R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
D OMENICO B OCCIONI
Indipendenza delle condizioni di associatività negli ipergruppoidi
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 27 (1957), p. 228-244
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ASSOCIATIVITÀ NEGLI IPERGRUPPOIDI
Nota
(*)
di DOMENICO BOCCIONI(a Padova)
Nel
presente
lavoro, per unipergruppoide (proprio)
H°,1),
si intende un insiemeH,
ilsostegno
di nelquale
è definita una
moltiplicazione pluricoca
in modo che il pro- dotto xy(ae, y E H)
sia un sottoinsieme non vuoto di II(che
non si riduca sempre ad un solo
elemento).
Il numero cardi-nale v
(h2
e non necessariamentefinito)
di H vien dettol’ordine di HO.
Definito il
prodotto
XY di due sottinsiemi non vuoti x ed Y delsostegno
H di unipergruppoide
H° come la riunione di tutti iprodotti
xy con àt E Xed y
E Y( n.~ 2).
hanno ahorasenso i due membri delle v3
eguaglianze :
che vengono dette condizioni di
associatività;
se una di esseè
soddisfatta,
la relativa ternaz)
viene detta associativa( in
Il
problema
di riconoscere se tali condizioni di associati- vitàcostituiscano,
per unipergruppoide (proprio)
di un datoordine v,
un sistema dipostulati indipendenti,
viene risoltocompletamente
nellapresente
nota colseguente semplice
risul-tato
( n.° 2, teorema) : te
condizioni di associatività sono indi-pendenti
se e soltanto se v ~ 3.(*) Pervenuta in Redazione il 22 giugno 1957.
Indirizzo dell’A.: Seminario matematico,, Università, Padova.
L’indipendenza
delle condizioni di associatività va intesa nel sensoseguente:
Dato un insieme H avente numero car-elinale v:? 3,
e fissata comunque una terna di elementi diH,
allora esiste un
ipergruppoide (proprio)
HO disostegno H
nelquale
la terna fissata non èassociativa,
mentre tutte le rima- nenti terne sono invece associative.Detto associativo un
ipergruppoide
se in esso le condi-zioni di associatività sono
soddisfatte,
per riconoscere se un datoipergruppoide (proprio)
H° di ordine v ~ .3 sia associa-tivo, bisogna dunque
ingenerale
esaminare tzctte le v3 terne formatecogli
elementi di H°.Nel caso v =
2,
si èpoi
trovato(n.o 9,
teor.2)
elle ilsistema costituito dalle otto
( = 23)
condizioni di associatività contiene un unico sistema ad essoequivalente
e costituito ~~a condizioniindipendenti: quello
formato dalle seieguaglianze
ottenute escludendo dalle suddette otto le due con r,=y=z.
Per riconoscere
dunque
se un datoipergruppoide (proprio)
diordine 2 sia associativo è sufficiente
(e,
ingenerale,
neces-sario)
l’esame diqueste
sei soleeguaglianze.
L’autore della
presente
nota è stato indotto allo studio in essa contenuto dalla lettura di un lavoro di G. Sz~,sz( [ 4] ) 1 ),
nelquale
lo stessoproblema qui
trattato ( deil’ i n d i-pendenza
delle condizioni diassociatività)
viene risolto per igruppoidi, (moltiplicazione univoca),
col risultatoseguente:
in un
gruppoide
di ordine v le condizioni di associatività sonoindipendenti
se e soltanto se ~ ~ 4.Il
problema dell’indipendenza
delle condizioni di asso-ciatività nei
gruppoidi
era statoposto
recentemente da L. Rédei f cfr.[4], § 1).
1. - Diremo
ipergruppoide (totale)
HO un insieme non vuotoH nel
quale
sia(ovunque)
definitaun’operazione
binaria mul-tiforme,
chequi
chiameremomoltiplicazione.
Peroperazionr
binari.a
(definita
inH)
si deve intendere una fun-1) I numeri fra parentesi quadre rimandano alla bibliografia alla
fine della nota.
-
zione
univoca 9
il cui « dominio » sia l’insienle 112 dellecoppie
ordinate (~,
y)
di elementi di H e il cui « codominio » sia con-tenuto nell’insieme avente per elementi i sottinsiemi non vuoti di H.
Questa funzione p
fadunque corrispondere
adogni coppia
t ~,
y)
EH 2un determinato sottinsieme nonvuoto q (x, y)
di .H .sottinsieme che
qui
denoteremo con chiameremo il p’t’o- dotato di x ed y.( Cf r.,
ades.. [2],
pp. 72,(i7) .
