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1 - Analyses et comptes-rendus (1926)

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(1)

ANALYSES ET COMPTES-RENDU S

Agnello RAVENNATE .

Liber

Pontificalis,a cura di A .TESTI RASPONI . Bologna, Zanichelli, 1924 . Sinora 2 vol . in-4°, pag . viur-256 . (Raccolta degli Storici Italiani, fasc . 196-7 c 200 . )

Mons . Testi-Rasponi inizia coll' opera di Agnello la pubblicazione d i tutto il Code,x Porli/icalis Ecclesiac Ravennatis, per la raccolta murato-riana . L ' ed . del Liber Pontificalis è ancora incompleta, ma cià non im-pedisce di giudicare i criteri seguiti dall ' editore . Egli ha riprodotto inte-gralmente il Codice estense, l ' unico che ci abbia conservato intero i l Liber di Agnello, riportando tutte le varianti ciel frammentario Codic e vaticano, insieme con altre di codici contenenti le vite isolate di Severo , Liberio Ii e Pietro 11, o di frammenti compresi nella cronaca bolognes e detta la Ra npona, per la vita di Liberio, e segnando in nota le corre-zioni credute necessarie . Per l ' ortografia ilTesti Rasponi mi sembra ec-cessivamente conservatore, a meno che non abbia voluto — qualch e nota e la redazione primitiva delle vite di Severo e Liberio lo farebb e suppore — tralasciare le correzioni come troppo ovvie . Già lo Hoenru -Eccan, editore del Liber Pontificalis nei Monumenti Germaniae Ilisto-riac, per ragioni generiche non aveva credulo di dover attribuire a d Agnello tutti i raddoppiamenti e gli scempiamenti, specie per le liquide , i reciproci scambi di t con et, s con se, .x. con s, c con t ecc . Accettav a a per o e viceversa, g per e e h, una certa libertà nell' uso dell'h, e d altre variazioni secondarie (Script . ter . Lang . et hal Saec . VI-IX, p . 266267) . Ora il Testi Rasponi riportando le varianti per le vite di Se -vero e Pietro I1, ci mostra che le lezioni di codici dei Secc . XI-xHII ,

erano anche per l ' ortografia, infinitamente più corrette di quelle de l tardo (sec . xv) codice estense, tanto che anche i criteri dello Holder-Egger mi sembrano peccare di conservatorismo . Di cià dovrà tene r conto chi userà per il nuovo Dizionario medievale le scidae scripturae del Liber Pontificalis, ove non voglia correre il rischio di attribuire a d Agnello l'ortografia degli amanuensi, o peggio di certi amanuensi .

Il problema della morfologia e della sintassi è molto più complicato . Premesso che i codici già citati dei Secc . xr-xttt sono corretti, speci e morfologicamente, io penso che Agnello, scrittore Sc non altro

(2)

preten-46

ANALYSES ET COaIPTES — DENDUS .

zioso, non poteva scrivere pro salute anima vestra, come legge

l

' editore

tedesco iella

vita di

Massimiano (70),

per citare un esempio fra i

molti .

Un

ex namisnzata

(1 .

c .) è

psicologicamente

comprensibile, e

la

conget-tura

del

Testi Rasponi che

spostando l'ex,

legge ventrem eius prevacua-turn stercore Ex iussit nonzismata aurea irepleri, mi

sembra

strana

ed

inu-tile .

Ma

sempre

nello stesso paragrafo l

' Estense

dà :

Ille coi;itavit quo d vieto dixisset carporis et calcianzentas pedum ; ille autem dicebat de eo , quod ocultunz habebat .

L

' ed .

italiano

aggiunge un de

al

vieto e corregge calciame>ltas,

il tedesco raddoppia

il c di ocultrrnz e accetta

il

de

del

Bacchinio . A me

pare

che

il

de sia

inutile,

in quanto

gli editori

pretende-rebbero da Agnello

più che

la correttezza,

un Latino composto e

schema-tizzato, ma che il calcianzentis sia necessario .

E

in

molti altri luoghi ,

per la morfologia, le

più

abbondanti

correzioni dell ' ultimo

testo

costi-tuiscono , n

indubbio perfezionamento .

Il Testi Rasponi

pero

abusa

delle congetture

per

la sintassi .

Nel

pass o

che ho

preso

ad esaminare un

periodo

è

dato dall' Estense

così . . . pre-cepit illis ut rnagnas zanchas ex ircorum pelibus operarent, qui et ipsa s ex solidis aureis replere .

