• Aucun résultat trouvé

MALATTIE REUMATICHE IN ITALIA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Partager "MALATTIE REUMATICHE IN ITALIA"

Copied!
77
0
0

Texte intégral

(1)

MALATTIE REUMATICHE IN ITALIA

(1)

Pazienti: 5.500.000 (1 italiano/10)

Frequenza: 2° posto nella graduatoria di tutte le malattie (affezioni di rilevanza sociale)

Visite mediche: 50 milioni/anno: il 55% costituito da prime visite

Incidenza per età:

- fino a 18 aa. 1%

- da 19 a 60 18%

- oltre i 60 81%

Invalidità: il 25% delle pensioni di invalidità é dovuto a malattie reumatiche

Prognosi: diagnosi precoce + terapia appropriata = risultati soddisfacenti.

In caso contrario il 50% dei pz. è invalidità permanente.

(2)

MALATTIE REUMATICHE: CLASSIFICAZIONE

EXTRA-ARTICOLARI

Sindrome fibromialgica

Periartrite

Tendinite

tenosinovite

DEGENERATIVE

Artrosi primaria

Artrosi secondaria

0 20 40 60 80

16 65 20

extra-articolari degenerative infiammatorie

%

(3)

REUMATISMI INFIAMMATORI

Da meccanismi autoimmunitari:

ARTRITE REUMATOIDE

SPONDILOARTRITI E ARTRITI SIERONEGATIVE:

Spondilite anchilosante

Artrite psoriasica

M. di Reiter

Artriti associate ad enteropatie croniche

CONNETTIVITI

Da agenti infettivi:

ARTRITI INFETTIVE

ARTRITI REATTIVE

Da alterazioni metaboliche:

ARTRITI DA MICROCRISTALLI

(4)

ARTRITE REUMATOIDE

Poliartrite cronica, simmetrica, erosiva, a carattere

additivo e progressivo che evolve verso le deformità

articolari e l'anchilosi.

(5)

Prevalenza 0,5-1% della popolazione

• Incidenza annuale stimata maschi 0.1-0.2 per 1000 Femmine 0.2-0.4 per 1000

•Le donne sono colpite 2 o 3 volte più degli uomini

•Colpisce tutte le età

•Picco di incidenza tra 45 e 65 anni o tra 15 e 30 anni

EPIDEMIOLOGIA

(6)

ISTOLOGICAMENTE CARATTERIZZATA DA …

Immunoflogosi della membrana sinoviale con infiltrazione di linfociti e plasmacellule, noduli linfoidi ed ipertrofia villosa della stessa membrana (sinovite cronica proliferativa).

Tessuto esuberante detto "panno" che invade ed erode la cartilagine (artrite erosiva) ed il tessuto osseo subcondrale sconvolgendo così la struttura articolare, irreversibilmente.

(7)

Agenti infettivi

Superantigeni

Autoantigeni

2- ANTIGENI SCATENANTI 3- VIRUS

HBV, EBV

Coxackie, Prvovirus B19

HTLV o altri retrovirus

4- BATTERI

 Streptococco

 Clostridi

 Bacilli difteroidi

 Micobatteri

 Escherichia coli

 Micoplasmi

 Proteus mirabilis

MECCANISMO DIRETTO

INFEZIONE

ARTICOLARE CROSS-REATTIVITÀ TRA AG MICROBICI ED AUTOAG

ARTICOLARI

MECCANISMO INDIRETTO

(8)

NELL’AR SI VERIFICA UNO SQUILIBRO TRA

CITOCHINE PRO ED ANTI-INFIAMMATORIE

(9)

EFFECTS ON THE VASCULATURE

UPREGULATES ADHESION RECEPTORS (ICAM-1, VCAM-1, E-SELECTIN) VIA ACTIVATION OF NF-KB

STIMULATES ANGIOGENESIS

PROMOTES THE ENDOTHELIUM

PROCOAGULANT ACTIVITIES (E.G., STIMULATES TISSUE FACTOR PRODUCTION, DOWN-MODULATES THROMBOMODULIN)

Effects on cells

ACTIVATES LYMPHOCYTES, NEUTROPHILS

• INDUCES PROLIFERATION OF FIBROBLASTS

Effects on mediators induces

SYNTHESIS OF

PROINFLAMMATORY

CYTOKINES (E.G., IL-1, IL6, GM-CSF).