Come
già
fatto nelpreced.
capov., diremo spesson-pla (in particolare coppia, terna, ...)
invece din-pla (coppia, terna, ...) ordinata,
cioè sottintenderemo spessoquest’nltimo
attributo.Inoltre
(sempre
ove non vi sianoambiguità),
denoteremospesso con zin medesimo simbolo sia un sottinsieme
(di
uninsieme
qualsiasi)
costituito da un soloelemento,
siaquesto
rlemento stesso. Se
però
una distinzione fosse necessaria(od opportuna),
indicheremo con{ a }
l’insieme costituito dal solo elemento a. Più ingenerale,
con{ a, b,
c,... ; 1
indicheremo l’in- iseme costituitodagli
elementidistinti a, b,
c, ....Sui dirà
sostegno
di unipergruppoide
HO l’insieme H deisuoi elementi. Si
potrebbe (come
si facomunemente,
in que- sto e in casiconsimili)
denotare unipergruppoide
e il suosostegno
con un medesimosimbolo,
ma ciò non verrà mai fatto nelpresente
lavoro.In un
ipergruppoide
H° lamoltiplicazione può
essere, inparticolare, uniformi,
cioè tale cheogni prodotto
sia unsottoinsieme
(di H)
costituito da un solo elemento. In tal caso. ad 11° rimane evidenteinente associato(cfr.
laprima parte
del *10 capov. diquesto
un ben determinatopoide ([2],
p.67);
e viceversa. Unipergruppoide
la cui mol-tiplicazione
non sia uniforme si diràproprio.
Chiameremo ordine di un
ipergruppoide
H° il numero car-dinale v (non necessariamente
finito)
del suosostegno
H.2. - ed i sono due sottinsiemi non vuoti del sostp-
gno H
di unipergruppoide H°,
chiameremoprodotto
di X edY.
e lo denoteremo col simboloXY,
la riunione(nel
sensodella. teoria
degli insiemi)
di tutti iprodotti
xy con rEX edy E Y :
kefr.,
ad es.,[2],
p.167). Questo prodotto
XY èdunque
ancoraun sottinsieme non vuoto di H.
Siano x, y, z tre elementi di un
ipergruppoide
HO. La terna(~, y, z)
si dirà associativa.(in H°)
seil 10 e il 2° membro di
questa eguaglianza (che
va intesanel senso della teoria
degli insiemi)
avendosignificato
in basealla definiz.
(1) (ed
alla convenzione fatta nelaprima parte
del 3~ capov. del n.>
1).
Se x, y, z
sono elementi di unipergruppoide H°,
la terna(x, y, z)
si dirà ing°,
se essa non è associativa(in H°;1
mentre tutte le rimanenti terne
(di
elementi diHO)
sono inveceassociative.
Una terna
(o, y, z)
di elementi di un insieme( r on vuoto)
H si dirà
iperisolabile
inH,
se essa è isolata in unipergrup- poide
H° disostegno H ;
sequesto ipergruppoide
èproprio,
la terna
(x, y, z)
si diràpropriarnente iperisolabile (in H).
Il
problema
di riconoscere se le terne(x, y, z)
di elementidi un insieme
(non vuoto) .H,
avente un certo numero cardi-nale v,
siano isolate inqualche gruppoide
disostegno H,
fuposto
recentemente da L. Rédei(cfr. [4],
p.20);
essoequi-
vale a riconoscere se le v3
eguaglianze
dedotte dalla(2)
alvariare
degli elementi x, y, z
in ungruppoide
di ordine veguaglianze
che si possonochiamare,
con G. Szàsz -[4],
p. 20 , « condizioni di aasoeiatività
~)
costituiscano un siste-ma di
postulati indipendenti.
Tale interessanteproblema
furisolto da G.
Szász,
ilquale
trovò ilseguente semplice
risul-tato
( [4], § 4,
Satz1) :
larisposta
è affermativa appenav > 4. Szász trovò inoltre che per v = 2 nessuna terna
(di JF)
è isolata
( [4 ] , ~ 6,
Satz3),
e che per v = 3 tutte le terne sonoisolate tranne
quelle (x, y, z)
con aJ=Y==z([4], § 3,
Lemma1, § 5,
Lemma2).