L'editore italiano

non si

limita

come

il tedesc o

a

ristabilire l

'

ortografia,

ma corregge

il

replere in repleret .

Io

non m i sentirei di correggere quell' espressivo

infinito

neppure in un testo elas-sico . E perchè

correggere

in 71 ii

femminile

di sfinite illas, cost

eviden-temente riferito

ad ores, e il

congiuntivo

di non possiznus sine ponti/ice e t paire esse? Latino

barbarico

no, ma un Latino

libero

e vivo, si

può

ben

ammetterlo . Nella

vita di

Proculo il

Testi

Rasponi crede

di dover rifare

ciceroniarnente la

fresca

bellezza

di un capitis caniciei, gracia replectus e

propone

capitis canitie ornates et amni gratia repletus .

Nel prologo il

principio

di quod me polutis labiis redusit et linguam aridam, in quan-tum placuit dissertam fecit, in cui

bastava

correggere il redusit,

de-rivato

evidentemente dall

' erronea

interpretazione

di un nesso

paleogra-fico, è forzato ad uno schema

classicheggiante,

quod mea polluta labia reclusit, . . Sempre

nel prologo quella pesantissima

fine di

periodo

velu t procelosa tempestas adversum me cunluctaret, tocius gurgitis vel tumulte s undaruzn ydata me sectiret cerulearum è trasformata in . . . concluctaret e t ydata undarunz caerelearunz totius gurgitis velztt tumultes nze sectaret — dove è

accettabile

solo

la

conservazione del sectaret, secondo un san o

criterio

che avrei

voluto seguito

anche altrove,

p .

e .

nella

vita di Neone , in cui (30) sono corretti

il

protestabat e l ' obsculabant . Tra i

tentativi

d i ricostruzione

che

mi

sembrano

riusciti noto

la sostituzione

di g a c nel

verbo

di, ecclesia, hue iliac gregem vagaret (Massimiano, 71) e in un oscurissimo passo

della

vita di Giovanni

I (37),

la

congettura,

u t cor regis lenitum non solum feracitas videretur esse deposita, se non

altro

per l'ipotesi

che

il

sive coruscantia vestimenta, tolto di mezzo, sia un a

glossa

del vicino scema angelica, penetrata

nel

testo . Delle varianti

(3)

accet-ANALYSES ET COMPTES-VENDUS .

4 7

tate per le vite di Severo e Pietro ll, rilevoi quiper quoda15, a 16 vide-runtque candelas, qute ante eatineue fuerant . . . per vid., qui ante candella s

ext .

/iter ., cungruo lamine, fulgorem mitantes, a 51 non longe aposterula

Ovilionis per n . 1 . ad posterulam Ov ., a 52 eligatis per elegatis e opu s mannum tuarum per oves m . t ., interessant i perche confermerebbero l e pretese di eleganza di Agnello, e quindi la necessità di attribuirgli u n Latino vivo, non scorretto . Ma forse appunto per questo bisogno conti-nuo che l ' editore ha di ricorrere al suo senso della latinità medievale, i l momento di una ricostruzione definitiva del testo di Agnello, non è an -cor giunto, e ben fece il Testi-Rasponi a riprodurre integralmente i l codice estense .

Francesco ARNAI.m .

Albertus PONCELET . Catalogtts codicum ha t

;iograplticorum

latinoratn bibliothecae Universitatis Bononiensis (Analecta Bollan

-(liana,

tornus XLII, fasc . 3 et 4, p . 320-370) .

Un indice dei codici latini della biblioteca universitaria di Bologna fu pubblicato da L . Frati a due riprese negli Studi Italiani di Filologia classica, vol . XVI (1908), p . 103-432, e vol . XVII (1909), p . 1-171 . M a

prima che quell' indice vedesse la luce, il Poncelet si era dato a rediger e questo speciale catalogo dei codici latini agiografici pubblicato ora dop o la sua morte negli Analecta . E per non aver avuto sott ' occhio gli indic i del Frati gli occorse appunto di non vedere il codice 1999, conte no n vide un ultimo senza segnatura, del quale la notizia è stata aggiunta da -gli editori .

