R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
L INA T IBALDO
Sulla differenziabilità quasi regolare delle funzioni di tre variabili
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 13 (1942), p. 78-88
<http://www.numdam.org/item?id=RSMUP_1942__13__78_0>
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DELLE FUNZIONI DI TRE VARIABILI
Nota di LINA TIBALDO
Una funzione continua
f (x, ~),
dotata di derivateparziali prime
inquasi
tutti ipunti
di un insiemepiano aperto H,
~;asintoticamente differenziabile in modo
regolare
inquasi
tutti ipunti
di H. Ciòsignifica
che perquasi
tutti ipunti (xo , yo)
diH si possono trovare due costanti a, b tali che :
’
se P tende a
Po
senza abbandonare un conveniente insieme di densità 1 inPo
e costituito dal contorno di tantiquadrati
aventiil centro in
Po
e i latiparalleli agli
assi.Questo
risultato è stato stabilitoindipendentemente
equasi contemporaneamente
daRADÒ,
CACCIOPPOLI e SCORZA DRAGONI(1).
In
questo
lavoro(’)
mi propongo di vedere che cosa sipuò
(t) T. RàDò,
On the derivativeo f
theLebesgue
arcaof
continuoussurfaces [Fundamenta Mathematicae,
vol. XXX(1938)
pagg.34-39];
Oitabgolutely
continuoustransformations
in theplane [Duke
MathematicalJournal,
vol. IV(1q38)
pagg.189-221].
R. CACCIOPPOLI e G. SCORZA DRAGONI, Necessità della condixione di 1Veierstrass per la semicontinuità di un
integrale doppio
sopra. una datasuperficie [R.
Accademiad’ Italia,
Memorie della classe di Scienzefis.,
mat.,nat. vol. IV
(1938)
pag.251-268].
(2)
Che rappresenta un rifacimento della mia Tesi diLaurea,
discussaa Padova nel febbraio scorso.
dire circa le funzioni di tre variabili. Usando dei metodi
degli
Autori citati sono riuscita a stabilire che :
Se f (x,
y,x),
continua in itn insiemeaperto
H dell’ettelideo,
vi èquasi
ovunque dotata di derivateparziali prime, .essa
è anche dotata inquasi
tutti ipunti
di H di 2cndi#ereli-
ziale asintotico
quasi regolare.
Intendo con
ciò,
che perquasi
tutti ipunti (xo ,
Yo,zo)
diH si possono trovare tre costanti
(a, b, c)
tali che sia :se P tende a
Po
senza abbandonare un insieme 1 di densità volumetrica 1 inPo
e costituito dai contorni di tantiquadrati
contenuti in
piani paralleli agli
assi e con i centri sulleparal-
lele
agli
assi perPoe
Altre
proprietà
di struttura che possono essereimposte
al-1’ insieme ~ sono elencate
nel §
3. I coefficienti(a, b, c)
deldifferenziale asintotico
quasi regolare
coincidonoquasi
ovunquecon le derivate
parziali
dif (x,
y,x).
§
1. °1. - In
questo paragrafo premettiamo
alcunilemmi,
che cisaranno utili nello studio della differenziabilità asintotica
quasi regolare
delle funzioni di tre variabili.2. Lemma. I. ,S’e G x2 , ... ,
p) è
continua per(xl ,
x~, ... ,
xn)
variabile in insiemeaperto
e li1nitato E e per::~:
0 variabile in u~a intorno dello e se esistequasi
ovun-que in E. il
limitefinito
..sà
puÚ
trova;e unaporxione
chiusa di E aventeria11lente
pi-ossiií a
aquella
di E e s2cllaqzcale
la coni2ergenxa di G a 9 riescaQuesto
teorema si dimostra con lo stessoragionamento
usatoda CACCioppOLi e SCORZA DRA(iONl I in
loc.
