a été un succès, le second a été éreinté parla criti­

que.

(lb) se il suo primo romanzo è stato un successo, il secondo è stato stroncato dalla critica .

Nonostante sia possibile tradurre letterahnente il se, avr;emo modo di constatare che i traduttori selezionano connettivi diversi in funzione del con­

testo, il che viene confermato anche dall'analisi statistica su testi redatti in

* Università di Gìnevra -ETI.

1 NeU'ampia gamma delle denominazioni (BA7-ZANELLN'MORRA 2000; ANDORNO 2003), abbiamo preferito quella di connenivi pragmatic.i, che consideriamo una sottoclasse dei segnali o particelle discorsivi, etichetta utilizzata piunosto negli studi sulla conversazione orale. Gli usi non ipotetici di se richiedono invece un'analisi non solo pragmatica ma anche semantica, poi­

ché imprimono almeno in p:1rte una movenza argomentativa particolare all'enunciato (conces­

siva, awersaùva, correlativa, ecc.), altra ragione per cui optiamo per l'etichetta di connettivi pragmarici.

1585

..

(3)

..

francese e in italiano. Cercheremo quindi di mettere in luce le variazioni con·

testuali a cui è sottoposta questa particella in entrambe le lingue, il che ci per­

metterà di giustificare sia le sue variazioni dì frequenza, sia le scelte dei tra­

duttori.

In un primo tempo, tenteremo di circoscrivere i vari significati contestua­

li del se non condizionale in italiano e in francese, appoggiandoci sia su stru­

menti tradizionali come le grammatiche e i dizionari monolingui e bilingui, sia su studi linguistici di orientamento pragmatico, dai quali trarremo alcune linee-guida per un'analisi testuale che tenga conto della sua polifunzionalità.

Gli esempi provengono da un corpus di testi italiani e francesi (non tradotti) di taglio giornalistico o saggistico.

Procederemo quindi all'analisi di esempi tradotti dal francese in italiano, ..

tratti da un piccolo corpus di testi giornalistici e di saggistica.

È

proprio dal­

l' esame di testi tradotti che si constata una variazione non indifferente tra francese e italiano per quanto riguarda sia la frequenza sia il significato di se·

nell'interpretazione concessiva.

2. Se bi-affermativo: analisi semantica e pragmatica

In francese come in italiano, il connettivo si/se può introdurre costrutti non ipotetici chiamati "bi-affermativi", nei quali i contenuti proposizionali di protasi e apodosi sono presentati come veri, perché comunemente noti e quindi presupposti pragmaticamente. Gli studi di

BAZZANELLA

1989 e MAz­

ZOLENI

1991 definiscono questo costrutto come un uso fattuale di SE p, q con valore pragmatico dove la correlazione tra il contenuto proposizionale di p e quello di q è in qualche modo creata dalla presenza del se, ragione per cui la protasi non può essere inserita in una frase scissa o posposta 2• I valori di que­

sto connettivo possono variare a seconda del contesto e sono di tipo correla­

tivo (p e q sono sullo stesso piano), causale, avversativo o concessivo

(MAZZO­

LENI

1991: 765 ss.) .

2.1. Francese

La frequenza del si bi-affermativo è molto alta in francese, specie in testi scritti di tipo argomentativo. I dizionari e le grammatiche del francese regi­

strano tutti l'uso non ipotetico di si, sottolineando particolarmente il suo va- 2 Si veda l'esempio citato da BAZZANELLA 1989: .34: «Se negli Stati Uniti il2;5% del bilan­

cio federale è destinato alle università, in Francia il sostegno pubblko si limita .allo 0,6% («Cor­

riere della sera», 10.12.86); *È se negli Stati Uniti il2,5% del bilancio federale è destinato alle università, che in Francia il sostegno pubblico si linùta allo 0,6%».

1586

f

(4)

Usi pragmatici di se: wriazioni tra /rat�cese e italiano

lore avversativo-concessivo, che corrisponde, come vedremo, all'impiego sta­

tisticamente più frequente.

