R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
T ULLIO T URRI
Omografie razionali proiettiv amente distinte nel campo razionale e non nel campo reale o nel campo complesso
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 7 (1936), p. 111-127
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NEL CAMPO RAZIONALE E NON NEL CAMPO REALE
O NEL CAMPO COMPLESSO
di TULLIO TURRI a
Cagliari
Riassumo i risultati ottenuti.
« Coudizioue necessaria e sufficiente
perchè,
data un’ omo-grafia
razionale a, esistanoomografie
razionaliproiettivamente
distinte da a nel campo razionale ma
proiettivamente
identichenel canipo reale o solo iiel campo
complesso,
è che la a siapermutabile
conomografie
che non ne lasciano fissigli spazi
caratteristici ».
Le
omografie permutabili
conomografie
che ne scambianogli spazi caratteristici,
sono state studiate da DEL PpETK(1) ;
lediremo «
omografie
di DEL PRETE ~.La
equazione
caratteristica di un’omografia
razionale a diDEL PRETE è della forma
con
q > 1 (la proprietà
non è tuttaviainvertibile).
(1) G. DEL PRFTE : 1 Le o1nografie e correlaiioiii permutabili frct di
loro in uno spaxio ad uz numero qualuiique di diinensiogii [Giornale di
matematiche di BATTA&LiNi; col. 37, (1899), pp. 10?-123 ; vol. 38, (1900),
pp. 40-62].
Si può vedere in proposito anche :
T. TURRI : Sottogruppo commutativo del gruppo delle oi zogi-afie per- iitutabili con una Caso eccetionale [Rendiconti del Reale Istituto
Lombardo; voi. LXI, (1928), pp. 581-590].
Un’
omografia razionale j3 proiettivamente
identica alla anel campo
complesso
ha laequazione
caratteristicaSe q
èdispari,
ovvero se q èpari
e nello stessotempo
9 èpositivo, la fi
èproiettivamente
identica ad a nel camporeale,
ma è
proiettivamente
distinta da a nel campo razionale per tutti i valoridi g
che non sono lapotenza qma
di un numero razio-nale.
Se q
èpari
e nello stessotempo g
ènegativo, la P
èproiettivamente
distinta da a nel canipo reale.§
1. - Snllarelazione
tramatrici :
k TA ~1= B .1. Le matrici di cui
parleremo
nelpresente lavoro,
s’ inten-deranno
quadrate
e nondegeneri ;
leomografie
di cuiparleremo,
s’ intenderanno non
degeneri.
Sia la relazione .
dove
A ,
iB~,
T sono matrici dello stesso ordine n + 1 e k unnumero
(per
cui vengonomoltiplicati gli
elementi della T AT-’) ;
ci
gioverà
tuttavia scrivere alposto
della(1)
ladove
(k U)
è la matrice diordine n+ 1,
i cui elementi sulladiagonale principale
sonoeguali
ak,
mentre i rimanenti sononulli.
È
noto che si dice matrice caratteristica di A la matrice che si ottiene da Aaggiungendo agli
elemPnti sulladiagonale principale
la indeterminata - p ; e si diceequazi©ne
caratteristica, di A 1’equazione
digrado n --E- ~.
in p, che si haeguagliando
azero il determinante della matrice caratteristica.
’
Sia pj una radice dell’
equazione
caratteristica diA,
e idivisori elementari della matrice caratteristica di
A,
che conten- gono p, sianoper la
(1)
ovvero per la i divisori elementari della matrice caratteristica diB,
iquali contengono
la radicehpj dell’ equa-
zione caratteristica di
B,
sonoConverremo di dire che le due radici pj e k pj sono cor-
rispmideiiti rispetto
alla matrice T.Sia
1’
equazione
caratteristica diA ;
per la(1 bis)
laeqtiazione
ca-ratteristica di B è
si deduce di
qui
che il numero k è radice d’indice n + 1 delrapporto
del termine noto della(3)
al termine noto della(2).
Se indichiamo con T le
omografie rappresentate rispet-
tivamente dalle matrici
A, B, T,
converremoparimenti
di direche la radice pj della
equazione
caratteristica di a e la radice dellaequazione
caratteristicadi P
sonocorrispondenti rispetto
alla che trasforma a in
~.
2. Siano nella le
A, B,
T reali(cioè
ad elementireali).