• SYNTHESIS OF

PROINFLAMMATORY

CHEMOKINES (RANTES, IL-8, MIP-1A, MCP-1)

• PG, LT, PAF, NO, REACTIVE OXYGEN SPECIES

• SYNTHESIS OF

METALLOPROTEINASES THAT MEDIATE BONE AND CARTILAGE DESTRUCTION

Other effects

PAIN

• FEVER

• CACHEXIA

•MOBILIZATIO N OF CALCIUM FROM BONE

TNFa

(10)

COME SI DIAGNOSTICA L’ARTRITE REUMATOIDE?

1. VALUTAZIONE CLINICA

2. VALUTAZIONE RADIOGRAFICA 3. ESAMI DI LABORATORIO (CHIMICA,

AUTOANTICORPI)

(11)

DIAGNOSI

E’ facile da formulare nelle fasi avanzate della malattia, quando le alterazioni articolari sono obiettivamente e radiologicamente evolute.

E’ più complessa nelle fasi iniziali, quando sarebbe più utile intervenire

terapeuticamente.

(12)

MANIFESTAZIONE CLINICA DELL’AR

NELLA FASE PRECOCE (ESORDIO, EARLY DISEASE)

tumefazione e dolore bilaterale e

simmetrico delle piccole articolazioni;

coinvolgimento prevalente delle mani, polsi, gomiti, ginocchia, piedi;

rigidità (± dolore) al risveglio mattutino, di durata prolungata (oltre 1 ora) che si

riduce con il movimento e riscaldamento delle articolazioni;

febbricola, malessere e astenia non sono infrequenti.

Segni di allarme per il rapido invio dallo specialista Più di 3 articolazioni tumefatte

Dolore alla pressione laterale sulle MCF o MTF

Rigidità mattutina > 30’

!

(13)

INTERESSAMENTO DELLE DIVERSE ARTICOLAZIONI IN ORDINE DI FREQUENZA (%)

Polsi 85%

Art. metacarpo-falangee 80%

Ginocchia 80%

Art. metatarso-falangee 70%

Art. interfalangee prossimali 70%

Gomiti 65%

Art. scapolo-omerali 60%

Art. tibio-tarsiche 40%

Art. atlanto-occipitale 30%

Art. medio-tarsiche 25%

Art. coxo-femorali 25%

Art. acromio-clavicolari 20%

Art. temporo- mandibolari 20%

Art. talo-calcaneari 10%

Art. sterno-clavicolari 5%

(14)

MANIFESTAZIONI ARTICOLARI TARDIVE …

MANI

prevalente interessamento delle articolazioni IFP e MCF

deviazione ulnare delle dita “a colpo di vento”

dita “en boutonnière”: iperflessione delle IFP e iperestensione delle IFD

dita “a collo di cigno”: iperflessione delle IFD e iperestensione delle IFP

pollice “a zeta”: iperflessione della MCF I dito e iperestensione della interfalangea

mano “a gobba di dromedario”: sublussazione volare dei metacarpi sul carpo

mano “a gobba di cammello”: sublussazione volare dei metacarpi sul carpo con sublussazione volare delle falangi prossimali sulle teste metacarpali

(15)
(16)
(17)
(18)
(19)
(20)
(21)
(22)

POLSI

Sindrome del “caput ulnae”: sublussazione dorsale dell’estremità distale dell’ulna

Segno del “tasto di pianoforte”; riduzione manuale temporanea di tale sublussazione