Secondo il GRAND ROBERT 2001, «si sert à marquer la validité sìmultanée de deux faits (et introduit] une comparaison-opposition, avec tme valeur concessive». La descrizione proposta dalle grammatiche è molto simile. Ad esempio, il Bon usage di GREVISSE 1980: § 2532 c. menziona questo impiego di si tra gli usi non ipotetici: <<Si peut indiquer tm fait réel et marquer la cau­

se, l'opposition, la concession [ ... ] "Si ce n'est pas grand, c'est très compli­

qué" (Lemaitre)».

In realtà, non è possibile codificare a priori i valori del si non ipotetico in­

dipendentemente dal suo contesto di impiego. Invece di distinguere una de­

cina di st' non ipotetici come fanno i dizionari del francese3, DE CORNULIER 1985: 68 avanza l'ipotesi di un unico sz' di condizione sufficiente: «dans un contexte où P va sans dire, l'affinnation St' �Q peut ressembJer à une affir­

mation conjointe de P et de Q parce que P est présupposé (plutòt qu' affirmé) et que compte tenu de la vérité de P, la vérité de Si P, Q est une preuve de Q». Sarà quindi il contesto e la eventuale presenza di altri connettivi logici nella frase a determinare il valore specifico di si, come in (2):

(2) Le deuxième objectif est de montrer que la linguistique, si elle est bien une discipline théorique, est aussi une discipline empirique (MoESCHLERI AUCHLIN 2006: 6).

2.2. Italiano

Nonostante la frequenza del costrutto con il se bi-affermativo venga defi­

nita «alta» da BAZZANELLA 1989: 34 in testi scritti prevalentemente giornali­

stici e saggistici, è sorprendente notare che la maggior parte dei dizionari e delle grammatiche non registrano questa accezione 4•

Tra i dizionari dell'italiano, solo il GDLI 1961-2004 e il SABATrNI-COLET­

TI 2008 descrivono il se bi-affermativo, ma solo nella lettura concessiva o concessivo-avversativa 5• La stessa constatazione vale per le grammatiche, poiché sono solo due a menzionare questo uso.

J DE CoRNULIER 1985: 61-2 enumera 7 tipi di si a partire dalle indicazioni del dizionario Robert, tra cui quattro dì lipo non condizionale: <<Si 2: non conditìonncl ou bi-affumatif (mar­

que la validìté sìrnultanée de deux faits): "Si la vie et la mort de Socrate sont d'un sage, la vie et la mort de .Jésus sont d'un Dieu" (Roussenu); Si 3: bi-négatif: "Si tu es fori aux échecs, je suis le pape"; Si 4: non condìtìonnel: "Si je ne vous ai pas salué, c'est que je ne vous ai pas vu"; Si 5:

concessif (Q meme P): "S'il continuai t de lire les Ancìens, il ne les respectait guère"».

4 Sempre secondo BAZZANEllA 1989: 46, questo uso «ha assunto sempre più una funzione secondaria, qlll!Si parassìtaria dell'uso implicaùvo divenuto nel frattempo standard, tanto che nei dizionari e nelle grammatiche scolastiche per lo più non viene registrato».

} n SABA1TNr-CoLETI1 2008lo inserisce tra le «concessive-avversative: (nelle quali la prota-

1587

,

(5)

Mentre la grammatica di SERIANNl 1988: § 154.1II descrive solo il valore concessivo del re6, quella più recente di PATOTA 2006: 304-305 insiste sul va­

lore correlativo del connettivo, portando due esempi di espressioni figurate come: «"Se l'economia europea è malata, quella americana non è in salute".

In questi casi si rafforza un'affermazione collegandola a una frase introdotta da se che contiene un dato reale, riconosciuto da tutti».

