R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
B ASILIO M ANIÀ
Sopra una classe di problemi di Mayer considerati come limiti di ordinari problemi di minimo
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 5 (1934), p. 99-121
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CONSIDERATI COME LIMITI DI ORDINARI PROBLEMI DI MINIMO (1)
di BASILIO MANIÀ a Pisa
In un lavoro
precedente (’)
hodimostrato,
sotto opportuneipotesi,
l’esistenza di una curva di -massima velocitàfinale
nella classe delle curve continue e rettificabili
congiungenti
duepunti
fissi di unospazio
occupato da un mezzoresistente,
ed hodimostrato inoltre
che,
detto 1t ilpiano
verti calepassante
per i duepunti
fissi e scelto in questopiano
un sistema di assi car-tesiani
ortogonali
con l’asse delle xorizzontale,
la curva dimassima velocità finale è
rappresentabile
nella formafinita e continua insieme con le sue derivate dei
primi
due ordini e
soddisfacente,
con la funzione u = u(x)
che dà ilquadrato
della velocità di un punto materiale che descrive lacurva sotto 1’ azione della
gravità
e della resistenza del mezzoa un sistema di due
equazioni differenziali,
di cui una èl’equa-
zione del
problema
di MAYERproposto,
mentre l’altra èl’analoga
dell’
equazione
di EuLERO per il caso dell’ estremo liberodegli integrali
in forma ordinaria del calcolo delle variazioni. A questo scopo mi sonoservito,
conqualche
necessariamodificazione,
di(1) Lavoro eseguito nel Seminario Matematico della R. Scuola Normale
Superiore di Pisa.
(5 Sulla curva di 1n.a8sima velocità finale. In corso di pubblicazione negli «Annali della R. Scuola Normale ».
un metodo
già
usato da H. L £wy nel caso dell’ estremo liberodegli integrali regolari.
"’Qui
mi propongo diapplicare
lo stesso metodo a tutta unaclasse di
problemi
diMAYER,
per iquali
risulterà l’esistenza del minimoassoluto,
e, dipiù,
che tale minimo è dato da una curvasoddisfacente
all’ equazione
delproblema
e a un’equazione
ana-loga all’equazione
di EULERO per l’estremo libero. Particolariz- zando il teorema chequi
dimostreremo si ottiene un’ estensione dei risultati del LEWY al casodegli integrali quasi - regolari
normali.
Per
questo
occorrepremettere
alcune definizioni.1. Essendo x, y le coordinate e u una funzione di un
punto
P mobile sopra una curva continua e rettificabile G-’ delpiano (x, y),
indicheremocon x, y, ú,
le derivate di x, y, urispetto
allalunghezza s
dell’ àrco iniziale di C-’ avente in ~’ il secondo estremo.Diremo campo A un insieme limitato o illimitato di
punti
del
piano (x, y)
contenente tutti i suoipunti
di accumulazionea distanza finita.
Con
f(x,
y,y’, u)
indicheremo una funzione finita e con-tinua insieme con le sue derivate
parziali
deiprimi
due ordiniper
(x; y) appartenente
a un datocampo A
ey’
e u numerifiniti
qualunque.
Per
semplicità
diragionamento, imporremo
ancora alla fun-zione
f (x,
y,y’, u)
laseguente
condizioneaj,
chepoi
sostitui-remo con altre condizioni le
quali
estenderanno il campo di ap-plicabilità
del nostro teorema :a)
seC1 , C~ , ... , C»
una successione diin finite
curve cayrapo A
rappresentabili
nellaforma
ordinariacon Yn
(x)
ey’, (x)
e continue in(a,
b), aventi tuttegli
stessi
punti
terminali eC0nV6rg6nli tiniformemente
a una curvacontinua e
retti ftcabile
di classe 1se, per ciascuna curva
0. l’equaxione differenziale
ad essa
corrispondente
amrnette una soluzione u = Un(x)
intutto l’ intervallo
(a, b)
con u,,(a) =
u,,, essendo uo un numerofissata ;
se la successione
L,~ , ... , L,~ ,
... dellelunghexxe
dellecurve
01, 0,, ... ~’,~ , ....
converge allalunghexxa
Ldi e;
allora la successione u~
(b) ,
’.la(b),
... , u.(b) ,
... convergea un limite
finito
oinfiniio (8).