cit.1
n. 5.3. -
Leproposizioni
che seguonoriguardano
alcuneproprietà
facili a stabilirsi e relative alla densità
degli
insiemi misurabili.Per i nostri
scopi
è sufficiente definire la densità di un insieme misurabile .Edell’S,. reale,
euclideo in unpunto Po
comeuguale
allimite,
seesiste,
dove I è un ciibo ad n dimensioni di centro
Po
e lato a.Come è noto la densità di E vale 1 in
quasi
tutti ipunti
di E e zero in
quasi
tutti ipunti
delcomplementare
di E.Inoltre è evidente ctle se E è di densità 1 in
Po ,
ilcomplemen-
tare di E è di densità zero in
Po
e viceversa. , 4. - Aproposito
della nozione didensità,
ci sarà utilesapere che :
Se a P insieute iisitrabile di
,S3, quasi
tutti i suoisono di densità lineare 1 per le sexioni di a con le
parallele agli
assi(coi
aipiani)
coordinati
passanti
pe1. ipunti
stessi.La dimostrazione si costruisce facilmente tenendo conto di
quanto
è detto in S.SAKS, of
theIntegral [Monografie Matematyczne,
Varsavia 2aed., 1937],
pag. 298.5. -
Lem ua 11. L’i iterseziotie di due(e quindi
di unnumero
finito)
ííisietizi i isitrabilidell’ S’,
di lensità 1 inpunto P,
è ancora di densità 1 inquesto punto.
Siano
E , E,
i due insienii dell’ enunciato. Icomplementari
di
E~
e di~,
equindi
la loro somma, sono di densità zeroin P. Ne segue che il
complementare
diquesta
son1ma, cioèE~ E~ ,
è di densità 1 in P.6. - Lemma III.
Dato
un insieme diS’~
didensità
supeificiale
1nell’ origine
0 dellecoordinate,
A contienetn in5ierrte
misiti-abile,
di densità 1 in0,
sinl1netricorispetto agli
assi edall’ origine
e 1nutato in sè da una i-otaxioiie diS’l
dz un
angolo
retto iutorno ad O.Poniamo e indichiamo con
A,
il simmetrico di~~
rispetto
all’ asse delle , conà,
il simmetrico dià, rispetto
al-1’ origine,
con¿1.
il sii»n>etrico diO1 rispetto
all’ asse delle x ;å~, å2, ¿13, å.
sono evidentemente misurabili ed hanno densità 1 inO; quindi (Lemma II)
lostesso
vale anche per la loro in- tersezione A.Dimostriamo ora che á è simmetrico
rispetto agli
assi edall’ origine.
_Consideriamo un
punto Q1
dell’ insieme0 ; vogliamo
dimo-strare che i
punti Q2,
simmetrico diQi rispetto
all’ asse delle y,Q3,
simmetrico diQ,1 rispetto all’origine, Q,,
simmetrico diQl rispetto
all’ asse delle x,appartengono
a A -Infatti
Qi appartiene
at1,
ed a!4 , quindi Q, appartiene
aå4
eA~; Qi appartiene
ad~
eA~ quindi Q. appartiene
aAt
eài .
PoichèQ4 appartiene
aQ3 appartiene
a~Z ; poichè Q2 appartiene
aQ3
è di0, .
D’ altra
parte Q3 appartiene
ac~3
eperchè Q~
è diài
e
A3;
indiQ3
è diAi , A:, à,.
Ne segue cheQ, appartiene
anche a
.L1= ;
e cheQ~
è diA~, A,, A,
anch’ esso.Dopo
di cheQ,
eQ,
saranno anche diAa.
E con ciò ~ affermazione fatta è dimostrata.
Facciamo ora ruotare A di un
angolo retto,
per es. nelverso
positivo,
intorno all’origine,
sia3.’
1’ insieme cos ottenutoe si ponga :
Allora à* è simmetrico
rispetto agli
assi edall’ origine
per- chè tali sono 4 e0~·
-Sia ora
R
unpunto
di0* ;
ipunti-R,, R , Ra, R (v.
fi-gura a pag.
seg.)
sono sia di A che di1’; perciò
ipunti R5, .Rg , R7 , appartengono
sia a Aperchè
mutati in1~3 , R4, 1~1,
da
quella rotazione;
sia at1’ perchè
provengono daR, , R3 , R,
per effetto diquella
rotazione.6 6
Cioè ~* è mutato in sè da
quella
rotazione. E diqui
siconclude facilmente nel modo voluto.