Abbiamo dallapoichè
nelleipotesi
fatte la matrice del secondo membro della(4)
èreale,
si deduce che k è reale.Siano nella
(1 biS)
A e B reali ereale
il 1 numero l :stro che esiste una mati-ice reale S per cui si ha
Se la matrice T è
reale,
laproprietà
non habisogno
diessere dimostrata. Sia la T non reale e
quindi
dove
1~1
eR2
sono matricireali ;
abbiamo dalla(1 biS)
e
quindi
anchedove 1 e f1 sono numeri
qualunque (che moltiplicano rispett.
Ri
ed ’Se una delle due matrici
R,
è nondegenere,
la pro-prietà
da dimostrare si trova verificata.Supponiamo
cheR~
eR~
siano ambedue
degeneri :
dimostro che non tutte le matrici con ~ e p reali possono esseredegeneri.
In casocontrario il
deterniinaiite 1 X
I-R2 1
è sempre nullo per va-lori reali di 1 e p; ma allora À e ~J. non
figurano
nellosviluppo
del determinante e
questo
è nullo anchepei
valori non reali diÀ e (J., in contraddizione colla
ipotesi Ri ~ T ~ ~ 0 .
3. Siano nella
(lbi°)
leA, B,
T razionali. Abbiamo dallapoichè
nelleipotesi
fatte la matrice del secondo membro della(4)
èrazionale, il
numero k è razionale.Siano nella razionali le
A,
B e il numero h :stro che esiste Una rnatrice 1"axionale S per cui si ha
Se la T è
razionale,
laproprietà
si trova verificata. Se la T non èrazionale,
essendoA,
13 e k razionali equindi reali,
, per la
proposizione
del secondo capoverso del n.precedente
pos-siamo supporre T reale. -
Sia
dunque
la T reale e non razionale. Consideriamo iiella(7)
la S come una matriceincognita;
dalla(7)
scende un si-stema E di
eqnazioni
lineari omogenee a coefficienti razionalinegli
elementiincogniti
dellaS ;
il sistema E è d’ altrondecompatibile giacchè
esso è soddisfattoquando
come elementidella S si
prendano gli
elementi della T. Poichè leeqtiazio i
di E sono a coefficienti
razionali,
il sistema stesso ammette so-luzioni
razionali ;
§ traqueste
soluzioni ve ne sono diprossime quanto
si vuole alla soluzione che ci dà laT,
e cheperciò
ciforniscono matrici non
degeneri.
4.
Iiiterpretando geometricamente
i risultati ottenuti inquesto paragrafo
abbiaiiio leseguenti
dueProposizioni
che sonoal nostro scopo fondamentali.
Proposizione
I. - Coiidi.-ioiie necessaria esufficiente pei-chè
due
o»iog>.afie
reali(razionali)
aproiettivamente
identichecampo
co nplesso
sianoproietti vameiite,
identiche nel camluo reale è che esistlt una z laquale
tra-sfornii
a in,
erispetto
allaquale
le Tadici dellaeqita;tione
caratte14istica
siano. eguali
allecorrispondenli
radici dellaequaxione
caratteristica di amoltiplicate
pe~~ u~afattore
realePer esclusione si ha dalla
Proposizione
I laProposizione
il. - Condizione necessaria esufficiente pe1.chè
due
omografie
reali(razionali)
aproiettivaiiietite
identichenel campo
coiizplesso
non sianop -oiettira?nente
identiche nelcampo reale
(raxionale),
èr2spetto
aqualuiiqtie omografia
che a ifa
~3,
le radici dellaequazione
caratteristica sianoeguali
allecorrispondenti
dellaequazione
caratteristica di amoltiplicate
per unfattore
reale(non raxionale) (’).
(2) Per le omografie reali si può consultare anche la Memoria: T. TURRI:
O.j,itografle reali proiettica) teitte identiche nel campo cornplesso e p1"oietti-
tivai zente distinte nel campo reale [Rendiconti del Circolo Matematico di
Palermo ; t. LVII, ( 1933), pp. 27~3-298].
I risultati della Memoria ora citata vengono nella presento con altro
metodo ritrovati in modo più rapido ; il lettore può confrontare i risultati della Memoria citata con le Proposizioni I e III della presente, che riguar-
dano le omografie reali.
§
2. -Riduzione del problema, proposto.
5.