È
evidente che questolimite,
di cui si è ammessa 1’ esi-stenza,
nondipende
dallaparticolare
successione di curveCn convergente
uniformemente alla curvaG-’,
ma soltanto da questacurva.
Si ha un caso in cui la condizione a) è verificata se :
1°)
in tutto il campo di definizione della funzionecon numeri non
negativi ;
.2°) posto
la funzione cp
(x,
y,x, 9, u)
risulta finita e continua insiemecon la sua derivata
primà rispetto
ad u, per(x, y) appartenente
al campo
A,
x,il
numeri finitiqualunque
non entrambinulli,
e u numero finito
qualunque (4).
(3) Cfr. H. LEwy - tber die Methode der Di jFerenzengieichungen....
[Math. Ann. 98 (1928)] pag. 118.
(~) Ciò si verifica per esempio se è
y’, u) = a (x~ y) + b (x, y) y, u)
Ý1
-f- J’~ ~coni a (x, y), 1 b (x, y) c (x, y, u) cn (x, y, u) funzioni finite e continue per
(z, y) appartenente al campo A e u finito qualunque, e tali che sia sem-
pre b (x, y) > ~, c (x, y, u) 2: O.
Infatti sulla curva
Ga
che compare nell’ enuneiato della con-dizione a) è sempre
i -2: 0,
equindi
per
ogni
u ; e di qua segue che se indichiamo con zcFs]
la so-luzione
dell’ equazione
differenzialecorrispondente
alla curvaG-’,
tale che u(0]
= uo,questa soluzione,
nel suo intervallo di
esistenza,
risulta limitata inferiormente.Se la soluzione u = u
[s]
esiste finita in tutto 1’ intervallo(0, L),
e si indica con la soluzioneun (x) dell’ equazione
considerata in funzione della
lunghezza
dell’ arco diC ,
la fun-zione
u~, ~s]
è una soluzionedell’ equazione
avendo indicato con
la
rappresentazione parametrica
in funzione dell’ arco della curvaC,~,
e lasuocessione ui [s],
u,[s], ... ,
2 ul[s], ...
converge uni- formemAnte a u[s] (5): quindi
lasuccessione ul (b),
u,(bj , ... ,
u"
(b)
converge a u[L].
Se invece 1’
equazione (2) corrispondente
alla curva e nonammette in tutto ~ intervallo
(O, L)
una soluzione u = u[s]
con2~
[0]
= uo e u[s]
ovunquefinita,
considerato il massimo inter- . valloparziale (O, 1)
di(O, L)
nel cui interno esiste una talesoluzione,
la funzione u = u[s]
nonpuò
rimanere limitata inun intorno di s
= l,
equindi,
essendo sempre limitata inferior- (5) Vedi loc. cit. (2).mente,
inogni
tale intorno assume valorimaggiori
di un nu-mero
positivo
A arbitrario.Ma, allora,
da un certo indice n inpoi,
su ciascunaC,
esiste
qualche punto
nelquale
eperciò
essendo
A~
la massima differenza fra le ordinate di duepunti
di
C~, .
Da
questa disuguaglianza
segiie subito cheu~ (b)
tendea
-~-
ao per n tendente a-~-
oo.2. Per i
problemi
di MAYER con un’equazione
della forma(1)
sipuò
dare una classificazioneanaloga
aquella
deiproblemi
dell’ estremo libero.
Diremo che il
problema
di MAYER èdefinito positivo [nega- tivo]
se è sempref (x,
y,y’, u) 0] ;
e in-vece
semidefinito positivo
se è sempref (x,
y,y’, y’, J·
Il
problema
di MAYER si diràregolare positivo
se è sempre
y’, uj ~ ~ ~y~ y~ (x%~ y~ y~~ u) C
e invece
qu,asi - regotare positivo [negativo~
seè
sempre.f~~ ~~ (x~ y~ y’~ u) ~ ~ M)~0].
Un
problema
di MAYERquasi-regolare
si dirà normale se, perogni punto (x,
y,u) fissato,
i valori diy’
che annullanoy,
y’, u)
nonriempiono
alcun intervallo.Come nel caso dell’ estremo
libero,
se unproblema
di MAYERdel
tipo
considerato èquasi-regolare
esemidefinito,
deve essereoppure
3. Prima di enunciare il teorema che ci
proponiamo
didimostrare, precisiamo
la classe delle curve cheprenderemo
inconsiderazione.