Osservazione: Se
le sexioni di 4 congli
assicooi-dii at
erano misui-abili ed densità
(lineare)
1 inO,
sieme
L1 *
costr2citoprecede?ite- gode
anch’ esso delle~ stesse
7. -
Riprendiamo
in con-siderazione l’insieme
4,
e sup-poniamo
di averesugli
assi x, y due insiemii, j
di densità 1 nell’origine,
mutati I’ unonell’ altro da
unà
rotazione di unangolo
retto e tali che le pa- rallele all’asse y(o x)
per ipunti
P di i(o
dij) tag-lino.1
secondo un insieme di densità 1 in P.
Allora la costruzione
precedente porta
ad un insieme å *che
gode
delle stesseproprietà.
8. - Lemmi
~v, V,
VI.Applicando
il lemma II si riconosce facilmente che :IV) Se
al, a, ... xn sono ii insieini misui-abili dipiani
1t2’... ~n’ di densità 1 nelle
rispettive origini,
a, contieneun insieme
~3~
chegode
delle stesseproprietà,
e tale che~3~
simuti in
3;
se si sovrappoiie ?ti a ?tjfacendo
coiiicideregli
assidelle ascisse e delle ordinate dell’ un
piano rispettii2amei te
con,gli
assi delle ascisse e delle ordinate dell’ alt1.o.Tenuto conto del Lemma II e dell’ osservazione relativa si
riconosce facilmente che : .
V) 3i
sipuò
inoltre supporre simmeti-icorispetto agli
assi edall’ or7gine Oi
di 1t¡ e mutato in sè da una ,.ota- xione di 1t, d unangolo
retto intorno adOi ,
e che : .
VI)
Se le sezioni di a, congli
assi avevano densità(li- neare)
1nell’ origine,
la stessap’roprietà
sipuò
supporre sod-disfatta
da insieme con leprecedenti.
9. - Lemma VII. Sia r un ins e ne
dell’ S2
costituito dai contorni di tantiquadrati
aventi il centro in 0 e i lati direttico~ne
gli
assi coordinati.Detto 7
linearecostituito.
dalle semidimei sioni diquesti q2cadrati,
se 7 è naisurabile e di densità(lineare)
1 nel
punto
r è misitrabile e di densità(superficiale)
1nel
punto
0.La misurabilità di 17 è evidente. Inoltre il
complementare r,,
di r è contenuto nell’i sieme(misurabile)
costituito dai con-torni dei
quadrati
che hanno il centro in 0 e le semidimensioniappartenenti
alcomplementare
1 c di -~. Ma 1 c è di densità lineare nulla nelpunto
zero.Di
qui
è facile dedurre chere
è di densitàsuperficiale
zeroin
0,
donde la conclasione. ’10. -
Lemnla VIII. Con unragionamento analogo
al pre- cedente si dimostra che :,Se 2 è insieine di
~~3
co.stituito dal contorno di tantiquadrati paralleli
alpiano
x ~- 0 e col centro sull’ asse delle x e se la sezione w di S colpiano
x = 0 è niisiti-abile e di den-sità 1 S è iiiistirabile e di densità
-
(voliínietrica)
1~
2.11. - Sia A llll insieme niisurabile di
53.
Sia B l’i siemedei
punti
P di A tali che le sezioni di A con leparallele agli
assi coordinati
passanti
per P abbiano densità lineare 1 in P eche le sezioni di A con i
piani paralleli
aipiani
coordinati pas- santi per P abbiano densitàsuperficiale
1 nelpunto
P.Riesce 1n
(B)
= ni(A).
Sia C i’ insieme dei
pupti
di B chegodono rispetto
a Bdelle stesse
proprietà
di cui ipunti
di Bgodono rispetto
ad A.12. - Sia
Po
mpunto
diC.
Nota è restrittivo sapporre chePo
sial’origiiie
del sistema di coordinate cartesiane(ortogonali)
cui è riferito
,53.
Indichiamo con
li, li, 7~ rispettivamente
le sezioni di Acon i
piani x = 0, y - 0, z = 0 ; J,, K~
hanno densità su-perficiale
1 sulpunto Po,
che inquanto punto
diC appartiene
anche a B e ad
A ;
inoltre avranno densità lineare 1 inPo
lesezioni i e
kl
di Brispettivamente
congli
assi x, y, x.Dai lemmi dei n.