Definizione. «
Siano per un’omografia x
unitigli spazi 5~~~,
... , S~d+1~indipendenti
eappartenenti
alloambiente ; quando d > 0 ,
diremo che la a èdecomponibile
nelleomografie
subordinate in5(1), ,5~~~ ~ , , , ~ s(,í+i)
».Sia la caratteristica di una
omografia
a nella notazione di SEGRESi sa che per un
punto
Pgenerico
dellospazio
ambientepassa uno e uno solo
spazio
unitoS~) j_ g(:) . ~ L ~) 2013 i ’
1’ omografia
71 subordinata inSe~,~
+ + ... + e(m) -1 ha la ca- ratteristicacioè
gli spazi
fondamentali si riducono a mpunti rispett.
dimolteplicità e(2),...,
Indichiamo con r il numero delle dimensioni dello
spazio
ambiente
(Y m e’1 + e[~> + ... + -~- e~~~ -~- e~~s
+ ...-~- eh~ -~- ...
... + e~m~
+ eBm)
+ ... +er) 2013 1) ;
laomografia
a sidecompone
nella
omografia
7, e inuna omografia
8 subordinata in unospazi Sr-
~.. , , , +indipendente
da + ...~. , .. + · Apartire
dallaomografia
8 si possonoripetere
le considerazioni svolte apartire
da a e si avrà un’omografia 7,
la cui carat-teristica è
Cos
via,
viaprocedendo, supposto
adesempio
che dei nu-meri
hi ,
...,hm
il numerohl
non sia inferiore a nessunodei
rimanenti,
scomporremo la a inhl omografie,
71, 7~ , ... , in ciascunadelle quali gli spazi
fondamentali si riducono apunti.
6.
Supponiamo
che laomografia
a del n.precedente
siareale
(razionale) ;
apartire
da unpunto
Pgenerico
ma reale(razionale) decomporremo
la a in dueomografie
reali(razionali)
7, e 8 la
prima
dellequali
hagli spazi
fondamentali riducentisia
punti.
Eprocedendo
sulla 8 come si è fatto sulla a e cosvia,
si scompone la ain hl omografie, y,,
’ ’ ?7h!
reali(razionali),
i cuispazi
fondamentali sonopunti. Scegliamo
i ver-tici reali
(razionali)
dellapiramide
di riferimento dellospazio
in cui opera la a,
negli spazi
reali(razionali)
in cui ope-rano 71, 7,2, ... , 1
dette A, C, , C , ... , 0,ii
le matrici di al 7,1 T..., 1 Ébbiamo ,*
Sia
ora fi
un’omografia
reale(razionale) proiettivamente
identica ad a nel campo
complesso; possiamo
scomporrela j3
ínhi omografie,
1 921 ... , 9ph, ,
reali(raxionali) proiettivamente
identiche nel campo
complesso rispett.
a 71, 1.,..., 7h,.
DetteB, F,, ... , Fh
i le matricirispett.
di~i,
I ... , i iabbiamo
-Per la identità
proiettiva
nel campocomplesso
di ae fi
edi ti
e qj( j - 1, 2, ... , 1~,~ ,
abbiamo una matrice(dove S,
ha lu stesso ordioe diC,
eF;’)
tale chePer le
( 11 )
ilproblema
di ricercare se, datareale x, esistano
o zografie
realip14oiet-
tivaiize ite identiche ad x nel canipo
complesso
eidentiche ad a campo recxle
(razionale),
sipuò
limitare al caso che la a abbia i suoi
spazi foiidaitie tali
Ti-diiceiitisi a
punti.
,0160
3. - Sulla mat;ice diun’oniograí a
i cui
spazi
fondalnentali sonopunti.