Fissati nel
campo A
duepunti Po ,
esupposto,
persemplicità
discrittura,
che siaPo (0, 0), P,*== ( 1, c),
chiame-remo curve ammissibili:
1°j
le curve del campo Acongiungenti P.
eP1
e rappre- sentabili nella forma ordinariaformate da un numero finito di archi di classe
1,
e per lequali l’equazione ( 1 )
am mette una soluzione u= u (x)
continua mtutto 1’ intervallo
(O, 1)
con u(0)
= uo ;2°)
le curve delcampo A congiungenti Po
ePl
e rappre- sentabili nella formaparametrica
con finite e continue in
(O, L)
e per lequali
esistaalmeno una successione di curve ammissibili della forma
(3)
uniformemente
convergente
a C~ e le cuilunghezze
convergano allalunghezza
L di e.Come valore
analogo
dei valori u(1)
relativi alle curve am-missibili ·della forma
(3), considereremo,
per le curve della forma(4),
il. limite dei valori u,~(1)
calcolati sulle curve di una suc-cessione del
tipo
or ora indicato. Talevalore,
ammessa la con--dixione
iiidipendente
dallaparticolare
successione fissata..4. Teorema I - Il campo A sia costituito da tutto il
pian&
(x, y)
o da unastriscia parallela
all’ asse delle y ;il probknia
di MA.YER relativoall’equazione
sia
quasi-regolare
normalesemidefinito positivo ;
sia
soddisfatta
la condizionea) ;
,
ogni
curva y = y(x) formata
da un numerofinito
di ar-chi di classe
1,
econgiungente
ipunti fissi Po
ePl ,
sia a’ln-missibile ;
i valori u
( 1)
relativi alle curve ammissibili dellafornia
(3)
tendano a-f -
00 al tendere a-~-
oo dalla massima distanza deipunti
diqueste
curvedall’ origine
delle coordinate.Allora
1°)
nella classe K di tutte le ammissibili esiste ~l minimo assoluto di u(1)
dato da una curva continua e ret-tificabile e,,
di classe 1.~°)
arco y die, rappresentabile
nellaforma
or-din,aria
con
y’ (x) finita
e continua(x’, x"),
risulta de-finita
unafiiznxione yaita
e continua 1l(x)
com.e limite delle soluzioniun (x)
della(1 )
a una successione di a nmissibiliCn coyavergenti
aeo
e le cuilunghezze
convergono allalunghezza
dieo,
e talefunzione
insieme con y(x)
sod-disfa
in tutto l’ intervallo(x , x’’)
al sisternadifferenziale
Fissato un numero
positivo n
e un, numeropositivo H,
ediviso ~ intervallo
(O, 1)
in nparti uguali,
sia la classe di tutte lepoligonali
di n lati aventi inPo
eP,
ipunti terminali,
i cui vertici si
proiettano ortogonalmente
sull’ asse delle x neipunti
di divisione dell’ intervallo(0, 1) intendendo
che il verticer-esimo si
proietti
sulpunto r , n
e i cui lati hanno coeffcientiangolari
in valore assoluto nonmaggiori
di H.Nella classe
~9
esiste almeno unapoligonale
minimanterelativa al
problema proposto
e sipuò
fissare unalegge
per de- terminare una talepoligonale
che indicheremo con 1tn.Se i vertici di 7tn sono i
punti
e si indica con u
(x)
la soluzione della(1) corrispondente
allapoligonale
2t.,ragionando
come si è fatto nel lavoro citato sullttcurva di massima velocità
finale
si ottiene .adiacenti hanno un coefBciente
angolare
in valore assoluto mi-nore di H
(~.
Le derivate
au
checompaiono
nei due ultimiintegrali
a yi P g
della
(6)
sonorispettivamente
le soluzioni delle dueequazioni integrali
(6) La (6) si ottiene, osservando che nell’ ipotesi fatta, si possono dare delle variazioni di segno arbitrario, purchè sufficientemente piccole in
valore assoluto, senza uscire dalla classe
q).
Rispetto a queste variazioni il valore u(1) calcolato sulla poligonale 1tn è un minimo, e perciò tale è ancheil valore di u (x) calcolato nel vertice di xn . Basta scrivere che la derivata di questo valore rispetto ad yi è nulla per ottenere la (6).