Lo scopo del
presente
lavoro èquello
di studiare lo stessoproblema
pergli ipergruppoidi propri:
ilproblema
cioè diriconoscere se le v3 condizioni d associatività,
( 2), i.mposte
alleterne
(~, y, z)
di elementi di unipergruppoide proprio
aventeun certo ordine v
(non
necessariam.finito),
costituiscano unsistema di
postulati indipendenti. Questo
studio condurrà alseguente
risultato(ancora più semplice
diquello
menzionatopiù sopra) : ta risposta
èaffermativa
appena v ~ 3. Dimostre- remo,infatti,
nei n.’6-8)
ilseguente
TEOREMA : numero Cardinale di un insieme
H, e
x, y, z elementi di H.
Allora,,
s~~ v ~3,
tutte le terne(~, y, z)
sonopropriamente iperisotabiti in
H. Se vrweee v =2,
le uniche terne
(x, y, z)
che nonpropriamente iperiso-
labili in H sono
quelle
con, m = z.3. - Alla dimostrazione del teorema ora enunciato
premet-
teremo
( n.’ 3-5) qualche
considerazione e alcuni lemmi.Due
ipergruppoidi H i
edH2
si dirannoisomorfi ( cfr.,
adps.,
[3],
p.178)
se èpossibile
stabilire fra i loro elementi unacorrispondenza biunivoca f
tale che da :£2 = y2 =f (yl) (3:~,
X2 1 ~egna sempre 3J2Y2 =(denotando, naturalmente,
l’insieme deicorrispondenti degli
ele-inenti di C
H1).
Una talecorrispondenza
si dirà un iso-Un isomorfismo di un
ipergruppoide
con sé stessosi dirà
poi
unIn un isomorfisino fra due
ipergruppoidi H01 e H02, TTQ, aù.
unaterna associativa
(risp.
nonassociativa) corrisponde
una ternaassociativa
( risp.
nonassociativa).
Einfatti,
seviceversa, - ~2 ( y~z2) implichi
= 3:~(yhl)
è chia-ro
(per
la biunivocità dellacorrispondenza).
L’« immagine
isomorfa » di unipergruppoide
è uniper gruppoide : Questa
affermazione v a intesa nel sensoche,
seHO è iin
ipergruppoide
i cui elementi siano incorrispondenza
biunivoca con
quelli
di un insieme allora sipuò
defi-nire m una
moltiplicazione
in modo che esso diventi ilsostegno di un
ipergruppoide llf i
isomorfo ad H°. Einfatti,
detta f
lacorrispondenza
fra H edHl ,
se Y~ ed basta evidentemente porrex1y1 = f(xy).
Sia ora H un
insieme
e ,> i il suo numero cardinale che sup- porremo b 2. Due terne(x, y, z), (xl ,
z/1,zl)
di elementi di H si diranno(cfr. r 41’1
p.21),
e ai scriveràse esiste una
corrispondenza biunivoca
fra H edH1
= H(cioè
di H su séstesso)
tale chef (s)
=f ( y)
= yi ,f (.z )
= Z~ .La relazione binaria
( p),
definita nell’insieme .H3(delle
ternegli elementi di
H),
è evidentemente una relazione diequivalenza (cioè
èriflessiva,
simmetrica etransitiva). Ebbene,
se ·r¿ 3,
detti a,
b,
e tre elementi distinti diH,
le classi diequivalenza.
in cui vengono
ripartiti
dalla(3) gli
elementi di H3 , sonopreci-
samente
quelle rappresentate
clallecinque
terneseguenti:
se invece v == 2 ed
H = { a, h 3,
tali classi sonoquelle
rappre- sentate dalleprime quattro
di queste terne.Infatti,
intanto è chiaro che duequalsiasi
delle terne(4)
non sono simili,
(in f,
ad elenienti distinticorrispondono
ele-menti
distinti).
Inoltre, altr«, terfra(x,
y,z)
E H~ ècccl delle
(4).
Einvero,
se allora( x, y, z) ( a, a, a)
mediantela f
che subordina in H - *(s, a} }
l’identità e in cui
f (x)
== a,f ( a)
= x~ ; see invece s = y#
z. allora(a, a, b)
mediante unadelle f
che subordina l’iden- tità nel sottinsieme di H costituitodagli
elementi diversi da 3:, z, a, b e che permutagli
elementi distinti fraquesti quattro
in modo che
f ( ~) - a, f ( N) = b ; (analogamente
siragiona
se.x
=~=
y z o=~= jj) ;
se sono distinti(quindi
v >3),
allora(.£,
11,z)
---e (a. b,c)
mediante una dellef
che subordina l’identità nel sottinsieme di H costituitodagli
elementi (diversi
da r, y,
z, a,b,
e e chepermuta gli
elementidistinti fra
questi
sei in modo chef (x)
- a,f ( y)
= b, = c.Dopo quanto
si è detto inquesto
n.°, è ormai facile rico-noscere che
(H
essendo un insieme avente numero cardinalev 2:!"