Mano “benedicente”: rottura del tendine estensore del V dito

MANIFESTAZIONI ARTICOLARI

(23)
(24)

GOMITI

Articolazioni radio-omerali e ulno-omerali

limitazione dolorosa del movimento di estensione SPALLE

coinvolte frequentemente

dolore, dolorabilità alla mobilizzazione, limitazione funzionale

MANIFESTAZIONI ARTICOLARI

ARTICOLAZIONI COXOFEMORALI

Colpite nel 25-30% dei casi GINOCCHIO

Coinvolgimento frequente e precoce

Cisti sinoviali a livello del cavo popliteo (cisti di Baker)

Rapida evoluzione in anchilosi

(25)

PIEDI

Vengono colpiti frequentemente, in particolare le MTF

L’avampiede é coinvolto con più frequenza rispetto al tarso e al retropiede

Aspetto “triangolare” dell’avampiede: sublussazione metatarsofalangee e progressivo valgismo dell’alluce.

Dita a “martello”: iperestensione delle MTF e flessione delle IF

Limitazione nella flessoestensione del piede

MANIFESTAZIONI ARTICOLARI

(26)
(27)

COLONNA CERVICALE

Localizzazione non frequente

Sinovite dell’articolazione

atlantodontoidea con conseguente erosioni del dente dell’epistrofeo

MANIFESTAZIONI ARTICOLARI

(28)

MANIFESTAZIONI EXTRA-ARTICOLARI

CUTE

noduli reumatoidi vasculite

POLMONI:

pleurite

pneumopatia nodulare

fibrosi polmonare diffusa bronchiolite

(29)

CUORE:

pericardite

lesioni endocardiche e miocardiche

vasculite coronarica OCCHIO

Scleriti Episcleriti Uveiti

Xeroftalmia

RENE:

iatrogeno

vasculite reumatoide Amiloidosi

SISTEMA NERVOSO:

sindromi da intrappolamento neuropatia sensitiva distale raramente noduli reumatoidi a carico del sistema nervoso

centrale

(30)

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

CAUSE

STENOSI DEL CANALE CARPALE

• Ossea: conseguente a frattura delle ossa del carpo

• Cicatriziale: esito di interventi chirurgici o traumi AUMENTO DEL CONTENUTO DEL CANALE

• Tenosinoviti infiammatorie: associato ad AR nel 30% dei casi

• Edemi locali:

– gravidanza – allattamento – ipotiroidismo – amiloidosi

• Idiopatico: anomalo decorso o inserzione dei muscoli o tendini che delimitano il canale

(31)

SINTOMI

Parestesie e distestesie nel territorio del n. mediano

Dolore

Intensità ingravescente, più frequente di notte

Perdita della gnosi tattile e della forza di presa

Andamento retrogrado fino alla spalla

(32)

ESAME OBIETTIVO

disturbi della motilità dell’opponente del pollice e dell’abduttore (difficoltà ad eseguire la “pinza”)

amiotrofia dell’eminenza tenar

tumefazione della superficie volare del carpo

DIAGNOSI

tests: segno di Tinel, di Phalen, sfigmomanometro > PA sist.

EMG: alterata velocità di conduzione del n. mediano

Rx colonna cervicale

(33)
(34)

DAS 28

•Tender joint count

•swollen joint count

•VES (mm/h)

•VAS general health patient (mm)

(35)

1. La ricerca delle erosioni nei pazienti con artrite cronica costituisce una delle principali indicazioni all'esame radiologico convenzionale. Nell'artrite reumatoide le erosioni appaiono come soluzioni nette di continuità dell'osso corticale.