Poiché il
problema
di MAYER che si considera èsupposto
semidefinitopositivo,
su ciascuna curva della classe I~ rappre- sentabile nella forma ordinaria(3)
la soluzioneu (x)
della(1)
i~una funzione monotona non decrescente è
quindi
èe
perciò
esiste finito il limite inferiore di u(1)
nella classe K.Inoltre,
considerato il valorecorrispondente
alsegmento
e indicato con L il
più grande
dei due numeri ~i +
1e
( u (1) ~ -f- 1,
ci sipuò
limitare a studiare ilproblema proposto
nella sottoclasse I~ formata dalle curve di K
rappresentabili
nellaforma
(3)
per lequali
èsempre
u~x) ~ ~
L e dalle curve diK
rappresentabili
nella forma(4)
per lequali
è ~u ~ 1 j ~ 1 !!9;; L.
Ciò posto, indichiamo con A’ una
parte
limitata e chiusadel
campo A
in modo che suogni
curva di I~’ aventequalche punto
esterno ad A’ siau ( 1 ) > L,
e fissiamo un numeroe
maggiore
anche del massimo valore assoluto dif (x, y, ?~’’, u)
e delle sue
derivate parziali
deiprimi
due ordini per(x, y)
ap-partenente
adA’,
eI u ~
L .Allora,
conragionamenti
del tuttoanaloghi
aquelli
del la-voro
già citato,
si trova che sead y;
si possono dare delle va- riazioni di segnoarbitrario,
sufficientementepiccole
in valoreassoluto,
senza uscire dalla classe~P,
si haB
con ) 8 C 1 ;
e, se a y, non si possono dare che variazioni di segnopositivo,
nella(9)
il segno diuguaglianza
deve esseresostituito dal segno
¿,
mentre se non si possono dare a Yi che variazioni di segnonegativo,
il segno diuguaglianza
deve esseresostituito dal segno ~ . Infine se a y. non si possono dare nè
variazioni
positive
nè variazioninegative
senza uscire dalla classep,
si deve avereSe indichiamo con
x(i), y( ),
u~‘~ i valori di x, y, u nel pun- to di mezzo del lato i-esimo di 1tn dalla(9)
se~ue.con I 31
~ 1 ei a’ i 1,
e suquesta uguaglianza
sipuò ripetere .quanto
si è detto sulla(9).
Si verificapoi
facilmente che la(9’)
è anche soddisfatta se vale la
(10).
Posto
se vale la
(9’)
si haSe si possono dare soltanto incrementi
positivi
senzauscire dall a classe
Q
si haed
f,, (x,
y,u)
è una funzione non decrescente diy’,
si haDunque
anche se si possono dare soltanto incrementipositivi
vale la(11),
eanalogamente
si dimostra questadisugua- glianza
se a y~ si possono dare soltanto incrementinegativi.
É importante
osservare che il numeroA, dipendente
sol-tanto
da H,
sipuò
anchefar dipendere
sol tanto dal massimo deidue
valori assolutin (yi
-Y,-~) I, n (y, + i - y,) I.
.Dopo
di ciò teniamo fisso H e diamo ad n tutti i valori della forma 2m con m numero interopositivo.
Per dimostrareche la
corrispondente
successione dipoligonali
1tn ammette almenouna curva di accumulazione
di classe
1,
basta dimostrare che le derivate calcolate sullepoligonali
1tn sono delle funzioni tali che adogni
numeros
positivo
arbitrario si possono farcorrispondere
un numeropositivo
8 e un numero interopositivo n,
tali che per n = 2-e n h Yi e per
ogni coppia
dipunti x’,
x’’ dell’ intervallo(0,1)
con
la funzione calcolata sulla
poligonale
1tn soddisfi alla disu-guaglianza
.(7) Vedi C. Sulle di linee. [Memorie della R. .c- cademia delle Scienze di Bologna, (1899)], pag. 178.