6, 7,
8 risulta chedagli
insiemi11, Ki,
iki
si possono estrarregli
insiemiI, J, K, i, j, k
inmodo tale che siano soddisfatte le
seguenti
condizioni.1) I, J,
K sono misurabili ed hanno densitàsuperficiale
1in
Po;
2) I, J,
X sono simmetricirispetto
aPo
edagli assi ; 3)
1 è mutato in sè da una rotazione delpiano x
= 0 diun
angolo
retto intorno aPv ; analogamente per J
eK;
4)
1 si sovrappone a J se si fa ruotare ilpiano x
= 0 diun
angolo
retto intornoall’ asse z ; analogamente
perJ,
K eK, I ; 5) i, j,
k sono misurabili ed hanno densità lineare 1 in6) i, j, k
sono simmetricirispetto all’ origiue,
e si mutanol’uno
negli
altri se si sovrappone unodegli assi x,
y, xagli
altri
due,
tenendo fermoP~ .
Inoltre,
tenuto conto anche diquanto
è detto al n.7,
siriconosce facilmente che si
può
supporre pure che :7)
le sezioni diI, J,
K con leparallele agli
assipassanti
per i
punti di i, j,
k abbiano densità lineare 1 inquesti punti.
13. - Se
p > 0
è l’ascissa di unpunto
dii,
allora e soloallora
yxP (p, 0, 0)
edX_p --~ ’
p,0, 0) appartengono
adi, Yp (0,
p,0)
edI’_P = (O,
p,0) appartengono a j,
(0, 0, p)
e(0, 0, - p) appartengono
ak.
Nel
piano x =
0 consideriamoi quadrati
con i latiparalleli
all’asse delle .1 i
passanti
per ipunti
di i econseguentemente quelli paralleli
all’ asse xpassanti
per ipunti
dij.
I contornidi
questi qnadrati
formano un insieme3íc
misurabile e di densitàsuperficiale
1 inPo (Lemma VIII).
Con la stessa costruzione per i
piani
y = 0 ed x = 0 otter-remo
rispettivamente gli
insiemia;
ea,.
14. -
Poniamo al = I ..,35
J ’o’
eaI, _ ~í’ ~ al, .
Gli iiiisiemi a,, aj,
godono evidentemente
diproprietà analoghe
alle
1), 2), 3), 4), 7).
Consideriamo i
quadrati
con i centrisull’ asse y
e con ilati
paralleli agli
assí z ed x, i latiparalleli
all’ asse xpassando
per
punti
di ali equindi
iquelli paralleli
all’ asse xpassando
perpunti
di °1.Indichiamo con
Ej
l’insieme deipunti
dei contorni diquesti quadrati; Sj
ha densità volumetrica 1 inPo .
In maniera
analoga
costruiamo~1
e~I,
apartire dagli
in-siemi aj, a~ e 01, aj.
La somma 23 =
ZI + El + EK
di tali insiemi avrà anch’ essa densità volumetrica 1 nelpunto P~ .
15. -
Nelpiano
x = 0 la sezione di a,, con una retta pa- rallela all’ asse r, epassante
per unpunto
Ydi j
ha densità 1 inquesto punto.
Ne segue che iquadrati
di~J
aventi il centro in Y hanno densità 1in Y.
Analogamente
avranno densità 1 in unpunto
Z di k lesezioni di Oj con una
parallela all’ asse x
per Z e avranno den- sitàsuperficiale
1 in Z iquadrati
di1,,
col centro inZ;
avranno densità 1 in un
punto X
di i la sezioni di a, con unaretta
parallela
all’ asse y per X e densitàsuperficiale
1 in -~Y iquadrati
di con il centro in X.16. - Consideriamo ora la
superficie
cubicaCp
dispigolo 2p,
centro e facce dirette conie ipiani
coordinati(dove
p ha lo stessosignificato
che al n.3).
Al variare di p avren~o un insieme di cubi di centro
Po
econtenenti S.
Tale insieme di cubi ha densità v olumetrica 1 nel
punto Po .