BAZZANELLA 1989 distribuisce i valori non condizionali del se (che chiama

«Conelativo») lungo un contùtuum che va dal polo correlativo al polo conces­

sivo. n test della parafrasabilità serve a confermare la distinzione tra questi valori. In effetti, nel caso della correlazione semplice, se può essere parafrasa­

to con cosi ... come, in quello del confronto (con valore avversativo), la para­

frasi sarà con mentre e in quello del contrasto (valore concessivo), se potrà es­

sere sostituito con benché7•

Impiego correlativo:

{3) Se Francesco Petrarca fu il campione e il modello della lingua della poesia, campione c modello della prosa divenne molto presto il suo contempora­

neo e conterraneo, nonché amico, Giovanni Boccaccio (DELLA V AllF/

PAT01A 2006: 57).

Impiego avversativo:

{4) E cosl, se i "poveri" del personale di terra e dei servizi punta ancora sui franco-olandesi (magari con miglioramenti), i piloti sono letteralmente fu­

riosi («La Stampa», 29 marzo 2008).

Impiego concessivo:

(5) Sono le nove dd mattino locali e le due statue di ghiaccio di George Bush e John Howard si stanno sciogliendo al sole. Se è un triste presagio, i due lea-

si enuncia un fatto la cui verità però non condiziona o limita la verità del secondo), con il v: al­

l'incl.: "se non ho fano centro, però ci sono andato vicino"; �s'ei fur cacciati ei tornar d'ogne parte" (Dante)». Per altro, è interessante notare che un dizionario recente come il GRADIT 2000 non menziona affatto questo uso. La ragione sta forse nel fatto che questo dizionado è più anemo al registro parlato della lingua, nel quale questa costruzione è praticamente assente.

6 «(Se) Concessivo. Frequentemente la protasi è negativa e l'apodosi può contenere una congiunzione o un avverbio con valore avversativo (hlttauia, almeno, perlomeno ecc): "il fasci­

smo, soprattutto la guerra e la tragedia dell'8 settembre 1943, se non cancellarono (perché nella storia nulla si cancella), oscurarono i meriti storici della dinastia» (D. Bartoli in Storia t1lustrata, sett. 1896, 12); "vuolsi raccomandare la lettura di quelle opere, che se non comprendono tutta la scienza, almeno ne fanno accessibile a molti una considerevol parte'' (Cattaneo)».

7 Come osservano HERCZEG 1976 e ELGENIUS 1991, è spesso difficile diStinguere il senso avversativo e quello concessivo, poiché la sfumatura concessiva è per lo più determinata dal contesto o dalla presenza di un elemento avversati.vo nella reggente.

1588

,

..

(6)

J

Usi pragmatici di se: variazioni tra francese e italiano

der decidono di ignorarlo. Il presidente - «terremo duro» - e il premier au­

straliano -«staremo al vostro fianco» - decidono di ignorarlo («Corriere della sera», 6 novembre 2006).

In quanto segue, tenteremo di giustificare l'ipotesi secondo la quale la frequenza relativa del se bi-affermativo è fortemente dipendente dal contesto di impiego. Come afferma giustamente BAZZANELLA 1989: ·35, questo uso è molto più frequente in testi scritti che non nell'orale 8 e in testi formali di tipo argomentativo. Inoltre, nell'interpretazione concessiva, se rimane molto mar­

ginale rispetto ad anche se, connettivo che segnala immediatamente la relazio­

ne di tipo concessivo, mentre questa lettura rimane dipendente dal contesto nel caso di se, dato che confermeremo a partire dalle ricerche di corpus9•

In sintesi, sebbene il francese e l'italiano attribuiscano gli stessi valori se­

mantici a st!se in contesti non ipotetici, la frequenza relativa di si è pratica­

mente uguale a quella di meme si per esprimere una relazione concessiva in francese, mentre l'italiano seleziona quasi esclusivamente anche se per l'inter­

pretazione concessiva, mentre il se tende a rimanere più vicino al suo valore originario di tipo correlativo.