Osserviamo
perciò
che se(x,
y,u) è
unpunto qualunque
con
(x, y) appartenente
al campo limitato e chiuso A’già
fissatoe
u ~ L,
e sey 1 > ys ,
si hae
questa differenza,
considerata per tutti ipunti (x,
y,u)
oraindicati e per le
coppie ,yi , y~
s eyl ~ ~ H,
ha un minimo
positivo 7 dipendente
da e.Osserviamo ancora che se
(x’, x")
è unqualunque
inter-vallo
parziale
di(0, 1),
in esso, perogni
n, cadono alpiù E [(x" - x’)n + 2] (8)
intervalli oparti
di intervalli(x~_i , xi),
e considerate le
disuguaglihnze (11)
relative a intervalli appar- tenenticompletamente
o inparte
a(2:’ x"~,
siottiene,
essevdo xh e x,
rispettivamente
ilprimo
e l’ultimo deipunti
xo , xi i ... i i che sono interni all’ intervallo
(x’, x").
Dalla
(12)
seguee
quindi
se fissiamo n e 8 tali che per n> n
e 0 ~ x" x’ ~ 8il secondo membro di
questa disuguaglianza
sia minore di 7¡, dalla definizione segue(8) Essendo a un numero reale qualunque, indichiamo con E (a) il
massimo intero che non supera a.
Risulta cos dimostrato che dalla successione delle 1tn se ne
può
estrarre un’ altraconvergente
uniformemente a una curvaCH
di classe1,
e dipiù questa
convergenza è tale che anche le derivate delle funzioni cherappresentano
lepoligonali
dellanuova successione convergono uniformemente alla derivata della Le
poligonali
1tn (con n della forma2m) corrispondenti
aun valore fissato di H possono avere anche
più
di una curvadi accumalazione ma si
può
stabilire unalegge
laquale
faccia
corrispondere
adogni
valore di H un’ unica curvaOH (9),
tale che esista una successione di infinite
poligonali
1tn conver-genti
uniformemente a C~ e le cuitangenti
convergano unifor- memente alletangenti
diCH .
La
eurva CH
deter1ninata dà il minimo di u(1)
nellasottoclasse delle curve di K sulle
quali
èsempre y’ ix) I
~ H.Infatti sulle
poligonali
1tnconvergenti
aOH
le funzioniy(x), .r~’ (x), u (x)
sono tutteugualmente
limitate equindi
le sonoanche
ugualmente
continue. Di qua segue subito che la soluzioneu (x)
dell’equazione ( 1) corrispondente
alla curva0,
è il limitedelle soluzioni
corrispondenti
allepoligonali
~n indicate.Basta ora ricordare la definizione delle
poligonali
1tn ed os-servare che la soluzione u
(x)
dell’equazione (1) corrispondente
a una
qualunque
curva ammissibilerappresentabile
nella formaordinaria
può
essereapprossimata
con le soluzionicorrispondenti
alle
poligonalî
inseritte a questa curva, per concludereche CH
fornisce il minimo di
u (1)
nella sottoclasse delle curve di Ksulle
quali
è~
H.h’issata,
ora, una successioneHi , H~ , ... , Hp , ...
di numeripositivi
crescenti tendente a+
oo e lacorrispondente
successione di curveCs ,...,
si dimostra che tale successioneammette almeno una curva di accumulazione ’
continua e
rettificabile,
di classe1 ;
e che sipuò
estrarre dalla (1) Vedi L. TONELLI - Fondamenti di calcolo delle variazioni, I, pag. 84.successione delle
CH
una successioneparziale
uniformemente con-vergente
a in modo che anche letangenti
alle curveCH
con-vergano uniformemente alle
tangenti
aPer
questo
è necessario assicurarsiprima
di tutto che lelunghezze
delle curve CH restano tutteugualmente limitate,
eciò si vede
riprendendo
ilragionamento
fatto per dimostrare l’ esistenza delle curveCH . Ivi,
fissato e, i numeri 9 ed ndipen-
devano soltanto da
H,
mapiù precisamente,
indicato con H’ unnumero
positivo
minore diH,
se ci limitavamo a considerare per ciascunapoligonale
1tn soltantogli
intervalli(x’, x")
suiquali
è sempre1 -,- H,
i numeri 8 ed n sipotevano
fardipendere
soltanto da H’. Ne segue che adogni coppia
di nu-meri
positivi
a,H’,
sipuò
farcorrispondere
un numeropositivo
~
(s, H’)
taleche,
perogni
curvaCH
fissata e perogni
intervallo(x’, x")
di(0, 1)
con 0 --- x" 8 nelquale
sia sempre~ .~lH ( ~ j ~ C H’ ~ H’,
si abbiaSe le
lunghezze
delle curveC,
non fosserougualmente
li-mitate,
nella classe diqueste
curvee
quindi
anchel’integrale f ) y’ )
dx sarebbe illimitato.Perciò,
fissato ad arbitrio un - numero
positivo,
peresempio ó 2 , (2 1),
/vi sarebbero infinite curve
C
per lequali
esisterebbe almenoun intervallo 1
x’
(x" )
di0 ( 1),
) con0 x" x’ C 1
CÌ
2 21 Ì
/ nelquale 1 dx
risulterebbemaggiore
del massimo diametro diA’. In un tale intervallo
(x’, x") y’
nonpotrebbe
esserP sempredello stesso segno nè sempre in valore assoluto minore di 1: vi sarebbe
dunque
un intervallo(x’, x")
tutto contenuto in(x’, x")
.con
’ (x) uguale
a 0 in uno dei duepunti (x’, x")
e sempre minore di 1 in valore assoluto. Ma allora dovrebbe essere daun lato
1
e dall’ altro lato
e ciò è assurdo.