7. Sia x un’
omografia
i cuispazi
fondamentali sonopunti (non
necessariamentesemplici,
nè necessariamente dieguale
mol-teplicità) ;
in taliipotesi gli spazi
uniti per GC sono in numero finito. Prendiamo nellospazio
ambiente.S,¡,
unpunto V~
nonappartenente
a nessunodegli spazi uniti ;
la a facorrispondere
al
punto Vi
unpunto V,,
aJl2
unpunto V3 , ... ,
aY,t
anpunto
per laipotesi
fatta suV~
ipunti V~ , ... , ~ n+~
sono
i ndipendenti
equindi appartei>gono
allospazio
ambiente.Assunti
quali
vertici dellapiramide
di riferimento ipunti
V1, Vx , ... ,
la matrice di ’1. è della formali determinante della
(12)
è(- 1 )" bo y c ... cc,i ,
epoiché
esso e diverso da zero, sono di verse da zero le
bo ,
a~, ((2, ... , a,., . Poniamo persemplicità bo = 1,
e facciamo la sostituzione lineare data dalletenuto conto che si è
posto bo
=1,
la(12)
si trasforina nelladove
Sviluppando
il calcolo si trova che laequazione
caratteri-ristica di (1 è
Supponiamo
ora che la a sia reale(raxionale),
eprendiamo il punto Vi
delprimo
capoverso, oltrechè nonappartenente
anessuno
degli spazi uniti,
reale(raxionale) ; perveniamo
ancoraalla matrice
(14)
e allaequazione (15),
doveperò
le cl , ...... , i sono numeri reali
(razionali).
’
8. Consideriamo la matrice
La
equazione
caratteristica della16)
èle radici della
(17)
sonodunque
le radici della(15) moltiplicate
per
k ;
se p; è una radiced-upla
della(15),
la radicek pz
della(17)
è essa pured-upla.
Indichiamo
con P
laomografia rappresentata
dalla(16)
esupponiamo
persemplicità
che essaoperi
nello stessospazio
incui opera la a del n.
precedente. La fi
facorrispondere
aVi
il 1punto Jr,,
aV,
ilpunto V,, ... ,
aY"
ilpunto V ta+1;
seguedi
qui
che anchegli spazi
fondamentalidella fi
sonopunti.
Tenendo
poi
conto che ipunti
uniti associati alle radici p~ , k p, dell’equazione
caratteristica di a edi p
hannoeguale molteplicità,
si ha che a
e p
sonoproiettivamente
identiche(nel
campocomplesso).
Indichiamo con A la matrice
(14)
e con B la(16),
e po-niamo
sviluppando
il calcolo troviamoche
possiamo
scrivere anche a mezzo delle(1)
e§
4. -Risoluzione dei problema proposto.
9.
Faccio alcuni richiami sulle «omografle (gia dette)
diDEL PRETF, »
(a).
Un’
omografia
apermutabile
anche conomografie
che nonne lasciano fissi
gli spazi caratteristici,
è caratterizzata dalleseguenti
dueproprietà :
« la)
Le radici distinte dellaequazione
caratteristica di asi
ripartiscono
inf (~ 1 ) gruppi
(3~
Note citate in (1). Il ROSATI ha trattato incidentalmente lo stessoargomento senza essere a conoscenza del lavoro di DEL PRETE ; vedasi :
C. RosATi : Sulle corrisponden’t1e permutabili appartenenti ad una
curva algebrica e sulle warietà di JACOBI a gruppo di -?iioltiplicabilità
abelianv [Annali di Matematica pura é applicata, serie IV, t. VI,
(1929),
pp. 233-263].
dove s è radice
primitiva d’ indice q (> 1)
della unità.2’)
Leomografie
subordinatenegli spazi
caratteristici as-sociati alle radici di uno stesso gruppo sono
proiettivamente
identiche
(nel
campocomplesso)
».Una
omografia permutabile
con la i indice tragli spazi
caratteristici di uno stesso gruppo llllna
permutazione
con cicli diordine
o diyisore di r. Persemplicità
noi supporremo l’he ilnumero
f
sia il numero minimo digruppi
in cui si possonoripartire
leradici,
equindi che
sia l’ordine iassi io dei cicli.Per la
proprietà ~a)
le radici dellaequazione
caratteristica di aappartenenti
a uno stesso gruppo hanno tutte la stessaluolteplicità ; perl’iò l’equazione
caratteristica è della forma(dove s > f se
si hanno radicimu tip e), equazione equivalente
al sistema
10. Dimostro la
Proposizione
111. - Cotidixiotie necessaria esufficiente cc f- fiiiché,
data zcna reale a, esista icoa reale0 pi-oiettit-aiiieitte
ideiitica ad a nel cat ipocoi plesso
e non nelreale,
è che la ’.1., sia li i DELPRERE,
e cheinoltre l’ ordine q dei cicli sia un
/30ddisfatta
la enunciata condixione,la ;
è unica.Pel risultato finale del
paragrafo
2possiamo
limitarci aconsiderare il caso che la a abbia
quali spazi
fondamentali deipunti.