3. Analisi contrastiva

In quanto segue, cercheremo di misurare le variazioni di impiego di si e se in contesti non condizionali a partire da analisi quantitative e qualitative ri­

cavate sia da corpus di testi scritti in francese e italiano sia da un corpus di te­

sti tradotti.

3 .l. Dizionari hilt'ngui

Se i dizionari monolingui registrano solo parzialmente gli usi pragmatici di szlse, prevedibilmente i dizionari bilingui prestano ancora meno attenzione agli usi non ipotetici di questi connettivi. Tra i dizionari consultati, solo il LA­

RoussE 2006 menziona il «sz" exprimant la concession, l'opposition: "si elle fu t exigeante avec nous, elle l' était encore plus avec elle-meme"; "se è stata esigente con noi, lo è stata ancora di più con se stessa"». ll BOCH 2000 non

8 La ricerca sul LIP ha dato l caso di se di tipo awersativo su 1872 occorrenze.

? FERRARI 2006: 244 osserva che nel parlato <<in più del novanta per cento dei casi di su­

bordinazione, si opta per la locuzione anche se». Ne conclude che «il parlato è meno attento dello scritto a segnalare linguisticamente le tante sfumature semantiche di cui si può colorare la relazione concessiva». Nel nostro caso, la prevalenza di anche se in testi informativi o tradotti denota una tendenza alla esplicitazione della relazione concessiva.

1589

,

(7)

J

distingue lU1 uso propriamente concessivo, ma include il si «in proposizioni non condizionali: "s'il est vrai que ... il n'en reste pas moins que"; "se è vero che .... nondimeno"» 10• Occorre quindi procedere ad una analisi di corpus per circoscrivere in modo più preciso gli usi contestuali del connettivo.

3.2. Corpus giornalistici/rancesi e italiani

Dal confronto tra due ricerche su cmpus giornalistici francesi e italiani emerge la forte prevalenza del si in flll1zione concessiva nei testi francesi ri­

spetto all'italiano. In effetti, dalla ricerca effettuata tramite Lexis Nexis su

«Le Monde>> (dal 9 al17 aprile 2008) risulta che si in funzione concessiva e meme si vengono attestati in proporzioni praticamente equivalenti (39,6%, cioè 25 esempi S't,l 63 occorrenze del si concessivo e 41, 2%, cioè 26 esempi su 63 di mème

sz),

mentre il si in funzione corrdativa .non è attestato in que-

sto cmpus. .

La stessa ricerca su «La Stampa» (dal25 marzo al15 aprile 2008) rivda la netta preferenza data al connettivo più chiaramente concessivo anche se, che

raggiunge

la

frequenza

dell'89% (65 esempi su 73

).

n se concessivo viene usato solo 4 volte, il che rappresenta il5 ,4% delle occorrenze ed è seguito dal se avversativo e corrdativo, che vengono impiegati rispettivamente 2

volte

nel cmpus (2 ,7%).

Le occorrenze del J·e bi-affermativo sono piuttosto elevate in testi

di

sag­

gistica. Non avendo potuto procedere ad uno spoglio di tipo quantitativo, ci­

tiamo qui di seguito alcuni esempi delle varie accezioni.

Uso correlativo:

(6) Anche la tendenza alla nominalizzazione che Anna Antonini notava nella prosa giornalistica, se da un lato tende a ridurre i nessi espliciti, dall'altro può anche rappresentare una evoluzione stilistica in senso non concreto, e quindi una evoluzione in senso opposto alle forme concrete della lingua di­

retta (MONEGLIA

198.3: 269).

Uso avversativo:

(7) Se per indicare la sintomatologia descritta dal paziente sono da tempo in uso tipici tecnicismi, un'analoga specializzazione non è avvenuta quando ci si riferisce ai dati che risultano dalla letteratura scientifica (SERIANNI

2005:

139-40).

w Altri dizionari bilingui

,

come il GARZANTI 2004, enumerano i vari usi condizionali di sii se, ma omettono del tutto gli impieghi non ipotetici.