2. Osteopenia iuxta-articolare e riduzione dello spazio articolare

3. Microcisti subcondrali

4. Sublussazione con deviazione ulnare delle falangi 5. Anchilosi ossea e deformazioni

ESAME RADIOGRAFICO

(36)
(37)
(38)

VES e PCR FIBRINOGENO ELETTROFORESI E INDICI DI INFIAMMAZIONE

•Ferritina

•Aptoglobina

•Ipergammaglobulinemia

•Proteina C Reattiva (PCR) (correla con la gravità dell’infiammazione sistemica)

•Incremento della VES (Velocità di EritroSedimentazione)

EMOCROMO COMPLETO:

•Trombocitemia

•Può essere presente eosinofilia (generalmente <15% dei leucociti)

•Neutrofilia

•Anemia - riduzione della produzione midollare di emazie conseguente a flogosi cronica (sideremia ridotta, ferritina elevata)

ANALISI DEL LIQUIDO SINOVIALE (LS)

•si presenta torbido e con elevata concentrazione proteica, il glucosio è normale; non rilevabili cristalli (diagnosi differenziale con gotta e condrocalcinosi)

•Leucociti 5K-50K/µl, PMN prevalenti

•Decremento, rispetto al siero, dei livelli di C3 e C4

ESAMI DI LABORATORIO

(39)

URINE (PROTEINE/SEDIMENTO)

FUNZIONE RENALE e EPATICA

GLICEMIA URICEMIA

COLESTEROLO TRIGLICERIDI

CREATININFOSFOCHINASI

ORMONI TIROIDEI

MARKERS EPATITE B e C

..ANCORA ESAMI …

(40)

FATTORE REUMATOIDE

Anticorpi antiglobuline prodotti dalle plasmacellule della membrana sinoviale sono rivolti contro la porzione Fc delle IgG

… ma anche IgG

Possono essere di tipo IgM (tipo più frequente)

Ipotesi di formazione: reazione contro il determinante antigenico dell‘Fc delle IgG: alterazione della struttura molecolare delle IgG (secondaria alla reazione ag-ab ?)

(41)

AR 70%

LES 40%

Crioglobulinemia >90%

INFEZIONI (enodocarditi, epatiti, TBC, virosi acute, parassitosi)

MISCELLANEA: cirrosi, sarcoidosi, infarto

miocardico, post vaccini, tumori, anziani

MALATTIE POLMONARI:

fibrosi interstiziale,

bronchiti croniche, silicosi

IL FATTORE REUMATOIDE PUÒ ESSERE RISCONTRATO IN MOLTE PATOLOGIE

(42)

…Solo il 30% dei soggetti con positività dei Fattori Reumatoidi sviluppa

realmente AR

PIU’ FREQUENTE IN PAZIENTI CON:

• NODULI REUMATOIDI

• COMPLICANZE VASCOLITICHE

• GRAVI EROSIONI OSSEE

• NELLE VARIANTI DELLA MALATTIA: S. FELTY, S. CAPLAN

(43)

AUTOANTICORPI ASSOCIATI ALL’AR

Anti-RA33 (autoanticorpi rivolti verso la proteina hnRNP A2)

Anti-calpastatina

Anti-p68 (autoanticorpi rivolti verso la proteina da stress p68)

Anti-Sa (Sa è un Ag di 50Kd costituito da vimentina citrullinata)

Anti-fattori perinucleari

Anti-CCP (anti-citrullina)

(44)

Anti-CCP

Autoanticorpi diretti contro proteine citrullinate.

Riconoscono una proteina epiteliale coinvolta nell’organizzazione delle strutture citoscheletriche, chiamata filaggrina.

Durante la differenziazione delle cellule epiteliali tale proteina è soggetta ad una modificazione enzimatica post-trascrizionale che comporta la sostituzione di circa il 20% dei residui di arginina con altri di citrullina.

Tale conversione sembra avere un ruolo fondamentale nella immunogenicità della filaggrina.

La filaggrina non è presente a livello sinoviale, mentre sarebbero presenti altre proteine citrullinate.