Iu taleipotesi
la matrice di a sipuò
mettere sotto la forma(14) ;
siaquindi
i la(1 à)
laequazione
caratteristica di a.Sia
ora p un’ omografia
realeproiettivamente
identica ad anel campo
complesso
e non nel campo reale : la matricedi j3 può
essere messa sotto la forma della(16) [intendendo
che leCI 1 c~ , ... , i abbiano
gli
stessi valori che nella( 14 )] ;
èquindi
la(17)
laequazione
caratteristica di~.
Per la
Proposizione
II il i fattore k che sipresenta
nellamatrice
(16)
enell’ equazione (17),
èimaginario ;
d’ altronde la(16)
ha i suoi elemennti reali e la(17)
i coefficienti reali: con- cludiamo che nella ultima colonna della(16)
sono nulliquegli
elementi che non
contengono
a fattore unapotenza
reale di k.Sia kf~ la
prima potenza
reale di k, e ,c~. Tenendo ad untempo
conto della relazione(18)
con cui si chiude il pa-ragrafo precedente,
e dellaProposizione II,
si ha che nessnnadelle radici
qme
di 9 è un numero reale: ne segneche q
èpari
e nello stesso
tem po g
ènegativo.
Poichè nella
(15)
il termine noto è diverso da zero,posto q = 2 q’,
laequazione
caratteristica di a è della formaSia p, una radice della e sia
d-upla
perl’ equazione stessa ;
sono pure radicid-uple
della(19b’s)
lepj e2,
...... , si deduce di
qui
che ipunti
uniti associati alle radici p~ , Pj s,pje’,
... , hanno tutti lamolteplicità
d.Resta cos
provato
che la « è un’en10grafia
di DEL PRETK.La sufficienza della condizione è
già implicitamente
dimo-strata da
quanto
siamo venutiesponendo.
Sia « un’omografia
di DEL PRETK e l’ordine massimo dei cicli sia un numero
pari 2 q’ ;
ancorapel
risultato finale delparagrafo
2possiamo
limitarcia considerare il caso che
gli spazi
fondamentali della a sianopilnti.
La matrice di a ha 1’ ordine
pari
e sipuò
mettere sotto la forma(14)
intendendo che siano nulligli
elemelti della ultima colonna il cui indice non èmultiplo
di2 q’. (Poichè 2 q’
èl’ordine massimo dei
cicli,
sipuò precisare maggiormente
di-cendo che le c non uulle non possono avere tutte
gli
indicidivisibili per un numero
multiplo
di2 q’).
Indichiamo con A la matrice di a, e indichiamo con B la matrice che si ottiene dalla A cambiando segnoagli
elementi della ultimacolonna ;
la Brappresenta (n. 8)
un’omografia reale p proiettivamente
identicaad a nel campo
complesso
eproiettivamente
distinta da a nel camporeale, perchè
nessuna delle radici d’indice2q’
di 1è reale.
Mettiamo nella matrice A al
posto
di’
rispettiv.
secondochè ,q è
positivo
onegativo,
la matrice ottenutarappresenta
un’
omografia proiettivamente
identica nel campo reale alla a oalia p
del capoversoprecedente.
Poichè la matrice di un’ omo-grafia
realeproiettivamente
identica ad a nel campocomplesso
si
può
mettere sotto la forma oradetta,
resta dimostrato anche il secondo capoverso dellaProposizione III.
11. Dimostro la
Proposizione
IV. - Condizione necessaria ea f- fich,è,
dataun’ olnografia
razionale a, esistanoomografie
7-a-zio iali P p -oiettivaineiite
distinte da araziooale,
ma
pi-oiettiia niente
identiche nel campo 1.eale o solocomplesso,
è che la a sia di Dm. PRETE.Come al solito basta limitarci al caso che la a abbia
quali spazi
fondamentali deipunti.