Con questi due si hanno dinanzi ben 63 codici, in buona parte miscellanei, dei quali la pazienza bollandista ci fornisce la descrizione accom -pagnata, sempre che era possibile, dalla indicazione della provenienz a e dal rinvio alla Bibliotheca Ztagiographica e ad altre recenti edizioni e no -tizie che ne siano apparse . Cosi per le lettere del beato Giovanni delle Cell e riguardanti S . Caterina da Siena, contenute nel codice 1542, il rinvio è alla memoria della Cividali negli Atti della R . Accademia dei Lincei, Ser . V , XII, 1907, p . 432 sgg . ; per le vite di santi e religiosi domenican i contenute nel codice 1999 il rinvio è al Sorbelli nei Rendiconti dell e sessioni della R . Accademia delle Scienze dell ' Istituto di Bologna, Class e di scienze morali, ser . 2, vol . IV; per le poesie contenute nel cod . 284 3 il rinvio è al Gaudenzi, Carmi medioevali inediti nel Bullettino dell ' Isti-tuto storico italiano, V, 1889, p . 46-95 ; per il codice senza segnatura i l rinvio è alle Note marginali al Liber pontificalis di Agnello Ravennate , pubblicate da mons . Testi Rasponi negli Atti e Memorie della R .

(4)

Deputa-48 ANALYSES ET CUMPTES-RENDUS .

zione di Storia patria per le provincie di Romagna, sei . IV, vol . 11 (1912) , p . 223-235 .

Materia agiografica vuol dire materia squisitamente medioevale . M a distinguere qui tra la materia del basso medioevo e quella dell ' alto,

eh e

all' ALMA interessa più particolarmente, non è facile e, se fosse facile , porterebbe qui per le lunghe . Per i santi italiani la fatica è stata fatt a con la solita bravura da monsignor Lanzoni in servigio dell ' Elenco , d ' imminente pubblicazione, dei testi della latinità medievale italiana a cura del Comitato italiano del Dizionario : per gli altri santi provvede -ranno gli elenchi degli altri Comitati nazionali clic sono in preparazione . Qui basterà dire che sc i codici illustrati dal Poucclet scendono per l a scrittura tino al secolo xvru, non vi mancano di quelli clic già per l a loro data debbono contenere materia altomedioevale : quali il codice 157(3 , proveniente dall ' abbazia di Nonantola, ciel secolo x-xc ; il codice 160 4 del secolo xi-xu ; il codice 1702 che per la parte agiografica appartiene al sec . x ; il codice 2205 clic per il suo primo frammento appar -tiene al sec . xr e per il quarto al sec . xi-xar ; infine il cod . 2843 dell ' anno 1070 .

Da uno appunto di questi codici, il 2205, e precisamente dal f. 58 ch e appartiene alla parte del sec . xi-xu, è qui pubblicata in appendice la vit a mutila in principio di S . Felicissimo di Nocera . Poichè si è voluta dar e non una riproduzione diplomatica rua una edizione, posso dire di no n essere in tutto d ' accordo con questo testo . A p . 365 incomincia : . ., quic-scerc, tunr cesus a patre, in iracundie stinuclis

agitates

de domo patri s exiit . L'irato non è già il santo che, uscito dalla casa paterna, attende a pascer l ' armento e fa ricorso seguendo le orine di nostro signor Ges ù Cristo ad solita arma orationis . L'irato è il padre, e bisogna inter -pungere : cesus a patre, in iracundie stimcdis ai;itatus, de domo etc . Dell ' iracundia del padre è menzione anche più sotto, e la sconcordanz a paire

agitates

da imputarsi aall' agiografo o al menante non fa meravigli a in questo Latino, dove si ha pure arma orationis munitus . E un' altr a obbiezione vorrei fare alla stampa . Se si lascia arma orationis munitus , perche si corregge se sensit beatus F'elicissimus esse in ira patris su i deuolutus? Certo classicamente ci aspetteremmo deuolutum, come ci d à corretto l'edizione ; ma allora anche sopra ci aspetteremmo arrois, e a più forte ragione .

Ma queste sono quisquilie . Quello che importa è il paziente spogli o dei codici fatto foglio per foglio : spoglio i cui resuliati sono resi imrne-diatarnente accessibili agli agiografi da un

Index

sanctorum che chiude l ' interessante pubblicazione .

(5)

ANALYSES ET COMPTES-RENDUS .