(45)

SENSIBILITÀ, SPECIFICITÀ E VALORE PREDITTIVO DI ANTI-CCP E FR

Sensibilità

% Specificità

% PPV % NPV %

a-CCP 40 98 89 79

FR 62 85 63 83

a-CCP o FR 70 83 64 86

a-CCP e FR 33 99.6 97 77

(46)

UTILITÀ E IMPIEGO DEGLI ANTI-CCP

L’associazione di FR-IgM e anticorpi anti-CCP ha una specificità diagnostica vicina al 100%

Gli anti-CCP sono presenti già nelle fasi precoci di malattia

Gli anti-CCP sono predittivi per artrite persistente

erosiva

(47)

CRITERI CLASSIFICATIVI ACR DELL'ARTRITE REUMATOIDE

Rigidità mattutina Rigidità mattutina in ed attorno alle articolazioni della durata maggiore di un’ora prima del massimo miglioramento.

Artrite in almeno 3 articolazioni* Tumefazione dei tessuti molli o versamento

endoarticolare osservati da un medico e presenti simultaneamente per almeno 6 settimane.

Artrite della mano Polso, articolazioni metacarpo-falangee o interfalangee prossimali

Artrite simmetrica Interessamento simmetrico di almeno una articolazione per almeno 6 settimane.

Noduli reumatoidi Noduli sottocutanei presenti sulle prominenze ossee e sulle superfici estensorie ed osservati da un

medico

Fattore reumatoide positivo E' presente in meno del 5% dei controlli Modificazioni radiologiche tipiche

Del polso e della mano, viste in proezione antero- posteriore; devono includere erosioni o

decalcificazioni localizzate in o più marcate in sede adiacente alle articolazioni coinvolte (le alterazioni artrosiche non sono qualificanti).

(48)

“ The criteria were not useful for

predicting RA in patients with arthritis onset within one year.

Some patients who met the criteria at baseline, after 2 years did not have RA”

A. Sraux et al. Arthritis and Rheum 2001; 44: 2485-91

(49)

ARTRITE ALL’ESORDIO

AR A LENTA

EVOLUZIONE ARTRITE

TRANSITORIA A RISOLUZIONE

SPONTANEA

ARTRITE REUMATOIDE

AGGRESSIVA

(50)

FATTORI PROGNOSTICI SFAVOREVOLI NELL’ARTRITE REUMATOIDE ALL’ESORDIO

Elevato numero di articolazioni dolenti/tumefatte

Elevati valori della VES e della PCR

Piastrinosi

Positività del Fattore Reumatoide

Precoce comparsa di erosioni

Importante incapacità funzionale, disabilità

Avverse condizioni socio-economiche

Basso grado di scolarità

(51)

AR E INABILITÀ LAVORATIVA

Follow-up in anni % inabilità

1 anno 15-30

3 anni 30-40

10 anni 50

20 anni 80

(52)

L’INABILITA’ : MAGGIOR RESPONSABILE DEI COSTI DELL’AR

Fries JF. Ann Rheum Dus 1999; 58 (suppl1): 186-189

(53)

MORTALITA’

31%

13% 17%

39%

Malattia

cardiovascolare Infezioni

Neoplasie

Altro

(54)

GOALS NELLA TERAPIA DELL’ARTRITE REUMATOIDE

•RIDURRE DOLORE ED INFIAMMAZIONE

•MIGLIORARE LA FUNZIONE FISICA

•RITARDARE LA PROGRESSIONE DEL DANNO ARTICOLARE

•INDURRE LA REMISSIONE

•AUMENTARE LA SOPRAVVIVENZA

(55)

ARTRITE REUMATOIDE:

EVOLUZIONE DELL’APPROCCIO TERAPEUTICO

1900 1920 1990 2000

TERAPIA CON SINGOLO FARMACO

1960

PIRAMIDE TERAPEUTICA

INVERSIONE DELLA PIRAMIDE TERAPIA AGGRESSIVA

TERAPIA DI COMBINAZIONE TERAPIA PRECOCE TERAPIE BIOLOGICHE

(56)

PROGRESSIONE DEL DANNO RADIOLOGICO NELL’ARTRITE REUMATOIDE

Tutti i parametri radiologici impiegati per rilevare il danno articolare

dimostrano un’analoga progressione. Il danno si instaura con maggiore velocità nei primi anni di malattia.

