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Assumendo che il valore della portata cardiaca (o volume-minuto) è di 5,5 L/min. nel maschio e di ca. il 20%

in meno nella femmina, esistono diversi meccanismi che provvedono alla sua regolazione:

a. Meccanismo di Frank-Starling. Il cuore in condizioni fisiologiche pompa tutto il sangue che ad esso giunge, quindi in caso di scompenso cardiaco tale postulato non viene ad essere valido. Inoltre la legge di Frank-Starling tiene conto del fatto che la tensione (distensione) delle fibre miocardiche provvede a determinare la forza contrattile del muscolo cardiaco.

La CO (gittata cardicaca) dipende quindi inequivocabilmente dal ritorno venoso, ossia dal volume di sangue che giunge al cuore, che viene ad essere determinato prevalentemente dall’acidità locale, il più potente meccanismo che permette di rendere pervio tutto il letto capillare. Quindi tanto maggiore sarà l’acidità tissutale periferica tanto maggiore sarà il ritorno venoso. Per cui la regolazione della CO è offerta dal pH dei tessuti periferici e conseguentemente dai capillari, che

vasodilatandosi provvedono all’aumento della CO;

b. Tono nervoso simpatico. Tale meccanismo è sostenuto prevalentemente dai volocettori atriali (es. il riflesso di Bainbridge aumenta la frequenza respiratorio in quanto tiene conto delle info provenienti dai volocettori dell’atrio) ma anche dai chemocettori.

Gli effetti del sistema nervoso simpatico sono immediati e sono:

I. Inotropo positivo II. Cronotropo positivo

III. Dromotropo positivo (conduzione);

IV. Batmotropo positivo (eccitabilità).

V. Vasocostrizione venosa, che aumenta la spremitura venosa così da aumentare la CO.

Quando la pressione arteriosa scende al di sotto dei 70 mmHg abbiamo l’intervento del SNC che attua quella che viene a definirsi come risposta ischemica del SNC (azione dell’adrenalina).

REGOLAZIONE DELLA CO DA PARTE DELLA RESISTENZA COMPLESSIVA PERIFERICA Generalmente la pressione arteriosa interviene in maniera indiretta nella regolazione della CO, la cosa di cui invece bisogna tener conto è la resistenza complessiva dei vasi periferici, che determina il carico diastolico (ossia il volume di sangue che giunge al cuore nella fase di diastole).

Il letto periferico si apre, ossia la resistenza si riduce, quando il pH si riduce, in condizioni quali:

a. Sforzo fisico;

b. Ipertiroidismo;

c. Anemia;

d. Beriberi (avitaminosi B1, molto rara nel mondo occidentale).

Un caso particolare è dato dalla fistola artero-venosa (shunt artero-venoso patologico), presente in

numerose affezioni, che aumenta il ritorno venoso in quanto il sangue viene a gettarsi direttamente nel cuore

per via della connessione patologica tra una vena e una arteria.

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www.slidetube.it Pagina 2 Un caso patologico è invece offerto dalla ipervolemia, che è uno stimolo all’aumento della funzione

cardiaca, in quanto perviene al cuore un volume maggiore di sangue.

INSUFFICIENZA CARDIACA E SCOMPENSO CARDIACO

È utile a tal proposito introdurre il concetto di riserva cardiaca, intesa come forza, capacità o efficienza cardiaca. Una condizione pertanto che insorge nel momento in cui al cuore è richiesta una prestazione maggiore di quella resa possibile dalla sua efficienza, è lo scompenso.

Differente è invece il concetto di insufficienza cardiaca, che è una condizione patologica del cuore che determina un aggravio della funzione cardiaca che può essere sia di natura estrinseca che intrinseca, ossia rispettivamente esterna o interna all’organo miocardico. Per lo più tutte le malattie cardiache

rappresenteranno una causa di insufficienza, così come molteplici fattori estrinseci.