Sia fi un’omograf a
razionaleproiettivanente
identica alla xnel campo
complesso
mapruiettivamente
distiuta da x nel campo razionale. La matrice A di a è deltipo
della(14)
e la matrice Bdi P
è deltipo
della(16) ;
il fattore k che entra nella(16)
non
può
perl’ipotesi
fattasu p (Proposizione II)
essere razio-nale ;
sia k’1 laprima potenza
razionaledi ;
nella B equindi,
nella A debbono ’essere nulle le c i cui indici non sono
multipli
di q. La
equazione
caratteristica di a ha la forma(19) ;
se p~è una radice dell’
equazione
caratteristica di a, le radici p.,p~ e~, .... ,
p dell’equazione
caratteristica di a, dove e è radiceprimitiva d’ indice q
dellaunità,
sono associate apunti
uniti di
eguale molteplicità ;
resta cosprovato
che la a è un’ o-mografia
di DEL PRETE.Sia viceversa a
un’ omografia
razionale di DELPRETE,
i cuispazi
fondamentali sonopunti.
La matrice di a è la A del pre- cedente capoverso, dovepossiamo
intendereche q
sia l’ ordineiilassimo dei cicli. Mettiamo nella matrice A al
posto
dirispettiv.
dove g è un numero
razionaie ; sappiamo (n. 8)
che la matriceB cos ottenuta
rappresenta
un’omografia razionale P proiettiva-
mente idendica alla a nel campo
complesso.
Se q è
dispari,
una delle radiciqm*
di g èreale ;
se q èpari
e g èpositivo,
si hanno due radiciqme
di g reali(1’una opposta
dell’altra) ;
se q èpari
e gnegativo,
le radiciqme
di gsono tutte
imaginarie.
Poichè le radici dellaequazione
caratte-ristica
di fi
sono le radici dellaequazione
caratteristica di amoltiplicate
per unaqualunque
radiceq"’
di g, tenuto conto delleProposizioni
I eII,
abbiamo :Le
omografie
ae fi proiettivamente
identiche nel campocomplesso
sonopi-oiettivamente
distintenel campo
raxionale per tutti i 1’alori di g che ’non sono lapotenxa qma
di zcya nurneroi-azionale. Se q è
dispari,
ovvero se q èpari
e g èpositivo,
a
e P
soíiopi-oiettiva ie ite,,
identich nel campo reale. Se q èpari
e gè1negativo,
conforruetnente aquanto
risultagià
dallaProposizione III,
ae fi
sonoproiettivameiite
distinte anche nelca m po
reale.
9
§
5. -Applicazione
alleomografié
razionalidello
spazio
ordinario.12.
a) Omografie
razionali sulla retta. - Il numero q, ordine massimo deicicli,
nonpuò
avere che il valore2 ;
abbiaruo le matricile
quali rappresentano
involuzioniproiettivamente
distinte nelcampo razionale se g non è il
quadrato
di un numerorazionale.;
se ,g è
positivo
le involuzioni sonoproiettivamente
identiche nel camporeale;
sono una ellittica e l’altraiperbolica
è ne-gativo.
b~ Omografle
razionali nelpiano. -
Il nui»ero q nonpuò
avere che il valore
3 ;
si hanno le matricile
quali rappresentano omografie
ciclicheproiettivamente
identichenel campo
reale,
maproiettivamente
distinte nel campo razionale se g non è il cubo di un numero razionale.c) Omografle
razionali nellospazio. -
Il numero qpuò
avere il valore 4 ovvero il valore ~. _ 4
Per q
= 4 si hanno le matricile
quali rappresentano omografie
cicliche dellospazio;
esse sonoproiettivamente
distinte nel campo razionale se g non e laquarta potenza
di un nuruerorazionale ;
sono o noproiettivamente
identiche nel campo reale secoudochè fl è
positivo
onegativo.
Sia q
=2 ; bisogna distinguere
secondochègli spazi
fonda-. mentali sono o no
punti.
Se
gli spazi
fondamentali sonopunti,
abbiamo le matricile
quali rappresentano omografie proiettivamente
distinte nel campo razionale se g non è ilquadrato
di un numerorazionale;
sono o no
proiettivamente
identiche nel campo reale secondochè ,g èpositivo
onegativo.
Se
gli spazi
fondamentali non sonopunti,
si hanno le matricisi conclude come alla lettera
a)
per le involuzioni sulla retta(~1).
(4) Volendo applicare i risultati della Proposizione III - alle omografie
reali dello spazio ordinario, basta supporre nelle matrici di cui alle lettere a) e e) del presente n. che le costanti e siano reali e porre al posto della g
il valore -1. Del resto la relativa ricerca è stata fatta esaurientemente con
altro metodo al paragrafo IV della Memoria citata in