(57)

precoce stabilizzata

Stadio finale

LE LINEE GUIDA ACR SUGGERISCONO DI INIZIARE MOLTO PRECOCEMENTE LA TERAPIA PER LIMITARE IL

DANNO ARTICOLARE

Esordio di AR

Finestra di opportunità

2. Van der Heijde DMFM. Br J Rheumatol. 1995:34(supp 2):74-78.

3. Sundy SS, St. Clair EW. J Musculoskel Med. 2002;19:395-403.

(58)

QUALI FARMACI UTILIZZARE IN CORSO DI AR?

FANS: valutare possibili effetti collaterali a carico di stomaco e rene.

CCS per os: Impiego a piccole dosi (< 7,5 mg/die).

Salazopirina: è il farmaco dotato di minore tossicità e ha una buona efficacia sull’artrite periferica.

Idrossiclorochina: efficace nelle forme lievi; effetto

benefico sul metabolismo lipidico e glicemico

(59)

MTX: va considerato di prima scelta nelle forme moderate- severe che richiedono sin dall’esordio una terapia di fondo.

CsA: sembra essere dotata di una efficacia sull’artrite pari al MTX.

Leflunomide: utilizzato nelle forme moderate severe in alternativa al MTX.

Azatioprina: solo nelle forme refrattarie, spesso nell’ambito

di terapie combinate.

(60)

ALGORITMO TERAPEUTICO

• Inquadramento diagnostico

• Valutazione basale della attività di malattia e degli indicatori prognostici sfavorevoli

• Inizio del trattamento

• Informazione ed educazione del paziente

AR ATTIVA

NON EROSIVA EROSIVA

IDROSSICLOROCHINA • MTX

• SSZ

• CsA

• LFN

Mancata risposta

AR AGGRESSIVA DMARDs

+ farmaco biologico

(61)
(62)

Citochina infiammatoria Recettore

cithochina

Recettore solubile

Anticorpo monclonale

Receptor antagonist

Anticorpo monclonale

INFLIXIMAB/

ADALIMUMAB ETANERCEPT

IL-1 RA

(63)
(64)

INFLIXIMAB

 Anticorpo monoclonale chimerico IgG1

Alta affinità di legame per il TNF-alfa (Ka=1010)

75% regione umana, 25%

regione murina

Agisce sia sul TNF-alfa solubile che su quello di membrana

(65)

ADALIMUMAB

Indistinguibile per struttura e funzionalità dalle Ig umane (IgG1).

Agisce bloccando l’interazione tra il TNF-alfa ed i suoi recettori specifici di superficie p55 e p75.

Dose standard 40 mg ogni 2 settimane

Per via sottocutanea

ETANERCEPT

Proteina di fusione costituita da porzione del recettore p75 del TNF e da porzione Fc delle IgG

Dose standard 50 mg/settimana

(66)

ANAKIRA:IL-1RA

Recombinant anti-inflammatory protein

Differs from human IL-1ra by addition of an N-terminal methionine

Biologic activity identical to endogenous human IL-1ra

Competitive antagonist to IL-1a and IL-1b

Short half-life

Patients With Active Rheumatoid Arthritis Have Elevated Plasma Levels of IL-1b

120 100

60 40 20 0 80

Control Patients

Active Rheumatoid Arthritis

Patients

Plasma IL-1b (pg/mL)

Eastgate JA, et al. Lancet. 1988;2:706-709.