Dunque
lelunghezze
delle curve0,
sono tutteugualmente
limitate.
Per dimostrare
completamente quanto
abbiamo affermato relativamente alla curva basta far vedere che sulle curveCH~ , ... ,
... le derivate sonotutte ~ uguallnente continue,
e ciò risulta da unragionamento
del IjKWYripetuto
nella mia Memorià citata sulla di massima velocità
finale.
Se la curva
G-’o
ora determinata èrappresentabile
nella forma(3)
la soluzioneu (x) dell’ equazione (1)
ad essacorrispondente.
è il limite delle soluzioni
corrispondenti
alleC,
della successioneparziale
uniformementeconvergente
aeo ,
equindi
tale curvatornisce il minimo assoluto indicato nell’ enunciato.
Se, invece, G~8
non èrappresentabile
nella forma(3)
essa fornisce il minimoper
quanto
si è detto nel n. 3 eperchè
la successione delleC,,
è una successione minimizzante.
È
da notare che la condizionea) posta
per lafunzione f (x, y, y’,
u) vieytesfruttata
soltanto inqiesto punto
per at- tribitire a~o
ilsignificato
di curva minimante nel caso che tale curi7a non risultirappresentabile
nellaforma (3).
Infine,
pergiungere
alla secondaparte
del teorema enun-ciato,
basta dimostrare che suogni
arco y diCo rappresentabile
nella forma ordinaria
esiste una funzione 2c
(x),
limite delle soluzionidell’ equazione (1)
relative alle curve Ojy
convergenti
aeo
nel modoindicato,
taleche in tutto
(x’, x")
siaLa dimostrazione di
questo
fatto è del tuttoanaloga
aquella
che abbiamo data per il caso della curva di massima velocità,,
finale
nel lavoro citato.5. h’acciamo ora alcune osservazioni.
Osservaxione I. - Se per
ogni
arco di curva continuay’(x) finita
e continzca nell’ iiitert,allo(a, b) aperto,
dalfatto
che nel suo interno sienosoddisfatte
leequaxioni ( 13)
perqualche funxione
11.(x), finita
e continua insieme con la suaderivata nell’ intervallo
aperto (a, b)
e ivi in valore as-solitto
inferiore
a un numerofisso,
sipuò
dedurre che la deri-vata
y’(x)
esiste e continua in tutto (a,b) chiuso,
nell’ eT1iiecialo del teoremaprecedente
sipuò togliere
lal’ondixione
a).
La curva
e,,
è di classe 1 ed ha ipunti
terminali in Po eI1.
Ne segue che esiste almeno unpunto
P diG-’o,
diverso da Po ePl ,
nelquale y’ (x)
esiste finita.Sia y
il massimo arco dieo
contenente P nel cui interno è soddisfatta questa condizione.Ogni
arco chiuso tutto contenutoin 7
soddisfa al sistema(13)
equindi
tale sistema è soddisfatto nell’intorno di i. 3Ia alloray’(x)
esiste finita anchenegli
estremi diquesto
arco e diqui
si deduce che i deve coincidere conG-’o,
eperciò
tale curvaè
rappresentabile
nella forma(3)
cony’ (x)
finita e continua in tutto l’ intervallo(0, 1)
chiuso.Si intende che se si ornmPtte la condizione
a)
si devonoconsiderare come curve ammissibili soltanto le curve della forma
(3) composte
di un numero finito di archi di classe 1.Osservaxione Il. -
L’ ipotesi
che il campo A sia costituito da tutto ilpiano (x, y)
o da una strisciaparallela
all’assedelle y essere .sosti t uita dall’ altra che il campo A sia li- 1nitato da due curve,
i-appresentabili
nellaforma
y =y(x)
cony’(x) finita
e continua e concave versol’altra,
e da duesegmenti paralleli
all’ asse delley co).