ed x, y, z
elementi diH) :
La ternu
(x, y, z)
èpropriamente iperisolabile in H,
ese è tale
ogni
altra terna ad essa simile.Infatti,
se(x, y, z)
è isolata in unipergruppoide proprio
? di
sostegno
~1 e se(ae,
y,z)
cw( x 1, zi),
allora(xi ,
yi ,z~)
è isolata
neiripergruppoide proprio H,’,
disostegno H1 = H, immagine
isomorfa di l~° mediante lacorrispondenza
biuni-voca
f
edH1
in cuie viceversa.
Dunque,
ai fini della dimostrazione del teor. del n.°2,
saràsufficiente l’esame diretto delle sole terne
(4).
4. - Se KO è un
ipergruppoide
disostegno g,
e se Il è unsottinsieme non vuoto di K tale che
da o, y
E H segua semprexy C H,
alloraH, rispetto
allamoltiplicazione
diK°,
è uniper- gruppoide H°,
che si dirà unsotto-ipergruppoide
dig° ;
e KOsi dirà un
sopra-vpergruppuide,
o di HO.LEMMA 1: Se KO è un’estensione di un
ipergruppoide
HOnella
qualunque
sia zc E .K- H(su pposto
nonvuoto)
e
qualunque
.sia x EK,
si abbiaZ essendo itit sottinsieme non vuoto di K -=
H,
alloí-a tuttele terne di i elenaenti di K contenenti almeno el,emento di K - H sono associative.
Infatti,
se X è un sottinsieme non vuoto diK,
si hacome risulta immediatamente dalle
(5).
E dalle( 5), (6)
sitrae
appunto (x, y
EK, u
E K 2013H) :
=Zy
=Z, u ( xy)
=Z ;
Dal lemma 1 e dai risultati di Szász
(n.> 2,
terzult.capov.)
segue facilmente il
seguente
risultatopreliminare:
TEOREMA 1: Sia v il numero cardinale di un insieme
H,
eelementi di .H.
Allora,
sev ~ 6,
tutte le térne(x, y, z)
sonopropriamente iperisolabili
in H. Se v =5,
sonopropriamente iperisolabili
in lg tutte le terne(~, y, z)
diverse daquelle
== z.E
infatti,
se v >G,
consideriamo unqualunque
sottinsieme G diH,
costituito daquattro
elementi distinti: G ={a, b.
e, Allora G è certo ilsostegno
dicinque gruppoidi
in cnisono
rispettivam.
isolate lecinque
terne(4).
Detto C°l’iper- gruppoide (non proprio)
associato(n.° 1, penult. capov.)
ad unoqualsiasi
diquesti gruppoidi,
;i definisca in H unamoltipli-
cazione
imponendole
di subordinare in Gquella
di GO e facendole
posizioni ( ~),
con ii E H -G,
-P EH,
Z == H - C,. 1 { diventaallora il
sostegno
di unipergruppoide proprio (Z
consta di al-meno due elementi)
H°,
nelquale (per
il lemma1)
la relativ a terna(4)
èdunque
isolata. Ma allora( n.° 3,
5~ult. e 31-ult..capov.)
tutte le terne(x,
,y, ~) sono appuntopropriamente iperi-
solabili in H. Se
poi v 5,
basta fare unragionamento perfet-
lamenta
analogo,
assumendo adessoG { a, b, c}
e conside-iando le sole ultime
quattro
delle terne(4).
I risultati ottenuti col
precedente
teor. 1 sono ancora note-volmente lontani da
quelli
che ciproponiamo
di dimostrare(teor.
del n.o2).
Edunque
necessarioprocedere
ad uno studiodiretto del
problema.
5. - Diremo
(cfr.
ad es.[3],
p.164)
che un elemento s diun
ipergruppoide
H°(di sostegno
H) è uno scalare( risp. desti-o)
se ilprodotto
s~( risp. m8)
contiene un solo ele-mento, qualunque
sia x E H. Diremo che s è uno scalare se essoè
contemporaneamente
uno scalare sinistro e destro.Diremo che un elemento u di un
ipergruppoide
H° èscalare sinista
(risp. destra)
se = f»(risp.
xit~),
qua-lunque
sia X E H. Diremo che u è un’unitii scalare se è con-temporaneamente
un’unità scalare sinistra e destra. Eviden-temente,
se esistono sia un’unità scalare sinistra che unaunità scalare destra esse coincidono
(u
= uu’= u’).