(67)

RACCOMANDAZIONI

SULL’USO DEI BIOLOGICI

NELL’ARTRITE REUMATOIDE

(68)
(69)

DAS 28

•Tender joint count

•swollen joint count

•VES (mm/h)

•VAS general health patient (mm)

(70)

CRITERI DI INCLUSIONE

•Forma attiva di malattia (DAS > 3.7 o DAS28 >

5.1) che abbiano già effettuato terapia con MTX ad almeno 15 mg/set per almeno 12 settimane

•articolazioni tumefatte > 9-10

•VES>50

•HAQ > 1.60

(71)

E’ richiesta una riduzione di almeno 0,6 pt rispetto ai valori iniziali di DAS.

Ed il raggiungimento di un valore assoluto di DAS < 3,7 o di DAS28 < 5,1

DAS 28 < 2.6 0 remission

DAS 28 2.6-3.2= low disease acitvity

DAS 28 3.2-5.1 0 moderate disease activiy

DAS 28 > 5.1 = high disease acitvity

CHE CRITERI STABILISCONO LA RISPOSTA?

(72)

FOLLOW UP

12 settimane per verificare un eventuale fallimento e poi switch ad altro biologico

4

Valutazioni trimestrali per il miglioramento (Ritchie, DAS 44, DAS 28, HAQ, VES, PCR)

RX ogni 4-6 mesi solo se l’artrite è ancora attiva

4. R Van Vallenhoven, Ann Rheum Disease 2003

(73)
(74)
(75)

SICUREZZA D’IMPIEGO

Infezioni (TBC *, pneumococco, pneumocystiis …)

Tumori solidi e linfomi in termini di RR: Enbrel 3.4, Infliximab 7.3,

adalimumab 5.4; sembra esserci una correlazione tra attività e gravità di malattia ed incidenza dei linfomi.

Anti TNF alfa ed Ep B (El Serag su Hepatology oppure JR Peterson in Ann Rheum Disease), in infezione da virus B allora è controindicazione!

Immunogenicità: Ab anti TNF Enbrel <5%, Infliximab > 10-15%,

adalimumab 5%. Si assiste in corso di terapia con antiTNF ad aumento della prevalenza di ANA e dsDNA, ma non sembra esserci il rischio di sviluppare la malattia sul piano clinico. Quello che si può osservare è la comparsa di forme cutanee di LES che regredisono dopo la sospensione del trattamento. Peraltro il 7-10% dei pazienti con AR presenta ab antiRo che predispongono a malattia cutanea.

Una dose di Infliximab al dosaggio di 10 mg/Kg è associata ad aumento del rischio di scompenso cardiaco congestizio e mortalità aumentata spt in pazienti in classe NYHA III o IV. A 5 mg/Kg tale rischio non sussiste.

(76)
(77)

… ma … REMISSIONE CLINICA

n° di articolazioni tumefatte<2 HAQ<0.5

VES 15-20 DAS28 <2.6

Non più…

Références

Documents relatifs

In base alle considerate situazioni della ricerca scientifica in Fisica classica e in Relatività mi sembra giunto il momento di costruire teorie relativistiche

BERTOLINI, Le funzioni additive nella teoria algebrica della misura, in « Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa » serie III, vol. BERTOLINI, Le funzioni

La terza operazione ci ha richiesto di esplorare le caratteri- stiche della partecipazione locale, ed in particolare di quella sindacale, di quella datoriale, delle forme

Emblematica da questo punto di vista la distinzione tra piano formale/linguistico e pia- Emblematica da questo punto di vista la distinzione tra piano formale/linguistico e pia-

Tutto ciò giustifica, dunque, l’importanza, la necessità e la centralità metodologica dell’assunzione di una prospettiva anche diacronica (o storica) da cui guardare agli

➲ Può essere associato a gozzo (tiroidite di Hashimoto) o nelle fasi più avanzate della malattia, alla presenza di minimi.. residui di tessuto tiroideo

Code Pénal présenté aux chambres belges , ed. 197, il quale lamentava che la disposizione in esame – della quale proponeva l’abrogazione – fosse di una

Comunque si tratta della con- traddizione tra donna e poetessa e, ovviamente, anche di quella tra sposa, figlia e poetessa, come viene definita in modo semplice, ma intenso,