L’insieme dei
punti v
contenuti in ciascuna faccia deisingoli
cubi
C~,
ha densitàsuperficiale
1 nel centro diquesta faccia,
edè 4!ostituito dal contorno di tanti
quadrati
coi latiparalleli
aquelli
della faccia che si considera.§
3.17. - Sia
Mo (xo ,
Yo, unpunto
dell’ i nsien1eaperto
H. Se
f (x,
x,x)
è continua nell’insiemeH,
diremo chef (x,
y,
x)
è dotata in di undi#erenziale
asintoticoquasi regolare,
o che
f (x,
y,x)
è asintoticamentedifferenziabile
inquasi regolare
nelpunto ivo,
se esistono tre costanti a,b,
c tali che :M
(x,
y,x),
essendo unpunto.
di H che tende ad~~1,
senza abbandonare un conveniente insieme di densità v olumetrira 1 inM"
costituito dal contorno di tantiquadrati
contenuti inpiani paralleli
aipiani
coordinati e con i centri sulleparallele agli
assi per
18. - Ciò premesso dimostriamo che :
Se
f (x,
y,x),
continzca iiell’insiemeaperto H,
vi èquasi
ovunque
parxialmente deri1’abile,
essa è dotataq2casi
tutti ipunti
di H didifferenxiale
asintoticoquasi regolare.
Sia A una
porzione
chiusa diH,
tale che la inisura di A differisca daquella
di H per meno di un numeroprenssato e ;
la frontiera di H abbia distanza
positiva d
daA,
se(x,
!I,~)
è un
punto
variabile diA ;
irapporti incrementali,
definiti pertendano uniformemente ai
propri
limiti y,x), q (.r,
iy,x)
ed
r (x,
y,x)
per h - 0(ved.
n.2).
Le derivate
parziali
dellaf (x,
!I,x)
sarannoquindi
fii ite e.continue su A.
Sia B l’insieme dei
punti P
di A tali che le sezioni di A con leparallele agli
assi coordinatipassanti
per P abbiano densità 1 in P e che le sezioni di A con ipiani paralleli
aipiani
coordinatipassanti
per P abbiano densitàsuperficiale
1nel
punto
P. Sia C l’insieme deipunti
di B chegodono rispetto
a B delle stesse
proprietà
di cui ipunti
di Bgodono rispetto
ad A .
Sia
Po = (XU1
Yo,%0)
unpunto
di C. ,I
punti
che soddisfano aqueste
condizioni sonoquasi
tuttii
punti
di A.(n. 4).
Se riusciremo a dimostrare che
Po
è unpunto
di differeii-ziabilità asintotica
regolare
perf (x, y, x)
avremo. stabilito ilteorerna,
vista 1’ arbitrarietà di e.Previo un cambiamento di
coordinate, possiamo
supporreche })o
sial’origine.
Introduciamo nuovamente
gli
insiemi2:,, 2:,, ~’1; ,
consideratinel § precedente,
apartire dagli
attuali insiemiA, B,
C.Indichiamo coii 1 un numero
positivo,
abbastanzapiccolo perchè
il cuboCl : x ~ l, ~ y ~ e l, ~ ~ ~ ~ l
sia interno ad II.L’ intersezione di Ci con
Sj, ~h
ha ancora densità 1 in P,, . Dimostriamo ora che :se
z)
tende aPo
mantenendosi in~x - C~ .
Consideriamo un
quadrato
di23K,
i contenuto inCi.
Esso haper vertici
punti
deltipo
inoltre il
punto (O, 0, C),
è unpunto
di B ed ipunti (C, 0, 1), (2013~, 0, C) appartengono
adA,
alpari
deipunti (0, q, ~), (0, - q, i).
·Quindi
seP - (x, y, z)
tende aPo
mantenendosi in1:K .
ilpunto (O, 0, z) appartiene
a ~3 equindi ad A ;
edappartiene
anche ad A o ilpunto (O, y, z)
o ilpunto (x, 0, n ).
Esaminiamo soltanto la
prima
alternativa.Fissato arbitrariamente il numero
positi vo t
si piioscegliere
il numero
positivo a « 1)
in modo tale che per~ ô~
~y~~~, ~z~C~
sia:ed anche:
noncbè :
e
Infatti
(O, y, z)
e(O, O, z) appartengono
adA,
sulquale sappiamo
essere uniforme la convergenza deirapporti
incremen-tali di
f (x,
y,z)
e sulquale
le derivateparziali
sono continue.Da
queste diseguaglianze
siottiene,
comevolevasi :
In modo
analogo
si esaurisce la secondaalternativa ;
e conlo stesso
ragionamento
si dimostra pure chela (1)
vale anche se P tende aPa
mantenendosi in~1. C,
o inC, .
E ciòbasta al nostro scopo.
Redasione il 2ó &ttembre