ANALYSES ET COMPTES-RENDU S
M . BnnToLI . Per la storia del latino volgare, in Archivio glottolo-gico italiano, vol . XXI, Sez . Neolatina, p . 1-58 .
Matteo Bartoli, professore all'Università di Torino, ha recentement e prospettato, nell 'Introduzione alla neolinguistica (Genève,Alschki, 1925) , un metodo tutto suo d'indagine linguistica, della cui importanza son tes-timonio i vigorosi consensi e dissensi che esso va suscitando .
Non è qui il luogo opportuno per discorrerne : non perchè una pre-sentazione di esto finisse coll' essere estranea all' ambito di questa ri-vista, soprattutto per la posizione centrale che in tutto l'opera del Bar-toli occupano i secoli in cui si vanno precisando le varietà neolatine (l e linee estenziali dell' Introduzione già s'intravedono nell' articolo intitu -lato Al le font i del neolatinonellaMiscellanea . . .flortis,Trieste, 1910) , quanto perchè il discorso riuscirebbe necessariamente troppo lungo .
Ma dobbiamo segnalare questo primo articolo d'una serie destinata a illustrare secondo i principi dell' Introduzione i più notevoli fenomeni ,
lessicali e grammaticali, del latino volgare .
Il Barton concentra di solito la sua attenzione su coppie (più rara -mente terne) di sinonimi : abellanaenucella,puer e infans .Ma per scop i del tutto diversi da quelli della sinonimia descrittiva . Questa, fermand o l'attenzione su un periodo di tempo più o meno ristretto, si sforza d i precisare le differenze concettuali e affettive tra le parole considerate ; il Bartoli, prescindendo dalle sfumature ed esaminando i vocaboli che l o interessano al traguardo, per così dire, d ' un solo significato, ne studi a anzi tutto il rapporto cronologico . Ciò che a lui importa è il constar e che la vitalità diabellana decrebbe, mentre quella di nucellaprosperd .
Allo studio del rapporto cronologico segue quello dell' area d'irradia-zione . Donde è irradiata l'innovad'irradia-zione nucella ?
La terza e più difficile domanda è quella che si riferisce alla causa : perchè nucella piacque più di abellana ?
Nello studiare il rapporto cronologico egli combina agli indizî ch e dànno i documenti quelli che vengono dalla distribuzione geografica de -gli esiti odierni delle coppie : per dare un solo esempio, tra plorare e
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piangere, nel senso di a piangere a,plorare è più antico, e lo conservan o la Spagna e la Francia (llorar, pleurer), mentre l ' Italia ha la fase più re-cente (piangere) . In fatti per lo più la fase anteriore si conserva nell ' are a seriore (la Spagna e la Francia sono state romanizzate più tardi dell'
Italia) .
Degno di particolare attenzione è il metodo seguito dal Bartoli nel fis-sare le coppie, con l ' utilizzazione melodica di testi paralleli e di glos-sari . I testi paralleli più spesso adoperati sono l ' Afra, l ' Itala e la
Vul-gata ; Vegezzio e la Mulonzedicina Chironis ; il romanzo d ' Alessandro nell a versione di Giulio Valerio e in quella dell'arciprete Leone ; il testo lau-dunense e quello parigino di Oribasio ; il codice di Giustiniano e la co-siddetta Summa Perusina, ecc . Quanto ai glossarî, egli si fonda sull' os-servazione che di solito l'interpretanzenturn rappresenta una fase più
re-cente che il lemma .
Bastano questi spunti per mostrare che, si accettino o no integral -mente le teorie e le norme delBarton, non si potrà da orainpoi prescindere, nel trattare di molti problemi, dal modo in cui egli li ha im -postati .
BRUNO MIGLIORINI .
K . SnscxaR . Einfiihrttnp in das Mittellatein . Berlin, Weid-mannsche Buchhandlung, 1928, cli pp . 42 .
E' un libriccino che ha intendimenti scolastici, s ' intende nel senso pi ù alto ; è diretto cioè a quelle scuole superiori, nelle quali il Latino medioe-vale ha o può avere un posto . Divisa la materia in undici capitoli (Lin-gua, Lessico, Formazione e Significato delle parole, Prosodia ecc .) l o Strecker, dopo una breve definizione e dichiarazione della materia capi-tolo per copicapi-tolo, dà in ciascuno una bibliografia sommaria, anz i tutto tedesca, di non dubbia utilità . Della bibliografia italiana non er a da dimenticare a p . 34 il libro del Manacorda, Storia della Scuola i n Italia, Milano, 1915, e a p . 37 il primo volume (Inscriptiones inccrta e originis) della Nova series delle Inscriptiones Christianae urbis Ronza e
septimosaeculo antiquiores pubblicato nel 1922 a cura di Angelo Silvagni .