’
Diremo che un elemento ti di un
ipergruppoide
_HO è unozero scala-i-c sinistro
(risp. destro)
se v(risp.
ov --v),
qua-lunque
sia s E H. Diremo che v è uno scalare se è contein-poraneamente
uno zero scalare sinistro e destro. Se esistono siauno zero scalare sinistro v che uno zero scalare destro
i;’,
essicoincidono
(v ~’ = -
Diremo clie un elemento x di un
ipergruppoide
HO è unidempotente
scalare se(cfr.
ad es.,[2],
p.74).
LEMMA 2 : I n un
ipergruppoide,
è un’unità scalare si n i -stra,
oppure se z èdestra,
la, terna(x,
y,z)
oassociativa.
Infatti,
nellaprima ipotesi,
nellaseconda
ipotesi, (xy)z
= = xy.LEMMA 2’ : l’n un se y è ’unità scalare, la ( ~, y,
z)
è associativa.Infatti = = xz.
LEMMA J : 1 In- 7tH
ipergruppoide,
se x è zero scalarp-9,inistro,
oppure se z è uno zero .scalare destro, la terna(x,
y, z ) è associativa.Inf atti,
nell aprima ipotesi,
= Tz - _ ~ ; nel l aseconda
ipotesi, (xy)z z, ~ ( yz)
= xz - z.LEMMA 3’ : In ’ltn
ipergruppoide,
se y è uno zeroscatarf-,
la terna
(~,
y,z)
è associativa.LEMMA 4: In un
ipergruppoirle,
è unidempotente
terna
(x, x, x)
èInf atti = x.
Sia H° un
ipergruppoide
disostegno
H. Diremoopposto
diH°
(cfr.,
ad es.,[1]~
pp.65. 3) l’ipergruppoide H!
avente lostesso
sostegno
di H°(H1 .H)
maquesta
nuova definizione dimoltiplicazione (.):
t dove, naturalmente,
yx denota ilprodotto
di y inHO).
Evidentemente HO
è,
a suavolta, opposto
diH! .
Diremo per-ciò
opposti
dueipergruppoidi
che siano l’unoopposto
dell’altro.LEMMA 5: rSe H° e
H!
sono dueipergruppoidi opposti
e sela tema
(~, y, z)
è associativa inj8’~)~
(z, y, ae)
è associativa VnH s (risp. in g°).
Infatti,
si osservi anzitutto che : seX,
Y sono sottinsieminon vuoti di H --_
H1 ,
si ha1-’1 invero (ricordata la
pri m a
definizione del2),
sea llora t E .x· · ~~, con x E
X. y
EY,
equindi ( per
la(7))
t E yx CY X, dunque
X · ~’’ Canalogamente
,.i vede che YXCX.Y. Ciòpremesso dimostriamo il lemma 5
(basterà, evidentemente,
limi-tarsi alla
prima parte):
se(in H°1 allora,
per cioè(z, y. x)
èappunto
associativa in6. - Dimostriamo adesso le
cinque proposizioni seguenti.
I)
InH { a, b } la
terna(a, a, b) è propriamente iperi-
tolabile. Essa è infatti isolata
nell’ipergruppoide proprio
elisostegno H
definito dallaseguente
tabella(di moltiplicazione)
[2~,
p. 68.[3],
p.158) :
E
invero, 1 ~y)z -
Hqualunque H, poichè 1) E xy
equindi
b.:’ = H. D’altraparte x (yz) =~=
H set- solo se x = a e cioè se e solo
Quindi appunto ~ ~ ( yz)
se e solo se(~, y, z) = (a, a, b),
f due
n-ple
sonoeguali
se e solo se sonoeguali gli
elementili i
egual posto).
II)
In H ={ a,
terna.( b,
a,a)
èpropriamente
isolabile. Essa è infatti isolata
nell’ipergruppoide proprio
disostegno
H definito dalla seguente tabella :Ciò si riconosce
immediatamente,
in base al lemma 5( n ° 5)
~u al
precedente
risultatoI),
ove si osservi chel’ipergrup- poide
definito dalla(10) (dedotta
dalla(9)
« mediante rota-zione attorno alla
diagonale principale ~)
èopposto
diquello
definito dalla
(9),
e che sono pureopposte
le due terne(b,
a,a).
((i, a,
b).