Leo

SANTIEALLEII . I

Testi dell' Alto Adige dei secoli VI-X. (Dagl i

Alti del. Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti,

ann o 1923-1924, tomo LXXXIII, parte II, p . 881 sgg . )

Questa comunicazione, presentata dal Prof. G . Gerola nell ' adunanz a del 13 luglio 1924, contiene l ' elenco e le indicazioni riguardanti i test i atesini dal vr al x secolo, ordinati secondo i criterii direttivi propost i dal Prof. Gerola stesso nella sua comunicazione del 9 dicembre 1923 d i cui si è qui già data notizia

(ALMA, I,

p . 54) .

Sono elencati :

110 documenti, il più antico dei quali è del 494 ; 1 epigrafe ;

1 codice litur gico .

Inoltre l ' autore dice che non può elencare alcuna cronaca poich è « All ' Alto Adige manca qualsiasi scritto di tal genere, salvo il caso ch e si trovasse ancora nell ' Archivio eli Bressanone la /listoria/a di Second o da Trento nella copia del sec . xn . e

Maria SAcEBDOT'ri .

Liber Ponti/icalis prout extra . in codice nzannscripto Dertusensi .

Textum genninum compleclens hactenus ex parte ineditu m PANDUI .PIII Seriptoris pontilcii editus, illustratus, commentarii s auetiis a Iosepho MAncn, S . I ., llistoriæ Beclesiastieæ et Patro-logiæ in Collegio Maximo Sarrianensi 13arcinone Professore . Barcinone, M CM XXV, in-4°, 252 pages, avec 4 phototypies . Dans son édition du Liber Ponti/icalis, Mgr Duchesne croit définitive -ment perdu le texte original de Pandulphe (1133-1138), c ' est-à-dire le s biographies des papes Gélase Il A Honoré II (1118-1130) . On sait qu e Pandulphe, partisan des Pierleoni, apportait dans son travail de s i grandes violences de langage contre les amis des Frangipane, et surtou t contre Honoré II, que

Petrus

Guillelmus, l ' auteur du ms . Vatica-nus 1345 du L . P ., crut de son devoir d ' en renier le texte (1142) . Pou r le bonheur des érudits, le P . March vient de publier le texte de Pan-dulphe, dont il fit la découverte dans un manuscrit de la bibliothèque d u chapitre de la cathédrale de Tortosa (Catalogne) . Ce manuscrit avai t échappé à Denifle, à Châtelain, à O'Callagban et à tous ceux qui travail-lèrent dans cette riche bibliothèque .

Comme le P . March le prouve dans son Introductio, solide et sagace , le manuscrit étudié par lui appartient au chapitre de Tortosa depuis l a

BULL. DU CANGE . 1925

(6)

50

OUVRAGES REÇUS .

mort du chanoine

Francese

Cristdvol (1375) . Celui-ci, qui en 1370 se

trouvait à Paris, étudiant en théologie à la Sorbonne, aurait porté à son re

-tour en Catalogne le L . P . C ' est un manuscrit du xü° siècle en minuscul e

carolingienne, d'origine toscane, mais provenant directement du

monas-tère de Psalrnodi, près d ' Aigues-Mortes (Gard) .

Pour la première fois donc, la partie du L . P . qui revient à

Pandul-phus pourra être étudiée en sa rédaction génuine et complète . Mais l e

texte de Tortosa a encore un autre intérêt, celui des nouvelles variante s

qu'il nous donne pour les parties plus anciennes du L . P .

Des éditions du L . P ., celle de Mommsen reste inachevée, celle d e

Mgr Duchesne, plus ancienne mais bien supérieure, est épuisée depui s

longtemps . La découverte du P . March — que le professeur Pietro

Fe-dele qualifie « d'une des plus grandes qu'on a faites eu ces dernier s

temps dans le champ des études historiques

a —

oblige en quelqu e

façon le savant jésuite catalan à nous donner l'édition définitive d u

L . P ., — ou

Cronica Romanorum Presulum,

comme le manuscrit d e

Tortosa l'appelle .

L . -N . n'O .

OUVRAGES REÇU S

Nous avons reçu les ouvrages suivants, dont nous rendrons

compie

ultérieurement :

1. Boethi De Consolatione Philosophise

libri

quinque, quos denuo

reco-gnovit, adnotationibus illustravit, adiectis apparatu

critico,

bibliogra-phia, indicibus

biblico

et alageriano Adrianus a Forti

Sento,

S . T . D .

Opus mortuo auctore . . . edendum curauit Georgius D . Smith, S . T . D .