Tra le pubblicazioni francesi di testi poteva essere citata la collezion e dei Classiques de l' Histoire de P+rance au moyen dge, incominciat a nel 1923 con l ' Eginardo dell ' Halphen . Anche le Notices et extraits de l Thurot pour servirà l' Histoire des Doctrines grarrznzaticales au moye n
dge (Notices et extraits, XXII, 2) sono pure oggi di proficua lettura, s e
pur vecchie di 60 anni .
Pur di non dubbia utilità, per i principianti e non solo per loro, è l a Roma .
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12 3 concezione stessa che sta a base del libro : quella che è riferita dall o Strecker con le parole del Traube : Es gibt kein nrittelalterliclres Latein e che noi potremmo riferire con quelle pia antiche scritte dal Paris i n Romania, XXIII, 1894 p . 593, a proposito delDoctrinale di Alessandro d e Villadei edito allora dal Reichiing : a il y a bien desdifférences dans le latin du moyen âge, et celui qui en écrira l' Histoire aura une matièr e
non pas aunie» mais fort «diverse » comme disaientnosvieux rimeurs . » Ne deriva clre lo studio del latino medioevale non può essere che storico , cioè per singoli autori o gruppi di autori, e che teoricamente una gram-matica e unlessico medioevale non si possono fare, per quanto agli in -tenti pratici si debbano fare, e lo Strecker stesso, p . 14, rimpiang a che il dizionario medioevale disegnato dall ' Union Académique Interna-tionale si arresti al 1000, lasciando fuori l'età più tarda, la quale pre -senta particolari difficoltà .
Del lessico, della prosodia, dell ' accentuazione, dell ' ortografia, della morfologia medioevale sono addotti numerosi esempi, su qualcuno dei quali, appunto per la mal determinabile natura del latino medioevale, s i possono sollevare dubbi ed eccezioni . Interpretaciper « übersetzen, tra -durre (p . 16) » è tosi lontano dall' essere specificamente medioevale, ch e si trova già in Cicerone, De fin ., II, 7, 20 (cf. anche De off . I, 40, 142) ,
rusticusper wissenscha ftlich ungebildetèalmeno di Virgilio che contrap-pone modestamente la sua rustica musa (Buc . II, 84) a quella di Pollion e il quale apparteneva alla schiera catulliana deipoetae dotti . Anche su -peri a die Lebenden » puó dirsi regolare nel Latino classico, e piuttosto poetico e post-classico superi, assolutamente adoperato, nel senso d i a dei » e qui pure : « Ad superos, auf Erden è di Virgilio, Eneide , VI-481 . Cosi per la metrica non direi che praēire accanto a praéire sia di influsso classico (p . 23) . I classici considerano breveprae - dipraeire :
cf . Virgilio, V, 9 .86 (priorpraeeunte carina) .Egualmente l ' uso medioeval e di non allungare per posizione la vocale finale breve che sia seguita d a
sp, se, st, ha antecedenti classici e risale fino a Lucrezio .
V . U .
MENHARDT—HERMANN, Dr . Ein Bruchstück der Lex Visigothorum
aus einem dem Codex Zfollrizanzensis 210 verwandten fiandschri ft (In Zeitschrift der Savigny-Stiftung fur Rechtsgeschichte, XLVI Band, Germ . Abt ., pag . 360 segg .) .
In questo breve articolo il Dottor Menhardt ci descrive il ritrova-mento da lui fatto di un notevole framritrova-mento della Lex Vieigatlroram nei
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Tale frammento è in parte nuovo, in parte (foglio 2°) contiene con va-rianti ortografiche e lacune i capitoli VIII, 3 ; 16, 17/ßi ; 1, 2, 3, 4, 5, 6 , della Lex Visigothorum (vedi : M . G . H . Legum Sectio I, pag, 329, e seg .) .
Complessivamente questi testi sono ricongiungibili ad altri già pub-blicati dal Gaudenzi (vedi : Gaudenti Un ' antica compilazione di diritto Romano-Visigotico) .
Alla trascrizione dei due fogli ritrovati il Menhardt fa precedere u n accurato esame paleografico .