III)
Irc H =( a, b) la
terna(a, b, a)
èpropriamente ipcr-
isoiacbsle. Essa è infatti isolata
nell’ipergruppoide proprio
digostegno H
definito dalla seguente tahella :Ciò
peichè
= == II~
(i( ba)
~ ab = a. D’altraparte
tutte le terne ( ~, y, z~) con ~~ ~~ oppure con ,: = b sono asso-
ciative, poichè
b è sia zero scalare sinistro(lemma 3),
sia unitàscalare destra
(lemma 2) ;
e la rimanente terna(a,
a,a)
èpure
associativa, poichè a (aa) = aH = Il.
IV)
1ftH = {a, b, e) }
la terna( a, b, c)
èpro priame n tc ipe --
Essa è infatti isolata
nell’ipergruppoide proprio
disostegno
H definito dallaseguente
tabella:Ciò si riconosce osservando che a e b scono zeri scalari destri e che e è un’unità scalare sinistra:
perciò
sono asso-ciative tutte le terne
(x, y, z)
con z = a oppure con z h (lemma3)
e tuttequelle
con x = c(lemma 2).
Delle 3 3= 27 terne(~, y, z),
32 9 hanno z = a, e altrettante hanno -= b ;
delle 9
rimanenti,
con z c, vanno ancora scartatequelle
con a:=c, e restano
quindi
da esaminare le 22 terne(~, y, c) c, y ~
c,più
le 2 terne(o,
c,e)
con o=~=
c, cioè le 6 terneseguenti :
Di
queste,
la terna( a, b, c)
non èappunto associativa, poichè
mentre le altre
cinque
sono’
V)
In H ={ a, b, c}
la terna(a,
a,a) è propriamente iper-
isolabile. Essa è infatti isolata
nell’ipergruppoide proprio
disostegno H
definito dallaseguente
tabella :E invero la terna
(a,
u,~c)
non èassociativa, poichè
(aa)a=ba=c,
mente Tutte le rimanentiterne
(~, y, z).
sono inveceassociative,
come si riconoscedistinguendo
i tre casipossibili x = a, x b,
x = c,dopo
averosservato che
( t E II) :
Consideriamo allora
(a, y,
z) :qualunque
siano iy e z,poielié
il
prodotto
yz non contienemai a,
si ha -, d’altraimplica quindi
mentrey ~ a implica dunque
inogni
caso(ay)z a( yz).
Consideriamo ora
N) : dmalunqne siano y
e N, si ha( poichè
yz non contienect) ;
d’altra parte( ba)z
cz F,
mentreimplica quindi
inogni
caso Infine consideriamo( c,
y,dunque (cy)z=e(yz).
E la dimostra-zione della
proposizione V)
ècompletata.
7. - Si osservi
che,
dare la tabella(di
imoltiplicazione)
(At a,
oppureb,
oppure~; i 1,
2, 3, 4)di un
ipergruppoide
disostegno H= (a, b ?, equivale
adare la
quaderna
ordinataPerciò si
può parlare
di tcab.( A 1, A 2 , A~,
Vi sono
quindi
tantiipergruppoidi (distinti)
disostegno
~’ _ { a, b ) quante
sono ledisposizioni
conripetizione
diclasse 4 dei the
oggetti
li. b,H,
ciop 34 = 81. Siccome, fraquesti,
vi sono 2* = 16ipergruppoidi
nonpropri, gli iper- gruppoidi prop?.i
disostegno _g { a, b }
sono 65==(81201316).
L’ipergrnppoide p1.opr’io
H° dib},
defi-uito dalla t ab.
(/11, Ll2
-’A3, ..A_4):,
verrà tlenotato conCiÙ premesso, dimostriamo le altre due
proposizioni ;eguenti.
VI) Se,
in unipergruppoide proprio
FI°8 { a, b },
la
(a,
a,a)
110n è associa,tiva, alloraq1ta.lcuna
delle tre terne
associativa.
Infatti, dev’essere intanto
(per
il lemma 4 del n.o5)
~I ° ~ H° ( a ..~’1., , ~4.3....4.4)
come pureH° ~ í H, A 2 , ~3~ AJ, poichè
anche inquest’ultimo ipergruppoide
la terna(a, a, a)
è associativa
(Ha aH H),
e ciòqualunque
sianoA2, ...4.3,
~i~ . Quindi
HO deve essere nnodegli ipergruppoidi propri
(disostegno H= 1, a, b }~
definiti dallaseguente
tabella:cioè uno
degli A., , A~,
’~ con.14 qual-
siasi ed
(~ , A 3) eguale
ad una delleseguenti coppie :
Esaminiamo i
primi
tre casi. Se( A2 , A,)= (a, b),
neces-sariamente
( poichè
H° èproprio),
e inH° ( b, a, b, H)
la
prima
delle terne(l_7)
non èappunto
associativa( (aa)b
=- bb
II, a ( ab)
aa= b).