(i’) Vedi H. LEWY, loc. cit. pago 114.
Nel caso ora considerato diventa inutile la condizione
posta
nell’ enunciato del teorema relativamente alle curve ammissibili la cui massima distanza
dall’ origine
delle coordinate tende a + 00.Osservazione III. - Se la
funxione f(x,
y,y’, u)
édente da u, nel teorema del n. 4 e nelle osservazioni
precedenti
si
può
ommetterel’ ipotesi
Infatti
l’ ipotesi
che ilproblema
di MAYER considerato fosse semidefinitopositivo
è servita soltanto ad assicurare che le fun- zioni2~ (x) corrispondenti ,
alle curve della classe K sullequali zc (1)
è inferiore a un numerofisso,
sonougualmente
limitate.Dunque
il teorema e le due osservazioniprecedenti
sonoveri anche per i
problemi
relativi all’estremo liberodegli
in-tegrali quasi-regolari
normali del calcolo delle variazioni. Si ha cos un’estensioneagli integrali quasi-regolari
normali dei ri- sultati dati dal LEWY pergli integrali regolari.
_Osservaxione IV. - La condizione retativa alle am-
missibili la cui massima distanza
dall’ origine
delle coordinate tende a-f -
oo, èsoddisfatta se
è se~npree se
l’ integrale
calcolato sopra la curva O di classe
1,
tende a+
oo al tenderea + oo della massima distanxa di ~’
dall’origine
delle coordinate.Condizioni affinche si verifichi
l’ ipotesi
relativeall’ integrale
f rp (x,
y,y’)
dx si trovano nei Fondamenti di calcolo delle m- criazioni del TONELLI
( 11).
Vedi loc. cit. Vol. II., pag. 307 e segg.
Osservaxione Nell’ osservazione
precedente
bastaanche supporre che ad
ogni
numeropositivo
M si possafar corrispondere
unafunzione 9 (x,
y,y’)
tale che per(x, y)
ap-partenente
al ca~npoA, y’. finito qualunque e I u
Mvalga
la
(14),
e tale che( 1 )_ soddisfi
alla condiiione ivi indicata.Osservaxione V. -
L’ ipotesi
che esista la soluxione u(x) dell’ equaxione (1) corrispondente
a 2cnaqualunque
curva delcampo
A, congiungente
i duepunti fissi
Po,P1, rappresentabile
nella
f orma
ordinaria ecomposta
da un numerofin to
di archidi classe 1, è certamente
soddisfatta
se aogni
insieme limitatoe chiuso I di
punti (x,
y,y’),
con(x, y) appartenente
al campo A ey’ finito,
si possonofar corrispondere
due costantipositive M~,
taliche,
per(x,
y,y’) apparte?iente
a I e ufinito qualunque,
.sia sempreIiitatti,
seè una
qualunque
delle curve indicatenell’enunciato,
e(0, 9)
èil massimo intervallo
parziale
di(O, 1)
nel cui interno esiste la soluzione u = 2c(x) dell’ equazione
ccn
it(0)
= uo , nell’ intervallo(O, Q
è sempree
quindi
u(x)
è limitata inquesto
intervallo. Diqui
segue subito l’asserto.6.
Esempi.
1)
Le condizioni del teorema del n. 4 sono soddisfatte dalproblema
di MAYER relativoall’ equazione
2)
Ilproblema
di MAYER ralativo all’equazione
soddisfa a tutte le condizioni del teorema del n. 4 meno alla condizione
a) ;
ma, inquesto
caso sipuò applicare
~ Osserva-xione I,
perchè
la seconda delleequazioni (13)
per ilproblema proposto
diventae
quindi, posto,
per un arco y e per una funzione2c (x)
diquelli
indicati nell’ osservazione
citata,
si ha
e y’
risulta finita e continua su tutto l’arco r, come si vedeapplicando
la formula risolutiva delleequazioni
lineari delprimo
ordine.