Londinii, Burns, Oates et Washbourne, Ltd . 1925 . P . xLnt + 225 .

Price 12/6 .

2. A. Comparison of the styles of Gaudentius of Brescia, the

De Sacr a mentis

and the

Didascalia Apostolorum

by Rev . Austin Hedley Birch .

Risca, Monmouth, 1924 .

3. Pauline Taylor,

The Latinity of the

Liber Historiae Francorum,

a pho-nological, morphological and syntactical

Study, New York City, 1924,

p . 144 .

4. D . S . Blondheim,

Les parlers Judéo-romans et la « Vetats Latina a ,

(7)

NOTES ON VOL . I .

5 1

CORRESPONDANC E

Nous avons reçu la lettre suivantet :

a Southlands, Heavitree, Exeter, 12 october 1925 . « Dear Sir ,

« With reference to the word appostiare in the Addenda et corrigend a to the glossary of Du Cange on p . 224 of vol . I of the Bulletin Du Cange ,

I write to point out that the right reading in the passage of Dante D e vulgari eloquentia, II, 4, is aporiavimus as printed in the Testo critic o delle opere di Dante published by the Società Dantesca italiana . Th e origin of the reading adpostiavi,nus in explained by Rajna in his editio n

of the De vulg . cl . C . Florence, 1896, p . 127, note 1 . « I am dear Sir yours faithfully .

« A . G . F«nxnns HOWI'sLL .

NOTES ON VOL . I (rr .

223-231 )

Achaemenius ` unalterable' , cf . Corp . Gloss . (A. 110) . Achemenia auteur lex Chalclaeorum vocabatur (loam nullus poterat inmutare, cf . Bibl . Dan ., 6, 8, etc . The junction of this adjective with rabies is suggeste d by a passage of Sedulius (Pasch ., I, 200) :

naevi Chaldaea lege tyranni, cuius Aehaemeniam rabies accenderat ira m plus fornace sua .

Aporeatus (lege aporiatus) .

Archimenia rabies (lege Achaemenia) .

Ascopa (Greek &Caxo twr(v Ij ) . Vulg . Iudith 10 . See the Latin Thesaurus s . v . Astolet (i . e . abstulit) .

Cacellus (i. e . caucellus?) .

Cista norensis (lege nostrensis?) Nostrensis is often abbreviated to norensis .

1 . Cette lettre était déjà à l'impression quand nous avons reçu de M . le Prof . W . M . Lindsay d'importantes observations sur la seconde partie de l'article d e M . Plummer . Nous ne pouvons mieux faire que les insérer ici .

(8)

52 NOTES ON VOL . I .

Clepere to steal ' . This Old Latin word is common in glossaries an d therefore would be familiar to medieval authors . The Abolita Glossar y took from Festus `De Verborum Significatu ' the gloss Clepit : subri-pit, The Philoxenus Glossary took from the same source Clepit : x) t'çat . Cf. Prudentius, Psych ., 562 :

Quod rapere et clepere est avideque abscondere parta. See the Latin Thesaurus s . v .

Concavum (legecaccahum?) .

Diosum . See the Latin Thesaurus s . v . Deorsum .

Ethecae (lege ecthetae) . Cf. Gloss . Cyrill . ' ExOí.' ç : proiectum, sug-grunda ; Gloss . Philox . Maenianus : Ex0ivIlq . Cf . Dutripon s . v . Exugia . This solution of a long-standing puzzle is welcome . On th e

by-form exuia see my note on the Corpus Glossary (E 543), where th e Ab Absens gloss . is cited :

Exuiae : pinguedo .

But what is the meaning of the Anglosaxon interpretation (Loric a Glosses, ed . Sweet O . E . T, p . 172, 26) amidirnan » ?

W . M . LINDSAY .

AVI S

Pour nous permettre de donner à nos lecteurs une information biblio-graphique complète, nous prions instamment les auteurs et les éditeur s d'ouvrages, dissertations, publications de textes, collections, périodiques , etc ., touchant par quelque point aux études de philologie latine médiévale ,

d'adresser à M . Henri Goelzer, 32, rue Guillaume Tell, Paris, XVJI e , o u à la librairie Champion, 5, quai Malaquais, Paris, VI e , uNou DEUX

exemplaires de leurs publications . Nous prions aussi nos lecteurs et nos col -lègues universitaires de tous pays de signaler autour d'eux l'intérét d e notre demande .

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