Se(A2, A3)= (a, H),
allora si hannoi tre sottocasi:
a), b)
a. 11.
11), e
inquesti
treipergruppo di
non sonoappunto
associativerispettivam.
le terne( a,
a,b), ( a, b, a),
( a, a,
b),
(si ha infattirispettivam.: (aa)b
= bb = a,pure tre sottocasi :
Il ‘~ H° ( b, b,
LI, a ),b), 11" = 11°(b,
b.H, H), t,
inquesti
treipergruppoidi
non sono appunto associativerisp.
le terne(a, a, b), (a,
b,a),
(a, a,b), (si
ha infattirisp.: (aa,)b=bb=a, a (ab) = ab = b ; (ab)a
Gli ultiimi tre fra i casi
(19)
si riconducono aiprimi
tre(trattati nel
preced. capov.)
mediante il lemma 5 del n.O 5.Infatti, gli ipergruppoidi H), H, a, a), HO(b, H, b, H)
sonorispettivam. opposti
diquelli
considerati nelpreced.
capoverso :dunque
in essi non sonoappunto
asso- ciative(lemma 5) rispettivam.
le terne( b,
a,a), ( b,
a,a), (c~, b, a), (b,
a,a), ( b,
a,a), (a, b, a), ( b,
a,a).
1,a dimostra- zione dellaproposizione VI) è
coscompletata.
VII) Se,
in unipergruppoide proprio
HO d,isostegno
H
(a, b },
80no associative le diverseseguenti :
allora anche
queste
due(20)
sono associative.Infatti,
se(a, a, a)
non fosseassociativa,
non. sarebbeassociativa
(per
laproposiz. preced.)
anchequalcuna
delleterne
( 17),
control’ipotesi ;
se non fosse associativa( b, b, b),
allora
(per
la stessaproposiz. VI),
ove si scambi la denomi- nazione dei due elementi diH)
non sarebbe associativaqual-
cuna delle tre terne
( b, b, a), ( a, b, b)~ ( b, a, b),
pure control’ipotesi.
8. - Le sei
proposizioni I),
... ,VI),
dimostrate nei due numeriprecedenti,
fornisconoappunto ( tenuto
conto delle con-siderazioni dei n.’ 3 e
4)
la dimostrazione del teorema enun-ciato alla fine del n.o 2.
Infatti,
nelleipotesi
di taleteorema,
se v~ ~,
consideriamoun
qualunque
sottinsiemeH2
di H costituito da tre elementi( distinti),
e un sottinsiemegl
dilI2
costituito da due ele- menti :Allora
(per
leproposiz. I), III)
del n~o6)
ilsostegno
di tre
ipergruppoidi propri
in cui sonoriapettivam.
isolatele tre terne
( a, a, b), (b, a, a), ( a, b, a),
mentreH2
.(per le proposiz. V), IV)
del no 6 è ilcostegno
di dueipergruppoidi propri
in cui sonorispettivam.
isolate le tre terne( a,
a,b), ( b, u, a), ( a, b, a) ( ipergruppoidi
che sono estensioni dei sud- detti tre disostegno H1,
e neiquali qualunque
sia o E
H2).
Maallora,
se v ---3,
tutte le terne(~, y, z)
E H3sono
appunto propriamente iperisolabili
inH(=H2),
è ciò invirtù delle osservazioni del no 3
( 5°-ult.
e 3°-ult.capov.).
Seinvece v >
3,
chiamatoH§
unoqualsiasi
dei suddetticinque ipergruppoidi propri
disostegno
si definisca in H una mol-tiplicazione imponendole
di subordinare inH2 quella
diH,,
e facendo le
posizioni ( 5), HZ , ~ E H, Z - H ~- H$ .
H diventa allora il
sostegno
di unipergruppoide proprio H°,
nel
quale (per
il lemma 1 del n ~4)
la relativa terna(4) è
isolata. Ma
allora,
anche inquesta
caso(sempre
in virtù diquanto
osservato nel 5°-ult. e nel 3°-ult. capov. del n.O3),
tutte le terne
(o, y, z)
E H8 sonoappunto propriamente iperi-
solabili in H. La
prima parte
del teor. del n.o 2 èperciò
dimostrata.