1590

(8)

Usi pragmatici di se: variazioni tra francese e italiano Uso concessivo:

(8) Se l'attività lessicografica deUa prima metà del secolo sembra avvilita dalle difficoltà pratiche e stretta fra le istanze della tradizione e i richiami alla modernità, va però ricordata, per questo periodo, l'intensa produzione di dizionari dell'uso, in un unico volume (DELLA VALLE 2005: 42).

In sostanza, per esprimere la concessione fattuale l'italiano tende a prefe­

rire se preceduto da un avverbio rafforzativo come anche, mentre in francese sz· e meme si vengono selezionati in proporzioni praticamente equivalenti.

Una breve indagine diacrorùca alla ricerca di eventuali ragioni storiche che giustificherebbero questa alternanza permette di mettere in luce dati abba­

stanza significativi.

3.3. Ragioni diacroniche

In effetti, secondo HARRis 1988: 78, si è l'unica congiunzione latina ad es­

sere sopravvissuta nelle lingue romanze e può esprimere, già in latino, un si­

gnificato concessivo fattuale che si protrae nelle lingue romanze, mentre scompaiono le congiunzioni tipicamente concessive del latino. Secondo EL­

GENrDS 2000: 169-171, «se poteva già nell'italiano antico introdurre proposi­

zioni fattuali con l'indicativo, in costruzioni parallele con posizione iniziale della protasì» 11• Come nell'italiano contemporaneo, l'uso di J·e può essere di tipo correlativo, avversativo e concessivo-fattuale, ma quest'tÙtimo è forte­

mente dipendente dall'interpretazione contestuale» 12• Invece, «anche se si af­

ferma solo tardi nella lingua italiana, ma diventa in quella novecentesca la congiunzione concessiva più frequente» (ELGENruS 2000: 190-191).

Al contrario, l'evoluzione del si francese illustra una progressiva specia­

lizzazione del senso concessivo. Come documenta SOUTET 1992: 134-135, nel XIII e XIV secolo, si è prevalentemente correlativo e molto minoritario nelle strutture con subordinata concessiva; «en se spécialisant, semble-t-il, à partir -du XV siècle, dans le ròle de corrélatif de subordination concessive, JÌ témoi­

gne en fait d'un affaiblissement de sa capacité à "forcer" une cohérence me­

nacée: il se borne à la confinner». Si spiega così come in francese si e meme si vengano usati in proporzioni equivalenti per esprimere la concessione.

l) n se bi-affermativo è già attestato in Cecco Angiolieri e Dante (cfr. BAZZAN!;LLA 1989:

35). L'ENCICWPEDIA DANTESCA 1976: Appendice 386-89 ne cita vari esempi come questo dal Convivio: «Se quanta rena volve lo mare turbato dal vento, se quante stelle rilucono, la dea del­

la ricchezza largisca, l'umana generazione non cesserà di piangere ... )), CV IV, Xli, 7.

12 Si veda anche BARBlil\AIMAzZOl.liNI/PANTIGLJONJ2000.

1591

,

(9)

4. Analisi di testi tradotti

Come noto (cfr. BAZZANELLA!MORRA 2000), la traduzione dei connettivi pragmatìci è un'operazione molto delicata, data la polifunzionalità di queste particelle e la loro conseguente dipendenza dal contesto.

n confronto tra testi redatti in lingua francese o italiana e testi tradotti permette di confermare la sostanziale variazione nell'uso del se bi-affermativo in francese e in italiano. Per la prosa giornalistica, abbiamo spogliato l'edizio­

ne elettronica del «Monde Diplomatique» (MD) e della sua versione italiana - «Monde Diplomatique -ll Manifesto» tra aprile 200 5 e marzo 2006. Per la saggistica, abbiamo proceduto allo spoglio manuale di due saggi di linguistica e delle loro traduzioni in italiano, il primo di RoULET 1978 e il secondo di·

HAGÈGE 1992 .

