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Sujet E3C Spécialité LLCER Italien (N°Zéro-2) - Première 2020

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Academic year: 2022

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Proposition sujet 0 Baccalauréat général

Enseignement de spécialité langues, littératures et cultures étrangères Italien

Classe de première

Le sujet porte sur la thématique «Imaginaires».

Re-présenter le réel

Après avoir pris connaissance des documents A, B et C, vous traiterez, en italien et en 300 mots, les questions suivantes :

1. La potenza dei versi in greco antico declamati dal narratore stimola la sua immaginazione al punto di fare nascere il personaggio omerico della Sirena. In che modo il racconto mostra la permanenza dei miti greci nella cultura contemporanea ?

2. Nel dipinto di De Chirico l’immaginazione del pittore traspone il mito e le peregrinazioni in alto mare di Ulisse in una navigazione interna. Quali sono gli elementi che fanno convergere esterno e interno, passato e presente, mito e contemporaneità ? Conoscere il mondo

significa conoscere se stessi ?

3. È anacronistico amare e studiare il greco antico e il patrimonio culturale ellenico ?

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2 DOCUMENT 1

Lo studio aveva cessato di essere una fatica: al dondolio leggero della barca nella quale restavo lunghe ore, ogni libro sembrava non più un ostacolo da superare ma anzi una chiave che mi aprisse il passaggio ad un mondo del quale avevo già sotto gli occhi uno degli aspetti più maliosi. Spesso mi capitava di scandire ad alta voce versi dei poeti e i nomi di quegli Dei dimenticati, ignorati dai più, sfioravano di nuovo la superficie di quel mare che un 5

tempo, al solo udirli, si sollevava in tumulto o placava in bonaccia.

Il mio isolamento era assoluto, interrotto soltanto dalle visite del contadino che ogni tre o quattro giorni mi portava le poche provviste. […] La mattina del cinque Agosto, alle sei, mi ero svegliato da poco ed ero subito salito in barca; pochi colpi di remo mi avevano allontanato dai ciottoli della spiaggia e mi ero fermato sotto un roccione la cui ombra mi 10

avrebbe protetto dal sole. […] Declamavo, quando sentii un brusco abbassamento dell'orlo della barca come se qualcheduno vi si fosse aggrappato per salire. Mi voltai e la vidi: il volto liscio di una sedicenne emergeva dal mare, due piccole mani stringevano il fasciame.

Quell'adolescente sorrideva e lasciava intravedere dentini aguzzi e bianchi, come quelli dei cani. [Il suo sorriso] esprimeva una quasi bestiale gioia di esistere, una quasi divina letizia.

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Questo sorriso fu il primo dei sortilegi che agisse su di me rivelandomi paradisi di dimenticate serenità. Dai disordinati capelli color di sole l'acqua del mare colava sugli occhi verdi apertissimi, sui lineamenti d'infantile purezza. […]

Volli credere di aver incontrato una bagnante e, muovendomi con precauzione, mi portai all'altezza di lei, mi curvai, le tesi le mani per farla salire. Ma essa, con stupefacente 20

vigoria emerse diritta dall'acqua sino alla cintola, mi cinse il collo con le braccia, mi avvolse in un profumo mai sentito, si lasciò scivolare nella barca: sotto l'inguine, sotto i glutei il suo corpo era quello di un pesce, rivestito di minutissime squame madreperlacee e azzurre, e terminava in una coda biforcuta che lenta batteva il fondo della barca. Era una Sirena.

Parlava e così fui sommerso, dopo quello del sorriso e dell’odore, dal terzo, maggiore 25

sortilegio, quello della voce. […]

Parlava greco e stentavo molto a capirla. “Ti sentivo parlare da solo in una lingua simile alla mia; mi piaci, prendimi. Sono Lighea, sono figlia di Calliope. Non credere alle favole inventate su di noi: non uccidiamo nessuno, amiamo soltanto.”

Giuseppe TOMASI DI LAMPEDUSA, “La sirena”, Racconti, 1961

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3 DOCUMENT 2

Giorgio De Chirico, Il ritorno di Ulisse, 1968, olio su tela, cm59,5 x 80 Fondazione De Chirico, Roma

DOCUMENT 3

Il successo di un libro sul greco antico

La lingua geniale di Andrea Marcolongo ha venduto migliaia di copie in pochi mesi, inserendosi nell'annoso dibattito sull'opportunità di studiare le lingue classiche

«Abolire la cultura classica serve solo a perdere la memoria, a farci vivere in una società orientata sul presente» diceva Umberto Eco. Il greco antico è la lingua in cui si è espressa la 5

più importante civiltà occidentale dell’antichità, che ha prodotto una cultura e una letteratura che hanno influenzato i secoli successivi e sono ancora ammirate. […] Il greco è la lingua del mito, di qualcosa che è dentro di noi e non sparirà mai.

Il libro di Marcolongo si inserisce nel filone della difesa del greco. Secondo Marcolongo, “il greco antico ha una funzione quasi terapeutica perché permette di pensare meglio. Si ricorre 10

a questo linguaggio quando si è stanchi della confusione che ci circonda. Il greco mi aiuta a fare chiarezza fuori e dentro di me. La cultura classica è l’unico antidoto contro la velocità e la superficialità della nostra epoca. Nei testi greci ormai non leggiamo più il mondo greco, leggiamo noi stessi.”

Extraits tirés de: ilpost.it, 11 janvier 2017

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