La seconda
parte
del teor. del n.° 2(v= 2)
èpoi
un’imme-diata conseguenza delle
proposiz. I), II), III)
del n.° 6 e dellaproposiz. VI)
del n.o 7(ove
si ricordino ancora il 5°-ult. e il 3P-ult. capov. del n.O3).
Il teorema enunciato alla fine del n~o 2 è
dunque comple-
tamente dimostrato.
9. - Riattaccandoci ora a
quanto
dicevamo nelpenultimo
capoverso del n: °
2,
osserveremo che(per
laproposizione VII)
del n.9
7)
le 23 = 8 condizioni di associatività( 2), imposte
alleterne
( x, y, z)
di elementi di unipergruppoide proprio
aventeordine
v 2,
non costituiscono(a
differenza diquanto
suc-cede per v >
2)
un sistema dipostulati indipendenti.
Il pro- blema(cfr. [4], § 1)
di determinare tutti i sottosistemi di que- sto sistema che sianoi)
ad essoequivalenti
eii)
ciascuno costi- tuito dapostulati indipendenti,
èpoi
risolto dalseguente
TEOREMA 2: Per un
jpergrgppoide proprio di
ordine2,
il8i816ma di
postutati
costituito dalle otto condizioni ditivbtà
(2)
contiene un unico sistema ad essoequivalente
e costi-tuito da condiziorci
quello
dalle aei egua-gtianze
dedotte dalle(2) sopprimendo quelle
Infatti,
sia H un insieme costituito da due elementi :H= (a, b }. Ogni ipergruppoide proprio
di ordine 2 è isomorfo(n.o 3,
4°capov.)
ad unodegli ipergruppoidi propri
disostegno H, quindi
ci sipuò
limitare alla considerazione diquesti
ultimi. Osserviamo allora le 8eguaglianze (2),
con x, y, z E H.Sopprimendo
fraqueste quelle
le 6 rimanentisono
appunto indipendenti (nel
senso che esistono - per la 21parte
del teor. del n.° 2 seiipergruppoidi propri
disostegno
H’ in cui
rispettivam.
ciascuna di esse è soddisfatta e le altrecinque no)
e, nel loroinsieme, equivalenti
alle otto dipartenza
nel senso che il loro verificarsi in un
ipergruppoide proprio
di(sostegno
Himplica
sempre per laproposiz.
VII del n.O 7 -il verificarsi delle due rimanenti
Che
poi
il sistemali
delle 6eguaglianze (2)
diverse daquelle
sia l’unico sottosistema del sistema E di tutte le 8eguaglianze (2)
aquesto equivalente
e costituitoda condizioni
indipendenti,
si verifica facilmente. Einvero,
se esistesse un sottosistema
(proprio
e nonvuoto) ~2
di ~’soddisfacente a
queste
due stesse condizioni e diverso da ’Iallora
12
dovrebbe necessariamente contenere una almeno delle dueeguaglianze (di E *- ~1)
relative alle terne(20) ( chè, altrimenti, ~2
dovrebbe essere un sottosistemaproprio
di~1’
il che è manifestamente
impossibile,
essendo le terne relative alleeguaglianze
di:E~ propriamente iperisolabili
in~T,
e nonpotendo quindi
essere12 equivalente
a~) ;
d’altraparte ~2
non
potrebbe
essere unsoprasistema (proprio)
diIl (per
laproposiz. VII)
del n.O7),
e inoltre l’intersezione diE2
e~~
non
potrebbe
esser vuota(ché, altrimenti, ~2
non sarebbeequivalente
a~) ; dunque, necessariamente,
l’intersezione di12
e~~
dovrebbe essere non vuota e distinta sia da~2
chema
questa
conclusione èassurda1
,perché
allora1J2
non sarebbe certo
equivalente
a E(le
terne relative alle egua-glianze
diE.
essendopropriamente iperisolabili
inH),
control’ipotesi.
La dimostrazione del teor. 2 è coscompletata.
BIBLIOGRAFIA
[1] BOURBAKI, N.: Algèbre, Act. scient. ind. 1144, Hermann (1951).
[2] DUBBEIL, P. : Algébre, I, 2, éd., Gauthier-Villars (1954).
[3] KUNTZMANN, J.: Contribution a l’étude des systèmes multiformes, Annales Fac. Sci. Univ. Toulouse (IV), vol. 3 (1939), pp. 155-194.
[4] SZÀSZ, G.: Die Unabhängigkeit der Assoziativitätsbedingungen, Acta Scientiaruin Math., vol. 15 (1953), pp. 20-28.