4.1. Testi giornalistici

La costruzione col si bi-affermativo è particolarmente frequente negli ar­

ticoli del MD, fatto prevedibile vista la natura prevalentemente argomentati­

va e non solo informativa del mensile francese. Sui 70 esempi di si non condi­

zionale riscontrati nei vari articoli, 48 sono di tipo concessivo (68,5%), 16 di tipo avversativo (22,8%) e 6 di tipo correlativo (8,5%). Ritroviamo quindi una netta prevalenza della lettura concessiva di si, come nel caso della prosa di «Le Monde».

L'esame delle scelte dì traduzione che emergono dalla versione italiana di questo mensile permette di confermare - modulandola leggermente -la con­

statazione fatta a partire dal confronto interlinguistico. In effetti, mentre si

viene sempre tradotto letteralmente con se nell'interpretazione correlativa e nella maggior parte dei casi nella lettura avversativa, il si concessivo è oggetto di variazioni molto più sòstanziali nella scelta del connettivo italiano. Nel 38,5% dei casi, troviamo una traduzione letterale con se, che nellO% delle occorrenze viene accompagnato da un altro connettivo di tipo avversativo _ come invece, tuttora, però o ma. Invece il traduttore opta per il connettivo più esplicito anche se nel20% dei casi e nel17% degli esempi di tipo concessivo, se viene addirittura sostituito con altri connettivi, come sebbene, malgrado, mentre o ma.

Uso correlativo:

(9a) Si l'agonie de La Nouvelle-Orléans est largement due à l'incurie des auto­

rités fédérales, le gouverneur de l'Etat et la mairie de la ville y ont aussi leur part de responsabilité (MIICE DAVIS, A la Nouvelle Orléans un capitali­

sme de catastrophe, MD ottobre 2005).

1592

'

(10)

Usi pragmatici di se: variazioni tra francese e italiano

(9b) Ma se - come ora pensano molti dei suoi amareggiati esuli - New Or­

Jeans è stata lasciata morire per l'incompetenza e la negligenza del gover·

no, sotto accusa sono anche la residenza del Governatore a Baton Rougc e, soprattutto, il MW1icipio in Perdido Street.

Uso avversativo:

(lOa) Si la pcur des Palestinicns est sensible, la joie d'une majorité de Libanais de s'etre débarrassés de la Syric et d'avoir obtenu la création d'Wle com·

mission d'enquete sur les circonstances de l'assassinat de Rafie Hariri ca­

che mal les inquiétudes pour l' avenir (ALAIN GRESH, Les vieux pm·rains du nouveau Liban, MD giugno 2005).

(lOb) Se la paura dci palestinesi è tangibile, la gioia della maggioranza di liba­

nesi per essersi finalmente sbarazzati della Siria e aver ottenuto la costitu­

zione di una commissione d'inchiesta sulle circostanze dell'assassinio di Rafik Hariri, stenta a dissimulare le preoccupazioni per il futuro.

Uso concessivo:

l'uso chiaramente concessivo - che segnala cioè il contrasto più netto nel con­

tinuum secondo BAZZANELLA 1989 - viene tradotto spesso con un connettivo più esplicitamente concessivo dì se: anche se, sebbene o malgrado, oppure da se rafforzato da un avverbio avversativo come in (12b) e (13b):

(lla) Si les "révolutions colorées" s'effectuent sous la bannière de la "démo­

cratie", elles ne débouchent pas nécessairement sur une démocratisation, ni sur davantage de liberté pour les dtoycns (VrcKEN CHETERIAN, Révolu­

tions en trompe-l'oezl à l'Est, MD ottobre 2005).

(llb) Inoltre le "rivoluzioni colorate", anche se sono state fatte in nome della

"democrazia", non sempre hanno portato alla democratizzazione o a una maggiore libertà per i cittadini n .

(12a) En effet, M.]acques Chirac a affirmé que, si «l'intégrité du territoire, la protection de la population et le libre exercice dc la souveraineté» consti­

tuent le cceur de nos intérets vitaux, ils ne s'y limitent pas {JEAN KLEIN, La France /ace à la uconde ère nucléaire, MD marzo 2006).