CAUSE DI INSUFFICIENZA

CARDIACA

CLASSIFICAZIONE

ALTERAZIONI DEL MIOCARDIO

1. Primitive. Sono alterazioni intrinseche al miocardio e possono distinguersi:

a. Miocarditi. Sono delle infezioni del miocardio, che inducono tossicità, in cui la capacità contrattile del cuore viene a ridursi;

b. Cardiomiopatie. Si intendono condizioni di degenerazione o alterazione dei miocardiociti. La più frequente cardiomiopatie è la cardiomiopatia alcolica, che non deve soltanto intendersi come condizione conseguente all’alcolismo, ma anche come condizione di intolleranza all’alcol;

c. Aritmie.

2. Secondarie:

a. Insufficienza coronarica. Es. aterosclerosi delle coronarie, che determina una diminuzione dell’irrorazione del miocardio, con perdita di

miocardiociti;

b. Infarto.

PROBLEMI DI RIEMPIMENTO DEL

CUORE

1. Malattie valvolari. Si intende ad es. la stenosi mitralica, che se presente vi è un ridotto riempimento ventricolare sx. Una volta tale patologia era notevolmente più frequente per via della tonsillite streptococcica che se non curata induce una risposta autoimmune, con infiammazione a carico della valvola mitrale, e successiva formazione di cicatrice valvolare, che ritraendosi provoca stenosi;

2. Riduzione del volume ematico (emorragia);

3. Tamponamento cardiaco:

a. Pericardite costrittiva. Es. pericardite tubercolare, che determina formazione di residui cicatriziali che si ritrarranno con possibile

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formazione di calcificazioni che andranno a costringere il cuore.

Tipicamente si parla di “cuore a corazza”.

b. Emopericardio. È una condizione in cui una ferita miocardica ventricolare permette la fuoriuscita di sangue nel pericardio, con conseguente ridotta dilatazione cardiaca.

c. Endocardiomiopatie restrittive. Sono malattie che riducono l’espansibilità cardiaca. Sono affezioni dell’apparato miocardio-valvolare.

SOVRACCARICO DEL CUORE

1. Pressorio (o sistolico):

a. Aumento della pressione arteriosa sistemica oppure aumento della pressione arteriosa polmonare, condizione, quest’ultima, piuttosto frequente, definita cuore polmonare. Questa patologia è caratterizzata da sovraccarico del cuore dx, ad es. nelle insufficienze respiratorie polmonari, in cui vi è aumento delle resistenze del circolo polmonare;

b. Stenosi aortica. Patologia valvolare caratterizzata dal restringimento della valvola aortica.

2. Volumetrico (o diastolico):

a. Malattie valvolari (es. insufficienza mitralica o aortica). Sono condizioni di incontinenza valvolare. Quindi quando vi è la diastole ventricolare non vi sono problemi, bensì in sistole una parte del sangue viene pompata in aorta e una parte invece ritorna in atrio (rigurgito), così da sommarsi al sangue proveniente all’atrio sx dal circolo polmonare per la successiva diastole (condizione di sovraccarico diastolico da insufficienza mitralica);

b. Fistole artero-venose. Queste condizioni servono a facilitare il ritorno venoso;

c. Iperaldosteronismo. È una condizione in cui aumenta il sodio, l’ADH e quindi la volemia, così da determinare un sovraccarico diastolico.

3. Da aumento delle richiesta.

a. Sforzo fisico;

b. Tireotossicosi. In pz. con ipertiroidismo, l’aumento della tiroxina determina un aumento della richiesta di ossigeno ai tessuti;

c. Anemie. Il pH periferico impone al cuore un aumento della gittata cardiaca.

COMBINAZIONE DELLE VARIE

1. Da aumento della temperatura corporea (condizione di febbre).

Ad ogni grado di aumento della temperatura corporea, abbiamo 7

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www.slidetube.it Pagina 4 ALTERAZIONI pulsazioni in più al minuto. L’aumento della temperatura è indotta dalle

citochine rilasciate (soprattutto IL-1) dai meccanismi effettori del sistema

immunitario, che agiscono sul centro della temperatura ipotalamico, così

da determinare vasocostrizione cutanea al fine di non disperdere calore

(stimolazione del sistema nervoso simpatico); di riflesso bisogna quindi

considerare in tal caso l’effetto che tale condizione produce sul cuore,

aumentandone la frequenza di battito (aumento della frequenza cardiaca).

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