7. La curva
~
che abbiamo determinata nel Teorema Ipuò
non essere
rappresentabile
nella forma ordinaria per mezzo diuna funzione la
quale
sia finita e continua insieme con la suaderivata
prima,
e, per conseguenza, abbiamopotuto
affermaresoltanto che le
equazioni (13)
sono soddisfatte da archiparziali
della curva
60.
Perciò èimportante
~ OsservazioneI,
che indicauna condizione sufficiente affinchè l’intera curva
eo
sia rappre-sentabile nella forma ordinaria per mezzo di una funzione di classe
1,
e soddisfi alleequazioni (13). Quando
tale condizioneè verificata non è
più
necessario considerare nella classe I~ an-che le curve non
rappresentabili
nella forma .ordinaria e sipuò
omettere la condizione a) che serviva soltanto a
giustificare
laintroduzione di tali curve.
È dunque opportuno
indicare delle condizioni analitiche dallequali
segual’ipotesi
fatta nell’ OsservazioneI,
e tali condizioni si possono ottenere estendendo noti teoremi relativi aiproblemi
dell’ estremo libero. Noi ci limiteremo a estendere il
più semplice
e
più importante
diquesti
teoremi(1?).
’
Teorema li. - Se
il*problema
di MAYER relativoall’eqtia-
xione
differenxiale
è
regolare,.
se adogni
i1tsieme limitato e chiuso I dipunti (x,
y,u)
si possonofar corrispondere
due costantipositive Q~, Q~,
tali che perogni (x,
y,u)
di I e pery’ finito qualunque,
sia sempre
i.isulta
verificata l’ ipotesi
dell’ Osservaxione I, equindi
sipuò
om’tnettere la condixione
a)
e leequaxioni (13)
sonosoddisfatte
tutta la curva
G-’o . Infatti,
preso un arcocon
y(x)
finita e continua nell’intervallo(a, b)
chiuso ey’(z)
CI) Tali teoremi si trovano nei Fondamenti di ealcolo delle variazioni
(Vol. II, pag. 359 e segg.) del ToNELLi e in una sua recente Memoria : Sulle proprietà delle estremanti. [Annali della R. Scuola Normale Sup. di Pisa, Serie II, Vol. III (1934)] pagg. 213-237.
finita continua nell’ intervallo
(a, b) aperto,
per ilquale
esistauna funzione
u (x),
finita e continua insieme con la sua derivataprima
nell’’ intervalloaperto (a, b)
e ivilimitata,
tale che le equa- zioni(13)
risultino soddisfatte per(a ~ x C b),
si vede con unnoto
ragionamento CB)
che in tutto l’intervallo(a, b) aperto
esistefinita e continua la derivata seconda
y" ~x),
data daTenendo conto della
prima
delle(13)
e della(15),
si haallora
che
nell’interno) dell’ intervallo(a, b),
è sempreessendo
Qi, Q2
dne costantipositive.
-Di qua segue
C4)
chey’ (x)
resta limitata in tutto l’intervallo(a, b),
equindi
resta limitata anchey" (x).
Neviene
chey’(x)
esiste finita e continua in tutto l’intervallo
(a, b) chiuso,
e cosrisulta dimostrato l’ asserto.
’
-
Osservazione - Nel teorema
precedente
basta supporre che perogni
i>isieme Ifissato
le condixioni ivi indicate sieno sod-disfqtte
peressendo Y’ un
numero positivo, purchè
si supponga che lafun-
xione
y’ (x)
sia continita[finita
oinfinitaJ
su tutto l’arco y, estremicompresi.
Infatti,
a noi basta escludere che neipunti
x == a e x = bla
y’ (x)
sia infinita.Supposto, invece,
che in uno diquesti punti
sia
infinita,
vi sarà tutto i ntorno di esso nelquale I y’ (x) ~ > Y’,
e in
questo
intorno sipuò ripetere
ilragionamento
4atto sopra.(13) Vedi p. es. L. TOULLI, I’ondamenti. - Yol. II, pag. 96 e pag. 319.
(14) Vedi L. TONELLI, 100. Cit., pag. 363.
Le condizioni del teorena
precedente
sono sod-disfatte dal
problema
di MAYER relativoall’equazione
In questo caso è
e le condizioni indicate si verificano facilmente.