(12b) Jacques Chirac ha infatti affermato che se «l'integrità del territorio, la protezione della popolazione e il libero esercizio della sovranità» costi­

tuiscono il centro dei nostri interessi vitali, essi però non li esauriscono.

'3 Si noti la posposizione della subordinata introdotta da anche .re, impossibile con l'uso di se.

1593

(11)

(13a)

(13b)

Si le présideot Thabo Mbeki consacre beaucoup d'éoergie et d'efforts au rétablissement de la paix daos les régions d' Afcique déchirées par la guerre, les questions de sexualité et de "race" constituent son talon d'A­

chille (CHARLBNE SMJTH, Qua n d le président /latte le machisme, MD otto­

bre 2005).

Se il presidente Thabo Mbeki dedica grande energia e molti sforzi al ri­

stabilimento della pace nelle regioni dell'Africa dilaniate daJla guerra, i problemi connessi alla sessualità e alla "razza" costituiscono invece il suo tallone di Achille.

4.2. Saggistica

Nei due volumi di saggistica esaminati, si possono osservare due tenden­

ze contrastanti per quanto riguarda la traduzione del si bi-affermativo. Nel saggio di l-lAGÈGE 1992, troviamo 11 esempi di si bi-affermativo, tra cui 5 di tipo concessivo, 5 di tipo avversativo e uno di tipo correlativo. Le traduzioni col se possono sembrare più numerose c�e negli altri testi spogliati, dato che ammontano ad 8 casi su 11. Ciò potrebbe essere dovuto ln apparenza allo sti­

le assai letterale della traduzione di questo saggio. Un'analisi più attenta mo­

stra invece che nella maggior parte dei casi la portata semantica dd connetti­

vo se viene esplicitata dalla presenza di altri connettivi, per esempio di tipo avversativo.

(14a) Si pourtant l'on retient, parmi les traits qui défmissent ces modèles, l'exi­

stence d'un épisode historique de diffusion à travers l'Europe, il faudrait alors indure l'espagnol (HAGÈGE 1992: 22).

(14b) Se tuttavia tra i tratti che definiscono questi modelli si prendesse in con­

siderazione un episodio storico di diffusione attraverso l'Europa, allora bisognerebbe includere lo spagnolo (HAGèGE 1995: 16) .

In assenza di altre partkelle che segnalano la particolare relazione logica introdotta da si, il traduttore preferisce quasi sempre connettivi più espliciti.

(15a) L'italien et l'allemand, s'ils exprimaient bien, pour chacun d'entre eux, la conscience d'une unité nationale et d'une civilisation propre, ne reflé­

taient plus de solidarité politique (HAGÈGI! 1992: 100).

(15b) L'italiano e il tedesco, per quanto senza dubbio riflettessero ciascuno la coscienza di un'unità nazionale e di una propria civiltà, non riflettevano però più una coesione politica (HAGÈGE 1995: 93).

Troviamo un unico esempio di traduzione letterale di si non accompa-

1594

..

(12)

Uri pragmatici di se: variazioni tra francese e italiano

gnato da altre marche avversative. In questo caso, l'interpretazione tra lettura concessiva o avversativa rimane aperta.

(16a) Si les frustrations causées par la domination de l'anglo-américain en Eu­

rape sont liées à la connaissance d'un brillant passé, il ne s'ensuit pas que la position du français soit mauvaise aujourd'hui (HAGtGE 1992: 109).

(16b) Se le frustrazioni causate dal dominio dell'angloamericano in Europa sono legate al ricordo di un brillante passato, non se ne deve dedurre che la posizione dd francese oggi non sia buona (HAG&iE 1995: 102).

Invece, nel saggio di RouLET 1978, su 8 esempi -tra cui 3 di tipo correla­

tivo, 3 di tipo concessivo e 2 di tipo avversativo - troviamo solo 3 traduzioni con se, tutte in funzione correlativa. La correlazione viene inoltre rafforzata a volte da da un lato e dall'altro come nel seguente esempio:

(17a) Mais, s'il reconna1t l'intérèt du contenu, méconnu par les structuralistes, des grammaires traditionnelles, il cn critique sévèrement la forme (Rou­ LET 1978: 57).

(17h) Ma se da un lato egli riconosceva il valore del trattamento del contenuto delle grammatiche tradizionali, che era stato compreso male dagli strut·

turalisti, dall'altro ne criticava molto aspramente la forma (RouLET 1980:

61).

Negli altri casi, il traduttore sceglie connettivi di tipo concessivo come benché o nonostante o avversativo come mentre.

(18a) Si le mouvement a été plus lent à se développer en Europe, une bonne partie des cours de langues publiés ces vingt dernières années prétendent enseigner la langue de l'usage quotidien (ROULET 1978: 35) .

(18b) Benché in Europa il movimento si sia sviluppato più lentamente, un gran numero di corsi per l'insegnamento delle lingue degli ultimi venti anni, si prefisse lo scopo di insegnare la lingua quotidiana (ROULET 1980: 40).

(19a) Si la granunaire structurale constitue un progrès sur la grammaire tradi­

tionnelle quant à la forme, elle marque plutot une régression quant au contenu (ROULET 1978: 42).

(19b) Le grammatiche strutturali costituivano un passo avanti rispetto alla grammatica tradizionale per quanto concerne la /orma linguistica, men·

tre nell'area del contenuto linguistico esse segnarono piuttosto un passo indietro (ROULET 1980: 46).

1595

,

(13)

5.

Valutazione conclusiva

In conclusione, la traduzione di si permette spesso di mettere in luce il va­

lore correlativo, avversativo o concessivo del connettivo francese, specie quan­

do il traduttore sceglie un connettivo più specifico del se bi-affermativo o asso­

cia al se un altro connettivo che sottolinea in modo più esplicito la sua valenza particolare.

Al

test della parafrasabilità proposto da

BÀZZANELLA 1989

per met­

tere in luce i diversi valor.i d.i se lungo un continuum di significati, potremmo quindi associare il test della traducibilità, che può risultare utile non solo per il traduttore, spesso confrontato con la mancanza di strumenti adatti a cogliere le sfumature di significato dipendenti dal contesto, ma anche per un'analisi dei connettivi che sia contestualmente adeguata

nella

propria lingua.

ll fatto che il traduttore scelga il più delle volte altri connettivi per esplici­

tare in particolare la relazione concessiva tra protasi e apodosi ci permette di formulare ipotesi di due tipi. La prima conferma la tendenza emersa dal con­

fronto ìnterlinguistico, cioè che

gli

usi non condizionali di .ri e se non sono perfettamente equivalenti in francese e in italiano, dato che la prima lingua seleziona più naturalmente la lettura concessiva, mentre la seconda rimane più vicina al senso originario del connettivo, di tipo correlativo.

La seconda ipotesi riguarda piuttosto la natura dell'operazione tradotti­

va. Come abbiamo visto, la traduzione dei connettivi pragmatici richiede un'interpretazione contestuale e risulta perciò piuttosto aleatoria. In questo ambito, il rischio è quello della sovradeterminazione o della sottodetermina­

zione (over- and underdetermination) (BAZZANELLAIMORRA

2000: 156).

Sele­

zionando la traduzione letterale con se, viene preservata l'ambiguità insita in questo connettivo polifunzionale. Nell'optare invece per un connettivo più univoco, si pone il problema ben noto nell'ambito degli universali della tra­

duzione

(BAKER 1993)

14, che è quello della esplicitazione. Oltre alle questioni di frequenza d'uso, che abbiamo esaminato sopra, il traduttore deve essere cosciente del rischio legato ad una eccessiva esplicitazione dei nessi semantici e testuali, che potrebbe forzare una interpretazione univoca laddove l'autore avrebbe lasciato spazio alla polisem.ia.

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